Show azzurro, secondi agli Europei a squadre!

30 Maggio 2021

Prima volta sul podio per l'Italia, con quattro vittorie a Chorzow anche nella seconda giornata: Desalu nei 200, Battocletti sui 5000, Sabbatini nei 1500 e la 4x400 maschile. Kaddari 22.89

Una magnifica Italia coglie il secondo posto nel Campionato Europeo a squadre di Chorzow (Polonia), mancando l’appuntamento con la vittoria, andata alla Polonia, per soli due punti e mezzo (181,50 contro 179) al termine di due vibranti giornate di gara. La Gran Bretagna è terza (174), davanti a Germania (171), Spagna (167), Francia (140) e Portogallo (97,5). Mai l’Italia era salita sul podio da quando la vecchia Coppa Europa Bruno Zauli (che aveva classifiche maschili e femminili separate: gli uomini furono secondi a Parigi 1999) si è trasformata in Campionato a squadre. Esito conclusivo in bilico fino alla fine, con la vittoria azzurra nella staffetta 4x400 (Davide Re, Alessandro Sibilio, Edoardo Scotti e Vladimir Aceti, primi in 3:02.64) a far sognare, e la Polonia a recuperare nel rettilineo finale i punti necessari a salire, come squadra, sul gradino più alto del podio. Quattro vittorie italiane anche nella giornata odierna, come accaduto ieri, nella prima. Oltre alla staffetta del miglio maschile, a segno anche Nadia Battocletti nei 5000 metri, Eseosa Desalu nei 200 metri, e Gaia Sabbatini nei 1500 metri. Splendida la Battocletti, il cui finale travolgente vale il primo posto in 15:46.95. Dominio anche per Desalu nei 200 metri: lo sprinter di Casalmaggiore è primo sotto la pioggia in 20.48 (-1.0; il secondo, lo spagnolo Gomez, chiude in 20.87). Meno pronosticata ma, proprio per questo, ancor più bella, la vittoria della Sabbatini nei 1500 metri: la teramana sceglie la corsa di testa per controllare meglio le avversarie, e poi piazza un rettilineo conclusivo irresistibile, vincendo in 4:14.87. Seconde piazze per una superlativa Dalia Kaddari nei 200 metri (22.89, vento +0.6, quarta prestazione italiana di sempre, miglior prestazione europea Under 23 dell’anno), Alessia Trost nell’alto (con lo stagionale di 1,91) e Luminosa Bogliolo nei 100hs (13.05, -0.1). Terzi posti per Osama Zoghlami nei 3000 siepi (8:40.41), e per la staffetta 4x400 donne (Alice Mangione, Eleonora Marchiando, Petra Nardelli, Raphaela Lukudo, 3:29.05).

di Luca Cassai

4x400 uomini - Si chiude in bellezza, con gli azzurri che conquistano l’ultima gara: la 4x400 maschile, come due anni fa nell’edizione di Bydgoszcz. Convincente la frazione iniziale di Davide Re, mentre è uno scatenato Alessandro Sibilio a passare dalla terza alla prima posizione che l’Italia conserva fino al traguardo: infatti Edoardo Scotti incrementa il vantaggio e Vladimir Aceti rimane al comando (3:02.64 il tempo) davanti alla Spagna (3:03.10) e alla Polonia (3:03.43) che risale per difendere la leadership in classifica e il titolo per team già vinto due anni fa, invece la Gran Bretagna esce di scena all’ultimo cambio. Ottimo il bilancio azzurro anche sul piano individuale, con otto vittorie e diciannove piazzamenti nei primi tre. Nella premiazione finale è la capitana Chiara Rosa che riceve il trofeo per il secondo posto di squadra, il migliore di sempre per l’Italia. La prossima edizione della Super League sarà a Madrid nel 2023.

Giavellotto donne - Pochi centimetri tra Zahra Bani e la terza posizione. Per l’azzurra 54,27 nel giavellotto, quinta ma poco distante dalla britannica Freya Jones (terza con 54,68) e dalla polacca Klaudia Regin (54,66). È di un’altra categoria la tedesca Christin Hussong: il 69,19 della campionessa europea in carica vale la top ten di sempre al mondo (ottava). Seconda la francese Jona Aigouy (56,59). Prima dell’ultima gara, questa la classifica: Polonia (176,5), Gran Bretagna (174), Italia (172) e Germania (168).

