Rieti quattro volte da record

15 Giugno 2013

Primati italiani e migliori prestazioni europee stagionali junior per l'ostacolista Perini (13.39), l'astista Malavisi (4,41) e la triplista Cestonaro (13,69). Brilla la Derkach: 6,67 nel lungo Promesse.

di Raul Leoni

Due primati italiani juniores – ma soprattutto due migliori prestazioni europee stagionali – lanciano la seconda giornata dei Tricolori di Rieti: 13”39 per l’aviere di Saronno Lorenzo Perini sui 110hs (vento +1.6, prec. 13”56 stesso atleta a Lodi 1/6/2013), 4.41 nell’asta per la romana Sonia Malavisi (Acsi Italia), un centimetro in più della quota raggiunta il 29 maggio scorso da Roberta Bruni (qui ancora infortunata, Europei a rischio). Il tempo di Perini mette dietro il 13”49 del bronzo iridato juniores di Barcellona, il francese Wilhem Belocian, mentre dopo il salto record Sonia Malavisi ha tentato invano con 4.59 anche il primato del mondo U20 (4.58 della svedese Angelica Bengtsson), conquistando comunque il numero uno delle liste mondiali stagionali. Risponde nel lungo della categoria promesse la neo-azzurra Dariya Derkach, che toglie dopo 25 anni dall’elenco dei primati il 6.60 di Valentina Uccheddu con un balzo da 6.67 (+1.5): per l’ex ucraina è anche minimo B per i Mondiali di Mosca (fissato a 6.65). Subito dopo dalla pedana del triplo arriva un altro record juniores, anzi doppio: prima 13.64 (+1.0) e poi 13.69 (+1.2) per la vicentina Ottavia Cestonaro, che così subentra alla tradizionale rivale Francesca Lanciano (13.59 ai Mondiali juniores di Barcellona 2012, oggi 13.28) e si installa al vertice della graduatoria mondiale stagionale U20. Di fronte a questa serie di prestazioni di altissimo livello, Alessia Trost si limita a superare 1.88 alla seconda prova per vincere l’alto promesse. La giornata del Guidobaldi di Rieti si è aperta con le gare di marcia al femminile: come per i ragazzi ieri, i titoli vanno entrambi a specialiste pugliesi – promesse ad Antonella Palmisano, 46’34”46 e juniores ad Anna Clemente, 48’33”01 – ma la scena è anche per la veterana azzurra Elisa Rigaudo, che fuori classifica marcia la distanza in 42’47”02 (tempo ottimo, considerate le condizioni ambientali e i continui doppiaggi). Nelle batterie dei 200 juniores, grande impressione da Eseosa “Fausto” Desalu, 21”25 con vento contro in ottava corsia e senza spingere sul rettilineo, mentre tra le promesse Lorenzo Valentini ha ottenuto 21”08 (-0.8) con impegno relativo. Titolo dei 400m U23 a Michele Tricca (46”81).

TV e DIRETTA STREAMING - La tre giorni dei Campionati Italiani Juniores e Promesse di Rieti sarà trasmessa integralmente in diretta streaming attraverso l'apposito servizio www.fidal-live.tv. Una sintesi televisiva, anch'essa autoprodotta dalla FIDAL, andrà in onda nei prossimi giorni su RaiSport. Gli orari saranno comunicati in seguito.

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LE GARE DELLA SECONDA GIORNATA

JM

110hs (batterie) – Una delle gare più attese del programma per la presenza di Lorenzo Perini: il primatista italiano occupa i piani alti della lista europea stagionale e ha un feeling con questo rettilineo, che lo rivelò con il titolo allievi nel 2010. Lorenzo, neo-aviere, non si fa pregare e brucia la pista in 13”75 (vento nullo), davvero non male per la mattinata: poi bisognerà mantenere la concentrazione per la semifinale del pomeriggio, cosa che non sempre è avvenuta in passato (soprattutto negli impegni internazionali). Non ci sono sorprese: anche il bergamasco Davide De Marchi, in possesso del minimo continentale, mantiene le posizioni (secondo del turno con 14”29). Il campione allievi di Firenze 2012, il romagnolo Alessandro Faragona, fa 14”47 e tiene a distanza uno dei prospetti migliori della categoria, purtroppo non azzurrabile, come l’albanese-friulano Xhonaldo Shtylla.

