Tricolori U20: Faggin e Nnachi padroni dei 100

08 Luglio 2022

Nella prima giornata di Rieti lo sprinter padovano scende a 10.44, l’astista-velocista si migliora fino a 11.74 in batteria e poi trionfa in finale. Mori 65,09 nel martello, brilla Mihai nella marcia

di Cesare Rizzi

Alessio Faggin è lo junior più veloce d’Italia, ma il venerdì d’apertura dei Campionati Italiani Juniores di Rieti è il giorno delle campionesse d’Italia non ancora "azzurrabili". Nelle finali dei 100, condizionate dal vento contrario, i nuovi tricolori dello sprint sono Alessio Faggin (Fiamme Oro), meglio conosciuto come duecentista ma approdato al PB a 10.44 nonostante una folata da -1.4, e Great Nnachi (Battaglio Cus Torino), astista di grandi ambizioni ma già al secondo titolo tricolore nei 100 con 12.01 (-1.6) dopo aver portato il personale in batteria a 11.74 (-0.6). Nnachi, origini nigeriane, è campionessa d'Italia ma, non essendo in possesso della cittadinanza, non può ancora vestire l'azzurro: una situazione comune ad Alexandrina Mihai (Atl. Brescia 1950 Metallurgica San Marco). La marciatrice, originaria della Moldavia, sui 10.000m in pista domina in 45:53.49: per dare un riscontro solo Noemi Stella tra le under 20 italiane ha fatto meglio. Seconda è Giada Traina (Atl. Livorno) con il personale a 46:51.44, quinta italiana all time sulla distanza in pista. In campo maschile si conferma Emiliano Brigante (Trieste Atletica): 43:07.78. Grande regolarità per la martellista toscana Rachele Mori, che conquista il proprio settimo titolo italiano della carriera: la portacolori delle Fiamme Gialle, primatista italiana, sigla 65,09 al secondo turno come picco, misura consolidata da un’intera serie (sei lanci) oltre i 62 metri. Certamente un test interessante verso i Mondiali di Cali: “Sono contenta - dice la 19enne livornese - ho avuto buon feeling in pedana: ora tornerò al lavoro sulla decontrazione degli arti superiori e delle spalle, il mio punto debole”. Titolo maschile a Davide Vattolo (Atl. Malignani Libertas Udine): 71,07 e altri due lanci oltre i 70 metri. Nei 3000 siepi Cesare Caiani (Atl. Brugnera Friulintagli) vince nonostante una caduta nei primissimi metri: il bronzo europeo di Tallinn domina in 9:20.47. Tra le donne Agnese Carcano (Atl. Verona Pindemonte) vince in 10:44.28: secondo titolo tricolore di stagione dopo il trionfo nel cross. Nelle prove multiple guidano la prima giornata Beatrice Carpinello (Battaglio Cus Torino, 2939 punti) e Alessandro Carugati (Osa Saronno, 3781 punti, uno in più di Alberto Nonino). Sabato la seconda giornata in diretta streaming su www.atletica.tv dalle ore 9.


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FOTOGALLERY (Francesca Grana/FIDAL) - FOTO MARCIA (FotoGp.it)

FINALI 100 – Non è la corsa sciolta di altre volte, ma Great Nnachi agguanta comunque il titolo tricolore dello sprint outdoor, il secondo della carriera dopo il successo da allieva sempre a Rieti nel 2020: la piemontese del Battaglio Cus Torino corre in 12.01 controvento (-1.6) e sono nel finale riesce ad avere ragione di una tignosa Gaya Bertello (Novatletica Chieri), che si arrende per due soli centesimi. Il bronzo va a Ilenia Angelini: la marchigiana dell’Asa Ascoli Piceno, tra le favorite sui 200, timbra 12.08 e precede di 3/100 la capofila stagionale Alessandra Gasparelli (Olimpus San Marino), quarta in 12.11. Il vento è un fattore condizionante ma chi sembra non curarsene è Alessio Faggin: il portacolori del Gs Fiamme Oro, duecentista da 20.91 quest’anno, domina la finale della prova più breve in 10.44, 6/100 di progresso nonostante il vento a -1.4. Con lui sul podio due lombardi cresciuti molto quest’anno: Samuele Rignanese (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter), già tricolore degli 80 cadetti, è secondo con 10.63 (un centesimo di progresso sulla batteria), Alessandro Malvezzi (Atl. Riccardi Milano 1946) terzo a 10.64. Yassin Bandaogo (Fiamme Oro) si deve accontentare del quarto posto con lo stagionale a 10.68, mentre Angelo Ulisse (Fiamme Gialle) sceglie di non prendere il via dando forfait a causa della pubalgia. 

