Sorpresa Assoluti: Ceccarelli batte Jacobs

19 Febbraio 2023

Ad Ancona il campione olimpico (6.55 in finale) è superato dall’emergente toscano (6.54) nei 60. Fabbri 21,60 nel peso (Weir 21,46), Tecuceanu 1:45.99 negli 800, Folorunso 52.28 nei 400

La sconfitta di Marcell Jacobs nella finale dei 60 metri è la clamorosa sorpresa degli Assoluti indoor 2023 di Ancona. Il KO arriva per mano del 23enne Samuele Ceccarelli, sprinter toscano (di Massa) già protagonista di un inizio di stagione folgorante (iniziato con un personale di 6.72, datato 2019, abbassato a 6.58 nel meeting di Berlino del 10 febbraio), e ora in un colpo solo progredito ai 6.54 della terza prestazione italiana di sempre. Jacobs è secondo con un centesimo di ritardo, 6.55, quanto basta per rendere però memorabile la finale sprint della rassegna nazionale. Ceccarelli si issa al nono posto delle liste mondiali 2023, terzo tra gli europei, il tutto a rendere ancor più di spessore la prima vittoria tricolore in carriera.

Leonardo Fabbri conferma la fase di crescita già evidenziata nella prima parte della stagione, lanciando il suo peso a 21,60: è la quarta prestazione mondiale del 2023, la terza in Europa, un chiaro messaggio a pochi giorni dall’appuntamento continentale di Istanbul. Bene anche Zane Weir, secondo con 21,46 (settimo nella lista iridata) e Nick Ponzio, 20,60. Grande gara negli 800 metri maschili: Catalin Tecuceanu, ben innescato da una prima parte di gara corsa in testa da Simone Barontini, scende al di sotto del muro degli 1:46, siglando, con 1:45.99, la seconda prestazione italiana di sempre, alle spalle del record di Giuseppe D’Urso (1:45.44) vecchio ormai di trent’anni. Nell’alto maschile vinto da Stefano Sottile con 2,26, la notizia più bella arriva ad opera dello juniores Edoardo Stronati, il cui 2,24 è la quota del nuovo primato italiano di categoria: un centimetro oltre il 2,23 realizzato da Paolo Borghi a Milano il 23 febbraio del 1980, quasi 43 anni fa. Salti sempre sugli scudi: Tobia Bocchi fa suo il titolo del triplo con un eccellente 16,83 (quarta misura europea del 2023). In campo femminile, un solo centimetro a dividere Dariya Derkach (14,12, campionessa italiana) e Ottavia Cestonaro (14,11 nell’ultima prova a disposizione). Doppietta tricolore nel mezzofondo per Ludovica Cavalli: dopo i 1500 di ieri, oggi bis nei 3000 con un tranquillo 9:14.25. Tra gli uomini, tre chilometri a Ossama Meslek (7:52.90).

Titoli del doppio giro di pista ai protagonisti più attesi. In campo maschile, Riccardo Meli è abile a trovare spazio all’interno nel finale, beffando (46.58) Vladimir Aceti (secondo classificato, 46.74) e Lorenzo Benati (46.91 in rimonta). Ancor più significativa, sul piano tecnico, la corsa delle donne: titolo tricolore ad Ayomide Folorunso, il cui 52.28 dista soli undici centesimi dal record italiano di Virna De Angeli. Altre tre atlete al di sotto dei 53 secondi: Mangione (52.69), Marchiando (52.70) e Polinari (52.82). Campionessa italiana dei 60 metri è Gloria Hooper (7.31), mentre negli 800 metri ad imporsi è Eloisa Coiro (2:03.55). Il 21enne Matteo Oliveri vince nell’asta con 5,43, titolo dell’Eptathlon a Lorenzo Naidon (5.714 punti), peso donne a Monia Cantarella (15,96).

 RISULTATI | FOTOGALLERY (Grana/FIDAL)

Che Samuele Ceccarelli fosse in ascesa era chiaro (arrivava qui con il 6.58 di Berlino). Che potesse addirittura battere il campione olimpico Marcell Jacobs (Fiamme Oro) in pochi lo potevano immaginare. E invece la sorpresa si materializza nella finale dei 60. Jacobs e Ceccarelli scattano fianco a fianco, praticamente sulla stessa linea uscendo dai blocchi. È nella fase lanciata, cioè nel momento in cui il miglior Jacobs saluta di solito gli avversari, tra i trenta e i quaranta metri, che il toscano stavolta fa la differenza e lo fulmina con un 6.54 strabiliante, per diventare il terzo sprinter italiano di sempre. Oggi un centesimo in meno del campione del mondo ed europeo indoor che timbra lo stagionale di 6.55 dopo il 6.56 della batteria. Molto più che incredulo il 23enne di Massa, portacolori dell’Atletica Firenze Marathon, disorientato, ma felice, felicissimo: allo stato attuale è il terzo europeo dell’anno a due settimane dagli Euroindoor di Istanbul. 