Triplo (finale) – Deluso un anno fa, per un nullo assai controverso, nella finale indoor di Ancona, Alexandro Mitirica si prende una bella soddisfazione: il figlio d’arte di origini romene, ancora non in possesso della cittadinanza italiana, mette in freezer la gara già al primo salto con 15.69 (0.0), bel primato personale. Tra gli eleggibili in azzurro per gli Europei, il minimo lo fa Edoardo Accetta – lombardo che su questa pedana fu campione allievi nel 2011 – con un ultimo balzo a 15.35 (+0.2): è così che si decide un bel duello per il podio che vede protagonista anche il bolognese Daniele Ragazzi (15.09).

200m (batterie) – Nella prima batteria il campione in carica degli allievi, il bresciano Pietro Pivotto, scende ancora sotto il minimo con 21”65 pur con vento contrario (-1.5): obiettivo solo sfiorato dal padovano di origini haitiane Farias Zin (21”77). Poi la scena è tutta per “Fausto” Desalu, perché il ragazzo di Casalmaggiore è assolutamente principesco: 21”25, con -1.1 ottenuto in corsia esterna. Strana assegnazione, come quella di Roberto Rigali nella precedente: in prima e in ottava corsia i migliori accrediti stagionali.

110hs (semifinali) -  Come dicevamo, c’è bisogno che Lorenzo Perini impari a gestire il turno intermedio: tanto più in una giornata come quella di oggi, con tre appuntamenti nel giro di poche ore. Se ci mettiamo anche la brezza contraria, -1.2, il 14”08 del figlio d’arte di Saronno è sicuramente accettabile. Dietro Francesco Marconi e Xhonaldo Shtylla, deve affidarsi al ripescaggio il trentino Simone Bais, che pure nelle batterie della mattinata era molto piaciuto. Il vento gira nella seconda semifinale (+1.1), dominata da Davide De Marchi (14”19): non tanto, tuttavia, per impedire la qualificazione di Bais, 14”68 da recuperare insieme con Luca De Maestri.

400m (finale) – Il nuovo campione italiano, Ivan Nichik, è un ragazzo russo, trasferitosi sei anni fa con la famiglia da Sochi a Fidenza: il tecnico Giancarlo Chittolini vorrebbe vederlo sugli 800m, ma lui aveva ottenuto il minimo per gli Europei prima sui 200m (21”46 a Modena) e ora anche sul giro di pista. Il suo 47”38 di oggi è un tempo che potrebbe solleticare anche i responsabili della federazione russa, che in questi giorni sta celebrando i suoi Campionati Nazionali: e ad Ivan, tutto sommato, questo interesse non dispiacerebbe. Almeno il riusltato della finale offre la possibilità di una maglia azzurra – già conquistata da Francesco Conti (48”03) – anche all’ex campione cadetti e allievi Mirko Romano (48”20) e al bresciano di Chiari Luca Cropelli (48”24). Ancora non eleggibile Yannis Nicula, terzo arrivato, mentre Vincenzo Vigliotti ha pure la possibilità di ottenere un posto nel decathlon (tenterà il minimo entro la fine del mese).

110hs (finale) -  Una scossa improvvisa: mentre Sonia Malavisi salta 4.41 sulla pedana dell’asta, anche Lorenzo Perini stabilisce il nuovo primato italiano con 13”39 (+1.6). E si tratta di due risultati il cui valore trascende quello di un campionato nazionale, perché entrambi rappresentano la miglior prestazione europea dell’anno. Perini demolisce il suo recentissimo 13”56 di Lodi e mette dietro nella lista continentale di categoria il bronzo mondiale di Barcellona 2012, il francese Wilhem Belocian (13”49). Su queste basi, quello che succede dietro – che pure non è banale – diventa relativo: Davide Demarchi scende a 14”07 e l’albanese Xhonaldo Shtylla a 14”11.

