Tecuceanu record dopo 31 anni, Simonelli 7.46

23 Febbraio 2024

Trionfo a Madrid negli 800 con 1:45.00, primo al mondo dell’anno, sgretolato il primato di D’Urso. L’ostacolista toglie altri due centesimi al suo limite. Cavalli vince i 1500 con il miglior crono dall’84. Dosso 7.09 conquista Berlino, Iapichino 6,75

di Nazareno Orlandi

Altri due record italiani (Tecuceanu e Simonelli), e sono diciannove per l’atletica azzurra indoor in meno di un mese. L’impresa, stasera, è per Catalin Tecuceanu (Fiamme Oro) che trionfa a Madrid negli 800 indoor con 1:45.00 nella tappa finale del principale circuito mondiale e sgretola dopo 31 anni il primato italiano di Giuseppe D’Urso che resisteva dal 1993 (1:45.44 a Genova). È una prestazione clamorosa per l’azzurro, miglior risultato al mondo dell’anno a una settimana dai Mondiali indoor di Glasgow, undicesimo tempo europeo di sempre, con un progresso sul primato personale di quasi un secondo rispetto all’1:45.99 dello scorso anno. Con questo record, è totalmente riscritta la storia italiana del mezzofondo indoor maschile, per quanto riguarda le specialità che assegnano medaglie internazionali, considerato che nelle scorse settimane sono saltati anche i primati dei 1500 (Meslek 3:35.63) e dei 3000 (Arese 7:38.42). Per Tecuceanu, oltre al successo di tappa, c’è la vittoria finale nel World Indoor Tour Gold negli 800: da quando esiste il circuito, ovvero dalla stagione 2016, tra gli italiani soltanto Gianmarco Tamberi aveva vinto in una classifica di specialità (nell’alto nel 2021). L’altro protagonista della serata è Lorenzo Simonelli (Esercito) che con 7.46 toglie altri due centesimi al record italiano firmato sabato scorso ad Ancona nei 60 ostacoli. La terza vittoria azzurra di Madrid è per Ludovica Cavalli (Aeronautica) con 4:07.01 nei 1500, per diventare la terza italiana di sempre con il miglior crono dal 1984. È seconda con il personale indoor degli 800 Eloisa Coiro (Fiamme Azzurre): 2:01.50 il crono. Terza piazza per Leonardo Fabbri (Aeronautica) nel peso con 21,68, quinto Zane Weir (Fiamme Gialle) con 21,38. Da Madrid a Berlino, l’atletica italiana è sempre più viva. Nella capitale tedesca successo nei 60 per Zaynab Dosso (Fiamme Azzurre) con 7.09 dopo il 7.11 della batteria, terza Larissa Iapichino (Atl. Firenze Marathon) nel lungo con 6,75, terza anche Veronica Besana (Fiamme Gialle) con 8.08 nei 60hs.

TECUCEANU SOGNO GLASGOW: “ORA ME LA GIOCO” - Una corsa irresistibile, un coraggio da vendere, una condizione mai vista. Catalin Tecuceanu (Fiamme Oro) irrompe sui Mondiali indoor di Glasgow, che ora, inevitabilmente, lo vedono tra gli atleti più ambiziosi: sorpresa piacevolissima a una settimana dal primo dei tre turni previsti (batterie il 1° marzo, semifinali il 2, finale il 3). A Madrid il pacer spagnolo Guillermo Rojo si incarica di un passaggio inferiore ai cinquanta secondi a metà gara (49.96) e quando si sposta inizia il capolavoro di Tecuceanu, spregiudicato, sempre in spinta, senza paura di ‘scoppiare’. Transita a un notevole 1:17.19 ai 600 metri e di fatto prende il largo su tutti i rivali, che lo rivedranno soltanto dopo il traguardo: messo in fila il terzetto spagnolo formato da Mohamed Attaoui (1:45.67), Adrian Ben (1:45.72) e Alvaro De Arriba (1:45.88).

