Rieti: è sempre Rudisha, 1:41.33



A trentadue centesimi dall'impresa. David Rudisha è tornato al Meeting di Rieti, sulla pista che il 29 agosto del 2010, lo aveva portato al record del mondo dei suoi 800 metri: 1:41.01. Oggi sull'anello dello stadio Raul Guidobaldi il 22enne keniano ha fatto tremare quel primato, 1:41.33, migliore prestazione mondiale dell'anno e il quinto crono in assoluto più veloce di sempre nella storia della specialità. Rudisha nel 2011 aveva corso più forte solo in un'altra occasione: il 22 luglio a Montecarlo, 1:42.61, per poi proiettarsi al suo primo titolo iridato a Daegu. Anche per l'edizione numero 41 del meeting reatino diretto da Sandro Giovannelli, tappa italiana dello IAAF World Challenge, il doppio giro di pista era stata studiato nei minimi dettagli. L'obiettivo dichiarato era un gran tempo e così è stato. Il primatista mondiale si è affidato ancora una volta al traino del fido connazionale Sammy Tangui che, da perfetto pacemaker, l'ha traghettato ai 200 metri in 24.02 e ai 400 in 48.30. Rudisha ha fatto poi da solo tutto il resto, 1:14.28 ai 600 metri e quindi via verso il traguardo, con tutta la tribuna in piedi accesa dall'entusiasmo. "I primi 600 metri mi sono sentito molto bene - il suo commento post-gara - poi forse nel finale ho pagato il prezzo del forte passaggio a metà gara. Un nuovo attacco al record del mondo? Dipenderà dalle condizioni. Intanto il 16 settembre sarò a Bruxelles per la finale della Diamond League e poi il 18 alla Notturna di Milano". Alle sue spalle si migliora anche il polacco, campione europeo indoor, Adam Kszczot, secondo in 1:43.30 davanti al giovane Mohammed Aman, 1:43:37, record nazionale dell'Etiopia e nuovo primato mondiale under 18 (prec. 1:44.08 del keniano Leonard Kirwa Kosencha stabilito ai Mondiali U18 di Lille).

A brillare, però, oggi non sono stati solo gli 800. Anche i 1500 maschili hanno, infatti, regalato il crono mondiale più veloce del 2011. L'autore è stato l'olimpionico keniano Asbel Kiprop che, reduce dal successo iridato in Corea, ha sbaragliato la concorrenza in 3:30.46, al termine di una gara solitaria che l'ha visto prendere il largo a partire dagli 800 (1:49.91 e poi 2:46.61 ai 1200). Nell'asta si è confermato il sorprendente cubano Lazaro Borges svettato a 5,81, 9 centimetri sotto la misura del suo fresco argento mondiale a Daegu. Per lui una progressione con quattro salti senza errori (5,51, 5,61, 5,66, 5,71) per poi risolvere alla terza la massima quota. Quarto il primatista nazionale Giuseppe Gibilisco (Fiamme Gialle), 5,51. Record del meeting, invece, nel martello femminile con il 75,58 realizzato dalla russa, campionessa iridata, Tatyana Lysenko. Dietro di lei, la cubana Yipsi Moreno (72,94) e la tedesca Kathrin Klaas (72,85). Nell'analogo concorso maschile, dopo l'81,12 ottenuto ieri in qualificazione, l’ungherese Krisztian Pars, argento a Daegu, si è "limitato" a vincere con 78,77 precedendo Dilshod Nazarov (77,51) e il capitano azzurro Nicola Vizzoni (77,19). Tornando al mezzofondo, bella volata vincente per il viceiridato dei 5000 Bernard Lagat, oggi 7:32.13 sui 3000 davanti ai keniani Chepkok (7:32.38) e Longosiwa (7:32.71). Sui 1500 delle donne prima la marocchina Mariem Selsouli (4:01.04). Nella serie minore degli 800 da segnalare il primato stagionale dell'under 23, Giordano Benedetti (Fiamme Gialle), terzo in 1:47.36 

L'abbraccio di Rieti per Antonietta Di Martino. La primatista italiana assoluta dell'alto, tornata dalla Corea del Sud con al collo il bronzo mondiale non ha deluso i tanti che oggi erano venuti qui apposta per applaudirla. La saltatrice delle Fiamme Gialle, nel 2011 già campionessa europea indoor, si è esibita fino ad un 1,96 superato al terzo tentativo. Poi tre prove, ma senza fortuna, a quei 2 metri che l'avevano fatta volare sul podio a Daegu. "Sono ancora un po' stordita - racconta la Di Martino - dal lungo viaggio di rientro dalla Corea. Comunque, sono molto contenta per questo risultato e per come mi sono trovata oggi in pedana. Ho ancora bisogno di gareggiare". La rivedremo a Bruxelles (dove nei 3000 siepi sarà al via anche la giovane forestale Giulia Martinelli) e poi alla Notturna. Bene nei 110hs, il campione italiano Emanuele Abate. L'ostacolista delle Fiamme Oro - quest'anno in azzurro all'Universiade di Shenzhen (5°) e poi ai Mondiali - ha vinto la gara in 13.54 (-0.1), tre centesimi di primato personale e solo due in più dal minimo olimpico "A" (13.52) per Londra 2012. Il genovese cercherà nuovi progressi il 13 settembre al Palio della Quercia di Rovereto (TN).  

Nello sprint, lo statunitense, vicecampione del mondo, Walter Dix regola in finale con 10.02 (+0.1) il giamaicano Lerone Clarke (10.06) e il connazionale Justin Gatlin (10.08). Quinto, a quattro centesimi dallo stagionale, il finanziere Fabio Cerutti (10.26 e prima 10.27/+0.5 in batteria) davanti al compagno di club e di staffetta azzurra Simone Collio (10.32 e 10.39b). Nei 100 femminili vittoria della giamaicana Schillonie Calvert (11.09/-0.1) sull'australiana, iridata dei 100hs, Sally Pearson (11.24) e alla bulgara Ivet Lalova (11.26). Al vicecampione mondiale dei 400 metri Lashawn Merritt i 200 in 20.13 (+0.2). Sesto l'azzurro Matteo Galvan (Fiamme Gialle), 20.80. Sul giro di pista affermazione della giamaicana Shericka Williams, 50.81, sulla russa Firova (50.97). Quinta con lo stagionale, 52.17, la primatista italiana Libania Grenot (Fiamme Gialle), mentre l'altra staffettista della 4x400 azzurra, Maria Enrica Spacca (Forestale) ha tolto un centesimo al personal best, 52.61. Ancora Giamaica sui 400hs dominati da Kaliese Spencer (53.60) e dove la campionessa d'Italia, Manuela Gentili (CUS Palermo) è giunta quinta in 56.51. Chiusura di meeting con il lungo femminile con la russa Olga Zaytseva, atterrata a 6,84 (+0.2) davanti alla francese Lesueur (6,70/+0.1).

Alessio Giovannini  

Nella foto in alto, il primatista mondiale degli 800, David Rudisha; sotto l'azzurra, bronzo iridato dell'alto a Daegu, Antonietta Di Martino (Giancarlo Colombo/FIDAL)

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