Un giorno, un'impresa

07 Giugno 2013

Appuntamento quotidiano con le storie dell'atletica

7 giugno. Oggi Ronaldo da Costa compie 43 anni, vive dove è nato - a Descoberto, stato di Minas Gerais - e poggiando sul nome del luogo, è impegnato a scoprire talenti. Lui, magari effimero, lo è stato, proprio in quell’anno, il 1998, che fu nerissimo per l’altro Ronaldo, quello nerazzurro e verdeoro, che dal Mondiale di Francia uscì barcollante, distrutto. E qualcuno parlò di macumba, la magia nera, e di candomblè, la magia bianca.

Il Ronaldo della rua, della strada, undicesimo di undici figli, esordì sui 42 chilometri a 27 anni, a Berlino, e finì quinto in 2h09’07”. Non male. In patria vantava una certa notorietà per aver vinto la corrida di san Silvestro del 1994. Un anno dopo, era il 20 settembre 1998, tornò a Berlino che iniziava a scalare le classifiche di eccellente organizzazione e di scorrevolezza che avrebbe portato agli acuti di Haile Gebrselassie e di Patrick Makau. E su quelle strade Ronaldo, alla seconda esperienza sulla distanza assoluta, fece esplodere il suo sparo nel buio senza che nessuno avesse pronosticato una tale detonazione.

Da dieci anni il record del mondo era in mano all’etiope Belayneh Densimo (o Dinsamo, secondo altra traslitterazione) con 2h06’50” firmato su un altro percorso assai filante e favorevole, Rotterdam. Ronaldo chiuse in uno stordente 206’05”, frutto di una strana distribuzione: molto prudente nella prima parte, 1h04”42 alla mezza, si scatenò nei 21 chilometri successivi, sino alla porta di Brandeburgo, percorsi in 1h01’43”, con un ultimo 10000 in 29’05” e con una media generale che lo trasformò nel primo uomo della storia a tenere una cadenza otto i 3’ a chilometro, 2’59”29 per chi ama l’esattezza estrema.

Il suo regno sarebbe stato breve, poco più di un anno, sino al 24 ottobre 1999, quando a Chicago il marocchino, successivamente cittadino americano, Khalid Khannouchi infranse un altro muro in 2h05’42” con due metà assai più equilibrate (1h03’05” e 1h02’37”) rispetto a quelle offerte dalla fantasia del brasiliano.    

Ancor oggi, in una lista all time sempre più tellurica e sempre più dominata da kenyani ed etiopi, Ronaldo può esibire il tempo più veloce di un non africano, frutto del suo giorno dei giorni.

Giorgio Cimbrico



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