CECCARELLI: DAL KARATE ALL'ATLETICA - Parla Samuele Ceccarelli: “Non ci sono parole per descrivere questa emozione, vincere il primo titolo italiano nella finale con il campione olimpico è qualcosa che non si può raccontare. A Marcell Jacobs dico grazie. Non me lo aspettavo, davvero. Sapevamo – dice riferendosi al tecnico Marco Del Medico - che la forma fisica fosse buona, come dimostrato nelle gare prima dei Tricolori. Ma l’idea di competere con un campione di questo calibro e batterlo, è un qualcosa che non ha paragone. Un risultato che si costruisce con pazienza e sacrificio, l’atletica non fa regali a nessuno. Sono un ragazzo semplice", si presenta così lo sprinter classe 2000 che ha iniziato a fare a atletica a 16 anni e dice di essersi appassionato con le gare studentesche, dove andava piuttosto forte, nonostante praticasse soltanto il karate dall’età di sette anni. "Vivo a Massa e studio Giurisprudenza a Pisa (è iscritto al quinto anno, ndr). Ho iniziato relativamente tardi rispetto a tanti miei colleghi, mi sono sempre emozionato con l’atletica. Ma mai a questi livelli. Uno spettacolo”. In passato Ceccarelli ha indossato la maglia azzurra a livello giovanile, agli Europei U20 di Boras e agli Europei U23 di Tallinn. Mai quella assoluta. Lo attende un esordio a tutto gas.

PARLA JACOBS: "BRUCIA" - “Devo solo fare tanti complimenti a Samuele Ceccarelli – dice Marcell Jacobs – ha fatto una gara eccellente, lo ha meritato. Gli ho detto di guardare a Istanbul: ci sarà da divertirsi, con quel tempo è da finale. Ovviamente brucia perché è il primo titolo italiano che perdo dopo non so quanti anni, ma non smetterò mai di mettermi in gioco. Ci sono ancora tante cose tecniche da sistemare – riflette – in batteria era una corsa totalmente diversa. Devo rivedere la finale, ma se ci fosse stato un 100 metri mi sarei fermato. Ero in una condizione di corsa che ha evidenziato un problema da qualche parte, vorrei capire dove: non mi ha permesso di continuare a correre. Dobbiamo lavorare. Dobbiamo rivedere le varie parti e capire dove si trova il problema. Ora in testa ci sono gli Europei indoor, una tappa di passaggio per la stagione outdoor”. Agli Assoluti è terzo Roberto Rigali (Bergamo Stars) con 6.69. Tra le donne, nei 60, è il giorno di Gloria Hooper (Atl. Brescia 1950), al suo primo titolo italiano indoor. È la migliore in batteria con 7.32, la più veloce in finale con 7.31, per superare di due centesimi Vittoria Fontana (Carabinieri, 7.33) e di tre Anna Bongiorni (Carabinieri, 7.34).

400 - Ayomide Folorunso (Fiamme Oro) divora la finale femminile dei 400, la azzanna, la stritola dal primo metro con la ferocia di chi insegue il gran tempo. La primatista italiana dei 400hs prende la corda in un roboante 24.02 ed è impossibile andarla a riprendere: 52.28 è la seconda prestazione italiana di sempre, superiore soltanto al 52.17 di Virna De Angelis che risale al 1996. “Ayo” si migliora di oltre due decimi (52.52 di recente a Metz) e distanzia Alice Mangione (Esercito, 52.69) ed Eleonora Marchiando (Carabinieri) terza con 52.70, tutte al primato personale al coperto. In chiave staffetta, finisce sotto i 53 secondi anche Anna Polinari (Carabinieri) quarta con 52.82. Un rettilineo finale da brividi al maschile, una pazzesca lotta a tre, fra Meli, Aceti e Raimondi. Riccardo Meli (Fiamme Gialle) è meno spregiudicato rispetto alla batteria, assesta un passaggio più comodo a metà gara, poi si mette all’inseguimento dei due battistrada e trova il guizzo per vie interne nella retta conclusiva: 46.58 il tempo che vale il primo titolo assoluto al palermitano che beffa Vladimir Aceti (Fiamme Gialle, 46.74). Di rimonta il terzo posto di Lorenzo Benati (Fiamme Azzurre) con il PB indoor di 46.91, quarto Matteo Raimondi (Pro Sesto Atl. Cernusco, 47.08) in riserva nel momento clou.

