Salti-lanci tutta l'Italia in pedana

25 Giugno 2012

Dai concorsi arrivano concrete possibilità per l'Italia agli Europei di Helsinki. Diciassette convocati, diversi volti nuovi

Diciassette atleti (dieci uomini, sette donne) saranno impegnati nei concorsi all’Europeo di Helsinki. Tra salti e lanci, l’Italia ha raccolto buona parte del suo bottino nelle ultime rassegne internazionali. Il discorso sui salti tricolore a Helsinki, però, non può non partire dall’assenza più dolorosa. Quella di Antonietta Di Martino, costretta alla rinuncia dai postumi dell’infortunio patito, in allenamento, in primavera. Il bronzo di Daegu (Mondiali, settembre 2011) e l’argento di Istanbul (mondiali indoor, marzo scorso) non potranno ricevere la compagnia di un metallo continentale, che avrebbe allungato ulteriormente la striscia positiva dell’azzurra. Il settore, liste di iscrizione alla mano, non nasconde però concrete speranze. Legate soprattutto ai rimbalzi dei triplisti. Nei lanci, ben dieci convocati (4 uomini e 6 donne), anche con qualche volto nuovo. In un bel mix di gioventù ed esperienza. Che è poi la nota acaratteristica di tutta la squadra italiana a Helsinki 2012.

Salti

Uomini

Alto
Silvano Chesani (Fiamme Oro), l’altista più produttivo dell’ultima stagione – con il 2,31 realizzato nella stagione indoor, ad Ancona – sarà affiancato in pedana dal talentuoso Gianmarco Tamberi (Fiamme Gialle), vent’anni ancora appena compiuti, il migliore azzurro della stagione outdoor, con il 2,26 realizzato a Misano Adriatico la scorsa settimana. Atteso in Finlandia all'esordio in nazionale assoluta. E’ l’ennesimo segnale del cambio generazionale in atto nella specialità, di fatto quasi completamente rinnovata nell’ultimo biennio. Sarà gara complicata (come sempre del resto a questi livelli) fin dalla qualificazione, stante la notevole omogeneità di valori in campo. Non è ancora chiaro se il britannico Grabarz (2,36 a New York il 9 giugno) sarà presente, mentre invece non sono iscritti il capolista europeo Ivan Ukhov (2,37) ed il campione del mondo indoor Dimitrios Choundrokoukis (2,32).

Asta
Due maglie azzurre in pedana per l’asta maschile. Quelle di Claudio Michel Stecchi (Fiamme Gialle, 5,55) e Marco Boni (Aeronautica, 5,40 all’aperto e 5,60 nelle indoor, in marzo). Il miglior italiano del 2012, Giorgio Piantella (Carabinieri) ha ottenuto troppo tardi il 5,60 con cui guida la lista stagionale (a Nembro giovedì sera), altrimenti il tris - meritato - sarebbe stato decisamente servito. Il nome del 21enne Stecchi, già pluridecorato a livello internazionale nelle rassegne “Under”, è l’ennesimo che si aggiunge all’elenco di giovani in forza alla squadra per gli Europei. A livello assoluto, sarà probabilmente una gara tutta per il francese Renaud Lavillenie, anche se non va sottovalutata la buona vena dei tedeschi (Mohr salito a 5,91 a Ingolstadt il 22 giugno, Otto oltre i 5,80 fin da aprile scorso).

Triplo
Il triplo è la gara dei desideri azzurri. La combinazione tra il valore degli azzurri e qualche assenza di rilievo produce speranze tra le più concrete, tra quelle coltivate dall’intera squadra italiana.

Daniele Greco (Fiamme Oro) è secondo in Europa quest’anno, con il 17,47 stampato a Potenza nella gara d’esordio stagionale. Il primo, però, ovvero il russo Lyukman Adams (17,53) non ci sarà; così come il britannico Phillips Idowu, il cui 17,31 timbrato nel 2012 è solo una riga in più in un curriculum da fare spavento. Così, prendono quota anche le ambizioni di Fabrizio Donato (Fiamme Gialle), che farà all’Europeo il suo debutto all’aperto, e all’iscrizione è accreditato del 17,28 dell’inverno. La terza carta italiana da giocare sul tavolo del triplo rimbalzo è quella di Fabrizio Schembri (Carabinieri), 16,97 a Busto Arsizio il 20 maggio, che in questo contesto può aspirare ad un ruolo di primo piano. Dopo il mondiale indoor di Istanbul (Donato quarto, Greco quinto), il triplo italiano cerca nuovi motivi per sorridere. Da tenere d’occhio con particolare attenzione l’ucraino Sheryf El-Sheryf e il romeno Marian Oprea.

Donne

Triplo
Il nome di Simona La Mantia è l’unico, tra le donne, del settore salti. La defezione dell’astista Anna Giordano Bruno ha lasciato sola la palermitana, attesa ad un confronto, nel suo salto triplo, di difficile interpretazione. Assenti l’ucraina Olga Saladukha (la campionessa mondiale ed europea in carica), e la britannica Yamile Aldama (iridata indoor a Istanbul lo scorso marzo), l’equilibrio appare la nota caratteristica dell’Europeo di Helsinki. Molte delle protagoniste hanno curriculum di rilievo (vedi per esempio la 36enne francese Mbango Etone, due ori olimpici in carriera), ma tutto sembra tranne che gli ordini di valore siano già determinati. In questo contesto Simona La Mantia (argento europeo a Bercellona 2010, oro europeo indoor a Parigi 2011) potrebbe tornare a crescere, partendo dal buon 14,29 realizzato l’8 giugno a Torino.