800m (finale) – Nonostante la buona volontà dimostrata da Michele Scolaro, i ritmi sono abbastanza blandi (57”9 alla campana): poi è solo questione di gambe. I valori stagionali vengono rispettati in pieno: il bellunese Enrico Riccobon, noto specialista delle gare tattiche, coglie la terza maglia tricolore della sua carriera. La bella novità di queste settimane è Stefano Migliorati, bresciano di Calvisano seguito dall’ex nazionale azzurro del fondo Alfredo Febbrari: l’anno scorso aveva avuto un sacco di guai dopo aver corso in 1’55” ai primi di giugno e l’aver perso tutta la stagione gli ha dato rabbia e convinzione per i recenti miglioramenti. Per la cronaca, il DT Stefano Baldini aveva invitato qui fuori classifica anche Akil Ayoub, fino allo scorso anno tesserato per la Fratellanza Modena ed ora emigrato in Francia con la famiglia: aveva conseguito il minimo europeo con 1’50”16, ma non ha dato riscontro alla proposta.     

4x100m (finale) – In due serie diverse (sic!), la Cariri e l’Assindustria Padova siglano prestazioni da top-10 di sempre per la categoria (a livello di club): 41”19 per i padroni di casa, 41”65 per i veneti.

Alto (finale) – Due incertezze, a 2.06 e poi a 2.09, costano caro al favorito Eugenio Meloni: la quota decisiva di 2.12 presenta infatti il veneto Andrea Gallina con una progressione immacolata.

Disco (finale) – Il ravennate Martin Pilato, con un 59.90 di accredito, punta con sempre maggior convinzione la fettuccia dei 60 metri: qui arriva nei pressi, con l’ultimo lancio a 58.84. Per Andrea Caiaffa, con la partecipazione al sicuro in vista degli Europei, solo un 52.81 di ordinaria amministrazione. Podio per il trentino Alberto Chiusole, ancora in crescita nella stagione (49.66, da 49.17).

400hs (batterie) – Da salutare con soddisfazione il ritorno sulle barriere del livornese Mattia Contini (semifinalista ai Mondiali allievi di Lille 2011): il miglior tempo del turno è di Tobia Lahbi (54”06), fratello minore del vincitore degli 800m promesse di oggi. Il veneto fa anche meglio dell’enfant du pays Francesco Proietti (54”13), passato con un certo successo dagli ostacoli alti alle barriere intemedie.

5000m (finale) – I gemelli Dini si dividono: al via solamente Samuele, mentre probabilmente Lorenzo farà i 1500m domani. Quando il livornese prende la testa, la fila si allunga subito: sulla sua scia seguono Luca Tripodi, il tanzaniano di Pavia Lukas Manyika Maguhe e l’azzurro di cross e corsa in montagna Nekgenet Crippa (fratello del pluricampione giovanile Yemaneberhan). Sul successivo allungo, solo Manyika Maguhe si avventura a far compagnia a Samuele Dini (8’48”79 ai 3000m, 11’43”94 al successivo passaggio, quarto chilometro). Dini prova ad andar via in progressione, 13’26” alla campana e subisce l’attacco decisivo sul rettilineo opposto. Podio per Andrea Elia, che agli Europei farà i 10000m, in volata su “Neka” Crippa.     

 

PM

110hs (batterie) – Non tantissimi gli iscritti e sui blocchi c’è un chiaro favorito, Hassane Fofana: 14”04 al primo turno (+0.2) e un solco scavato anche psicologicamente su tutti gli avversari. Però nella prima batteria si rivede Alessandro Iurig (14”37), ragazzo friulano che nelle passate stagioni aveva messo in mostra buone doti. Tra i papabili per il podio, l’italo-tunisino Elamjad Khalifi, più volte tricolore giovanile di prove multiple.

