Tamberi ritorna a 2,34 in Diamond League

16 Luglio 2023

Secondo posto a Chorzow del campione olimpico: 5 centimetri in più del primato stagionale. Nei 1500 si migliora Sabbatini con 4:01.24, terza la martellista Fantini (72,96). Ingebrigtsen ancora record europeo nei 1500 in 3:27.14

Splendida gara di Gianmarco Tamberi in Diamond League. A Chorzow, in Polonia, il campione olimpico dell’alto è secondo con 2,34 al termine di un duello magnifico con il qatarino Mutaz Barshim, tre volte iridato con cui ha condiviso l’oro di Tokyo, che salta 2,36 all’ultima prova. L’azzurro ritrova prestazioni di valore assoluto e fa vedere di essere pienamente competitivo, quando manca poco più di un mese ai Mondiali di Budapest (19-27 agosto). Per il marchigiano è l’ennesima dimostrazione di classe e di carattere, tre settimane dopo il trionfo sulla stessa pedana agli Europei a squadre con 2,29. Un progresso di cinque centimetri sul primato stagionale, per dimenticare il passaggio a vuoto di Stoccolma (2,12 sotto il diluvio) e riportarsi ai migliori livelli dell’anno scorso, il 2,34 della finale vincente nel circuito dei diamanti a Zurigo. In una sfida vibrante Gimbo supera la misura al secondo tentativo, dopo il 2,32 alla prima, ma con un errore anche alle quote di 2,20, 2,27 e 2,30 per poi sbagliare a 2,36 di poco. Terzo posto del tedesco Tobias Potye a 2,34 per un maggior numero di nulli. Nei 1500 metri Gaia Sabbatini torna a crescere dopo oltre un anno con 4:01.24, seconda azzurra di sempre con il miglior crono italiano dal 1982 e lo standard per i Mondiali, all’ottavo posto. Finisce terza nel martello Sara Fantini con 72,96 mentre negli 800 c’è il primato stagionale di Elena Bellò, nona in 2:00.61, e nel peso ottavo Leonardo Fabbri con 20,21. Tra le perle di un meeting spettacolare, il nuovo record europeo in 3:27.14 sui 1500 del fuoriclasse norvegese Jakob Ingebrigtsen.

“IN GRAN FORMA” - “È una giornata super positiva - le parole di Gianmarco Tamberi - con un’ottima prestazione. Certo, sarebbe sempre bello uscire da vincitore e resta un po’ di rammarico per il secondo posto. Ma a un mese dai Mondiali quasi preferisco così, rimanere con la voglia dentro, non completamente soddisfatto. Mi sento in forma stratosferica, è stata la mia prima gara della stagione con tutta la rincorsa e ho eguagliato il miglior risultato dell’anno scorso. Non ho trovato subito il ritmo, soltanto alla fine ci sono riuscito: un bel salto a 2,34 e poi gli ultimi due tentativi a 2,36 non erano male, ma so di poter fare ancora di più”.

TAMBERI, CHE SFIDA - In pedana Gianmarco Tamberi si presenta con la barba intera a incorniciare il viso. La sua giornata inizia con un errore a 2,20 ma il secondo salto è quello buono. Alla quota di 2,24 nessun problema invece per il marchigiano che esulta mimando un ‘gancio’ da pugile. Un altro nullo a 2,27 e anche qui al secondo tentativo l’azione di Gimbo è più efficace, con buon margine. Si va a 2,30 dove continua il percorso netto di un ritrovato Mutaz Barshim (soltanto due gare all’attivo in primavera e non meglio di 2,24). Sbaglia una volta Tamberi, che di nuovo prende le misure e va a segno con la seconda prova, sfiorando l’asticella che però non cade. L’azzurro urla tutta la sua felicità, sprigiona la sua proverbiale grinta. Duello appassionante: l’anconetano delle Fiamme Oro a 2,32 fa subito centro, con l’asticella che trema ma resta lassù. È pronta la risposta di Barshim, autore di un gesto tecnico pulito che impressiona per l’altezza raggiunta. A sorpresa il tedesco Tobias Potye, argento europeo che aveva un personale di 2,30, salta 2,34 alla seconda ma immediatamente dopo ci riesce Tamberi. Sembra il match point con Barshim che commette due errori, però il qatarino tre volte campione mondiale si riserva l’ultima chance a 2,36 e non fallisce. Ci prova fino in fondo Gimbo: sbaglia di poco al secondo tentativo, è vicino anche al terzo ma non abbastanza. Finora la migliore prestazione mondiale dell’anno era di 2,33 e in tre vanno oltre. Per Tamberi, in una stagione iniziata soltanto a fine giugno dopo il cambio di guida tecnica per farsi seguire da Giulio Ciotti, arrivano già risultati di vertice internazionale.

