Simonelli, Dosso, Fortunato: “Ora tocca a noi”

07 Giugno 2024

Parlano gli azzurri a Casa Atletica Italiana. L’ostacolista: “Voglio indossare di nuovo il cappello di paglia”. La sprinter: “Per la prima volta mia mamma vedrà una gara dal vivo”. Il marciatore: “Studio Palmisano, in 40 dalla Puglia”

di Christian Diociaiuti

Ma quale scaramanzia, semmai un rituale per avvicinarsi alle gare. Ce l’hanno tutti gli atleti, anche l’ostacolista Lorenzo Simonelli, il marciatore Francesco Fortunato e la velocista Zaynab Dosso, che oggi hanno parlato a Casa Atletica Italiana alle Officine Farneto tra la prima e la seconda sessione di gare di questi Campionati Europei di Roma.

RITI E… - “Io dormo tanto prima delle gare, questo sì” dice Simonelli, che se proprio deve avere un rituale pre-gara ce l’ha con Zaynab Dosso: “Prima dell’argento a Glasgow gli tirai un sasso (sorride, ndr), da lì ogni volta gli lancio un piccolo sassolino, porta bene”, dice la primatista italiana dei 100. Fortunato invece sceglie ogni stagione una canzone da sentire prima delle gare: “Se vi dicessi che l’ultima scelta è della Disney…”.

LOLLO – A proposito di cartoni. Monkey_D_lollo, pardon, Lorenzo Simonelli, primatista italiano dei 110hs, è innamorato di One Piece, l’anime giapponese che racconta la storia di Monkey D. Rufy. Da qui il nickname per Instagram dove posta le sue foto col cappello di paglia caratteristico del Re dei Pirati: se sul profilo finiscono quegli scatti è perché ha vinto una medaglia, come accaduto ai Mondiali indoor di Glasgow. Come potrebbe fare sabato quando si giocherà la semifinale alle 20.38 per accedere alla finale delle 22.18. “Il cappello? Lo porto – sorride Simonelli – l’obiettivo è indossarlo e divertirmi. Non temo nessuno, ho fiducia nelle mie capacità. Serve stare attento a tutti, anche perché sarà una finale combattuta. Gareggiare in casa – dice il portacolori dell’Esercito, romano dell’Eur – dà vibrazioni positive, sono tranquillo e rilassato. Sono così vicino a casa che per me è come… una gara regionale, come quando andavo a fare i campionati regionali cadetti alla Farnesina. Ma sono conscio che è un Europeo. Non c’è il viaggio, lo spostamento dura appena 40 minuti. Credo che per un podio servirà stare intorno ai 13.10-13.15, per la finale olimpica sotto ai 13.10. Ma gareggiare in casa è davvero diverso, da vivere tranquillamente. Verranno fuori belle cose. Anche perché sto bene: quello di qualche giorno fa non era un infortunio, era una minima lesione in cui abbiamo agito con cautela. Tanto che ho recuperato in dieci giorni, ho solo ritardato l’esordio”.

EFFE – Nella prima giornata sarà spettatore, mentre domani, sabato alle 18, sarà protagonista: Francesco Fortunato (Fiamme Gialle) per la sua 20 km studierà… Antonella Palmisano. “La sosterrò nella sua gara – dice con riferimento alla gara che si svolge su un circuito  di 1 km intorno allo stadio dei Marmi da ripetere per 19 volte, prima dell’ingresso allo stadio Olimpico – Sapete che per la marcia il fattore clima è determinante e ci si misureranno tutti. Immagino una gara prudente, servirà capire dove c’è ombra e più sole. E poi vado a rubare emozioni positive: quando ci metti il cuore, non c’è caldo che tenga”. Senza Massimo Stano, in ripresa verso le Olimpiadi a quasi 50 giorni da un fastidioso infortunio al piede, su Fortunato c’è tutta l’attenzione azzurra. “Io sto bene, la preparazione è andata molto bene. Non sono mai stato così magro. Questa attenzione è una responsabilità che mi prendo con piacere. È anche un’occasione: posso emergere, non voglio sprecare questa chance. Il livello è alto: c’è gente che ho battuto, che posso battere e che può battermi, ma non mi sento inferiore. A nessuno. Voglio una gara dove arrivare più avanti possibile. E per me arriveranno in quaranta dalla Puglia a tifarmi”. Staffetta mista alle Olimpiadi? “L’ultimo dei miei pensieri. Avrei voluto che si fosse qualificata una seconda squadra azzurra, ma farò finta che non sia successo niente e tenterò di riconquistarmi un posto”.

ZA – Per un gruppo in trasferta del marciatore pugliese, c’è una mamma che, evidentemente emozionata, seguirà sua figlia. Questione di cuore per Zaynab Dosso, la primatista italiana dei 100 che in 11.02 domina le liste di sempre della velocità azzurra, in gara per le semifinali domenica alle 21.13 verso la finale delle 22.53: “Per la prima volta verrà mia madre che non ha mai visto una mia gara”, dice la velocista emiliana trapiantata a Roma. “In questo campionato sento che siamo tutti più uniti, condividiamo lo stesso sogno di fare un grande Europeo, a casa. Le ultime settimane sento che mi hanno aiutato a maturare come atleta: ho ritrovato sensazioni che prima andavo a cercare, sono felice di correre”. Niente batterie per la primatista azzurra, l’avvicinamento a Roma 2024 la favorisce: “Saltare un turno è un vantaggio: arrivo più fresca in semifinale per dare tutto in finale. Mi sono posta come obiettivo migliorare me stessa, il mio 11.02: solo così potrò non avere rimpianti. Non si può sottovalutare nessuno e nemmeno me stessa. Voglio dire alle altre: ci sono anche io, per loro forse sono l’outsider. Nessuno pensa che tu possa fare qualcosa, tu sai che puoi fare l’infinito”.

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