Swansea: undici medaglie per l’Italia

23 Agosto 2014

Cala il sipario sugli Europei Paralimpici: Italia undicesima nel medagliere. Prossima edizione nel 2016 a Grosseto.

Con la quinta posizione di Roberto La Barbera nel lungo T42/T44, l’Italia lascia i Campionati Europei IPC di atletica leggera paralimpica di Swansea (Gran Bretagna) chiudendo all’undicesimo posto del medagliere grazie a 4 ori, 5 argenti e 2 bronzi. Con 6 atleti su 13 al debutto internazionale, è toccato al veterano azzurro rappresentare per l’ultima volta i colori azzurri allo stadio della Swansea University per concludere l’avventura della Nazionale in terra gallese. Il plurititolato tricolore nulla ha potuto fare per raggiungere le misure imprendibili del campione mondiale e paralimpico, il tedesco Markus Rehm, che ha mostrato tutta la sua supremazia in pedana con un eccellente 7,63. La Barbera, attuale primatista italiano con 6,50 metri, ha fatto registrare il miglior salto al primo tentativo con 6,18: “Questa trasferta a livello di gruppo - le parole dell'atleta piemontese - è la più bella e la più calorosa che ho vissuto fino ad ora. Se questo è il futuro, da qui a Rio potremo vedere delle belle cose”.

Dopo aver dominato il peso, non si arresta la fame di vittoria di Assunta Legnante, protagonista ieri di una gara a luci ed ombre in una competizione a lei meno familiare, il disco F11/F12. La lanciatrice napoletana ha agguantato l’oro al primo lancio con 1068 punti e la misura di 29,91 metri, a cui sono seguiti 4 nulli e un discreto 29,28 all’ultimo tentativo: “Di positivo c’è solo la medaglia, ho lanciato male e ho lanciato poco. In allenamento faccio 35 metri, qui solo 29. Non ho una regolarità tecnica e il disco è sempre un’incognita per me. C’è da lavorare ancora tanto, però 11 medaglie all’Italia su 13 convocati è un risultato ottimo. Il gruppo è ottimo e il futuro lo sarà altrettanto. Se continuiamo a promuovere il nostro sport con queste medaglie, più ragazzi verranno a fare atletica e nasceranno altri campioni”.  In pista invece, nei 400 metri T20 Ruud Koutiki ha battuto sul traguardo il rivale di sempre, lo spagnolo Dionibel Rodriguez che per 9 centesimi di secondo si è dovuto accontentare dell’argento. Con il metallo più prezioso ed il primato personale di 49,73 secondi, lo sprinter azzurro raggiunge quota 9 medaglie conquistate in eventi internazionali.  Non c’è due senza tre anch per Arjola Dedaj, ottima esordiente tra le fila della Nazionale. Con l’argento vinto oggi nei 200 metri T11 e un crono di 29.11, la 32enne azzurra torna a casa con il bottino pieno di medaglie dopo aver conquistato già un argento nel salto in lungo e un bronzo nei 100 metri. Doppia medaglia, quindi, per la bergamasca Martina Caironi, oro nei 100 metri e argento nel lungo T42, e per la 19enne iridata romana Oxana Corso, sul secondo gradino del podio sia nei 100 che nei 200 metri T35. Last but not least, è toccato al campione senza tempo Alvise De Vidi, atleta che ha fatto la storia dello sport paralimpico con le sue 33 medaglie vinte tra Paralimpiadi, Mondiali ed Europei, mettersi al collo un altro bronzo nei 400 metri T51. Il plurititolato della corsa in carrozzina che ha chiuso il giro di pista in 1:37.10.

La rassegna continentale – condizionata dalle condizioni meteorologiche con la quasi totalità delle gare di corsa è stata penalizzata da un continuo vento contrario, superiore anche ai 4 m/s – ha mandato in archivio tre record italiani: Ruud Koutiki nei 400m T20, Giacomo Poli nel giavellotto T44 e Antonio Acciarino nel peso T42). Appuntamento ai prossimi Europei che si svolgeranno in Italia, a Grosseto,  nel giugno del 2016.

(da comunicato stampa FISPES)

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File allegati:
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