200m (batterie) – L’esibizione di Lorenzo Valentini produce un crono molto vicino al personale del finanziere reatino: 21”08 (-0.8), nettamente il migliore del lotto. Poi si rivede l’italo-americano (con mamma haitiana) Nicholas Di Martino – lo ricordiamo nel suo sfortunato debutto in azzurro ai Mondiali allievi di Bressanone 2009 – che ieri era stato quarto nel lungo (7.40): qui corre in 21”49 (-1.0), con un vantaggio marginale sul campione europeo juniores di Tallinn nella 4x400, il romagnolo Alberto Rontini (21”50). Non c’è il campione dei 100m, Delmas Obou, ma invece offre una replica Francesco Basciani: il romano parte male e poi non insiste sull’abbrivio, quando si vede superato dal lombardo Giacomo Tortu (21”61 contro 21”66, vento -1.7), tanto basta per la finale. E domani ci sarà una corsia anche per la novità targata Pro Sesto, Davide Comerci (netto PB a 21”70).

400m (finale) – Una delle finali più attese dalla tribuna del Guidobaldi: la “golden generation” di Tallinn è transitata in blocco nella categoria superiore. Parte forte Vito Incantalupo, poi recupera Michele Tricca, infine sembra che Marco Lorenzi riesca a piazzare lo spunto vincente: in realtà il podio rispecchia le gerarchie che erano uscite dalla fascia juniores (Tricca 46”81-Lorenzi 47”14-Incantalupo 47”17). Tempi buoni, ma ancora non al livello di quelli segnati nelle ultime due stagioni. L’altro staffettista della finale di Tallinn 2011, Paolo Danesini, cede il posto a Daniele Raimondi (47”23 contro 47”74). Sulla staffetta azzurra per Tampere si può lavorare con una certa serenità.

110hs (finale) – Hassane Fofana entra di slancio nelle liste di sempre della categoria: 13”81 (+1.3) è la settima prestazione U23 all time. La gioia del poliziotto di origini ivoriane è però sconvolta dall’infortunio alla caviglia che lo costringe ad uscire in barella dopo l’arrivo. Triste, per un ragazzo che finora ha pagato più di un dividendo alla sfortuna nella sua giovane carriera.

Si confermano i valori delle batterie: il pluricampione di prove multiple Elamjad Khalifi batte tutti gli specialisti con 14”37.

800m (finale) – Due serie, ma l’attenzione è per la seconda: in parecchi hanno messo in mostra miglioramenti nelle ultime uscite, non tutti attesi. Ad esempio Gabriele Bizzotto, che qui sale sul podio battendo il piemontese Soufiane El Kabbouri, già azzurro ai Mondiali juniores. Ma la lotta per il titolo è affare tra Jacopo Lahbi (1’50”50), qui seguito dal papà Faouzi – grande campione marocchino degli anni ’80 – e il brianzolo Mattia Moretti (1’50”74). Non si riesce a scendere sotto l’1’50”, non mancherà occasione. 

Martello (finale) – Per il ragazzo di casa Simone Falloni manca solo la soddisfazione di superare ancora una volta la fettuccia dei 70 metri: 69.17 al quinto lancio corona comunque un’ottima serie per il nuovo campione italiano di categoria. In quattro vanno sopra i 60 metri, non male benché Patrizio Di Blasio e Gianlorenzo Ferretti siano attesi a traguardi ben superiori.  

4x100m (finale) – Vittoria da collocare assolutamente nel solco della tradizione per l’Atletica Riccardi: non è sicuramente facile, per i nostri club, schierare validi quartetti di U23, ma alla benemerita società milanese riesce anche questo. In formazione ci sono un finalista dei 100 di ieri, Giovanni Galbieri, ed uno dei 200m di domani, Giacomo Tortu.