Prima di stasera, al mondo, il più veloce era stato il belga Elliott Crestan con 1:45.10. Padovano di Trebaseleghe, allenato da Gianni Ghidini a Bussolengo (Verona), dal 2022 indossa la maglia azzurra, con la quale ha partecipato a due edizioni dei Mondiali (Eugene e Budapest) e agli eventi europei di Monaco, Istanbul e Chorzow, senza mai trovare un vero e proprio acuto, che adesso invece può sognare in Scozia. Il tempo odierno non è lontano nemmeno dal personale all’aperto di 1:44.79, un crono che in prospettiva potrà essere frantumato: tra Roma e Parigi, è la stagione giusta per stupire. 

“Sì, non è banale quello che ho fatto - commenta Tecuceanu, quest’anno secondo a Ostrava con 1:46.90 e terzo a Torun con 1:46.64 nelle precedenti tappe Gold - ma io ci credevo, era proprio questo il piano-gara: lo avevo detto a pochissime persone ma ero a Madrid per fare il record italiano. Me la immaginavo proprio così, anzi puntavo a vedere 1:44 sul tabellone e non 1:45. È un risultato che mi dà tantissima carica per i Mondiali indoor, mi dice che posso giocarmela con tutti, anche se so perfettamente che i campionati sono diversi rispetto ai meeting e si rimescola tutto. Il mese di raduno federale in Sudafrica con Pietro Arese e Simone Barontini è stato fondamentale, abbiamo lavorato veramente bene. È per la mia famiglia, per gli amici, per il mio coach. Superare il record di Fiasconaro all’aperto? Anche questo proposito lo tengo per me…”.

SIMONELLI BOOM: “CI HO PRESO GUSTO” - È il suo terzo primato dell’anno, di due centesimi in due centesimi: dal 7.50 di Lodz, al 7.48 di Ancona, fino al 7.46 di Madrid. È esaltante la stagione di Lorenzo Simonelli (Esercito), prontissimo a volare all’Emirates Arena di Glasgow per dire al mondo ‘ci sono anch’io’. La sua azione sprigiona potenza pura, senza che venga meno la precisione tecnica. Stasera si concede il lusso di precedere uno degli ostacolisti più forti d’Europa, l’oro continentale di Monaco e bronzo mondiale di Eugene dei 110hs Asier Martinez (Spagna), secondo con 7.50 davanti al pubblico di casa. Il romano allenato da Giorgio Frinolli allo stadio Paolo Rosi della Capitale fa meglio anche dell’altro spagnolo Enrique Llopis (7.51) e del cipriota Milan Trajkovic (7.59). Peccato soltanto che il francese Wilhem Belocian si ‘schianti’ al primo ostacolo: sarebbe stato gustoso il confronto diretto con uno dei big mondiali. Sesto Hassane Fofana (Fiamme Oro) con 7.80.

“Mi sono divertito ‘un botto’, il tifo mi ha gasato - esulta Simonelli - Ormai ci ho preso gusto: è stato il più bello dei miei tre record perché sono riuscito a gestire bene ogni parte della gara, anche quando Belocian ha rischiato di prendermi sul primo ostacolo. È la migliore gara dell’anno e in vista dei Mondiali mi dà ancora più fiducia, perché ho battuto gente che conta”.

CAVALLI MIGLIOR TEMPO DAL 1984 - Soltanto la primatista italiana Gabriella Dorio (4:04.01 nel 1982) e Agnese Possamai (4:06.83 nel 1984) hanno corso più forte di Ludovica Cavalli nella storia italiana dei 1500 indoor: il 4:07.01 della genovese allenata dal campione olimpico di maratona Stefano Baldini è il miglior tempo italiano degli ultimi 40 anni.

