Tallinn, Tamberi bronzo nell'alto



Nel pomeriggio - segnato inizialmente dalla prima pioggia della rassegna di Tallinn - molti azzurri impegnati nelle finali con qualche ambizione di podio per la presenza di Gianmarco Tamberi nell'alto: il figlio d'arte marchigiano non manca l'obiettivo e sale al bronzo riagganciando il podio con il 3° tentativo a 2.25. E' la terza medaglia in tre giorni per la spedizione italiana in Estonia. Per il resto tanti piazzamenti in pista, con Lorenzo Angelini e Giacomo Tortu 5° e 7° nella finale dei 200 metri, Gloria Hooper 7^ in quella femminile sulla stessa distanza con 23"95 (qui brava anche Irene Siragusa, al personale in 24"01 e prima delle escluse per 6/100), e Mohad Abdikadar 8° nei 1500 metri. In pedana Francesca Massobrio chiude 9^ nel martello (58.02) e Francesca Stevanato 11^ nel peso (14.20, dopo il 14.34 della qualificazione). La sessione mattutina si era aperta con la fatica dei marciatori: gara impostata su ritmi alti dal favorito tedesco Hagen Pohle (l'iridato allievi di Bressanone 2009 conduce dal primo all'ultimo metro), mentre i due azzurri più esperti, Massimo Stano e Leonardo Dei Tos, vanno in progressione e conquistano rispettivamente la 5^ e la 7^ posizione. I ragazzi della 4x400, con Lorenzi a riposo e Tricca a passeggio in ultima frazione, segnano 3'09"82 nella loro batteria, nettamente miglior tempo del turno. José Bencosme, pur coinvolto in un serratissimo arrivo a quattro nella sua semifinale dei 400hs, accede alla finale di domani pomeriggio: dove i primi sei sono compressi in un paio di decimi. Due primati del mondo juniores sulla pedana dell'asta, per il doppio miglioramento della svedese Angelika Bengtsson: prima 4.52 (alla 2^ prova), quindi 4.57 (alla 3^ prova), per cancellare il 4.48 della tedesca Spiegelburg (e anche il 4.50 della russa Volik mai omologato come record).

