Trento, giro d'onore per Stefano Baldini



Stefano Baldini è ancora re di Trento, re del Giro al Sas. Anche se l'infortunio rimediato nell'allenamento di mercoledì ha impedito al olimpionico di Atene 2004 di prendere parte alla 64ima edizione della prestigiosta trentina. Una gara che il suo manager ed amico Gianni Demadonna aveva disegnato su misura per lui, per celebrare l'ultimo atto della gloriosa carriera di uno dei più grandi di sempre. Ma anche se "in borghese", anche se infortunato, Baldini è stato il protagonista indiscusso della serata in Piazza Duomo a Trento, una piazza piena di persone, di amici, di tifosi pronti ad applaudirlo ancora una volta. E lui, al suo solito, non si è tirato indietro, al limite della commozione durante il giro d'onore, mentre negli occhi di tutti scorreva il ricordo di quell'indimenticabile traguardo d'oro a cinque cerchi. Emozione che corre e scorre a fiumi, quindi. "Avrei preferito congedarmi correndo il Giro al Sas - ha commentato Baldini - a questa corsa sono particolarmente affezionato e l'ho vinta tre volte, ma il destino ha voluto che non fossi in gara. Ho sentito molto la vicinanza del pubblico di Trento e non nascondo che mi sono commosso. Adesso si volta pagina con un po’ di malinconia, ma con la volontà di restare sempre il più vicino possibile al mondo dell’atletica". Gli applausi scrosciano, così come durante la gara, dove un Lalli in grande forma sembra quasi volersi mettere in evidenza nel giorno dell'addio del grande Baldini. Si affaccia più volte in testa al gruppo quasi completamente africano, resta costantemente nel vivo della gara per cedere solo nel finale, quando il keniano Edwin Soi, bronzo nei 5000 a Pechino, trova lo spunto per bissare il successo dello scorso anno, al termine dei 10 chilometri previsti, percorsi in 28'46. A completare il podio ci pensano Wilson Busienei, l'ugandese della Quercia, ed una vecchia volpe come l'ucraino Sergiy Lebid.  Il finanziere molisano Lalli chiude sesto (28'55) come lo scorso anno, e commenta così la sua performance: "Dopo uno stage di allenamento in altura volevo capire i miei limiti e per questo ho cercato di forzare da metà gara in poi. Sono comunque soddisfatto della mia prestazione ed ho capito che gli africani non son più così lontani".

ORDINE D'ARRIVO: 1. Edwin Soi (Kenia) 28'45”9; 2. Wilson Businiei (Uganda) 28'47”7; 3. Sergey Lebid (Ucrania) 28'48”3; 4. Philip Langat (Kenia) 28'49”0; 5. Gerbretsedik Adhiana (Etiopia) 28'53”0; 6. Andrea Lalli (Fiamme Gialle) 28'54”5; 7. Elisha Meli (Kenia) 28'56”3; 8. Paul Kimugul (Kenia) 29'01”8; 9. Cosimo Caliandro (Fiamme Gialle) 29'15”3; 10. Ahmed El Mazoury (Fiamme Gialle) 29'40”8; 11. Mark Bett (Kenia) 29'47”3; 12. Giovanni Gualdi (Fiamme Gialle) 29'47”6; 13. Abdelkedir Lamachi (Marocco) 29'52”6; 14. Marco Mazza (Fiamme Gialle) 29'59”9; 15. Yuri Floriani (Fiamme Gialle) 30'00”9; 16. Stephan Joly (Svizzera) 30'08”8; 17. Gabriele De Nard (Fiamme Gialle) 30'09”7; 18. Stefano Scaini (Fiamme Gialle) 30'12”9; 19. Mattia Maccagnan (Firenze Marathon) 30'22”8; 20 Daniele Caimmi (Fiamme Gialle) 30'28”3; 21. Ottavio Andriani (Fiamme Oro) 30'40”6; 22. Abdellatif Elaloiani (Pro Steso Milano) 30'48”2; 23. Kaddour Slimani (Running Team 99) 31'04”6; 24. Peter Lanziner (Quercia Trentingrana) 31'07”2; 25. Raphael Tahary (Tunisia) 31'08”1; 26. Liberato Pellecchia (Fratellanza Modena) 31'37”0; 27. Paolo Ruatti (Atletica Valle di Non e Sole) 32'08”7; 28. Stefano Cugusi (Assindustria Padova) 32'27”5.

Luca Perenzoni

Nella foto, il saluto di Stefano Baldini al Giro al Sas di Trento (Giancarlo Colombo/FIDAL)




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