4x400 donne - Buon terzo posto delle azzurre nella staffetta del miglio. Un quartetto lanciato da Alice Mangione, con Eleonora Marchiando che si trova quarta e recupera una posizione al cambio con Petra Nardelli, mentre Raphaela Lukudo completa l’opera in 3:29.05 davanti alla Germania (3:29.55) e le polacche (3:26.37) si aggiudicano il duello per il successo con le britanniche (3:27.16). Quando mancano due gare, Italia terza (169) ma con gli stessi punti della Gran Bretagna che è seconda (169), in testa la Polonia (172,5).

Triplo uomini - Tra i tanti azzurri che sfiorano il podio individuale, ma conquistano punti preziosi per la squadra, ecco anche Tobia Bocchi. Quarto il triplista con 16,62 (-0.6) al secondo salto, con i pantaloni lunghi per il freddo, in una gara che vede due atleti sopra i diciassette metri: il tedesco Max Hess (17,13) e il portoghese Pedro Pablo Pichardo (17,01), una barriera invece sfiorata dallo spagnolo Pablo Torrijos (16,93). A tre gare dalla fine (giavellotto donne e le due staffette 4x400) l’Italia è seconda (164) a un punto e mezzo dai leader della Polonia (165,5), terza Gran Bretagna (163) e quarta Germania (158).

3000 uomini - Gara tattica, con partenza al piccolo trotto nei 3000 metri, ma l’ultima tornata diventa una bagarre in cui Yassin Bouih combatte al massimo.

L’azzurro è secondo sul rettilineo opposto all’arrivo, poi stringe i denti e arriva quarto in 8:32.68. Volata vincente del portoghese Isaac Nader (8:31.26) sul francese Yann Schrub (8:31.82) e lo spagnolo Adel Mechaal (8:32.08). Dopo 36 prove su 40, terza l’Italia con 160 punti dietro a Polonia (164,5) e Gran Bretagna (161).

1500 donne - Terzo successo della giornata e settimo in totale, per una squadra italiana sempre in lotta nelle primissime posizioni della classifica. Esulta ancora un’azzurra nel mezzofondo femminile: a festeggiare nei 1500 metri è Gaia Sabbatini, che sorprende avversarie più quotate con una grande prova di carattere. Non riesce a farsi subito spazio nella volata finale, ma poi si crea un varco nel rettilineo e allunga per imporsi in 4:14.87 sulla portoghese Salomé Afonso (4:15.08) e sulla spagnola Marta Perez (4:15.24), quando ricomincia a piovere sulla pista di Chorzow. Incontenibile la gioia della 21enne bionda teramana, protagonista a livello internazionale dopo i recenti progressi cronometrici (4:08.14 al meeting di Ostrava): forse la vittoria meno attesa tra quelle azzurre, non per questo meno bella. Punti pesanti per la classifica: Italia terza (156) con sei punti sulla Germania (150), all’inseguimento di Polonia (162,5) e Gran Bretagna (158).

Peso donne - La capitana azzurra Chiara Rosa è sesta nel peso con 16,36. Alla presenza numero 55 in Nazionale assoluta, la padovana coglie due punti nella gara vinta dalla tedesca Sara Gambetta (18,75) per un centimetro sulla portoghese oro europeo al coperto Auriol Dongmo (18,74). Terza l’Italia in classifica a 149 come la Germania, alle spalle di Polonia (160,5) e Gran Bretagna (154).

Alto donne - Alessia Trost c’è. Riprende quota nell’alto con 1,91 alla prima prova, dopo un percorso netto anche alle precedenti misure (1,75-1,81-1,85-1,88). Tre centimetri in più rispetto a quello che era finora il primato stagionale all’aperto, tre in meno di quello indoor. Poi due errori a 1,94 che viene superato dalla polacca Kamila Licwinko, vincitrice della gara, e un ultimo nullo a 1,96 per tentare il sorpasso. L’azzurra è seconda, mentre chiude terza la britannica Emily Borthwick (1,88). In classifica Polonia (155,5), Gran Bretagna (150) e Italia (147) sul podio virtuale, Germania quarta a 142.

