Viaggio nella memoria: lo sport italiano a Auschwitz

05 Febbraio 2024

La delegazione guidata dal ministro Abodi in visita ai campi di sterminio per rilanciare il ruolo di responsabilità sociale dello sport

Un viaggio nella memoria per affermare l’impegno del sistema sportivo italiano contro ogni forma di discriminazione e di razzismo, oltre che un’opportunità per favorire e condividere la diffusione della cultura del rispetto. La delegazione guidata dal ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, è in visita ai campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau, in Polonia, toccando anche il quartiere ebraico di Cracovia e la fabbrica di Schindler. A rappresentare l’atletica italiana, la consigliera federale Elisabetta Artuso. Presenti inoltre Marco Mezzaroma e Diego Nepi Molineris, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Sport e Salute, con Flavio Siniscalchi, capo del Dipartimento per lo Sport. In un periodo storico nel quale la guerra entra prepotentemente nella nostra realtà, e in occasione della ricorrenza dedicata alla commemorazione delle vittime dell’Olocausto, è un momento di raccoglimento non rituale per dare un senso compiuto alla memoria, che non si esprime soltanto nel ricordo, doveroso e partecipe, ma anche nel promuovere la tutela dei diritti e della libertà di ognuno di noi.

È coinvolta la comunità sportiva in tutte le sue articolazioni: atleti, dirigenti e tecnici delle federazioni sportive nazionali, delle discipline sportive associate e degli enti di promozione sportiva, insieme al ministro e ai rappresentanti di CONI, Sport e Salute, Comitato Italiano Paralimpico e Istituto per il Credito Sportivo. L’iniziativa è organizzata attraverso la Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali, grazie al trasporto assicurato dal Ministero della Difesa con un velivolo dell’Aeronautica Militare, in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Comunità Ebraica di Roma, rappresentata tra gli altri dalla vicepresidente Antonella Di Castro e dall’assessore alle politiche educative Daniela Debach. Tra gli obiettivi c’è quello di rilanciare la riflessione del mondo degli sportivi e degli appassionati sul ruolo di responsabilità sociale dello sport, per fare in modo che sia vissuto sempre per unire e mai per dividere.

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