Tricolore Allievi, siepi da primato

20 Giugno 2014

A Rieti, Nicole Reina con 6:37.85 si impossessa anche del limite nazionale dei 2000 siepi, impresa che per 5 secondi sfugge a Yohanes Chiappinelli (5:46.20). Pettorossi sprint a 10.70.

di Raul Leoni 

Al via la 49esima edizione dei Tricolori allievi a Rieti: la pista del “Guidobaldi” si conferma amica degli sprinter e dei mezzofondisti, e nei 2000m siepi la lombarda – ucraina di nascita – Nicole Reina (Cus Pro Patria Milano) toglie a Valeria Roffino il primato italiano con un 6:37.85 ottenuto in solitario (vecchio record, 6:40.29 nella finale mondiale di Ostrava il 14 luglio 2007: e la bergamasca Federica Zenoni diventa la terza sotto i 7 minuti, 6:59.64). Stesso copione tattico nella prova maschile, dove  Yohannes Chiappinelli (Montepaschi Uisp Siena) si migliora ancora con 5:46.20 (secondo di sempre, a cinque secondi esatti dal limite italiano). Fin dalle batterie dei 100 metri fioccano i nuovi personali: in finale, con un vento generoso (+1.9) il bolognese Diego Pettorossi (Sef Virtus Emilsider) entra nella top-10 di sempre con10.70, mentre non c’è doppietta per  Ludovica Clementini (Atl. L’Aquila), rivelazione degli Studenteschi e miglior tempo in batteria (11.97): negli ultimi metri escono Julia Calliari (LC Bozen) e Daniela Tassani (Bracco Atl.), entrambe accreditate di 11.96 (+0.8) e divise da 3/1000 di secondo. Ritorna sugli ostacoli la primatista italiana dei 400m piani Ilaria Verderio (Pro Sesto Atl.) e manda in archivio il crono più veloce delle batterie (61.87). La primatista italiana del martello Lucia Prinetti Anzalapaya (Decathlon Vercelli) lancia 66.22 in qualificazione, ad un metro e mezzo dal suo lancio record di Baku.

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IL RACCONTO DELLA PRIMA GIORNATA

Martello F (qualificazione) – La specialità mostra segni di grande vivacità in questa stagione: non per niente già cinque atlete ottengono la norma di qualificazione (55.00) fin dal primo gruppo, la migliore è ovviamente la quinta della finale europea di Baku, Agata Gremi (Atl. Brescia 1950, 60.65). E tuttavia la leadership provvisoria della  piacentina non risulta così tranquilla, visto che Sara Fantini (Cus Parma) incrementa la sua presenza nelle prime dieci di sempre superando per la prima volta in carriera  i 60 metri (60.25 al primo lancio). In attesa della primatista italiana Lucia Prinetti Anzalapaya (Decathlon Vercelli), che va in pedana nel secondo gruppo: la ragazza seguita dai fratelli Reggiani non è tecnicamente perfetta, eppure il suo primo lancio è molto, molto lungo, 66.22 (a circa un metro e mezzo dal suo record di Baku). Centrano la pronozione immediata, senza passare dal ripescaggio, anche Alessia Beneduce (US Aterno Pescara) e Giuliana Cristarella Orestano (Atl. Marano(, la campana che ha in bacheca un titolo del disco cadette.

10000m marcia M (finale) – Già in partenza viene a mancare quello che era il tema principale della prova: infatti non si presenta al via il capolista stagionale Pietro Zabbeni, molto deluso dalla squalifica rimediata a Baku, mentre il quarto degli Eyot – già in possesso del biglietto per i Giochi di Nanchino – è un pimpante Giacomo Brandi (Sport Atl. Fermo). A questo punto il marchigiano allenato da Carlo Mattioli a Fabriano non ha alcuna intenzione di lasciarsi sfuggire il primo titolo tricolore della sua carriera e prende la testa fin dalle prime tornate: ritmo abbastanza regolare, per la cronaca il passaggio a metà gara è di 22:31.48, si arriva in fondo senza patemi a 45:23.15. Alla resa dei conti, il livello tecnico del podio risulta apprezzabile per una coppia con i colori della Firenze Marathon:  Ettore Grillo 46:12.10 e Niccolò Coppini46:49.30.