LA CRONACA DEL POMERIGGIO

Giavellotto F (qualificazioni): superato un problema alla spalla, l'azzurra si è presentata in pedana in una qualificazione che ha assunto contorni piuttosto impegnativi per l'ottimo risultato complessivo raccolto dalle atlete del gruppo A (ben 9 oltre i 50 metri). Rispetto alle previsioni - che potevano in qualche modo contemplare una possibile promozione intorno ai 49 metri - si trattava quindi di lanciare molto vicino al personale di Sara (fissato a 50.98 nell'eptathlon valido per il titolo tricolore). Buono il terzo tentativo a 48.41, ma non sufficiente: 50.54 l'ultima misura recuperata per la finale.
400hs M (semifinali): nella semifinale di Lorenzo Veroli esplode l'entusiasmo della tribuna per la bella prestazione di Rasmus Magi. L'estone insidia la leadership del tedesco Konigsmark (50"67 contro 50"61) e si aggiunge al novero dei potenziali pretendenti al podio. Veroli, che in batteria aveva stabilito il personale, non riesce a ripetersi. Quando scende in pista "Negi" Bencosme, tutto ci si potrebbe aspettare salvo un ulteriore exploit dell'irlandese Thomas Barr: che invece si esalta ancora e abbassa il personale di un altro mezzo secondo (dopo il secondo abbondante della batteria): e così, in un arrivo che così convulso non si poteva immaginare, l'azzurro finisce per dover ricorrere al ripescaggio per accedere alla finale. Che, a questo punto, deve considerarsi più incerta del previsto: con i primi sei compressi in un paio di decimi.
200m F (batterie-semifinali): Anna Bongiorni, che aveva rinunciato ai 100 metri sperando di giocarsi al meglio le sue carte sulla distanza doppia, regge con le prime fino ai 150 della sua semifinale e poi perde via via contatto. Nella seconda c'è la campionessa italiana Gloria Hooper, attesa da un compito tutt'altro che facile con la belga Vervaet un paio di corsie più avanti: invece la veneta di origini ghanesi riesce a tener botta in un rettilineo segnato da un vento contrario da -1.8 e arriva a spalla della vincitrice. Bravissima anche Irene Siragusa, che nella semifinale più forte delle tre in programma insiste fino in fondo e migliora in modo nettissimo il personale (da 24"33 a 24"01, con -1.5). Alla fine la senese di Colle Val d'Elsa è la prima delle escluse, pagando 6/100 all'ultimo tempo ripescato. Ma domani c'è la staffetta e la possibilità di un riscatto immediato e forse con gli interessi.
200m M (batterie-semifinali): subito nella prima delle tre semifinali una bella sorpresa, perché Giacomo Tortu è abile ad inserirsi in un ordine d'arrivo che perde per infortunio il concorrente più qualificato, il belga Watrin (PB 21"02). Doppiamente bravo, il lombardo, che contro una brezza che continua a soffiare in modo sostenuto sul rettilineo abbassa anche il suo personale (dal recentissimo 21"51 in terra svizzera a 21"48), conquistando una corsia per la finale in serata. Nella seconda il vento rafforza ancora, a danno degli atleti: Valbonesi non riesce a contrapporre nessun'arma tecnica alle condizioni ambientali né agli avversari e chiude ultimo e staccato. Per ultimo si presenta sui blocchi il campione italiano Lorenzo Angelini: il marchigiano esce quarto dalla curva, ma ha il merito di non abbassare la guardia e dichiararsi battuto prima del tempo, infatti negli ultimi venti metri raccoglie per strada il francese Michalet (miglior accredito in partenza, 21"07) e l'ucraino German, giungendo sulla scia del forte polacco Zalewski. Poi quest'ultimo viene squalificato per invasione di corsia e così l'azzurro si ritrova addirittura vincitore della sua prova: in attesa della finale.
Martello F (finale): non basta una serie in crescendo a Francesca Massobrio per essere ammessa ai tre lanci di finale. L'astigiana arriva solo a sfiorare l'obiettivo, peggiorando la prestazione della qualificazione di ieri (da 58.89 a 58.02): un risultato che sarebbe stato invece sufficiente ad inserirsi tra le prime otto della classifica. La competizione di Tallinn è peraltro di altissimo livello, sei finaliste ben oltre i 60 metri, e segnata da un confronto all'ultimo lancio tra le tre atlete che si sono contese il podio: grande l'impresa della slovena Barbara Spiler, che ottiene con l'oro a 67.06 anche il record nazionale e quello dei campionati, mentre la novità turca Kaya, pur migliorandosi ancora deve accontentarsi dell'argento. Al bronzo Alexia Sedykh, francese ma figlia del grandissimo Yuriy, leggenda della specialità nell'era sovietica: il quale aveva invece vinto il titolo europeo juniores nei suoi verdi 18 anni a Duisburg 1973.
