Salti: Tamberi per la storia, Duplantis da n. 1

14 Agosto 2023

Il campione olimpico dell’alto ai Mondiali per l’unico oro che manca ad una collezione senza eguali. L’eterno duello con Barshim. Mondo e Rojas primatisti in pedana. Young Italy con Iapichino e Furlani

di Marco Buccellato


UOMINI


ALTO. Londra, Doha, Eugene, il magnifico tris di Mutaz Essa Barshim, il favoloso qatarino che, con Gianmarco Tamberi, ha condiviso l'oro olimpico a Tokyo. L'uomo di gomma Barshim è tornato in pedana con la world lead in Diamond League a Chorzow, 2,36 contro i 2,34 dell'azzurro (stessa quota del tedesco Potye), poi è stato battuto dal talento USA JuVaughn Harrison a Londra (2,35). L'elenco, cui si aggiunge il regolarissimo coreano Woo Sang-hyeok, rappresenta il meglio della specialità assieme all'ucraino Protsenko e ai saltatori dell'Oceania, Kerr, Baden e Starc, sempre in grado di dare il meglio nei grandi eventi, una dote decisamente nelle corde di Gianmarco Tamberi, oro olimpico, europeo, europeo indoor, mondiale indoor, due volte vincitore della Diamond League e capitano vincente del Team Italia nell'Europeo a squadre, quarto con 2,33 l'anno scorso in Oregon: l’oro mondiale all’aperto, ormai lo sanno tutti, è l’unico che gli manca. Record dei campionati, 2,41 di Bohdan Bondarenko a Mosca. Medagliere con in vetta il Qatar, forte dei tre ori del suo Barshim.

Azzurri in gara: Marco Fassinotti (Aeronautica), Stefano Sottile (Fiamme Azzurre), Gianmarco Tamberi (Fiamme Oro)


ASTA. Il sipario su Oregon '22 lo calò Mondo Duplantis, che chiuse l'intera manifestazione portando il primato del mondo a 6,21, poi migliorato in inverno con 6,22 a Clermont-Ferrand. Il podio intero di Eugene è a Budapest, con l'attuale numero uno USA Chris Nilsen e il filippino Ernest Obiena, anche lui entrato nel club dei seimetristi. In ottica podio, indiscutibili qualità per l'australiano Kurtis Marschall, condizione altalenante per il norvegese campione d'Europa indoor Guttormsen, in trend positivo il polacco Lisek e il turco Sasma. L’azzurro Claudio Stecchi con 5,82 può ben figurare, a vent’anni dall’oro di Parigi del suo allenatore Giuseppe Gibilisco. Medagliere: i sei titoli consecutivi di Sergey Bubka parlano da soli.

Azzurri in gara: Claudio Stecchi (Fiamme Gialle)


LUNGO. La specialità arriva al mondiale con due indiani, Aldrin e il più regolare Sreeshankar, e il lunghista di Taipei Lin Yu-Tang, accreditati delle migliori misure appena sopra gli 8,40. Il favorito è ancora il greco campione olimpico Miltiádis Tentóglou, beffato a Eugene all'ultimo salto dal cinese Wang Jianan, iscritto anche a Budapest. Da parte USA, il pittoresco Marquis Dendy, tre volte a medaglia ai Mondiali indoor ma mai all'aperto. Giamaicani con il campione del mondo di Doha Tajay Gayle di nuovo in efficienza fisica assieme a Pinnock e McLeod. Infortunato il cubano Masso, arriva l'U20 Parada. Da questa categoria, il talento del diciottenne Mattia Furlani, con le credenziali del successo di Hengelo (8,24, terza misura europea 2023), quasi fotocopiato nella finale dell'Europeo di Gerusalemme (8,23), e il salto più lungo al mondo nel 2023 in ogni condizione, l'8,44 di Savona con vento 2.2. Lo svizzero Ehammer completa il cast dei probabili protagonisti. Nella "young wave" esordio mondiale anche per l'argento europeo U20, il bulgaro Saraboyukov. Come dimenticare il primato dei campionati? Il Mike Powell formato Tokyo '91 ha riscritto la storia dopo Bob Beamon, con 8,95. Medagliere: al comando gli otto ori USA. Italia con l'argento e record nazionale di Andrew Howe a Osaka (8,47).

Azzurri in gara: Mattia Furlani (Fiamme Oro)


TRIPLO. Conferma d'oro per il portoghese Pedro Pablo Pichardo? Dopo l'Olimpiade e l'Oregon, ha vinto il doppio titolo europeo outdoor e indoor, ma dopo l'esordio all'aperto a Doha in Diamond League non ha più gareggiato. Nel frattempo, il picco delle misure mondiali è finito nelle mani del 18enne giamaicano Jaydon Hibbert (17,87), vera novità della specialità al cospetto di triplisti più collaudati, come il primatista africano Fabrice Hugues Zango, il cubano campione mondiale indoor Lazaro Martinez e il connazionale Napoles, il cinese Zhu Yaming (bronzo a Eugene dopo l'argento olimpico) e l'algerino Triki. Italia con la coppia Emmanuel Ihemeje (17,29), alla ricerca di un'altra finale dopo Tokyo, Eugene (quinto in Oregon) e Monaco, e Tobia Bocchi (17,26), quarto a Monaco e sesto a Istanbul, vincente nell'Europeo a squadre di Chorzow. USA senza il magnifico Taylor e con Claye che non riesce a tornare oltre i 17 metri. Record dei campionati: il primato mondiale di Jonathan Edwards (18,29) a Göteborg 1995. Medagliere, con l'apporto dei quattro ori di Christian Taylor, appannaggio degli USA con sette titoli.

