Verdecchia e Collio, sabato la sfida tricolore



E’ sicuramente l’evento più atteso della prossima rassegna tricolore indoor di Ancona, lo dicono i risultati stabiliti sin qui da Simone Collio e Luca Verdecchia. Stiamo parlando dei 60 metri, lo avrete capito dai nomi dei due pretendenti al titolo e, chissà, qualcosa di più. Perché Collio e Verdecchia sono stati finora continui, con un picco di 6.59 e intorno a questo tempo già di gran livello tante altre prestazioni degne. L’ultima parola finora l’ha avuta Verdecchia, che a Tampere in Finlandia ha corso in 6.62: “C’era bella gente, dal sudafricano Nagel al finlandese Poyhonen. Ho avuto un buon avvio ma soprattutto sono andato bene nel passaggio tra l’accelerazione e la fase lanciata, solitamente il mio punto debole: ho preso un leggero vantaggio che ho tenuto sino alla fine. Poi ho fatto anche i 100 correndo in 10.49 senza assolutamente forzare, curando la tecnica. Sono tempi che dimostrano che la forma è buona, non c’è che dire”. - Cosa è cambiato in Verdecchia quest’anno per vederti correre così forte? - A chi mi stava vicino avevo detto che l’Olimpiade era l’ultimo appuntamento che mi mancava, raggiunto quello ho coronato la mia carriera, ora è tutto in aggiunta. E’ come se mi sentissi più libero mentalmente, non devo dimostrare nulla a nessuno. Inoltre ho avuto la fortuna di allenarmi bene, senza avere problemi né fisici né mentali. Già durante la preparazione alle Canarie si vedeva che andavo forte. L’importante è la tranquillità mentale: se come ho fatto in Finlandia mi tolgo l’idea fissa di correre forte e sto tranquillo, il tempo viene da sé. - Sei rimasto sorpreso dei tempi stabiliti sui 60? - No, ero più sorpreso prima quando non arrivavano. Mi spiego: sono sempre stato un buon partente, mentre fatico molto a mantenere la velocità alta sui 100, più di Collio. Era stano che non emergessi su una distanza più vicina alle mie caratteristiche. Ora sono tranquillo, poi so che Bonomi sa programmare e portare in forma i suoi atleti quando serve. Fra Ancona e Madrid io e Simone saremo al top. - Com’è affrontare in gara Simone Collio, rivale dopo che per tutta la settimana è compagno di camera? - E’ stranissimo, perché siamo amici ma anche molto competitivi. Da qualche giorno abbiamo la Playstation: beh, ogni nuovo gioco è una sfida, e nessuno dei due ci sta mai a perdere, figuriamoci ad Ancona cosa sarà… Anche lui non vede l’ora di affrontarmi, dobbiamo scrivere qualcosa di nuovo. Passiamo allora la palla al compagno di allenamento ma grande rivale in pista e… alla consolle Simone Collio: “Lo temo, ci mancherebbe altro… So che sta andando forte ma sapere che ambedue abbiamo nelle nostre gambe grandi tempi è stimolante” - Correre insieme dopo esservi sfidati quasi sempre da lontano può aiutarvi a scenedere sotto i 6.59? - Mah, non credo che influisca più di tanto anche perché ci conosciamo troppo bene. Io so che posso correre più forte, dipende da me, non da chi corre insieme a me. - Torniamo a Verdecchia: capita mai che in allenamento ci si “nasconda”? - Mai, ci conosciamo troppo bene, sappiamo che se un giorno uno va più forte è perché anche l’altro ha contribuito non essendo al suo massimo. Siamo talmente affiatati che nessuno può nascondere niente all’altro, sappiamo qual è la nostra forza, ci stimiamo reciprocamente, sappiamo che vince sempre chi sbaglia meno, soprattutto su una gara così breve. - Il titolo italiano è un affare fra voi due? - Visto che Rabino non dovrebbe esserci e che Scuderi è ancora fermo, credo proprio di sì, ma non si può mai dire, basta un piccolo errore ed è finita. Sia chiaro che il favorito comunque è Collio, ha già dimostrato di andare forte ed è più costante di me. - Collio, la pensi allo stesso modo? - A giudicare da quello che si è visto in questa stagione non ci dovrebbero essere altri rivali, ma a un Campionato Italiano non si può mai dire, poi i 60 sono una gara maledetta, dove basta un minimo errore e la gara è persa. - Meglio due o tre turni ad Ancona? - Bella domanda. Sarebbe meglio farne due in ambito nazionale, ma tre sarebbero in ogni caso un buon banco di prova in vista degli Europei di Madrid. Penso che comunque sarà difficile che corrano in tanti, credo che le batterie qualificheranno direttamente alla finale. - Chiudiamo tornando un attimo sul “botto” di fine settimana, il record europeo di Pognon con 6.45: chi è rimasto sorpreso? Verdecchia: “No, perché ci avevo corso insieme a Gent e posso dire che non ho mai visto correre i 30 metri finali così forte, per me è una macchina da corsa eccezionale che può fare anche il record mondiale e che sui 100 in estate può scendere a 9.90. E’ chiaro che a Madrid lui è il favorito, poi c’è Gardener che è imbattibile se è in forma (ma ora non lo è, quindi…) e poi ci siamo tra tanti anche noi. Io dico che se corro come sto correndo, posso aspirare a un posto in finale, Simone anche a qualcosa in più. E mi fermo qua”. Collio: “Devo abbassare la testa e fargli i complimenti. Mi ha impressionato, non è un partente ma correre forte la fase lanciata come me, anch’io lo vedo bene per i 100, darà filo da torcere agli americani. Per gli Europei, confermo quel che ha detto Luca, ed anch’io non vado oltre”. Gabriele Gentili Nella foto: Luca Verdecchia (archivio Fidal)


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