Merito di una gara generosa per l’azzurra dell’Aeronautica che va via in progressione all’etiope Saron Berhe (4:08.22) e alla spagnola Agueda Marques (4:08.40). A seguire altre due azzurre: Marta Zenoni (Luiss) quarta con 4:09.55, Giulia Aprile (Esercito) quinta con 4:10.53. “Sono stra-felice e soddisfatta per il tempo - le parole di ‘Ludo’ - vincere un Gold sembrava un sogno e invece si è realizzato. Mi è dispiaciuto solo che sia uscita una gara un po’ tattica, mi aspettavo che qualcuna seguisse prima la lepre e invece nessuna si è mossa troppo. Ma oggi penso soltanto alla vittoria”. Per Cavalli c’è Glasgow: è l’ora dei 3000. 

COIRO SECONDA, FABBRI TERZO -  Alla festa degli 800 azzurri si unisce Eloisa Coiro (Fiamme Azzurre), seconda con il primato personale indoor di 2:01.50 con un finale di rimonta, infilandosi nello spazio lasciato libero dalle rivali: meglio di lei soltanto l’etiope Worknesh Mesele (2:01.01), superata invece l’altra etiope Tigist Girma (2:01.61) e la spagnola Lorena Ibarzabal (2:01.62). Quinta Elena Bellò (Fiamme Azzurre) in 2:01.93. Il miglioramento, per Coiro, è superiore al mezzo secondo, rispetto al crono di 2:02.07 dell’anno scorso a Metz. Si scalda la sfida del peso, volano in due oltre i 22 metri: il giamaicano Rajindra Campbell a 22,16, il neozelandese Tom Walsh a 22,03. Oltre alla star americana Ryan Crouser, saranno due dei rivali più pericolosi ai Mondiali indoor per Leonardo Fabbri (Aeronautica) e Zane Weir (Fiamme Gialle). Fabbri, stasera, chiude al terzo posto con 21,68 (nella serie anche un 21,26 iniziale) e Weir al quinto con 21,38.

BERLINO: DOSSO NON SBAGLIA - Nelle sue sette gare stagionali non ha mai fatto peggio di 7.12, ovvero di un tempo che nella storia italiana non si era mai corso fino al 2024. Prosegue con una vittoria l’avvicinamento di Zaynab Dosso ai Mondiali indoor: 7.09 in finale, 7.11 in batteria, sempre più costante, sempre più consapevole di poter puntare in alto in Scozia. Oggi non c’è la polacca Ewa Swoboda a stimolarla, le avversarie meno lontane sono la neozelandese Zoe Hobbs (7.19) e la britannica Daryll Neita (7.20). Nel lungo, non è distante dallo stagionale di 6,80 Larissa Iapichino (Atl. Firenze Marathon). L’argento europeo indoor salta 6,75 all’Istaf Indoor, al quarto turno, e blinda la terza posizione, con la stessa miglior misura della svizzera Annik Kalin ma con una seconda misura peggiore (6,67). All’ultimo salto decolla la padrona di casa Malaika Mihambo (che non sarà presente ai Mondiali indoor) con lo stagionale di 6,95. Le altre tedesche Mikaelle Assani e Laura Raquel Muller chiudono con 6,69 e 6,64. Esordirà a Glasgow in Nazionale assoluta: Veronica Besana (Fiamme Gialle) ci arriva con un bel terzo posto in 8.08 nei 60hs a soli tre centesimi dalla sua migliore prestazione italiana U23, dopo aver corso 8.13 in batteria. La precedono soltanto l’ungherese Greta Kerekes (8.01) e la finlandese Nooralotta Neziri (8.05). Quinta piazza nei 60 per Samuele Ceccarelli (Fiamme Oro), stagionale eguagliato in batteria con 6.65, poi 6.69 nella finale vinta dal camerunense Emmanuel Eseme (6.55). Successo nei 60 metri paralimpici per l’azzurro campione del mondo dei 100 e dei 200 T64 Maxcel Amo Manu (Fiamme Azzurre), al traguardo in 7.15, meglio dell’olandese Olivier Hendriks (7.44) e del tedesco Johannes Floors (7.69).

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File allegati:
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