Azzurri in gara: Tobia Bocchi (Carabinieri), Emmanuel Ihemeje (Aeronautica)



DONNE


ALTO.
La stagione ha offerto la brillante condizione dell'argento olimpico Nicola Olyslagers, la stabilità dell'ucraina Yaroslava Mahuchikh e il ritorno a una buona condizione della campionessa del mondo Eleanor Patterson, reduce da una frattura a un piede. Le due australiane e la giovane campionessa europea, argento in Oregon davanti all'azzurra Elena Vallortigara (qui assente), sono le favorite assieme all'altra regolarissima ucraina Iryna Gerashchenko. USA con la sola Vashti Cunningham. In costante progresso la 18enne serba bronzo europeo a Monaco, Angelina Topic. Anche in questo caso il primato dei campionati coincide con il record mondiale, 2,09 di Stefka Kostadinova a Roma '87. La Russia (anche nella versione ANA) comanda il medagliere con cinque ori.


ASTA. Katie Moon-Nageotte è la title defender e la campionessa olimpica, e anche la world leader con il 4,90 con cui ha vinto i Trials. L'argento di Eugene, l'altra specialista USA Sandi Morris, quest'anno non è ancora decollata. Spazio quindi all'Oceania, con la terza in Oregon, l'australiana Nina Kennedy, e la neozelandese McCartney tornata a eccellenti misure a fine luglio. La finlandese oro europeo Wilma Murto e la collaudata slovena Tina Sutej si fanno preferire per insidiare il podio. Europa-top anche con la greca Stefanidi, che ha vinto tutto e di tutto, e la primatista italiana Roberta Bruni. Il record dei campionati è il 5,01 di Yelena Isinbaeva a Helsinki 2005 che fu primato del mondo. Idem il medagliere, quattro ori Russia (più uno ANA), ma nel conto dei podi gli USA pareggiano le russe (otto per entrambi i team).

Azzurre in gara: Roberta Bruni (Carabinieri), Elisa Molinarolo (Fiamme Oro)


LUNGO. La specialità perde per infortunio la tedesca bi-campionessa del mondo e oro olimpico Malaika Mihambo, ma guadagna un bel cast di atlete di giovane età, come la giamaicana 21enne capofila stagionale Ackelia Smith (7,08), cinque mesi più grande dell'azzurra vincitrice in ben tre meeting della Diamond League Larissa Iapichino (6,95 outdoor e 6,97 indoor con l'argento a Istanbul), la tedesca Assani (un mese più giovane di Larissa) e la 22enne statunitense Jasmine Moore, anche provetta triplista. Oltre i sette metri anche la texana Tara Davis-Woodhall (7,07) e, con il titolo europeo indoor di Istanbul, la britannica Jazmin Sawyers (7,00). Gara apertissima, con le serbe Ivana Vuleta-Spanovic e Milica Gardasevic in grado di dire la loro, così come l'ucraina Maryna Bekh-Romanchuk. La nigeriana Ese Brume (sempre a podio da Doha a Eugene, passando per le Olimpiadi), la temibile Buschkuehl-Stratton (Australia), e altre atlete recentemente oltre i 6,90 come la statunitense Burks, la giapponese Hata, la burundiana Koala e la romena Rotaru, completano un parterre di estremo equilibrio. Un altro record dei campionati da Roma '87, il 7,36 di Jackie Joyner-Kersee. Medagliere con otto ori USA, tre Germania, due Russia e altrettanti Italia con Fiona May, parentela strettissima con Larissa: proprio a Budapest, agli Europei del ’98, raggiunse un 7,11 fin qui mai superato in Italia.

Azzurre in gara: Larissa Iapichino (Fiamme Gialle)


TRIPLO. Con il tris di medaglie d'oro Londra, Doha e Eugene (e l'oro olimpico con il record mondiale di 15,67 in quel memorabile primo di agosto), Yulimar Rojas è già la triplista più vincente della storia dei campionati del mondo, ma… non detiene il record dei campionati, ancora in mano all'ex-primatista Inessa Kravets con il triplo balzo del futuro, il 15,50 di Göteborg, nel 1995. La Rojas vista quest'anno vale il poker, probabilmente non il record, pur avendo migliorato la tecnica e la distribuzione. Nel particolare, la coppia cubana Leyanis Perez e Liadagmis Povea ha accorciato il limbo che le separa dalla formidabile venezuelana. A Eugene, argento e bronzo per la giamaicana Shanieka Ricketts e la statunitense Tori Franklin, iscritta con le connazionali Moore e Orji. Maryna Bekh-Romanchuk, oltre i 15 metri nella finale europea di Monaco, non scende dai 14,60 quest'anno. In gara la coppia d'oro e d'argento dell’Euroindoor di Istanbul, la turca Tugba Danismaz e l’azzurra Dariya Derkach, con Ottavia Cestonaro stabile sui 14 metri nel recente periodo. Medagliere: Rojas per il sorpasso del Venezuela sulla Russia (tre ori per entrambi i paesi). Come alternativa per l'aggancio c'è Cuba, con due, come Colombia e Ucraina.

Azzurre in gara: Ottavia Cestonaro (Carabinieri), Dariya Derkach (Aeronautica)

 

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