Disco (finale) -  Le premesse per una gara tecnicamente valida ci sono tutti, ma sembra quasi che tutte le emozioni del pomeriggio abbiano svuotato qualcuno dei protagonisti: assolutamente logica la classifica che esce dalla finale, ma l’ascolano Eduardo Albertazzi ci ha spesso abituato a lanci oltre i 60 metri. E anche Giacomo Grotti e Stefano Petrei, coetanei della classe ’93 che hanno interpretato infiniti duelli nelle ultime stagioni, restano al di sotto delle aspettative.

400hs (batterie) – Manca all’appello José Bencosme, il ragazzo di Borgo San Dalmazzo è un po’ in ritardo di preparazione per qualche intoppo fisico: però c’è l’italo-albanese Eusebio Haliti, ormai azzurro a tutti gli effetti, che segna un buon 51”43. Buona impressione anche dal marchigiano Lorenzo Veroli, che era stato finalista (quinto) ai Mondiali allievi di Bressanone 2009: 52”91 con grande scioltezza.  

Triplo (finale) – Un anno fa Andrea Chiari vinse il titolo a Misano con 16.83, uccidendo la gara al primo salto: qui deve arrivare fino all’ultimo turno, rischia di infortunarsi nuovamente e si vede battuto da Daniele Cavazzani con una misura di oltre un metro inferiore (15.79) alla sua vincente del 2012. Non una grande giornata per il bravo finanziere bergamasco, che deve strappare con i denti la piazza d’onore al bresciano di origine ruandese Dominique Rovetta Gasigwa. 

Asta (finale) -  Un solo brivido, quando Claudio Stecchi sbaglia il primo tentativo alla quota d’entrata a 5.20 ed il reatino Simone Fusiani riesce invece ad andare oltre, mettendo a referto il personale. Poi l’ex argento mondiale juniores di Moncton mette le cose a posto e supera pure i 5.40 (tre nulli a 5.50). Torna sopra i 5.00 il poliziotto foggiano Marcello Palazzo: può essere il primo passo per riprendere a livelli più elevati un discorso troppo presto interrotto. E a 4.60 troviamo l’emiliano di origini tunisine Elamjad Khalifi, già secondo nel pomeriggio sui 110hs.

5000m (finale) – Al via ci sono ragazzi interessanti, purtroppo ancora non in possesso della cittadinanza italiana (peraltro richiesta da diverso tempo), come i giovani marocchini Marouan Razine e Yassine Rachik. Il ritmo iniziale, in realtà, è tutt’altro che irresistibile: solo nel corso del secondo chilometro la prima parvenza di allungo da parte di Mohammed El Mounim, altro esponente della colonia maghrebina del mezzofondo giovanile (passaggio insignificante, 6’14”61). Intanto però il gruppo si assottiglia e si viaggia verso il terzo chilometro sul piede di 9’15”77: e quando vanno via in sei agli ultimi due giri è chiaro che la volata sarà una specie di tonnara. Razine e Rachik sono gli ultimi due a restare in testa, sicuramente una bella chiusura per il ragazzo del Cus Torino.

 

JF

Marcia 10km (finale) – Quanto allo svolgimento della gara – con Elisa Rigaudo battistrada dall’inizio, sia pure fuori classifica – ne riferiamo nella parte riservata alle promesse: Anna Clemente procede in compagnia di Federica Curiazzi fino all’8° chilometro, poi cede allo spunto perentorio della promessa bergamasca. Sulla classifica juniores incide la squalifica comminata alla reggina Alessia Costantino – già azzurra ai Mondiali U18 di Lille 2011 – che deteneva la seconda prestazione stagionale di categoria: e così sul podio vanno le ragazze capaci di limare i propri PB in questa calda mattinata reatina, con la romana Mariavittoria Becchetti scesa dal precedente di quasi mezzo minuto (48’58”15). Ma la sorpresa più grande è quella di Margherita Crosta, già mezzofondista milanese che a settembre 2012 – complice una crisetta motivazionale – si è rivolta all’ex marciatore azzurro Gianni Perricelli: mai fatti i 10km in gara prima d’ora, in allenamento aveva qualcosa come 55’ di limite e oggi ha fatto il minimo per gli Europei con 50’42”07. 