800 - Meglio di così, soltanto il primatista italiano Giuseppe D’Urso a Genova nel 1993 (1:45.44). Catalin Tecuceanu dipinge un pomeriggio da incorniciare, disintegra di oltre un secondo il personale al coperto degli 800 e firma una delle prestazioni più sorprendenti dell’intera rassegna, staccando anche il biglietto per gli Europei indoor di Istanbul. Per settecento metri a fare l’andatura è il padrone di casa Simone Barontini (Fiamme Azzurre), con il padovano della Silca Ultralite Vittorio Veneto (presto in Fiamme Oro) a marcarlo strettissimo, incollato come un’ombra, in attesa di colpire. Nel rettilineo opposto a quello conclusivo, Tecuceanu sferra l’attacco micidiale, un cambio di ritmo a cui l’anconetano non riesce a rispondere. Sul tabellone compare un 1:45 difficile da immaginare (1:45.99) per Tecuceanu che si era da poco espresso in 1:47.22 a Metz. La consolazione di Barontini è il primato personale di 1:46.82 (sesto di sempre). Più indietro lo specialista dei 1500 Federico Riva (Fiamme Gialle) al PB in sala di 1:47.39. Meno incerta la gara femminile: fa tutto da sola Eloisa Coiro (Fiamme Azzurre), front-runner dalle primissime battute e imprendibile per le altre, anche complice la rinuncia di Elena Bellò (Fiamme Azzurre): Coiro marca 2:03:55 e sono Federica Del Buono (Carabinieri, 2:04.77) e Serena Troiani (Cus Pro Patria Milano, 2:06.48) a farle compagnia sul podio.

3000: CAVALLI BIS - Non c’è storia al femminile nei 3000: Ludovica Cavalli (Aeronautica) raddoppia dopo il titolo dei 1500 metri di ieri, stavolta senza strafare, con un tranquillo 9:14.25 e il piede sull’acceleratore soltanto nel giro conclusivo, per superare la concorrenza di Elisa Palmero (Esercito, 9:15.71) e Micol Majori (Pro Sesto Atl. Cernusco, 9:19.09). Molto più combattuta la gara maschile, con il testa a testa tra Ossama Meslek (Atl. Vicentina) e Pietro Riva (Fiamme Oro): Meslek può spendere più energie nel giro decisivo, chiude in 7:52.90 e indossa la maglia tricolore, ai danni di Riva (7:56.33). Per la terza piazza la spunta invece Mattia Padovani (Atl. Lecco Colombo Costruzioni, 8:00.00) su Yassin Bouih (Fiamme Gialle, 8:02.53).

TRIPLO: DERKACH 14,12, CESTONARO 14,11, BOCCHI 16,83 - Un centimetro, un solo centimetro: un’ottima Ottavia Cestonaro (Carabinieri) spaventa Dariya Derkach (Aeronautica) quando la gara sembrava definitivamente indirizzata con il 14,12 conclusivo della triplista che si allena a Formia. E invece all’ultima zampata, la grinta spinge la vicentina Cestonaro al personale indoor di 14,11, prima volta oltre la linea dei quattordici metri al coperto. Per il terzo posto Francesca Lanciano (Alteratletica Locorotondo, 13,13) ha la meglio su Veronica Zanon (Fiamme Oro, 13,11). Piace anche Tobia Bocchi (Carabinieri), padrone della gara maschile con 16,83 al debutto stagionale, misura centrata al quarto ingresso in pedana. Simone Biasutti (Fiamme Gialle, 16,25) ed Alex Fabbri (Pontevecchio Bologna, 15,97) per completare il terzetto da medaglia.

ALTO: SOTTILE 2,26, STRONATI 2,24 RECORD U20 - Gara palpitante, quella dell’alto. Stefano Sottile (Fiamme Azzurre) riprende il volo con 2,26, misura che alla prima prova gli garantisce la maglia tricolore e l’abbraccio dell’amico olimpionico Gianmarco Tamberi. La scena, però, la condivide con lo junior Edoardo Stronati (Pro Sesto Atl. Cernusco), falloso alle misure più basse, esemplare quando c’è da sfidare la storia: con 2,24 al primo tentativo manda in archivio un record italiano U20 di lunghissima data, addirittura 1980, superando il 2,23 di Paolo Borghi realizzato a Milano 43 anni fa. Stronati è terzo in classifica, secondo è invece Marco Fassinotti (Aeronautica) che centra il 2,24 alla prima e poi manca due assalti a 2,26 ed uno a 2,28, primo è Sottile che dopo il 2,26 vincente (a un centimetro dallo stagionale) cerca senza fortuna il 2,28 (una volta) e il 2,32 (due volte).