200 uomini - Vola Fausto Desalu. L’azzurro stravince nei 200 con un vantaggio abissale: 20.48 (-1.0) e in pratica quattro metri di margine sullo spagnolo Jesus Gomez (20.87), il meno lontano degli altri. Corre un gran curva l’azzurro, nonostante il freddo, e impressiona per gran parte della gara con una prestazione decisamente promettente, all’esordio stagionale sulla distanza. Terzo il tedesco Owen Ansah (20.96). Dietro a Polonia (148,5) e Gran Bretagna (145), sempre terzi gli azzurri a 141 punti, poi la Germania con 138.

200 donne - Che sprint per Dalia Kaddari. Splendida gara della giovane azzurra, che sfreccia in 22.89 (+0.6) sui 200 metri per il secondo posto. E per un sensazionale progresso: 32 centesimi tolti al record personale in un colpo solo, un’enormità. La ventenne sarda diventa la quarta italiana di sempre a livello assoluto, la seconda tra le under 23 (il primato di categoria resta a Manuela Levorato con il 22.60 del 1999), e non è più così irraggiungibile lo standard olimpico di 22.80. Soltanto la britannica Beth Dobbin finisce davanti (22.78) e tra le vittime illustri c’è la tedesca Rebekka Haase (23.00). Torna al terzo posto l’Italia (134), con un punto sulla Germania (133). Al comando la Polonia (146,5) sulla Gran Bretagna (141).

Disco uomini - Buon bottino di punti per gli azzurri anche dalla pedana del disco, con Giovanni Faloci che entra nel turno finale dei “top 4” grazie al 59,65 del terzo turno. Chiude quarto il lanciatore umbro, mentre i primi tre vanno oltre i sessanta metri e il britannico Lawrence Okoye prevale con 64,22.

5000 donne - Entusiasmante la vittoria di Nadia Battocletti. Spettacolare il suo finale, con una progressione che fa il vuoto alle sue spalle. Padrona della gara fin dall’inizio, quasi sempre in testa, e poi nell’ultimo giro piazza un’accelerazione devastante per le avversarie. Ancora un trionfo nei 5000 metri, che si aggiunge a quello dell’altro trentino Yeman Crippa nella prima giornata. A 21 anni, all’esordio in Nazionale assoluta e dopo una lunga serie di successi giovanili, l’azzurra ormai è sempre più matura: cresciuta negli ultimi mesi sotto ogni punto di vista, chiude in 15:46.95 (a una settimana dalla migliore prestazione italiana under 23 dello scorso weekend con 15:16.70). E all’arrivo la figlia d’arte si apre in un largo sorriso, dopo aver indicato il tricolore listato a lutto nel ricordo di Alessandro Talotti. Per i piazzamenti individuali, già adesso, in chiave azzurra diventa questa la migliore edizione di sempre con l’attuale formula (uomini e donne insieme): quinta vittoria (il massimo era quattro) e tredici podi (finora non più di dodici).

A debita distanza sul traguardo la spagnola Blanca Fernandez (15:51.44) e la tedesca Denise Krebs (15:53.09).

Asta uomini - Tanta acqua, che all’inizio mette in difficoltà gli astisti, e un altro quarto posto azzurro in questa giornata. Difficile chiedere di più a Matteo Capello: 5,20 e 5,40 senza errori, poi tre nulli al 5,55 con cui il torinese avrebbe migliorato il fresco personale di 5,50. Vittoria del polacco Robert Sobera, l’unico che supera 5,65, mentre il francese Valentin Lavillenie (fratello dell’ex primatista mondiale Renaud) si arena in settima posizione con 5,20.

3000 siepi uomini - Spunta il sole alla partenza dei 3000 siepi: avvio tranquillo, poi la gara si accende con l’azzurro Osama Zoghlami che lotta nel finale. Il siciliano supera il polacco Zalewski e il britannico Norman, per assestarsi al terzo posto in 8:40.41 e mantenerlo respingendo l’assalto degli avversari, alle spalle dello spagnolo Fernando Carro (8:39.67) e del francese Mehdi Belhadj (8:40.03). In classifica Polonia (128,5), Gran Bretagna (118) e Spagna (117), quindi Germania e Italia entrambe a 113.

