Un giorno, un'impresa

05 Luglio 2013

Appuntamento quotidiano con le storie dell'atletica

5 luglio. Stoccolma, 1977: l’ultimo grande 5000 tutto bianco venne vinto da un All Black. Un’occhiata all’ordine d’arrivo: primo, Theodorus Jacobus Leonardus Quax, detto Dick, in 13’12”9, record del mondo soffiato per un piccolo decimo a Emiel Puttemas, belga che passava per giardiniere; dietro il neozelandese di evidenti olandesi (la città natale è Alkmaar), i tedeschi ovest Karl Fleschen e Peter Weigt, a ridosso del vecchio limite, e un tedesco est, Manfred Kuschmann, sotto i 13’20” che a quel tempo era crono di forte significato.

Da sottolineare che, a parte la meravigliosa parentesi aperta cinque anni dopo da Dave Moorcroft sulla pista del Bislett, la distanza è diventata terreno di battaglia tra il marocchino Said Aouita, i kenyani Henry Rono, Moses Kiptanui e Danel Komen, gli etiopi Haile Gebrselassie e Kenenisa Bekele. Quel tardo pomeriggio di 36 anni fa Dick ebbe l’aiuto di un connazionale di buona razza come Rodney Dixon che assicurò un passaggio vivace ma non esasperato ai 2000 (5’18”5), in ogni caso nettamente più lento del tempo di Puttemans, transitato in 5’12”. Il testa a testa tra Quax e Fleschen assicurò per la seconda parte un ritmo che gradatamente avvicinò la possibilità del’exploit, diventata prima solida e poi reale grazie a un ultimo chilometro in 2’33”9, contro i 2’37” del belga.

Un anno prima, a Montreal, in un’altra gara forzatamente tutta bianca dopo il boicottaggio anti-apartheid dei paesi africani, Dick era stato secondo in un giorno storico: quel 30 luglio segnò la pesca del quarto asso olimpico da parte di Lasse Viren che sul kiwi ebbe la meglio per quaranta centesimi. Il record di Quax ebbe solo nove mesi di vita, spazzato, nella sua stagione più bella, dal talento matto di Henry Rono che in poco più di due mesi si sarebbe impadronito di tutte le distanze, siepi comprese, trasformandosi in una cometa di Halley infausta per se stesso.

Dopo gli anni passati in pista, Quax si dedicò alla politica conquistando un seggio nel parlamento di Wellington ma finendo sconfitto nella corsa a primo cittadino di Manukau, la città dove aveva piantato radici dopo l’arrivo dai Paesi Bassi.

Giorgio Cimbrico



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