Verso Daegu: 6. le prove multiple



Il programa pre-Mondiali giunge all'ultimo capitolo con il segmento dedicato alle prove multiple maschili e femminili di decathlon ed eptathlon: in evidenza il bilancio di dodici edizioni dei Campionati del Mondo, i medaglieri, le statistiche ed i protagonisti più attesi nella kermesse di Daegu.

Decathlon

Le dieci fatiche del decathlon vedranno in gara anche a Daegu il campione del mondo uscente, lo statunitense Trey Hardee, che in questa stagione ha impressionato imponendosi nel meeting austriaco di Götzis totalizzando il secondo punteggio della carriera (8.689 punti). Nel 2011, Hardee ha migliorato i primati personali nel lungo, nel peso e sui 110 ostacoli. A contrastarlo sulla via della conferma dell'oro iridato, il connazionale Ashton Eaton, più giovane di quattro anni, strepitoso sui 100 (10"26) e sui 110 ostacoli (13"35), e miglioratosi nel corso del 2011 anche nei lanci (peso, disco e giavellotto). Ai campionati nazionali di Eugene ha chiuso con 8.729 punti. E' primatista del mondo indoor nell'eptathlon, ed è l'unico atleta in gradi di migliorare il record mondiale del ceko Roman Šebrle, che a Daegu toccherà l'ottava partecipazione mondiale. Mancherà l'altra grande star statunitense Bryan Clay: il campo degli altri principali pretendenti al podio comprende i cubani Leonel Suarez e Yordanis Garcia, e per l'Europa il francese campione continentale Romain Barras, l'estone Pahapill (oro europeo indoor a Torino), l'olandese Sintnicolaas e il russo Drozdov.

Il primato dei campionati è il mostruoso 8.902 punti del ceko Dvorák a Edmonton, dieci anni fa, terza prestazione assoluta di ogni epoca. Solo Roman Šebrle ha saputo far meglio, 9.026 punti, il record del mondo tuttora vigente, vecchio anch'esso di dieci anni. Proprio ad Edmonton risale il miglior decathlon di sempre, relativamente ai Campionati del Mondo, con la medaglia di bronzo "avvistata" a quota 8.600 punti, e proprio Dvorák, assieme allo statunitense Dan O'Brien, detiene il maggior numero di vittorie mondiali (tre). Nel medagliere, gli Stati Uniti guidano con sei ori e "vedono" il settimo, segue la Repubblica Ceka con quattro. Si gareggia il 27 e il 28 agosto: l'ultimo atto, come da regolamento, i 1500 metri maschili, in programma domenica 28 alle ore 13:15 italiane.

Eptathlon

Campionessa uscente, e medaglia d'oro europea a Barcellona, la britannica Jessica Ennis tenterà di scrivere a Daegu un altro segmento del magnifico "poker" che dovrebbe permetterle di far suo il "Grande Slam" ai Giochi di Londra del prossimo anno. A Berlino vinse con largo margine sulla tedesca Jennifer Oeser, a Barcellona si impose con meno di cinquanta punti sull'ucrina Dobrynska. A Daegu si presenta ancora da favorita, dopo aver centrato a Götzis la miglior prestazione mondiale della stagione con 6.790 punti. Pochi giorni fa è scesa a 12"79 sui 100 ostacoli, e quest'anno ha migliorato i primati personali nel peso, negli 800 metri e sui 200 metri. Oltre alle avversarie già citate, meritano di essere prese in considerazione per il podio la russa Tatyana Chernova e la francese Djimou. Ambizioni importanti anche per la canadese Zelinka, per la lituana Skujyte e per la polacca Tyminska. Sulla carta, ha chances anche la statunitense Fountain, argento olimpico, reduce da qualche guaio fisico.

La star della storia dei Campionati del Mondo è Carolina Klüft, protagonista d'oro di tre edizioni iridate. Nell'albo d'oro anche due titoli per Jackie Joyner-Kersee e Sabine Braun. I conti sono identici anche in fatto di nazioni vincitrici (3 ori per la Svezia, 2 USA e Germania). La cabala: è da Atene '97 che l'oro mondiale dell'eptathlon resta in Europa. L'ultima a portare il titolo mondiale fuori dai confini del nostro continente fu la siriana Shouaa, che si impose a Göteborg dando uno storico oro al paese asiatico. L'intero podio è stato monopolizzato da atlete europee nelle due ultime edizioni. Le sette gare sono in programma il 29 e il 30 agosto, con l'epilogo degli 800 metri alle ore 13 in Italia.

Nelle foto d'archivio, Trey Hardee e Jessica Ennis (foto Giancarlo Colombo/FIDAL)




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