Treviso: Toniolo e Volpato sotto le 2h30



Questa volta l’apertura spetta alle ragazze, è doveroso vista l’impresa che Deborah Toniolo e Giovanna Volpato hanno compiuto in quel di Treviso. Quando una maratoneta italiana scende sotto le 2h30 è già un evento (nelle ultime stagioni ci erano riuscite solamente Ferrara, Console e Genovese), figurarsi quando sono due le atlete che abbattono il muro. La terza edizione della Treviso Marathon regala un sorriso al settore e riempie d’ottimismo in vista degli Europei di Goteborg: ora è possibile costruire una squadra di adeguato livello qualitativo, e siamo solamente all’inizio di una campagna primaverile che, stando al primo appuntamento, si preannuncia ricca di motivi d’interesse. Si era capito subito che la prova femminile aveva qualcosa in più di quella maschile: sin dal via Giovanna Volpato, al suo rientro in maratona dopo un anno e mezzo di sosta ai box, ha impresso un ritmo altissimo: “Pensavo di svolgere un test lungo, essendo ancora indecisa se partecipare alla Maratona di Roma, poi però ho continuato chilometro dopo chilometro”. E chilometro dopo chilometro il suo vantaggio è andato aumentando, fino al passaggio a metà gara in 1h14:28, che ha fatto strabuzzare gli occhi a tutti gli addetti ai lavori. Dietro la Toniolo viaggiava a 1:15, tempo anche per lei molto valido. Nella seconda metà tutti si attendevano un calo per la Toniolo e magari il passaggio del testimone per la Volpato impegnata in un lavoro lungo, invece le due ragazze forzavano ancora. La Toniolo, da parte sua, era autrice di un’impresa magistrale, con una seconda metà gara inferiore a 1h13. Poco prima del 40. km avveniva il sorpasso, ma la Volpato non mollava. Risultato finale: 1. Toniolo in 2h28:31, 2. Volpato in 2h28:59. “Non posso credere ai miei occhi – asseriva a fine gara Massimo Magnani, il tecnico della Toniolo – ha sorpreso anche me, io l’invitavo a rallentare invece ha espresso nella seconda metà gara una prestazione maiuscola. Il merito è stato della perfetta condotta di corsa, il controllo meccanico della sua azione che, a differenza di quanto avvenuto in passato, le ha permesso di spendere il meno possibile. Con due risultati simili, il futuro in vista di Goteborg è molto più roseo, anche se gli Europei sono tutta un’altra storia”. Le buone notizie in chiave italiana non finiscono qui: nella prova maschile Denis Curzi ha sì chiuso fuori dal podio, ma ha limato qualcosa al suo personale, finendo 4. in 2h11:17. La prova maschile ha avuto uno svolgimento lineare e ha messo in luce un nuovo talento marocchino, Rachid Kisri, residente a Forlì e allenato da Giorgio Gianni, che in un colpo ha limato 4 minuti al suo personale, grazie a una condotta di gara molto attenta ma anche autoritaria: “Mi ispiro ai due grandi del mio Paese in questa specialità, Gharib ed El Mouaziz. Sapevo di valere un gran tempo e volevo ottenerlo qui a Treviso, dove lo scorso anno avevo corso in 2h14”. Tutta la prima parte di gara è andata avanti con il gruppo di testa diligentemente dietro le lepri Kurgat e Kipruto: Caimmi, impegnato in una prova su 30 km in vista dell’impegno del 26 a Roma, controllava e dava continue indicazioni al suo amico Curzi, mentre anche Petrei rimaneva nelle prime posizioni. Il passaggio alla mezza maratona avveniva in 1h05:25, esattamente il tempo richiesto alla vigilia, poi Petrei lasciava andare i più forti avversari (ma a soli sette giorni dal 4. posto della Roma-Ostia chiuderà in 2h14:31, nettamente il suo personale), Caimmi si fermava al 31. km, e a quel punto Kisri dava una decisa accelerata con due parziali di 3 minuti ognuno. Curzi preferiva seguire il proprio ritmo, solo il keniano Chepkwony si teneva attaccato a Kisri. Al 39. km però la fatica s’impadroniva del corridore degli altipiani, che nel finale si vedeva superato anche dall’altro marocchino Lamachi. Vittoria quindi per Kisri, in spinta fino alla fine, con il nuovo record della corsa in 2h10:34: “Questo dovrebbe schiudermi le porte della nazionale marocchina, ma non nascondo che, essendo in attesa del passaporto italiano, vorrei correre con la maglia azzurra” affermava a fine gara il vincitore. Per Curzi un quarto posto che vale: “Ho dimostrato di essere costante su questi tempi, e senza il clima che ha caratterizzato la gara potevo tranquillamente avvicinare le 2h10”. Effettivamente la terza Treviso Marathon si è disputata in condizioni atmosferiche davvero difficili soprattutto nella prima parte, quando da Vittorio Veneto i corridori si sono trovati a correre anche contro folate di neve. Va però detto che il vento per lunghi tratti ha soffiato forte a favore della direzione di corsa, aiutando a ottenere prestazioni cronometriche di rilievo. L’importante comunque è aver colto l’occasione: ora abbiamo due maratonete di livello internazionale in più. Gabriele Gentili RISULTATI Uomini: 1. Rachid Kisri (Mar/Pol.Scotellaro) 2h10:34; 2. Abdelkebir Lamachi (Mar) 2h11:08; 3. Davis Kiptanui Chepkwony (Ken) 2h11:13; 4. Denis Curzi (Carabimieri) 2h11:17; 5. Benazzouz Slimani (Mar) 2h13:46; 6. Antonello Petrei (Bruni Atl.Vomano) 2h14:31; 7. Said Regraoui (Swe) 2h14:52; 8. Dominic Kipchumba Ruto (Ken) 2h15:51; 9. John Ngeno (Ken) 2h19:08; 10. Dinegde Alemu (Eth) 2h19:42. Donne: 1. Deborah Toniolo (Forestale) 2h28:31; 2. Giovanna Volpato (Assindustria) 2h28:59; 3. Soumiya Labani (Mar/Alteratletica) 2h30:48; 4. Tafa Woynishet irma (Eth) 2h35:48; 5. Maria Teodorescu (Rom) 2h39:54. Nella foto: Deborah Toniolo (archivio Fidal)


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