3000 SIEPI – Il bronzo europeo di Tallinn 2021 Cesare Caiani fa sentire la voce del padrone, per dirla con Franco Battiato. L’alfiere dell’Atletica Brugnera Friulintagli cade nei primissimi metri ma dopo il primo 200 è già in testa: non mollerà più la leadership, con passaggi da 2:59.95 al chilometro e da 6:07.18 ai 2000 prima di imporsi in 9:20.47. Assente Simone Valduga, è la società milanese Euroatletica 2002 a collezionare un altro argento tra le siepi dopo quello tra gli U18 di Davide Delaini: lo firma Luca Andreis sfiorando il personale con 9:24.65. Bronzo e personale per Lorenzo Bellinvia (Cus Pisa) a 9:31.22. Più tattica in avvio la serie unica donne: all’inizio del secondo chilometro se ne vanno la tricolore in carica del cross Agnese Carcano (Atl. Verona Pindemonte) e Camilla Galimberti (Bracco) con Elena Fontanesi (Self Atl. Montanari Gruzza); poco prima dei 2000 arriva l’azione decisiva di Carcano, che torna sul trono delle siepi due anni dopo il successo da allieva (su distanza più breve) a Modena in 10:44.28: seconda Galimberti (11:07.35), terza Fontanesi (11:22.87). 

MARTELLO - Buone sensazioni e grande regolarità per la toscana Rachele Mori, che conquista il proprio settimo titolo italiano della carriera (il terzo da under 20, dopo due vinti da allieva e altrettanti da cadetta): il primato nazionale da 68,04 siglato a Lucca non viene intaccato e neppure sfiorato ma la portacolori delle Fiamme Gialle sigla 65,09 al secondo turno come picco, misura consolidata da un 64,95 e da un 64,53 e da un’intera serie (sei lanci) oltre i 62 metri. Certamente un test interessante verso i Mondiali di Cali: “Sono contenta - dice la 19enne livornese, nipote dell’iridato dei 400hs ma anche sorella di Federico, rugbista azzurro -, è stata una buona gara e ho avuto buon feeling in pedana: ora con coach Massimo Terreni tornerò al lavoro sulla decontrazione degli arti superiori e delle spalle, il mio punto debole. La leadership mondiale stagionale? Non ci penso, sono concentrata solo sul percorso per arrivare al meglio in Colombia”. Anche alle sue spalle si vedono lanci interessanti: Giulia Rossi (Fiamme Gialle Simoni), campionessa 2021 tra le allieve, è seconda con 55,81 a 15 centimetri dal personale, Raphaelle Ndaya Mulumba (Studentesca Rieti Andrea Milardi) accompagna con il personale a 53,83 il terzo posto.

Al maschile, Davide Vattolo conferma i favori del pronostico e l’Atletica Malignani Libertas Udine fa doppietta: il leader italiano stagionale, approdato con 73,01 al quarto posto italiano all time nel 2022, ipoteca il bis del successo invernale a Mariano Comense (Como) con il 71,07 del primo lancio, prestazione consolidata da altre due prove oltre i 70 metri (70,54 e 70,90). Il compagno di club Alessandro Feruglio è argento a 66,08: terzo posto, come tra le donne, alla Studentesca Rieti Andrea Milardi con il PB di Lorenzo Mattei (63,91).

MARCIA - La giornata si apre con la marcia, declinata sui 10.000m in pista e con temperature rese più gradevoli dal temporale nella notte. Sono le donne le grandi protagoniste del tacco e punta, in una gara dominata da Alexandrina Mihai (Atl. Brescia 1950 Metallurgica San Marco): la 19enne veronese, di origini moldave e non ancora eleggibile per la maglia azzurra, prende subito il comando imprimendo un ritmo importante, come testimoniato dal passaggio al quinto chilometro in 22:59.4, a soli 5 secondi dal PB sulla distanza. La seconda parte di gara è ancora più veloce: Mihai, in Italia dall’età di cinque anni (diplomata al liceo scientifico, sogna di diventare medico), chiude in 45:53.49, ben oltre un minuto al di sotto del personale. Per dare un riscontro solo Noemi Stella tra le under 20 italiane ha fatto meglio: nel mondo quest’anno solo Olivia Sandery, australiana, è andata più forte. A provare a seguire la battistrada (che conquista il terzo titolo italiano stagionale dopo 3000m indoor e 20 km su strada) nella prima parte è Giada Traina (Atl. Livorno): il coraggio della classe 2004 toscana è premiato da un primato personale migliorato di un minuto e 37” per un 46:51.44 che la pone in quinta posizione italiana all time sulla distanza in pista, a confermare uno standard mondiale per Cali di cui era già in possesso. Il bronzo va alla campionessa uscente Vittoria Di Dato (Nuova Atl. Varese) con 49:04.30.  

