Tripudio Italia agli Europei Junior di Kaunas



Oro di Adelina Di Soccio nei tremila piani, argento di Lukas Rifesser sugli 800, bronzi per Laura Gibilisco nel martello, per Giorgio Rubino nella marcia dei 10 chilometri e per Elena Scarpellini nel salto con l'asta, e l’unica nota di dispiacere per il quarto posto di Veronica Borsi nella finale dei 100 metri ostacoli. Questo il bilancio straordinario per l'atletica italiana nella terza giornata dei Campionati Europei Junior di Kaunas. E' stata una delle giornate più emozionanti che l'atletica italiana junior abbia mai vissuto. Cinque medaglie, in sei finali disputate, con altre due finali guadagnate per la giornata conclusiva. E' il caso di Tania Vicenzino, che domani disputerà la finale del salto in lungo femminile con la quinta misura di qualificazione (6.05) e della staffetta maschile del miglio, che si è guadagnata l'accesso in finale col quarto posto di Turchi, Magi, Quirico e Licciardello in 3:10.05, che è anche il quarto tempo assoluto delle due batterie. Rammarico per la staffetta femminile, che non viene promossa alla finale con il nono tempo (3:42.15 con Milani, Anello, Apollo e Spacca). Il medagliere ora parla di un’Italia che passa al nono posto con un oro, un argento e quattro bronzi, per un totale di sei medaglie. Al comando c’e` la Russia con tredici medaglie (quattro d’oro) seguita dalla Germania, dieci medaglie di cui quattro del metallo piu` ambito. In chiusura di giornata c’e` amarezza per il quarto posto ottenuto da Veronica Borsi nella finale dei 100 ostacoli. L'azzurra non trova la stessa facilità di azione della batteria e la grinta mostrata nella semifinale di ieri. Più svelte di lei dopo i primi appoggi sono la belga Berings, che risulterà imprendibile vincendo in 13.41 con un metro e mezzo di vento contrario, la norvegese Vukicevic e la francese Billaud. La Borsi chiude in 13.74. Peccato. Va via rabbiosa, aspettandosi molto di piu` da questa finale. Le medaglie italiane L'oro di Adelina De Soccio nasce ovviamente dal suo talento, ma anche dall'amore e dall'attenzione che ha per lei la sua società, e dall'affetto di quanti la circondano e le vogliono bene. Adedlina è una ragazza straordinaria, educata e mai sopra le righe, con una gentilezza non di maniera ma che ha dentro di sé fino all'ultimo cromosoma. Fin quassù sono saliti in pulmino, per 2700 chilometri, il suo tecnico, Nicola Palladino, accompaganto dal fratello che allena nei lanci e da alcuni amici. L'azzurra non ha fatto allenamenti specifici per tutto il mese di giugno, a causa di un dolore al ginocchio, e solo dopo un incoraggiante test sui duemila metri, corsi in 6:04, si è vista la luce. La stessa luce che abbiamo letto nel suo viso quando l'abbiamo incontrata fuori dallo stadio, a premiazione conclusa. Sono baci, abbracci, e per ogni bacio che ricambia, lei si alza sulle punte. Ma e` un gigante. Gli 800 maschili: Lukas Rifesser ha dimostrato di valere tutte le buone parole che si spendono per lui, trovando la forza e la determinazione per arrivare all'argento dopo la fuga dell'imprendibile svedese Klasson, che aveva sorpreso l'azzurro ed i due inglesi Fennell ed Hill, il terzetto che alla campana faceva la testa per le medaglie. All'ingresso in rettilineo il solo Rifesser cambiava passo staccando gli inglesi, e teneva l'argento fino alla fine nonostante il tentativo disperato di recupero di Fennell. Riffeser è allenato da Gerd Crepaz, padre dell'ostacolista Markus. La cronaca del martello femminile: Laura Gibilisco con 60.20 chiude il primo turno di lanci in testa, ma al secondo lancio l'ungherese Noemi Nemeth, che aveva sbagliato completamente il primo lancio, passsa momentaneamente in testa con 61.66. Alla fine del secondo turno di lanci l'azzurra si trova terza, superata anche dalla croata Srsa, che lancia a 60.49. Mentre la Nemeth allunga la gittata al terzo turno con 62.52, Laura si rifà sotto per l'argento piazzando 61 metri esatti. L'altalena prosegue nei lanci di finale. La croata Srsa lancia a 62.08 e si riporta al secondo posto. La Gibilisco l'avvicina con 61.50 ma ancora non basta. Nel frattempo la Nemeth ipoteca definitivamente l'oro con un lancio di 63.70. Il pathos cresce al penultimo turno, grazie al 62.58 dell'azzurra che rivede l'argento. Non è finita per la reazione della croata Valentina Srsa, che all'ultimo lancio trova il primato personale a 63.12. Laura Gibilisco, nel tentativo rimanente prova a sparare tutto ma ottiene un lancio nullo. Oro alla bravissima magiara Nemeth, argento alla croata Srsa, bronzo per la Gibilisco, autrice di una delle serie migliori della sua carriera. La marcia di Rubino: la fuga del russo Ruzavin avviene quasi subito, con Rubino ed il tedesco Schmidt. Due minuti e mezzo ed il russo prende il largo, lasciando al duo inseguitore il compito di tenere distanziati gli altri atleti. Dopo tre giri il vantaggio accumulato dal russo è salito a quasi cinquanta metri, mentre Rubino e Schmidt sono stati raggiunti dal resto del gruppo (otto atleti). Staccati, un plotoncino di cinque marciatori ed un altro, dove si muove Contu. Il monologo du Ruzavin dura fino alla