Triplo magico, La Mantia finale e doppio record



Di fronte ad un simile esempio, non ha voluto tirarsi indietro. E ha piazzato non una, ma due migliori prestazioni italiane di categoria, regalandosi, a poco più di 20 anni, la gioia della prima finale mondiale assoluta. Simona La Mantia ha fatto il pieno di soddisfazioni a Budapest, nelle qualificazioni del salto triplo, che già avevano, nel primo gruppo di qualificazione, portato magdelin Martinez al record italiano di 14,81. La giovane palermitana ha centrato il limite nazionale Promesse (Under 23) nella prima prova a disposizione, atterrando alla misura di 14,27, due centimetri in più rispetto al record che aveva fissato a Genova, ai Campionati Italiani Assoluti dello scorso 22 febbraio. Mancavano però ancora tre centimetri per agguantare la finale, e allora Simona ha sfoderato gli artigli, raggiungendo, nel tentativo successivo, i 14,45 (misura superiore anche al 14,31 del limite all'aperto, detenuto dalla stessa La Mantia), validi anche come via libera per la finale mondiale, da ottava in graduatoria (in dodici hanno ottenuto la misura). "Sono contentissima - il commento dell'azzurra - nel riscaldamento non riuscivo a trovare la rincorsa giusta, con i riferimenti abituali mi trovavo a percorrerla con 20 appoggi invece di 18. L'intervento di Gianni Tucciarone, ha rimesso le cose a posto. Sognavo di entrare in finale, ma non pensavo di ottenere una misura del genere. In effetti, ora cambiano anche un po' le cose per me". Compagna di camera della Martinez a Budapest, dall'italo cubana dice di aver imparato moltissimo. "Non solo in questa circostanza. In alenamento, a Formia, con lei e la Di Martino, ho capito cosa significa fare l'atletica ad alto livello. So che dovrò lavorare tanto in futuro, ma i sacrifici non mi spaventano, soprattutto se sono ben ripagati come in questa occasione". Palermitana, figlia d'arte (del mezzofondista La Mantia e della ottocentista Monica Muthclechner, entrambi azzurri degli anni '70), la La Mantia è allenata da Michele Basile. "Ho sentito i miei genitori poco fa. Erano felicissimi; mia madre, addirittura molto emozionata. Da loro ho preso due qualità: da mio padre, la testardaggine, da mia madre la capacità di dare tutto in gara". m.s.
Nella foto d'archivio, Simona La Mantia (FIDAL)




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