La prova maschile vive sulla fuga di Salvatore Manera (Asd Pietro Clarenza), ripreso all’inizio dell’ottavo chilometro da Emiliano Brigante (Trieste Atletica) e Nicola Lomuscio (Amatori Atl. Acquaviva): il duello tra i due nel finale vede il campione in carica tenere a bada il leader italiano stagionale. Brigante chiude in 43:07.78 con una seconda parte di gara decisamente più rapida della prima: argento per Lomuscio (43:17.05, subito davanti a Teodorico Caporaso, in gara fuori classifica e autore di 43:17.83), bronzo e un personale premio per il coraggio per Manera (44:06.47).

SEMIFINALI 100 – Vento (fresco) ancora più determinante nel secondo turno. Tra le donne la prima “semi” trova -3.6 m/s, in un pomeriggio in cui Eolo soffia forte e cambia continuamente direzione: Great Nnachi (Battaglio Cus Torino) si impone in 12.17 e in finale va pure Letizia Bruno (Us Foggia Atl. Leggera, 12.47). Ilenia Angelini (Asa Ascoli Piceno) “risponde” nella terza in un 12.01 in cui il riscontro anemometrico, -0.1, è in realtà l’esito di forti folate trasversali: “Q” maiuscola pure per Aurora Brugnoli (Fiamme Gialle Simoni, 12.13) e avanzano per ripescaggio anche la capofila stagionale Alessandra Gasparelli (Olimpus San Marino, 12.20) e Giulia Maria De Paoli (Pro Patria Arc Busto Arsizio, 12.44). La seconda semifinale invece premia l’arancione dell’Atletica Vicentina di Giulia Fongaro e della Novatletica Chieri di Gaya Bertello: avanzano a braccetto con 12.31 e 12.32 (-2.2).

In campo maschile pathos nella terza semifinale, con un giallo per Ulisse e Menchini per aver condizionato la procedura di partenza: al vero “start” è grande volata (vento -0.6 sempre con nettissima componente trasversale) per Alessandro Malvezzi (Atl. Riccardi Milano 1946) e Yassin Bandaogo (Fiamme Oro), che timbrano 10.77 e 10.78 per il passaggio diretto in finale mentre Angelo Ulisse (Fiamme Gialle Simoni), campione in carica, acciuffa il ripescaggio poco dietro con 10.86. Nelle semifinali precedenti si era però andati più forte: nella prima (-0.3) 10.68 per Alessio Faggin (Fiamme Oro) con la “Q” maiuscola pure per Mattia Arnaboldi (Atl. Riccardi Milano 1946, 11.00); nella seconda (-1.0) convincono Mattia Jason Ndongala (Sisport) e Samuele Rignanese (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter), 10.67 e 10.68, con il ripescaggio per Jacopo Capasso (Studentesca Rieti Andrea Milardi).

BATTERIE –  Il vento, spesso trasversale sui due rettilinei, imperversa pure nel turno eliminatorio dei 400 ostacoli. Subito ottima impressione in prima batteria dalla classe 2004 Ludovica Cavo (Atl. Serravallese), leader italiana stagionale iscritta dell’ultim’ora, al traguardo senza forzare sotto il minuto in 59.89: la rivale numero uno Alessia Seramondi (Atl. Brescia 1950 Metallurgica San Marco) risponde con 1:00.51 senza eccessivi patemi d’animo e pure Giulia Ingenito (Sisport) non fatica troppo per passare in finale (1:02.29). In campo maschile in scioltezza gli atleti più accreditati, a partire dal favorito Riccardo Ganz (Team Treviso), primo nella prima batteria in 53.28: 53.43 per Edoardo Pasquale (Atl. Firenze Marathon). 53.87 con un finale in “folle” per Luca Ostanello (Asd Bunker Sport).

Le batterie degli 800 metri femminili, assente Flavia Bianchi, sono dominate dalle portacolori della Bracco Atletica, che gestiscono però il turno in modo diverso: Martina Canazza nella prima passa in 1:01.6 a metà gara, viene rimontata ma chiude comunque prima in 2:11.50 su Martina Brangero (Atl. Alba, 2:11.71) e Alice Mistri (GA Vertovese, 2:11.95); molto più controllata l’azione nel primo giro della tricolore allieve 2021 Breanna Selley, impostasi nella seconda con 2:13.58 e approdata in finale al pari di altre quattro compagne di batteria. Autoritaria l’azione di Francesco Pernici (FreeZone): prende subito la testa per restare fuori dai guai e vince 1:51.62. Nell’altra batteria arriva la risposta di Gabriele Angiono (Battaglio Cus Torino) e Giovanni Lazzaro (Assindustria Sport), gli altri due italiani sotto l’1:50.00 in stagione: primo (1:52.65) e secondo (1:53.39). 

