Una festa dell'Atletica carica di entusiasmo



Emozione. E’ questo il comune denominatore della Festa dell’Atletica. Un’emozione che traspariva dagli occhi degli atleti ma non solo, in tutti i presenti, soprattutto quando scorrevano le immagini degli Europei di Goteborg e della rassegna continentale indoor di Birmingham. Testimonianze di un’atletica che ha intrapreso la strada della ripresa e su questo tema si è soffermato il Presidente del Coni Gianni Petrucci, che ha fatto gli onori di casa presso il Salone d’Onore dove la festa è vissuta: “Quanto è stato ottenuto dagli atleti italiani mi fa tornare l’entusiasmo perché l’atletica è la disciplina più difficile in quanto la più praticata, dove i campioni possono nascere anche nei Paesi più piccoli. Rispetto agli altri sport l’atletica dà qualcosa in più, quando si ritorna a vincere è perché si è triplicato lo sforzo, per questo i meriti sono ancora maggiori. Sono ottimista per il futuro, l’atletica sta tornando ai suoi giusti livelli perché con la serietà e l’impegno i risultati presto o tardi arrivano, questo l’ho sempre detto ad Arese anche nei primi mesi del suo mandato. Si sta lavorando bene e questo deve dare fiducia a tutti, ma la cosa che mi fa più piacere è vedere atleti che sono diventati personaggi per come si presentano, nella maniera giusta per onorare il nostro Paese nel mondo”. Emozione anche nelle parole del Presidente federale Franco Arese, che nel suo discorso non ha mancato di sottolineare tutto quanto è stato fatto nel 2006: “Un anno nel complesso positivo, con gli Europei dove abbiamo raccolto quanto potevamo, una retrocessione in Coppa Europa figlia forse di una certa sottovalutazione dell’impegno che non si ripeterà e poi il sussulto del cross, a San Giorgio sul Legnano, dove abbiamo ottenuto cinque medaglie ma soprattutto tutti podi arrivati nelle categorie giovanili, il che costituisce un dato fondamentale. Poi agli Euroindoor di Birmingham abbiamo fatto il pieno di emozioni, di soddisfazioni, di entusiasmo che ho sentito sulla mia pelle più ancora di quando correvo. Nel’ambiente vedo finalmente un entusiasmo diverso, positivo, questo significa che la strada intrapresa è quella giusta anche se lunga e difficile e dove non si possono cullare grandi illusioni. Ora dobbiamo ripartire da qui, da questa festa con sacrificio e determinazione, ma va sottolineato coem l’Italia sia all’avanguardia non solo con i propri atleti ma anche dal punto di vista organizzativo: avremo la Coppa Europa, i Mondiali su strada e nel 2009 gli Euroindoor di Torino e i Mondiali Allievi di Bressanone: portare a casa gli eventi è difficile ma necessario per dare visibilità al nostro sport, a dimostrazione che tutti insieme possiamo andare avanti”. A seguire è iniziata la lunga serie di premiazioni. Difficile fare una classifica in base all’applausometro, l’entusiasmo è stato contagioso, anche se una citazione la merita Renato Tammaro, accolto da una standing ovation quando ha ritirato il premio per il titolo indoor dell’Atletica Riccardi. Nelle parole degli atleti traspariva la frenetica attesa dell’inizio della stagione estiva, la programmazione di dove esordire per iniziare il lungo cammino che porterà l’atletica italiana a Osaka. Pensare di ripetere i bilanci di Birmingham è utopia, sperare di far comunque bene è un dovere. g.g. Nella foto in alto, il presidente del CONI Gianni Petrucci consegna il premio ad Andrew Howe; nell'immagine in basso, il presidente FIDAL Franco Arese consegna la Quercia di III grado a Livio Berruti (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL) File allegati:
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