Un francobollo per celebrare Pietro Mennea

09 Novembre 2020

È disponibile da oggi: raffigura l’esultanza della Freccia del Sud per il trionfo olimpico di Mosca '80

Le braccia nel cielo di Mosca, l’esultanza dopo la rimonta epica nella finale olimpica dei 200 metri: da oggi una delle immagini più iconiche dello sport italiano è immortalata in un francobollo. Per celebrare i quarant’anni della medaglia d’oro di Pietro Mennea ai Giochi del 1980 il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso un francobollo per la serie tematica “lo Sport”, valido per la posta ordinaria. Nel bozzetto a cura di Fabio Abbati la “Freccia del Sud” è raffigurata in bianco e nero, avvolta in un fascio di colori e nella medaglia delle Olimpiadi di Mosca. A corredo dell’emissione, sono stati realizzati altri prodotti filatelici come cartoline, tessere e un bollettino illustrativo che offre un ricordo del grande Pietro firmato da sua moglie, Manuela Olivieri Mennea. Tutti i prodotti saranno disponibili negli uffici postali con sportello filatelico, negli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito poste.it. Il francobollo, che ha cominciato la propria “corsa” da Barletta, la città di Pietro, dove si è tenuta una cerimonia di presentazione al teatro Curci, è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.

“HA RAPPRESENTATO LA SPERANZA” - Nel bollettino illustrativo, oltre a ricordare il campione che è stato, e i valori che ha incarnato, Manuela Mennea ne tratteggia l’impegno fuori dalla pista, rievocando le sue quattro lauree e la capacità di diventare avvocato, dottore commercialista, giornalista pubblicista, docente universitario, parlamentare europeo e autore di una ventina di libri. Senza dimenticare che nel 2006, ritenendo che un campione dello sport abbia una responsabilità sociale verso gli altri, soprattutto i più giovani, ha costituito la Fondazione Pietro Mennea Onlus, per diffondere i valori dello sport e raccogliere fondi in favore dei bimbi malati e in difficoltà. “Partito svantaggiato perché ragazzo del Sud (quando il Sud offriva ben poco, men che meno impianti sportivi) - le parole di Manuela Mennea - non particolarmente dotato fisicamente (68/69 kg x 1,80 di altezza, di certo ben lontano dai fisici imponenti degli altri velocisti), in partenza davvero pochi credevano in lui. Ma Pietro aveva qualcosa che nessun altro aveva: una forza di volontà e una determinazione ineguagliabili, che lo hanno portato a recuperare tutte le posizioni, fino ad arrivare in cima al mondo: prima nello sport e poi nella vita. Ha rappresentato la speranza, essendo riuscito a dimostrare concretamente che chiunque ce la può fare… anche se parte dal nulla”. 

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