Nei 100 è il vento ballerino a far da protagonista, con volate ventose alternate a eliminatorie decisamente controvento. In campo maschile vola Alessio Faggin (Fiamme Oro), ma il suo 10.45 è statisticamente vanificato da una folata a +2.2: molto bene anche l’ex campione italiano Cadetti degli 80 Samuele Rignanese (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter), personale a 10.64 (+0.2) a precedere nella stessa batteria Angelo Ulisse (Fiamme Gialle Simoni), season best a 10.65 senza forzare troppo, mentre Yassin Bandaogo (Fiamme Oro) si trova 3.6 m/s di vento contrario e si limita a vincere in 11.08. Nel primo round donne è Great Nnachi a destare ottima impressione: l’astista-sprinter del Battaglio Cus Torino toglie un decimo al personale con 11.74 (-0.2), a precedere l’11.88 ventoso (+2.2) di Gaya Bertello (Novatletica Chieri) e l’11.92 (-0.3) di Ilenia Angelini (ASA Ascoli Piceno).

PROVE MULTIPLE – Il primo round del decathlon sui 100 va ad Alessandro Carugati (Osa Saronno), all’esordio nelle 10 fatiche da under 20: 11.21, PB nonostante un vento a -2.2, 4/100 meglio di Stefano Demo (Atl. Canavesana), a 11.25 nella stessa serie. Il leader stagionale Alberto Nonino (Atl. Malignani Libertas Udine) corre nella stessa serie in 11.54. Nonino risponde subito con 7,21 (-0.4), personale outdoor, nel lungo, a precedere un Carugati sfortunato con il vento (7,07/-2.6: comunque personale) e Demo (6,99/+0.4) con Emanuele Bellanova (Atl. Vercelli 78) autore di 7,07 (-0.4). Nel peso il miglior lancio porta la firma di Edoardo Dal Magro (Athletic Club Firex Belluno): 13,41 per precedere il 13,24 di David Pircher (Asv Lana Raika). Alberto Nonino con 13,16 stacca sia Demo (12,15) sia Carugati (11,22) e prende il comando della multipla: 2285 punti, +52 su Demo e +82 su Carugati. I distacchi restano invariati dopo l’alto: tutti e tre approdano a 1,92, per Carugati è il personale (ma la vittoria “di tappa” va a Nonino essendoci riuscito alla prima prova). Alessandro Carugati, in condizioni di vento difficili, è il migliore nei 400: con 49.30 sfiora il personale (49.14) per precedere Vincenzo Vicerè (Libertas Amatori Atl. Leggera, 49.55) e guadagnare terreno su Demo (50.39) e Nonino (51.12, comunque personale): è l’alfiere dell’Osa Saronno a chiudere in testa la prima giornata con 3781 punti, uno solo in più di Nonino e soli 20 in più di Demo. Il sabato sarà certamente palpitante.

L’eptathlon si apre con un 100 ostacoli decisamente favorevole a Matilde Carboncini (Toscana Atl. Empoli Nissan), che con 14.42 (-1.5) resta a 4/100 dal personale: Giulia Riccardi (Gs Trilacum), partita molto bene, incoccia nell’ottava barriera, si sbilancia e deve limitarsi al quinto posto in 15.71, cedendo 170 punti alla toscana; seconda, sempre nella stessa serie, è Beatrice Carpinello (Battaglio Cus Torino) a 15.00. È proprio Carpinello a realizzare la miglior misura nell’alto: 1,68, meglio dell’1,62 di Carboncini e dell’1,59 di Riccardi e di Stella Bersani (Cus Pro Patria Milano). In testa dopo due gare Carboncini a +7 su Carpinello (1679 a 1672): il sorpasso provvisorio arriva nel peso, con l’11,12 di Beatrice Carpinello e l’8,11 di Matilde Carboncini, che inserisce a referto una misura interlocutoria dopo due nulli iniziali. Nel peso oltre i 10 metri anche Stella Bersani (Cus Pro Patria Milano) e Giulia Ginulfi (Studentesca Rieti Andrea Milardi), autrici di 10,33 e 10,28, mentre Giulia Riccardi si ferma a 8,90. La risposta di Riccardi e di Carboncini arriva subito nei 200: 25.27 (PB sfiorato) e 25.92 nonostante il vento a -2.6, con Carpinello comunque vicina al PB nella stessa serie con 27.59. Domani si ripartirà con Beatrice Carpinello leader con 2939 punti (+48 rispetto al “passaggio” del suo primato dopo quattro gare), 50 su Carboncini e 145 su Riccardi. 

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Great Nnachi (Grana/FIDAL)


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