Lanci

Uomini

Disco
La specialità che di terra di conquista italiana nel secolo scorso (grazie soprattutto ad Adolfo Consolini e Giuseppe Tosi) torna a vedere il nome di un azzurro tra gli iscritti all’Europeo. Si tratta di Giovanni Faloci (Fiamme Gialle), convocato in forza del buon 64,24 realizzato a Tarquinia il 27 maggio scorso. L’élite continentale è lontana (sedicesima misura di iscrizione per l'umbro), ma ripetersi intorno a quelle misure, storia alla mano, consentirebbe di fare una degna figura nella rassegna. In cima alla lista europea stagionale, e a quella degli iscritti, unico oltre i 70 metri, “re” Robert Harting, capace di lanciare il suo disco a 70,66.

Martello
Tre italiani saranno impegnati nella prova di lancio del martello. A sorpresa, il migliore di loro non è il vicecampione europeo in carica e capitano della Nazionale, Nicola Vizzoni (76,17 quest’anno), ma il 28enne carabiniere Lorenzo Povegliano, capace di migliorarsi fino ad un eccellente 79,08 quest’anno, misura che gli assegna il quinto posto tra gli iscritti. Completa il trittico Marco Lingua (Fiamme Gialle), che ha arpionato la convocazione con il 76,10 realizzato a Metz il sette giugno.

L’ungherese Pars guida la fila con 82,28, ma in realtà la situazione è meno fluida di quanto appaia, visto che ci sono altri dieci atleti con personali superiori alla soglia “critica” degli 80 metri (tra loro lo stesso Vizzoni, il polacco Ziolkowski, il russo Zagorniy, il bielorusso Kryvitski).

Donne

Peso
Chiara Rosa (Fiamme azzurre) andrà in pedana con la sesta misura tra le iscritte, il 18,63 realizzato al Compeed Golden Gala di Roma, il 31 maggio scorso. Un buon punto di partenza per cercare di agguantare la finale, approfittando anche di qualche defezione nella parte alta delle gradutatorie (Ostapchuk, per fare un nome). Per poi ripartire da zero, puntando in alto, nel turno decisivo. Con la Rosa, colori azzurri affidati a Julaika Nicoletti (Forestale), salita a 17,09 a Rieti il 19 maggio. La russa Oleysia Sviridova guida l’elenco delle pretendenti al titolo europeo, ma dietro di lei incombe minacciosa la figura delle tedesca Kleinert; con Tarasova e Schwanitz si completa quella che può essere definita una partita a due Russa-Germania.

Disco
Anche in questa gara due le azzurre: Tamara Apostolico (Camelot, 59,50) e Laura Bordignon (Fiamme Azzurre, 58,67). La 22enne Apostolico, che vive e si allena in Romania, ha decisamente preso in mano lo scettro italiano della specialità, avvicinando in stagione la fettuccia dei 60 metri. Il limite appare alla portata del suo braccio: venisse raggiunto proprio all’Europeo, avrebbe valore pressoché doppio. Muller e Perkovic sono lontanissime, con le loro misure over 68 metri: difficile che si inseriscano altre atlete nella lotta per l’oro. Altrettanto difficile (tornando alle cose azzurre) raggiungere la finale senza perlomeno avvicinare i già citati 60 metri. 

Martello
Silvia Salis (Fiamme Azzurre), stando ai meri dati statistici, ha dato segnali contrastanti in stagione. Il buon 70,20 dell’inverno non è stato ancora ripetuto in estate. Ma la ligure, atleta decisamente affidabile, sta lavorando duramente per preparare al meglio la stagione olimpica: i frutti dovrebbero vedersi fin dall’Europeo. Non ci sarà la bielorussa Menkova, dominatrice del 2012, ma, al contrario, non mancherà l’appuntamento l’attuale superstar della specialità, la tedesca Betty Heidler. Settanta-zero-zero dovrebbe essere misura sufficiente per la finale, ma per le medaglie è molto più che probabile che si debbano aggiungere metri su metri. Klaas e Wlodarczyk, tra le altre, sembrano in grado di farlo.

Giavellotto
Zahra Bani (Fiamme Azzurre) torna sulla pedana più cara, quella che le diede il quinto posto ai Mondiali del 2005. L’obiettivo della piemontese è l’accesso alla finale, oltre che il minimo A olimpico (61,00) che le regalerebbe la convocazione per i Giochi di Londra. Non ci sarà la numero uno della specialità, la ceca Barbora Spotakova (68,73 nel 2012), mentre appare regolarmente nella lista delle iscritte la tedesca Christina Obergfoll, altra big della disciplina simbolo dell’atletica in Finlandia. Qui, nei negozi di articoli sportivi, si vendono giavellotti di plastica per bambini. 

Marco Sicari

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File allegati:
- Iscrizioni/Entry List Uomini/Men
- Iscrizioni/Entry List Donne/Women


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