Shanghai: Barshim 2,38, Ayana 14:14.33

17 Maggio 2015

Il qatarino vince il primo round stagionale contro Bondarenko. Il bronzo iridato di Mosca realizza la terza prestazione di sempre sui 5000. Le giamaicane battute dalla Okagbare sui 100. James domina i 400.

di Marco Buccellato

Nella seconda tappa della IAAF Diamond League 2015 a Shanghai cadono sette primati mondiali stagionali con i risultati migliori da Mutaz Essa Barshim (2,38) che nell'alto batte il campione mondiale di Mosca Bohdan Bondarenko (2,32) e dalla etiope Almaz Ayana (14:14.33 sui 5000, terza prestazione all-time, 8:36.53 ai 3000). Altri record stagionali dai kenyani Jairus Birech (8:05.36 sui 3000 siepi) e Silas Kiplagat (3:35.29 sui 1500), dalla cinese Gong Lijiao (20,23 nel peso) e dalla greca Kiriakopoulou nell'asta (4,73). Le stelle della velocità giamaicana Shelly-Ann Fraser-Pryce e Veronica Campbell-Brown sono surclassate dalla nigeriana Okagbare sui 100 (10.98). Vincono Oliver sui 110 hs in 13.17, il russo Menkov fa suo il lungo con 8,27.

Nella gara più attesa del programma, il salto in alto maschile, vince il primo scontro diretto tra le due superstar della specialità il qatarino Barshim con 2,38 alla prima prova (mondiale stagionale outdoor e record del meeting), battendo il campione mondiale Bohdan Bondarenko (2,32) e portandosi in vantaggio negli scontri diretti per 9 a 8.. L'ucraino, dopo due errori a 2,38 si è riservato inutilmente un tentativo a 2,41. Per Barshim l'ingresso in gara a 2,25, un'esitazione a 2,29 (superati alla seconda prova), poi la quadratura del cerchio con i 2,32, i 2,35 ("passati" da Bondarenko) e i 2,38 superati senza errori. Terzo con 2,32 il cinese Zhang Guowei.
 
L'altra stella della serata della Diamond League è stata indubbiamente l'etiope Almaz Ayana, bronzo mondiale sui 5000 metri a Mosca, che ha sfoderato una prestazione fantastica sulla distanza realizzando il terzo crono di ogni epoca in uno strepitoso 14:14.33, dominando in progressione e dando l'impressione, dopo il terzo chilometro, di essere in grado di avvicinare il record mondiale della connazionale Tirunesh Dibaba (14:11.15). Impressionanti i passaggi della Ayana: 8:36.53 ai 3000, altro mondiale stagionale, 11.26.75 ai 4000. Seconda la kenyana Viola Kibiwott in 14:40.32, terza l'altra eiope Teferi in 14:41.98, in una gara dove si sono registrati ben otto primati personali.

Nei 100 donne, tra le due litiganti giamaicane Fraser-Pryce e Campbell-Brown spunta la nigeriana Okagbare (10.98) che supera la statunitense Tori Bowie (11.08) e la trinidegna Ahye (11.13). Fuori dalle prime tre le due giamaicane, un evento che statisticamente si perde nella notte dei tempi. L'unica a trarre una qualche soddisfazione è la Cambpell-Brown (11.22), che precedendo l'olimpionica dei 100 Fraser-Pryce (quinta in 11.25) pareggia il conto delle sfide (8 a 8). Da ricordare che la Okagbare l'anno scorso a Shanghai aveva vinto sia i 200 che il lungo. La Giamaica accusa il colpo anche a fine serata sui 200 uomini, dove il panamense Alonso Edward batte in 20.33 i giamaicani Forte (20.36) e Ashmeade (2.044). Nell'altra gara di sprint dei 110hs il campione del mondo David Oliver si impone in 13.17 gettandosi sul traguardo per battere il cubano Ortega (13.19), terzo è il primatista mondiale Aries Merritt (13.25).



L'ennesimo duello tra Kirani James e LaShawn Merritt sui 400 piani è vinto praticamente senza opposizione da James in 44.66, che riprende e supera Merritt già dopo 150 metri presentandosi all'ingresso in rettilineo con un vantaggio abissale. I meno distanti dal grenadino alla fine sono i due statunitensi Tony McQuay (45.54) e LaShawn Merritt (45.58). Nel salto triplo donne la pedana di Shanghai registra la vittoria consecutiva numero 23 della colombiana Caterine Ibargüen, che con 14,85 plana a 2 cm dal proprio mondiale stagionale, precedendo l'ucraina Olga Saladukha 14,62 (miglior prestazione europea stagionale) e la kazaka Rypakova (14,38), ovvero le tre atlete che monopolizzarono il podio olimpico a Londra 2012.

Le greche Kiruakopoulou e Stefanidi dominano l'asta, così come a Doha si era imposto il connazionale Filippidis nella gara maschile. La Kiriakopoulou però ci mette il valore aggiunto del record mondiale stagionale (4,73, che è anche record nazionale outdoor). La Stefanidi e la cubana Silva completano il podio con la stessa misura (4,58). Nei 400hs donne vittoria alla giamaicana Kaliese Spencer in 54.71. La caraibica mette in fila ben sei specialiste USA, precedendo per prime Tiffany Williams (55.27) e Cassandra Tate (55.68).  

Triplette kenyane: sui 1500 uomini record mondiale stagionale di Silas Kiplagat in 3:35.29 su Hillary Ngetich in 3:35.40 e Collins Cheboi in 3:35.46. Ottimo il ceco Holusa, alla miglior prestazione europea stagionale in 3:35.98 (settimo). Sui 3000 siepi era logico aspettarsi un grande risultato, regolarmente arrivato in 8:05.36 dal vincitore della Diamond race di specialità nel 2014, Jairus Birech, che precede Paul Kipsiele Koech (8:11.39) e Conseslus Kipruto (8:14.59). Tutti kenyani i primi otto classificati. Sono firmati Kenya anche gli 800 donne vinti dalla campionessa del mondo Eunice Sum in 2:00.28 con il solito brillante finale sulla marocchina Akkaoui (2:00.73) e su Janeth Jepkosgei (2:01.14).

Bella la gara di lungo con i primi tre in due centimetri. Alla fine la spunta in extremis il campione del mondo Aleksandr Menkov, che con 8,27 centra la miglior prestazione europea stagionale, un centimetro sullo statunitense Jeff Henderson (già a 8,50 quest'anno) e sul cinese junior Wang Jianan (8,25). Il campione olimpico Greg Rutherford è settimo con 8,05. La Cina emerge anche nei lanci femminili: nel peso il bronzo olimpico e mondiale Gong Lijiao porta il record mondiale stagionale prima a 19,82 e poi a 20,23, superando la tedesca Christina Schwanitz (19,94 come miglior prestazione europea stagionale) e la pesista USA Tia Brooks (18,66).

Nel giavellotto Lu Huihui (64,08) batte molte tra le migliori al mondo. Seconda e terza con la stessa misura (63,60) la sudafricana Viljoen e l'australiana Mickle. Rientro senza lampi per la Obergfoll, sesta con 62,08, e la Abakumova, ottava con 60,66. Nel disco maschile dominio dei polacchi, senza grandi misure, con Malachowski (64,65) e Urbanek (64,47) che hanno regolato l'indiano Gowda (63,90). Appena nono l'estone Kanter (60,71). La IAAF Diamond League 2015 torna il 29 e il 30 maggio con la tappa statunitense del Prefontaine Classic di Eugene, prima di approdare in Europa con il Golden Gala "Pietro Mennea" del 4 giugno allo Stadio Olimpico di Roma.

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