fine, mentre dietro di lui Rubino tiene il secondo posto a lungo per poi essere ingabbiato tra gli altri due russi Prokhorov e Golovin. A due giri dal traguardo Prokhorov lascia il terzetto per proiettarsi verso la medaglia d'argento: Rubino e Golovin si giocano il bronzo alla disperazione, con l'azzurro che cerca di tornare sotto per il sorpasso negli ultimi dieci metri, e col russo che risponde con un gesto tecnico non propriamente riconducibile ai canoni tradizionali della marcia. Rubino è quarto per tre soli centesimi, è rabbioso e deluso, poi arriva il rosso per Golovin e la rabbia si trasforma in esultanza. La conferma ufficiale, però, arriva molto dopo, e l'apprensione dura ancora, nonostante Rubino calpesti felice ed esultante la pista correndo con una bandiera giunta dalla tribuna avvolta sulle spalle. Nel tripudio azzurro complimenti anche ad Alberto Contu, al debutto ni maglia azzurra, che conclude al dodicesimo posto in 44:31.84. E cosa dire di Elena Scarpellini, autrice di una gara eccezionale che l'ha vista prima eguagliare il primato italiano junior di Francesca Zanini a quattro metri, poi migliorarlo per ben tre volte con 4.05, 4,10 ed incrementare lo strappo col passato fino a 4.15? Il bronzo che le è piovuto addosso è figlio del suo spirito combattivo e del suo fisico che più a suo agio con le acrobazie del volo non potrebbe essere. Mai, nella storia del salto con l'asta femminile italiana, si era vista una cosa simile. L’oro va alla strafavorita Spiegelburg con 4.35, l’argento alla Makarevich (Bielorussia) con 4.20. Le medaglie degli altri Finali della giornata, quelle senza azzurri: i 200 donne vano alla russa Chermonshanskaya in 23.21, davanti alla tedesca Gangnus ed alla romena Morosanu, al secondo bronzo dopo i 400 di ieri. Le madagliate dei 100 finiscono invece tutte ai piedi del podio. Sorprese (una meno clamorosa dell'altra) nelle finali dei 400 metri ostacoli: la russa Kostetskaya, campionessa mondiale a Grosseto nel 2004, si è fatta raggiungere e superare sul traguardo dalla ceka Hejnova, la rivale più accreditata, che chiude col nuovo primato nazionale junior e record dei campionati (55.89). Alla russa la consolazione dell'argento e dello stesso primato dei campionati, essendo state cronometrate ambedue con lo stesso tempo. Bronzo all'altra russa Bychkova in 58.12, lontana daalle due reginette. Meno sorprendente l'esito dei 400 ostacoli maschili, dove il francese di origine nordafricana Bellaabouss, favorito da una parte dei pronostici, è stato annichilito dalla gara perfetta del croato Kotur, che avevamo visto in condizione strepitosa nei turni preliminari, uscito dall'ultima curva con un vantaggio incolmabile ed abile a gestire l'ultima parte del rettilineo in sicurezza. Per Kotur (terzo oro alla Croazia!) 50.15 e primato nazionale junior. Bellaabouss si imballa e perde anche l'argento a vantaggio dell'inglese Greene che centra medaglia e personale con 51.14. 200 maschili: la potenza del tedesco Schneltig ha avuto la meglio sui più filiformi sprinter britannici. Contro un vento misurato a 1.6 metri al secondo Schneltig ha battuto in 21.12 gli inglesi Julian Thomas (21.19) e Wade Bennett-Jackson (21.41). Il finlandese Hongisto ha perso il bronzo per un solo centesimo. 800 donne: l'ucraina Nataliya Lupu, atleta dal fisico straordinario, vince una gara monopolizzata dall'Est d'Europa. Con 2:02.78 sorprende la più quotata russa Shapayeva (2:03 netti) e la moldava Cristea. Sui 110 ostacoli la tecnica del francese Darien, miglior tempo stagionale, ha la meglio sul caos che è capace di combinare il greco Douvalidis, talento sì ma decisamente non a proprio agio nella finale. Il greco ha urtato tutti gli ostacoli dal secondo in poi, vedendosi sfilare leggero il francese alla sua destra. Il neo-campione d'Europa vince in 13.77, Douvalidis è secondo in 13.99, il tedesco Alexander John bronzo in 14.10. Nel salto in alto maschile il russo Ukhov (salito a 2.30 quest'anno), ha vinto senza patemi con 2.23. Il regolare israeliano Palli si è accontentato del bronzo con 2.19, lasciando l'argento al polacco Theiner che si è superato con 2.21. Disco maschile all'estone Margus Hunt, che con 62.19 ha centrato anche il primato nazionale ed il record dei campionati. Argento a Lajos Kurthy (Ungheria), con 59.75, e bronzo al tedesco Wierig con 59.04. Giavellotto uomini: la spunta il greco Smalios, che e` anche decatleta, con l’ultimo lancio che mette nel sacco il tedesco Vieweg misurato a 77.25. Al tedesco l'argento con 75.85, ed al finnico Mannio la medaglia di bronzo con 72.47. Domani giornata conclusiva della manifestazione: azzurri in gara saranno Tania Vicenzino nella finale del lungo, la 4x400 maschile, Andrea Lalli e Simone Gariboldi sui 5000 metri, Devis Licciardi e Katia Libertone nelle rispettive finali dei 3000 siepi, e la staffetta veloce femminile impegnata nelle batterie (correrà la prima, in sesta corsia) per guadagnare l'ingresso in finale. Marco Buccellato Nelle foto: Adelina De Soccio esultante dopo la premiazione e Giorgio Rubino in azione (foto Omega/FIDAL) File allegati:
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