ASTA - Vinta la gara con il terzo tentativo a segno a 5,43, Matteo Oliveri (Atl. Virtus Lucca) dà pure l’assalto alla migliore prestazione italiana U23 indoor di Giuseppe Gibilisco: cade per tre volte l’asticella a 5,63. Il sanremese è comunque campione italiano indoor per la seconda volta di fila. Lo junior Simone Bertelli (Safatletica Piemonte), compagno d’allenamento, è secondo con 5,33, terzo è Alessandro Sinno (Aeronautica) a quota 5,23.

PESO - Questa gara è una meraviglia, la sfida maschile del peso sotto il tetto di Ancona. L’ultimo lancio ribalta tutto: Leonardo Fabbri (Aeronautica) scaglia la palla da sette chili a un fantastico 21,60, primato personale indoor, terza prestazione personale complessiva (migliori solo il 21,99 di Padova e il 21,71 di Firenze) e manca di soli sette centimetri il record italiano di Weir. È proprio Zane Weir (Fiamme Gialle) a farne le spese, dopo aver comandato il duello dal primo lancio con 21,46. Terzo Nick Ponzio (Athletic Club 96 Alperia) con 20,60. Oltre i venti metri anche Sebastiano Bianchetti (Fiamme Oro, 20,03). Continua il momento superlativo di Fabbri, sempre in crescita nelle quattro gare disputate: 21,33 a Val-de-Reuil, 21,49 a Parma, 21,53 a Belgrado e poi la spallata di Ancona. Condita da altri tre lanci oltre i ventuno metri: due stoccate a 21,12 e una a 21,09. Tra le donne il titolo va a Monia Cantarella (Atl. Arcs Cus Perugia) con 15,96 davanti ad Anna Musci (Alteratletica Locorotondo, 15,74) e la discobola primatista italiana Daisy Osakue (Fiamme Gialle) oggi a 15,50 nel peso.

EPTATHLON - Due vittorie su tre, nell’ultima giornata, dopo aver costruito benissimo ieri, spingono Lorenzo Naidon al successo nell’eptathlon. Il multiplista della Quercia Trentingrana conclude le sette prove con 5714 punti e si impone su Andrea Cerrato (Atl. Fossano ’75, 5462 punti) e Lorenzo Modugno (Polisportiva Triveneto Trieste, 5309). Per Naidon nel day 2 il successo con 7.97 nei 60hs e con 4,70 nell’asta, prima del sesto posto nei 1000 conclusivi con 2:57.54.

STAFFETTE - Doppietta Cus Pro Patria Milano con le staffette 4x400. Il club lombardo è campione tra gli uomini con 3:13.40 grazie a Francesco Domenico Rossi, Andrea Blesio, Luca Sito e Andrea Panassidi. Podio tutto lombardo con il secondo posto della Pro Sesto Atletica Cernusco (3:16.55) e la terza piazza della Riccardi Milano (3:18.31). Tra le donne, il Cus Pro Patria Milano schierava Ilaria Burattin e le tre gemelle Serena, Alexandra e Virginia Troiani: 3:39.84 per prevalere su Bracco Atletica (3:40.45) e La Fratellanza Modena 1874 (3:44.77).

I TITOLI A SQUADRE - Assegnati anche i titoli per società. Successo maschile nei Cds Assoluti per Athletic Club 96 Alperia (75 punti) davanti a Fiamme Oro (62,5) e Pro Sesto Atletica Cernusco (53), al femminile per Atletica Brescia 1950 (88 punti) su Atletica Vicentina (54) e Cus Pro Patria Milano (50). Nella classifica combinata, che sintetizza il rendimento dei tre weekend tricolori, lo scudetto al maschile è per l’Atletica Studentesca Andrea Milardi Rieti (187 punti) davanti ad Atletica Vicentina (160) e Pro Sesto Atletica Cernusco (144), al femminile è per la Bracco Atletica (189) sull’Atletica Vicentina (184) e la Studentesca Milardi Rieti (176).

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