100hs (batterie) – Bisognerà attendere la finale del pomeriggio per sapere se qualche altra affiancherà Giada Carmassi, finora unica in possesso del minimo europeo: la friulana è anche la migliore del turno, 14”15 (+0.2) e c’è la conferma delle rivali più accreditate, Maria Paniz (14”26) e Virginia Morassutti (14”35). Parliamo di atlete già campionesse italiane nelle categorie giovanili: come pure la figlia d’arte Silvia Zerbini (tricolore allieve su questa pista due anni or sono), che però entra in finale con l’ultimo tempo.

200m (batterie) – La campionessa dei 100m, Silvia Corbucci, aveva confessato di non puntare particolarmente sulla distanza doppia: invece la vittoria di ieri ha avuto un effetto corroborante e stamattina l’impressione in batteria è notevole (24”58 senza spingere, vento +1.9). Ma la finale di domani avrà altre protagoniste: la seconda batteria presenta le piazzate dello sprint breve, Johanelis Herrera (24”41/+1.6) e Sabrina Galimberti, che mette a segno già oggi il minimo per gli Europei (24”42). Tra le candidate al gruppo della staffetta in chiave azzurra, anche la romana di Pomezia Federica Cucchi vuole avanzare una candidatura: punta al personale sui 200m, dopo averlo ottenuto ieri sui 100m con 12”12.

Martello (finale) – Chiara Andrei è molto cresciuta, sia sotto il profilo tecnico sia caratteriale: quando un paio di stagioni fa andò sul podio allieve, seconda sulla stessa pedana, pagava ancora un po’ la pressione di natali illustri (ovviamente la fiorentina è figlia dell’ex primatista del mondo del peso e dell’attuale detentrice del record italiano del disco). Ora è un’atleta più padrona dei suoi mezzi: la genuina esultanza dopo il lancio finale attesta però dello spirito con cui affronta una competizione come questa. Peccato solo che il nuovo personale, strabattuto con 55.00, non basti a conquistare un posto in azzurro per gli Europei. La accompagnano sul podio due quasi-rivelazioni delle ultime due stagioni: Giulia Vitagliano (51.98), reatina di Osteria Nuova, è anche figlia di un ex giavellottista (Gianmarco, con una discreta militanza nelle categorie giovanili alla fine degli anni ’80), mentre Serena Argenti (51.30) è una spoletina con un passato da rugbista nel Terni portata in pedana da Alessandra Coaccioli.  

400m (finale) – Sembra di rivivere la scena del “Ridolfi”, Firenze edizione allieve 2012: quando l’esuberante Lucia Pasquale pare avere partita vinta, esce dalla muta inseguitrice la maglia rossa di Ilenia Vitale. Per la prima volta la ragazza friulana va sotto i 55” (54”99) e consuma la sua rivincita anche sulla sorte che l’ha fermata per infortuni ricorrenti nelle ultime due stagioni. La novità Giulia Teruzzi e la ritrovata Raphaela Lukudo possono contribuire alla formazione di un quartetto per gli Europei.   

100hs (finale) – Due traguardi importanti, con Giada Carmassi che scende per la prima volta sotto i 14” e l’ex campionessa allieva indoor Virginia Morassutti ottiene il visto per la maglia azzurra (14”12). Non ce la fa invece Maria Paniz, campionessa uscente.

Asta (finale) – Fa male vedere Roberta Bruni che assiste con le stampelle a questa gara sulla “sua” pedana: la speranza è che la reatina, primatista italiana assoluta, possa recuperare in tempo per la competizione europea. Il responso alla fine del mese. Ma intanto la romana Sonia Malavisi – che proprio qui si era rivelata conquistando ai danni di Roberta il titolo allieve del 2011 – entra in gara a 4.00, quando tutte le altre sono già uscite di scena: progressione a 4.00/1 4.15/3 (di forza e carattere) 4.30/1 4.41/1. Intanto la posizione di leader europea stagionale è già assicurata, insieme con il primato italiano juniores outdoor (precedente di Roberta Bruni, 4.40 a Formia il 29 maggio scorso). Ma c’è anche la voglia, se non le energie, per attentare con 4.59 al primato del mondo U20 della svedese Angelica Bengtsson, la più titolata specialista di sempre (4.58): un prossimo traguardo per quella che è la titolare azzurra designata per la Coppa Europa dei grandi a Gateshead.