SABBATINI AL PERSONALE - Si corre forte sui 1500 metri con Gaia Sabbatini che coglie l’occasione e torna a superare se stessa dopo più di un anno. Può gioire l’azzurra, al traguardo nell’eccellente crono di 4:01.24. È il record personale, togliendo più di mezzo secondo al 4:01.93 della scorsa stagione realizzato a fine maggio nel meeting di Eugene, e lo standard per i prossimi Mondiali di Budapest (19-27 agosto) fissato a 4:03.50. Ma anche il miglior tempo di un’italiana negli ultimi quarant’anni: era già la seconda di sempre sulla distanza, preceduta soltanto dalla primatista nazionale Gabriella Dorio (3:58.65 nel 1982). Con la determinazione che la contraddistingue, la teramana riprende la sua crescita e si mette alle spalle l’infortunio invernale, che l’aveva costretta a rinunciare alla stagione indoor dopo la medaglia d’oro in staffetta agli Europei di cross. La 24enne delle Fiamme Azzurre è ottava mentre sono imprendibili le etiopi Hirut Meshesha (3:54.87), Birke Haylom (3:54.93), Diribe Welteji (3:55.08) e Worknesh Mesele (3:57.00) in una gara non valida per la Diamond Race con l’australiana Linden Hall quinta (3:57.27 per il record dell’Oceania): tutte le prime nove timbrano il personale. Adesso sono tre le azzurre in possesso del ‘minimo’ per Budapest, raggiunto al Golden Gala di Firenze da Sintayehu Vissa (4:01.98) e Ludovica Cavalli (4:03.04), ma per Gaia Sabbatini c’è anche lo standard World Athletics per le Olimpiadi di Parigi, 4:02.50, che può essere ottenuto a partire dal 1° luglio di quest’anno. “Quando ho visto il risultato non ci credevo per come l’ho fatto - le parole dell’azzurra - perché ho faticato poco in gara. Probabilmente non dovevo lasciarmi sfuggire il treno delle britanniche Melissa Courtney-Bryant e Jemma Reekie (3:58.01 e 3:58.65), ma il mio coach Andrea Ceccarelli mi aveva chiesto di non fare strappi tra i 1000 e i 1200 metri, allora mi sono detta che avrei potuto tornare sotto. Non pensavo di essere così in condizione, l’ho fatto con una tale facilità che per me è assurdo!”.

TERZA FANTINI - Nel martello Sara Fantini con 72,96 si porta di nuovo a ridosso dei 73 metri, vicina al primato stagionale di 73,26 già firmato proprio a Chorzow, tre settimane fa con il successo agli Europei a squadre, e anche in marzo vincendo in Coppa Europa a Leiria. A imporsi è la campionessa iridata Brooke Andersen (75,40) sull’altra statunitense bronzo mondiale Janee’ Kassanavoid (74,27). L’azzurra, bronzo europeo l’anno scorso a Monaco, finisce terza nell’ennesimo confronto con le big e si piazza ancora davanti alla romena Bianca Ghelber, oro in Baviera, che è quarta con 70,89. Per l’emiliana dei Carabinieri la miglior misura arriva al quarto tentativo dopo il 70,27 del turno precedente, in gabbia invece i primi due lanci e altri due nulli in conclusione. La specialità non fa parte del circuito dei diamanti, ma la gara è inserita nel meeting che ricorda Kamila Skolimowska, prima olimpionica del martello femminile.