Peso F (finale): migliorano in tante e così la finale si fa leggere sotto il profilo tecnico con maggior interesse di quanto ci si potesse aspettare dopo la fase di qualificazione. Francesca Stevanato non ce la fa - la veneta peggiora marginalmente anche la misura della mattina - e le resta comunque la soddisfazione di aver fatto dignitosamente parte di una prova di livello decisamente elevato.
200m F (finale): nonostante la bella prestazione della semifinale, a Gloria Hooper tocca la scomoda ottava corsia: per di più la veronese parte malissimo, perdendo terreno fin dai primi appoggi. Poi recupera e tiene fino in fondo, ma non va oltre il 7° posto con 23"95: che peraltro è il suo secondo miglior risultato della carriera (con -1.5 di vento).
200m M (finale): anche qui un bel muro davanti e il tempo conta ben poco. Il britannico Bolarinwa coglie il secondo podio dei campionati dopo quello dei 100 metri e i due azzurri Angelini e Tortu arrivano nel gruppo (4 in 3/100) di quelli che possono solo accarezzare una medaglia.
1500m M (finale): gara tattica, con il tedesco Fehr a condurre (61"3 ai 400m) e Abdikadar abbastanza bene in scia. Altra scrollata al gruppo prima del passaggio ai 1000 e purtroppo l'italo-somalo perde il treno giusto: gli altri scappano e Mohad fa fatica a reagire. Chiude 8° con 3'49"32, comunque il migliore di una spedizione del mezzofondo da dimenticare.
Triplo M (qualificazioni): dopo una lunga inattività per un problema fisico, risolto appena prima di partire per l'Estonia, Daniele Cavazzani manca di pochissimo la promozione alla finale del triplo: è proprio il romano il 1° degli esclusi, con 15.08, mentre servirebbe raggiungere i 15.13 dell'ucraino Strokan. Peccato per il primo salto, tecnicamente buono, un po' buttato via per un nullo troppo "leggero".
Alto M (finale): una finale con tanti pretendenti al podio, tra i quali anche l'azzurro Gianmarco Tamberi. Si procede velocemente e l'asticella sale senza soluzione di continuità: con profitto per molti, visto che in otto superano quota 2.19 e tre, compreso Tamberi, sono del tutto esenti da errori. La prima misura davvero selettiva è quella di 2.21, lasciata passare un po' a sorpresa dal danese Klausen (che aveva rischiato di uscire a 2.16): l'unico a superarla ancora al 1° tentativo è proprio il marchigiano, mentre Tsyplakov ci riesce alla 2^ prova e gli altri due russi Pozdnyakov e Anishchenkov alla 3^. Cosicchè ora restano in cinque a giocarsi il podio a 2.23 e il leader provvisorio è Tamberi: il quale però commette un errore, che basta a relegarlo momentaneamente al bronzo, mentre in testa alla classifica ci sono Tsyplakov e Anishchenkov e Klausen continua a vestire i panni del terzo (o quarto ...) incomodo. Poi è proprio il danese ha mettere a segno il possibile match-ball, passando i 2.25 alla prima prova: e ci riesce anche Anishchenkov. L'azzurro è sull'orlo del baratro, ma si risolleva al terzo e ultimo salto e così riaggancia il podio. Poi a 2.27 non c'è storia, perché il russo chiude i giochi: ma i tre ottimi tentativi di Tamberi esaltano il pubblico del "Kadriorg Stadium", che ha eletto l'estroso azzurro a suo beniamino. Dopo la tensione della gara, però, c'è modo di tornare razionale: "Contento lo sono: prima di vincere i campionati italiani a Bressanone con 2.25 ero infortunato e questa gara non pensavo neanche di farla". Invece eccolo qui, con la solita barba fatta a metà per ragioni scaramantiche ("L'ultima volta l'ho tagliata il giorno dopo la maturità, il 30 giugno) ma senza il polsino di Michael Jordan, lasciato a casa in un cassetto: "Ci ho pensato in viaggio, tutto sommato oggi non sarebbe servito". Come abbia fatto a trovare la concentrazione in pedana resta un mistero: due volte si è allontanato con la scorta del giudice perché la tensione lo portava in bagno, un'altra senza permesso per andare ad incitare l'amico Cavazzani impegnato nel triplo: "E durante il riscaldamento mi sono quasi spezzato un dente per una ginocchiata in faccia, ero nervoso più per questo che per la gara". Alla fine la medaglia lo ripaga di tutto.