Giavellotto M (qualificazione) – Non è l’azzurro olimpico Jordan Zinelli (Fondazione Bentegodi) a segnare il miglior lancio di stasera: il veronese allenato da Maurizio Baschieri si accontenta di 61.43 per superare la norma prevista a 57.60. Meglio di lui fa Davide Ballico (Riccardi, 63.25 per il figlio d’arte del decatleta Giancarlo Ballico) e comunque domani la finale si presenta tutt’altro che scontata. In quattro vanno direttamente in finale: il terzo a fare più di 60 metri in qualificazione è Giacomo MIliani (CA Piombino), nuovo PB a 60.72.

2000m siepi F (serie) – Stesso canovaccio della prova maschile: inutile pensare a qualcosa di diverso dalla cavalcata solitaria, quando al via c’è Nicole Reina (Cus Pro Patria Milano). Dietro l’italo-ucraina prova ad andar dietro Federica Zenoni (Atl.

Bergamo 59 Creberg), da poco convertitasi a questa specialità: ma l’obiettivo dichiarato di Nicole è, ovviamente, il primato italiano di Valeria Roffino (6:40.29 nella finale mondiale di Ostrava, 14 luglio 2007). I passaggi della battistrada non sono proprio limpidi: 1:13.44 (400m) 2:32.45 (800m) 3:13.65 (1000m) 3:53.35 (1200m) 5:16.07 (1600m), l’importante è che alla fine arrivi il nuovo record italiano (6:37.85). Nicole pare affaticata quel tanto che si può immaginare dopo una prova del genere: “Non è stata una gara lineare, dal punto di vista dei ritmo: in allenamento sono molto più regolare, quando vado in pista invece dipende dalle sensazioni del momento. In ogni caso ci tenevo a fare il primato italiano che mi era sfuggito per poco in troppe occasioni: le kenyane? Aspetto di vederle, per i Giochi Olimpici di Nanchino c’è ancora tempo per migliorare”. Per la cronaca, Federica Zenoni è la terza iallieva di sempre ad andare sotto i 7 minuti (6:59.64), un premio per il coraggio della bergamasca, allenata da Saro Naso. Eleonora Curtabbi (Atl. Giò 22 Rivera) è terza in 7:14.03, sul filo nei suoi limiti sulla distanza.   

2000m siepi M (serie) – In partenza il primatista dei 3000m siepi Yohannes Chiappinelli (Montepaschi Uisp Siena) ha in animo di attentare al vecchissimo limite di Luciano Introini (5:41.2 nel ’78), ma provare l’impresa in solitario non è affatto facile: in ogni caso il toscano di origini etiopiche ci prova fin dall’avvio e lascia la compagnia dopo nemmeno un giro. I passaggi leggono via via 2:17.43 (800m), 2:53.12 (1000m) 3:27.67 (1200m) 4:37.49 (1600m): buona chiusura e titolo in 5:46.20, nuovo PB a cinque secondi esatti dal primato italiano di categoria. Sulla scia del neo campione arrivano diversi miglioramenti dei piazzati: sul podio vanno Francesco Agostini (Atl. Vallecamonica, 6:06.64) e Andrea Usai (Atl. Valeria, 6:07.95).  

Lungo F (qualificazione) – Il bronzo di Baku, Beatrice Fiorese (Atl. Vicentina), salta subito in scioltezza 5.76 (+1-0) ed è una delle cinque atlete in grado di mandare in archivio la qualificazione diretta a 5.60: ma la miglior misura è della “russa” di Nettuno Valentina Kalmykova (Olimpia Nettuno), qualificata per Nanchino nel triplo e capace qui di eguagliare il suo personale nel lungo al centimetro, 5.87 (+1.2) al secondo salto.

Martello M (qualificazione) – Il percorso delle qualificazioni nei concorsi prosegue sulla pedana esterna del “Guidobaldi” per i due gruppi del martello:  quattro sono i ragazzi che fanno i 54.70 richiesti, il migliore dei quali è il romano Tiziano Di Blasio (Fiamme Gialle Simoni, 63.69), reduce dal primo lancio della carriera oltre i 70 metri nel meeting di Tarquinia.

100m F (finali) – Il pronostico sembra molto più aperto che nella finale maschile e la tensione potrebbe giocare brutti scherzi alle protagoniste: un “giallo” per un movimento anticipato è l’ultimo avvertimento. Poi Ludovica Clementini (Atl. L’Aquila), dopo il PB della batteria, è la migliore in avvio e per metà del rettilineo sembra poter doppiare il successo degli Studenteschi a L’Aquila: ma alla fine non è la capolista stagionale Daniela Tassani (Bracco Atl.) a prendersi la rivincita per la finale aquilana, perché esce in modo irresistibile negli ultimi metri la finalista di Baku Julia Calliari (LC Bozen). La bolzanina di Settequerce – già dominatrice tra le cadette - scende anche lei per la prima volta in carriera sotto i 12”, 11.96 (+0.8), esattamente il tempo attribuito anche alla bergamasca Tassani. Clementini terza (12.14), e non è detto che ne rimanga soddisfatta.