BELLÒ E FABBRI - Un passo avanti in questa stagione di Elena Bellò. Negli 800 metri la vicentina delle Fiamme Azzurre chiude in 2:00.61 al nono posto, quindici centesimi in meno rispetto all’esordio di Losanna. Terzo sigillo dell’anno nel circuito per la keniana Mary Moraa che si invola in 1:56.85 mentre l’ugandese ex campionessa mondiale Halimah Nakaayi riscrive il primato nazionale con 1:57.78. Non è la miglior giornata per Leonardo Fabbri (Aeronautica), ottavo nel peso con 20,21 sotto il sole allo stadio Slaski, nel primo pomeriggio con oltre 30 gradi di temperatura. Dopo sette gare consecutive sopra i 21 metri stavolta il fiorentino è meno brillante delle ultime uscite: 19,84 e 20,10 per cominciare, incrementando alla terza prova, ma poi chiude con due ‘X’ e resta lontano dai primi tre posti che concedono l’ammissione al sesto lancio di finale. All’ultimo turno il primatista mondiale Ryan Crouser allunga a 22,55, dopo essere passato in testa al quinto con 22,52, per sconfiggere Payton Otterdahl (21,88) e il neozelandese Tom Walsh (21,78).

INGEBRIGTSEN RECORD BIS - Per la seconda volta quest’anno Jakob Ingebrigtsen migliora il record europeo dei 1500 metri. Nuova impresa del fenomeno norvegese con 3:27.14 per cancellare il 3:27.95 del 15 giugno a Oslo diventando il quarto di sempre al mondo. Tra i tanti pretendenti nei 100 a spuntarla è il sudafricano Akani Simbine in 9.97 con vento nullo. Beffato l’oro mondiale Fred Kerley, secondo in 9.98, stesso crono del camerunense Emmanuel Eseme, quarto invece il campione statunitense Cravont Charleston (9.99). Nell’ottava tappa dell’anno per la Wanda Diamond League, la più veloce nei 100 è Sha’Carri Richardson con 10.76 (+0.2) davanti al 10.78 di Shericka Jackson e sbarca sotto gli 11 secondi la polacca Ewa Swoboda (10.94). Sfida accesa anche nei 100 ostacoli con la primatista mondiale, la nigeriana Tobi Amusan, che in 12.34 (+0.9) piega le americane Kendra Harrison (12.35) e Nia Ali (12.38): tre donne sotto i 12.40 nella stessa gara, mai visto prima. Nell’asta 6,01 di Mondo Duplantis, nel triplo Yulimar Rojas atterra a 15,18 (+0.3) con l’ultimo salto, migliore prestazione mondiale dell’anno incrementata di due centimetri, e world lead anche nel giavellotto per la giapponese Haruka Kitaguchi (67,04). In festa il pubblico per il successo nei 400 in 49.48 della polacca Natalia Kaczmarek, già vincitrice del Golden Gala. Si migliora anche l’olandese Lieke Klaver (49.81), soltanto terza la dominicana Marileidy Paulino (50.00). Al maschile 44.08 di Wayde van Niekerk, con il suo miglior crono degli ultimi sei anni, e il rientro di Alison dos Santos, il campione mondiale dei 400hs, terzo in 44.73 al debutto stagionale dietro a Bayapo Ndori (Botswana, 44.61). Nel mezzofondo il marocchino Soufiane El Bakkali si prende i 3000 siepi in 8:03.16, al femminile parlano etiope anche i 3000 piani con Freweyni Hailu (8:26.61). In tre a 1,98 nell’alto vinto dall’ucraina Iryna Gerashchenko ai danni di Nicola Olyslagers e Yuliya Levchenko.

l.c.

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