I RISULTATI DEGLI AZZURRI

Disco M (qualificazioni): 24.STEFANO PETREI 47.15 (El. 47.15 - N - N), 25.GIACOMO GROTTI 44.52 (El. 44.52 - 44.34 - 44.14), NC ANTONIO LAUDANTE NM (El.)
Marcia 10000m M (finale): 1.Hagen Pohle (GER) 40'43"73, 2.Ihor Lyashchenko (UKR) 41'10"43, 3.Luis Alberto Amezcua (ESP) 41'34"13, 5.MASSIMO STANO 43'24"52, 7.LEONARDO DEI TOS 43'50"31, 17.FILIPPO GIRARDI 46'00"41
Peso F (Qualificazioni): 11.FRANCESCA STEVANATO 14.34 (Q, 14.34 - 14.18 - N)
4x400m M (batterie-semifinali): (1)b1 ITALIA (Vito Incantalupo, Paolo Danesini, Alberto Rontini, Michele Tricca) 3'09"82 (1^, Q)
Giavellotto F (qualificazioni: 16.SARA JEMAI 48.41 (El. 46.49 - 43.45 - 48.41)
400hs M (semifinali): (7)sf1 LORENZO VEROLI 53"20 (15°, El.), (4)sf2 JOSE' BENCOSME 50"84 (6°, Q)
200m F (batterie-semifinali): (4)b1 (-0.9) ANNA BONGIORNI 24"33 (11^, El.), (2)b2 (-1.8) GLORIA HOOPER 24"00 (8^, Q), (4)sf2 (-1.5) IRENE SIRAGUSA 24"01 (PB, 9^, El.)
200m M (batterie-semifinali): (2)b1 (-1.5) GIACOMO TORTU 21"48 (PB, 3^, Q), (7)b2 (-2.6) LUCA VALBONESI 22"15 (16^, El.), (1)b3 (-1.7) LORENZO ANGELINI 21"61 (6^, Q)
Martello F (finale): 1.Barbara Spiler (SLO) 67.06,2.Kivilcim Kaya (TUR) 66.74, 3.Alexia Sedykh (FRA) 65.02, 9.FRANCESCA MASSOBRIO 58.02 (54.71 - 57.58 - 58.02)
Peso F (finale): 1.Lena Urbaniak (GER) 16.31, 2.Anna Wloka (POL) 16.23, 3.Anna Ruh (GER) 16.01, 11.FRANCESCA STEVANATO 14.20 (14.17 - N - 14.20)
200m F (finale): (-1.5) 1.Jodie Williams (GBR) 22"94, 2.Jamile Samuel (NED) 23"31, 3.Jennifer Galais (FRA) 23"55, 7.GLORIA HOOPER 23"95
200m M (finale): (-2.7) 1.David Bolarinwa (GBR) 21"07, 2.Pierre Vincent (FRA) 21"22, 3.Jeffrey John (FRA) 21"24, 5.LORENZO ANGELINI 21"54, 7.GIACOMO TORTU 21"55
1500m M (finale): 1.Adam Cotton (GBR) 3'43"98, 2.Thomas Solberg Eide (NOR) 3'44"70, 3.Alexander Schwab (GER) 3'44"82, 8.MOHAD ABDIKADAR 3'49"32
Triplo M (qualificazioni): 13.DANIELE CAVAZZANI 15.08 (+1.4, El.)
Alto M (finale): 1.Nikita Anishchenkov (RUS) 2.27, 2.Janick Klausen (DEN) 2.25, 3.GIANMARCO TAMBERI (2.09/1 2.13/1 2.16/1 2.19/1 2.21/1 2.23/2 2.25/3 2.27/xxx)

GLI ITALIANI IN GARA NELLA QUARTA GIORNATA

(ore 10.30) 4x100m F (batterie-semifinali): Italia (Giovanni Galbieri, Sebastiano Spotti, Giacomo Tortu, Lorenzo Angelini)
(ore 11.10) 4x100m M (batterie-semifinali): Italia (Oriana De Fazio, Irene Siragusa, Anna Bongiorni, Gloria Hooper)
(ore 15.35) Alto F (finale): Alessia Trost
(ore 16.10) 400hs M (finale): José Bencosme
(ore 16.40) 4x100m F (finale): ev. Italia
(ore 16.50) 4x100m M (finale): ev. Italia
(ore 17.50) Lungo F (finale): Anna Visibelli
(ore 19.20) 4x400m M (finale): Italia (Michele Tricca, Paolo Danesini, Alberto Rontini, Marco Lorenzi)

Raul Leoni

Nella foto (Giancarlo Colombo/fidal): Gianmarco Tamberi, salito al bronzo nella finale dell'alto.

 

File allegati:
- RISULTATI/live results



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