100m M (finali) – Si corre, eccome: corre veloce soprattutto Diego Pettorossi (Sef Virtus Emilsider), che dopo il 10.74 della batteria riscrive ancora il PB a 10.70 ed entra finalmente nella top-10 di sempre, volando con un vento molto generoso ma regolare (+1.9). Si conferma anche il ragazzo seguito da Umberto Pegoraro all’Atl. Vicentina, Gianluca Basso: 10.80. Mentre Danny Legramandi (Atl. Cento Torri Pavia), bergamasco di Caravaggio allenato da Paolo Brambilla, si prende bronzo e PB a 10.92.  

800m M (batterie) – Qui addirittura cinque batterie, dalle quali solo il vincitore ha la certezza della finale. Non vuole correre rischi l’ex campione cadetti Lorenzo Casini (Atl. Firenze Marathon), che però finisce per giocarsi la promozione in volata con un tempo nettamente superiore alla concorrenza. E l’azzurro dell’Eyot, Luca Beggiato (Pool Alta Valseriana), deve ricorrere al ripescaggio con 1:55.56: anche perché dal novero degli outsider arrivano un paio di miglioramenti personali piuttosto consistenti. Prima sorpresa di giornata è Agostino Nicosia (Malignani Lib. Udine, 1:55.38), ma l’impresa che segna il turno è quella di Antonio D’Agostino (Virtus Castenedolo): due secondi di progresso, fino a 1:54.88, per questo ragazzo nato nella Calabria interna e poi trasferitosi in Lombardia, a Ghedi, con la famiglia quando aveva otto anni.    

800m F (batterie) – Quattro batterie piuttosto affollate, ma le protagoniste annunciate sono soprattutto due: Elena Bellò (Atl. Vicentina) e Chiara Ferdani (Spectec Duferco Carispezia), entrambe qualificate per i Giochi Giovanili (800 e 1500), rispettivamente terza e quarta nelle liste europee stagionali. Due scelte tattiche del tutto diverse, secondo un canovaccio già sperimentato da diverse stagioni: Elena va via subito, scava il gap e controlla il gruppo alla lontana, Chiara si permette di arrivare con le altre fino all’ultima curva, poi una progressione impressionante per scrollarsi di dosso la concorrenza.

Per la cronaca, tra la veneta (2:15.12) e la massese (2:17.99), la lista delle finaliste propone Marina Giotto (GS La Piave 2000), autrice di una batteria molto autoritaria (2:16.98). 

Giavellotto F (qualificazione) – Di questi tempi la misura richiesta, 42.00, potrebbe sembrare non così comoda: ed invece, oltre alla naturale favorita – una Ilaria Casarotto (Atl. Vicentina, 49.40) in vena di rivalsa dopo la delusione di Baku -  la ottengono altre sei ragazze. Gran progresso di Maite Vannucci (Cus Bologna), arrivata a 44.10: comunque, per passare, serve fare 39.95.

Asta M (qualificazione) – Qui non c’è bisogno di salire fino a 4.30: con un tentativo riuscito da parte di Giorgio D’Alberto (Cus Palermo) a 4.20 la pratica del turno eliminatorio si esaurisce. Fatto sta che si deve ottenere almeno quota 3.90 in una progressione esente da errori per guadagnarsi la promozione.

Lungo M (qualificazione) – Solo il sardo Andrea Pianti (Atl. Porto Torres) riesce a firmare sul cartellino da finalista con la misura richiesta (6.95): 7.02 (+1.2) al secondo salto ed un’esperienza in più rispetto alla disavventura occorsa all’Eyot di Baku, quando Andrea mandò a referto tre nulli tanto lunghi quanto inutili per la classifica. Nessuna sorpresa, nonostante il numero dei concorrenti: non lontano dai suoi limiti il calabrese della Cariri, Gabriele Chilà (6.93) e anche il finalista dei Trials europei, il mestrino Gianluca Santuz (Atl. Vicentina), si qualifica senza problemi (6.87).

Alto F (qualificazione) – La norma di ammissione alla finale non è banale, 1.68: e la qualificazione allieve si risolve a livelli più elevati di quanto non sia successo due settimane fa alle juniores sulla pedana di Torino (rimangono fuori un paio di ragazze a 1.61. Alla fine sono 9 quelle che saltano 1.65, quota di chiusura, compresa la capolista stagionale Nicole Arduini (Lib. Rossetto Lugagnano) e l’azzurra di Baku Erica Marchetti (Cus Pisa Atl. Cascina).  