Lungo donne - Il miglior salto di giornata per Laura Strati è anche quello con più vento contrario in tutta la gara: 6,38 (-1.8). Quarta nel lungo la vicentina, a cui mancano quattro centimetri per raggiungere il terzo posto dell’eptatleta spagnola Maria Vicente (6,42). La tedesca Maryse Luzolo atterra a 6,61 e poi anche a 6,60, seconda la polacca Magdalena Zebrowska (6,55). In fuga la Polonia (124,5) su Gran Bretagna (116), Germania e Spagna (110), l’Italia ora è quinta (108).

800 uomini - Va subito in testa Simone Barontini, che decide di dettare il suo ritmo negli 800 metri. All’inizio dell’ultima curva il britannico Jake Wightman mette la freccia e prende il largo (1:45.71 per la vittoria), poi passano anche il polacco Mateusz Borkowski (poi terzo in 1:46.66) e lo spagnolo Mariano Garcia (secondo in 1:46.45). L’anconetano tiene il quarto posto con 1:47.12, a mezzo secondo dal personale, un paio di giorni dopo la laurea in economia con la tesi discussa in collegamento online proprio dalla Polonia.

Martello uomini - Gran bordata di Pawel Fajdek con 82,98 per la migliore prestazione mondiale dell’anno: è in forma olimpica il polacco, quattro volte iridato del martello, però finora sempre deluso ai Giochi. Sotto una pioggia intensa, che inzuppa la pedana, l’azzurro Simone Falloni riesce a guadagnare una posizione con l’ultimo lancio a 72,25 per il quinto posto. Allunga la Polonia (113,5) sulla Gran Bretagna (107), poi i tedeschi (100,5) e gli azzurri a mezzo punto (100).

100 ostacoli donne - Di nuovo tra le migliori Luminosa Bogliolo, stavolta seconda in questa manifestazione sui 100 ostacoli dopo la vittoria di due anni fa. A scattare davanti è la polacca Pia Skrzyszowska, fin dalla prima barriera. L’azzurra insegue, prova ad appaiarla, ma la ventenne beniamina di casa fa doppietta all’indomani del successo a sorpresa nei 100 piani, con 12.99 (-0.1) tallonata dalla ligure che chiude in 13.05. Più dietro la spagnola Teresa Errandonea (13.24). La Polonia va in testa (106,5) sulla Gran Bretagna (103), quarta l’Italia (97) che accorcia sulla Germania (98,5).

110 ostacoli uomini - Condizioni meteo tutt’altro che ideali per iniziare la seconda giornata: pioggia e 12 gradi di temperatura. Brividi anche al via dei 110 ostacoli. Un primo avvio anticipato, con “giallo” per David King (Gran Bretagna) che oscilla sui blocchi, poi ancora un’altra partenza non valida e il cartellino va a Lorenzo Perini. Il terzo sparo è quello buono: si difende piuttosto bene l’azzurro, con una buona azione tra le barriere e il quarto posto in 13.71 (-0.3), molto vicino al primato stagionale sulla pista bagnata. Netto il successo dello spagnolo Asier Martinez (13.43), che precede il britannico (13.63) e il polacco Damian Czykier (13.65), solo settimo il tedesco Eric Balnuweit (13.83). Si torna ad aggiornare la classifica: Italia sempre quarta (91), comanda la Gran Bretagna (101) su Polonia (99,5) e Germania (94,5).

LE BIO DEI 54 AZZURRI PER GLI EUROPEI A SQUADRE 2021 (download | pdf)

START LIST E RISULTATI - FOTO (di Giancarlo Colombo/FIDAL)

LA SQUADRA AZZURRA/Italian Team - ORARI DEGLI AZZURRI - LA PAGINA EA DELLA MANIFESTAZIONE - STATISTICS HANDBOOK

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Le staffette 4x400 (foto Colombo/FIDAL)


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