Universiadi: chiusura con un oro e un argento



Chiusura col botto per la spedizione italiana alle Universiadi di Izmir. Nell’ultima giornata di gare sono arrivati un oro e un argento, che impreziosiscono il bottino della nazionale, comportatasi davvero in maniera positiva in terra turca. Iniziamo dalla fine, ossia dalla splendida vittoria del quartetto italiano della 4x100 che restituisce alla nostra rappresentativa un titolo che mancava dal 1979, ossia dalla storica edizione di Città del Messico dove la formazione azzurra guidata da Pietro Mennea stabilì anche il record della manifestazione in 38.42, tuttora imbattuto. Verdecchia, Rocco, Donati ed Anceschi avevano già ottenuto il miglior tempo in batteria, e in finale hanno mantenuto la leadership, precedendo con 39.25 il Giappone (39.29) e la Gran Bretagna (39.41) in una finale dall’arrivo molto serrato. Anche Benedetta Ceccarelli ha tenuto fede al pronostico. Dopo aver fatto segnare il secondo tempo sia in batteria che in semifinale, in finale la specialista umbra dei 400hs ha conquistato una prestigiosa medaglia d’argento, impreziosita dal tempo finale, 55.22, davvero pregevole, uno dei migliori risultati italiani di sempre, molto vicino al suo personale. Il titolo è andato alla russa Shiyan con 55.14, bronzo alla polacca Chrust con 55.49. Nell’ultima giornata di gare va ricordato anche il settimo posto di Sardano nel salto triplo, con 16,16 (vento +0,4) nella gara vinta dal russo Sergeev con 16,72. L’Italia dell’atletica chiude la sua partecipazione alle Universiadi con un oro, un argento e i bronzi delle scorse giornate di Dacastello nel lungo e la Balassini nel martello. Il dopo Helsinki inizia in modo positivo, riportando il sorriso in casa azzurra. Nella foto: Benedetta Ceccarelli, argento nei 400hs (foto Omega/Fidal)


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