Run Economy, le nuove frontiere del Running

23 Maggio 2018

Oggi a Roma la corsa analizzata da addetti ai lavori, studiosi, giornalisti, manager, decisori politici, stakeholder, dal turismo sportivo  alla pianificazione urbanistica running-friendly.

Sugli scenari economici globali si va sempre più delineando un modello di sviluppo e di business che prende origine da quell’attività senza frontiere e senza barriere che è il running. La Federazione Italiana di Atletica Leggera, a quasi tre anni dalla nascita di Runcard, la Carta di servizi dedicata al running, ha promosso un convegno nel quale la corsa sarà al centro dell’attenzione di addetti ai lavori, studiosi, giornalisti, manager, decisori politici, stakeholder. Una giornata dedicata però a un aspetto originale, quello della cosiddetta “Runeconomy”: tutto ciò che ruota intorno al fenomeno, dal turismo sportivo fino alla pianificazione urbanistica con aree running-friendly, dalla promozione di stili di vita sani alla “felicità” dei runner come termometro dello stato di salute della Nazione.

È proprio questo innovativo sistema economico che produce benessere umano ed equità sociale al centro dell’evento “Runeconomy: Le nuove frontiere del running”, convegno in programma oggi mercoledì 23 maggio, presso il Salone d’Onore del CONI a Roma, dalle ore 9.00. L’evento ha come scopo quello di indagare tutto ciò che si muove intorno al fenomeno del running in Italia: dalle sue implicazioni economicamente rilevanti, al link virtuoso con i flussi turistici dedicati, alle iniziative di trasformazione urbana legate alla corsa, fino alla relazione con la prevenzione delle malattie da sedentarietà.

Runeconomy è un evento di confronto e studio fra professionisti, esperti e analisti di un settore come il Running, sempre più rilevante negli scenari economici globali: dai temi dello sport business a quelli più innovativi turismo sportivo, di come cambiano le città, dall’impatto positivo sulla corsa in termini di benessere alle prospettive future che questo settore si pone di perseguire. Il convegno, presentato da Jacopo Volpi (Giornalista RaiSport), ha visto in apertura il Segretario Generale del Coni Carlo Mornati, il Presidente di CONI Servizi Roberto Fabbricini, il Presidente FIDAL Alfio Giomi e il Segretario Generale FIDAL Fabio Pagliara. Dopo la presentazione della ricerca dell'Istituto Piepoli da parte di Livio Gigliuto, è iniziato il primo panel con gli interventi di Marco Rota, Direttore marketing e business development di Infront Italy e Paolo Bellino, Direttore Generale RCS Sport. Nel secondo panel sono intervenuti Roberto Ghiretti, CEO SG Plus – Sport Advisor, Alessio Punzi, Road Running Manager IAAF, Carlo Capalbo, Presidente Road Running Commission IAAF, Paco Borao, Race Director della Valencia Marathon e presidente AIMS, Giovanni Bastianelli, Direttore Esecutivo ENIT, Federico Serra, Public Affairs Manager Novo Nordisk A/S, Barbara Mazza, Docente Dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale Università La Sapienza Roma. Nel terzo panel, infine, sono intervenuti Erik Vilstrup Lorenzen, Ambasciatore Danimarca in Italia, Mads Sølver Pedersen, Assessore di Salute e Cultura Città di Aalborg, Roberto Pella, Vice Presidente Vicario ANCI, Luca Corsolini, giornalista sportivo, Alberto Luna, Partner Talent Garden, Andrea Lenzi, Professore ordinario di Endocrinologia – Università “La Sapienza” - Roma. 

“Dal qualche anno – le parole del presidente FIDAL Alfio Giomi - abbiamo iniziato a valorizzare un mondo, quello della corsa di massa e non agonistica, che fino a quel momento non era del tutto inglobato nell’attività della Federazione. In molte parti del mondo è ancora così. Il running è atletica, questo è evidente a tutti: con l’atletica condivide gesti, persone, professionalità, manifestazioni e valori. Ma il convegno di oggi è importante perché prende atto di un cambiamento e in questo senso è la prova tangibile che le Federazioni stesse sono cambiate: sanno parlare e confrontarsi con le nuove realtà, sia sportive che sociali. Rappresentano l’associazionismo sportivo, e per questo sono diventate una agenzia educativa primaria e fondamentale. Non si occupano più in modo esclusivo di quello che resta il loro primo obiettivo, ovvero quello di vincere le medaglie. Oggi noi lavoriamo per gli Europei di Berlino e per il Golden Gala, che giovedì 31 maggio porterà i più grandi atleti mondiali allo Stadio Olimpico di Roma, ma anche per far crescere l’atletica leggera nel suo impatto sulla società, che senza Federazioni o CONI sarebbe sicuramente peggiore di quella che conosciamo”.

“Il running – continua il Segretario Generale FIDAL Fabio Pagliara – è ormai da considerarsi una passione collettiva che in Italia coinvolge ogni anno 6/7 milioni di persone, con importanti ricadute di natura sia sociale che economica. Sulla scia di Runeconomy  nascerà CREA, un osservatorio permanente sul running e sulla Sporteconomy. “Connecting Running Economy with Athletics”: questo significa CREA, un tema che oggi approfondiamo interrogando stakeholder e addetti ai lavori su tre direttrici: l’economia del running, intesa come indotto spontaneo e organizzato del fenomeno-corsa, il ridisegno delle Città a misura di runner, come intervento di pianificazione urbanistica e sociale, la scoperta del FIL, la Felicità Interna Lorda, che deriva da una popolazione sempre più attenta a stili di vita sani con lo sport come stella polare”.

Il convegno sarà l’occasione per presentare il nuovo studio Runcard in collaborazione con l’Istituto Piepoli “Trend e scelte dei runner in ottica economica”. “Dalla nostra indagine – spiega Livio Gigliuto - emerge come chi corre, in Italia, si avvicini all’archetipo dell'innovatore: compra di più online, ama i prodotti tecnologici, preferisce auto ibride. Il 70% dei corridori legge le etichette dei prodotti alimentari, molto più di quanto non faccia chi invece non corre. I runners hanno maggiore propensione ad acquistare smartphone, smartwatch e auricolari bluetooth, che usano per misurare chilometri percorsi e calorie consumate e per ascoltare musica mentre corrono. Per questi prodotti innovativi i runners sembrano essere target privilegiato.”

Il programma di Run Economy

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