400m ostacoli M (batterie) – Pur con qualche problema fisico, il romano Gabriele Montefalcone (Sportrace) si conferma il migliore del lotto in una delle poche specialità nelle quali gli azzurri erano assenti ai Trials di Baku: 55.72 per l’allievo di Gioacchino Paci. Impressiona, per la facilità d’azione, Emmanuel Ihemeje (Atl. Cento Torri Pavia, 55.86), nigeriano nato a Carrara e poi trasferitosi nel Bergamasco con la famiglia che l’anno scorso era stato terzo nei 300hs cadetti correndo sotto i 40”.   

400m ostacoli F (batterie) – La primatista italiana dei 400m piani, Ilaria Verderio (Pro Sesto Atl.) ci teneva parecchio a ripresentarsi sulle barriere intermedie, anche per esorcizzare un precedente non proprio piacevole risalente ai Tricolori di Jesolo 2012 (da primatista italiana dei 300hs era caduta in batteria …): fatto sta che l’allieva di Paolo Prestipino – correndo sottoritmo - fatica un po’ a controllare la tecnica su una pista che “spinge” molto. Il suo tempo è il migliore, 61.87, ma un’ottima impressione offre anche la capolista stagionale Eleonora Marchiando (Atl. Calvesi), tranquillo 62.81 sotto gli occhi di Eddy Ottoz. Si rivede in buona forma anche Rebecca Sartori (GA Bassano, 64.04), la semifinalista dei Mondiali di Donetsk che aveva saltato un paio di mesi quest’inverno a causa di un infortunio. La primatista manuale cadette dei 300hs Gioi Spinello (Fiamme Oro, 63.37) e la sorprendente siciliana Giorgia Di Vara (Virtus Acireale, 63.49) si inseriscono in una finale nella quale riesce ad entrare con l’ultimo tempo utile la due volte campionessa cadette Miriam Martini (Cus Trieste, 65.94). Curiosità: in pista Chiara Cosi, figlia dell’ex primatista italiano allievi e juniores Luca Cosi.

100m F (batterie) – Nella quarta batteria il momento più drammatico del pomeriggio: Alessia Pavese, che avrebbe dovuto affrontare domani da favorita anche i 200m, si ferma a metà del rettilineo per un problema muscolare. Per la bergamasca, qualificata per i Giochi di Nanchino sui 200 (quarta a Baku), uno stop che provoca qualche apprensione. E così scende per la prima volta sotto i 12” l’aquilana Ludovica Clementini (Atl. L’Aquila, 11.97/+1.4) che qualche settimana fa aveva dato soddisfazione ai suoi concittadini nelle finali degli Studenteschi. Il livello, come nella prova maschile, è assolutamente pregevole: si conferma a 12.01 la bergamasca Daniela Tassani (Bracco Atl. 12.01/+1.1), l’unica che in partenza potesse vantare un personale sotto i 12”. Poi la finalista di Baku Julia Calliari (LC Bozen, 12.04/+1.6) ed Emma Girardello (Rhodigium Team( che scende a 12.07 ventoso (+2.5):  la rodigina era stata due volte finalista dei 300m cadette ed ora si presenta nello sprint puro.

100m M (batterie) – Si deve correre forte da subito, perché ci sono in programma due finali (A e B) e quindi non si passa dalle semifinali: un esercito sui blocchi, passano i primi otto tempi e tanto basta. Intanto il bronzo di Baku Filippo Tortu si dedica alla distanza doppia, lasciando i favori del pronostico al sesto dei Trials Diego Pettorossi (Sef Virtus Emilsider). Il bolognese si cala convintamente nel ruolo e – con vento al limite (+2.0) scende a 10.74, miglior tempo delle batterie: ma non è il solo a migliorare. Due ragazzi veneti abbassano notevolmente il loro PB, approfittando anche di generose folate variabili sul rettilineo: l’ex cestista di Quinto Vicentino Gianluca Basso (Atl. Vicentina) fa 10.81 (+2.0) nella prima e Federico Polo (Biotekna Marcon, ma veneziano di Dolo: come Manuela Levorato), toglie un paio di decimi al suo personale (10.82/+1.4 contro 11.00 di partenza). Per la prima volta sotto gli 11” anche il bergamasco di Treviglio Danny Legramandi (Atl. Cento Torri Pavia, 10.93).Si entra in finale con 11.08: non male.   



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