800m (finale) -  Gruppo compatto che più non si può alla campana (69”6): si muove d’anticipo e con grande sagacia Giulia Aprile, siciliana di stanza a Firenze. Sul rettilineo opposto molte ragazze non riescono a tenere le posizioni, tra queste anche la leader stagionale tra le iscritte, Joyce Mattagliano, ragazza triestina nata nella Sierra Leone: e così è proprio Giulia Aprile a vincere la resistenza di Silvia Pento, recente vincitrice della gara giovanile del Golden Gala all’Olimpico di Roma. La vicentina era andata sul podio anche due anni fa, nei Tricolori allieve: evidentemente la pista di Rieti non le dispiace, ma questa volta aveva probabilmente altre ambizioni e avrebbe in qualche modo bilanciato l’assenza forzata della compagna di club Federica Del Buono.

4x100m (finale) – Un bel premio per uno dei vivai più attivi del nostro movimento, le ragazze dell’Atletica Livorno strappano il titolo juniores della staffetta veloce: impresa non trascurabile, perché arrivano dietro le milanesi della Bracco Atletica, che schierano in formazione una delle finaliste individuali (Nicole Morpurgo) e un’ex campionessa dello sprint allieve (Arianna Bettin).

3000st (finale) – Con Sveva Fascetti ai box, è un’altra romana, Sara Carnicelli, a tentare l’attacco al minimo per gli Europei: due anni fa la ragazza di Cerveteri fu la sorpresa delle siepi allievi in quell’edizione tricolore di Rieti e così la convinzione c’è, almeno all’inizio. Solo che 10’55”0 è un tempo difficile da ottenere praticamente in solitario, con la trentina Isabel Mattuzzi in scia a debita distanza: alla fine arriva la maglia tricolore per la portacolori dell’Asci Italia, per quella azzurra le speranze sono poche.

Triplo (finale) – Finale da incorniciare, dall’inizio alla fine: i due primati messi a segno da Ottavia Cestonaro (13.64 e 13.69) consegnano alla vicentina anche lo scettro del triplo all’aperto, dopo quello indoor (13.47 nell’inverno scorso). Serie di valore enorme: 13.64/+1.0 13.59 (+0.2) nullo nullo 13.69/+1.2 13.66/-0.9, che porta l’azzurra in testa alla lista mondiale stagionale U20 (finora 13.65 della cinese Wang Rong). Detto per inciso il papà-allenatore Sergio Cestonaro ha portato in una settimana due atlete ai vertici mondiali di categoria: l’altra è la giavellottista Ilaria Casarotto, prima tra le allieve. Ma onore anche a Francesca Lanciano, tradizionale rivale di Ottavia: memorabile il duello dei Tricolori allieve di due anni fa su questa pedana. Per la salentina, che ha iniziato l’attività all’aperto in modo graduale, arriva il nuovo stagionale di 13.28 (+1.8): certo, in confronto al nuovo record, tutto pare ridimensionarsi, ma basta dare un’occhiata alle liste europee dell’anno per capire le prospettive dell’allieva di Raimondo Orsini tra un mese. Sembra un dettaglio trascurabile: ma questa è la miglior finale juniores di sempre anche come dato di profondità delle prime otto classificate.

400hs (batterie) – Conti alla mano, resta un altro posto nella spedizione azzurra per gli Europei: e non è escluso che il terzetto venga completato in questa occasione.

La leadership stagionale di Irene Morelli viene confermata con il miglior tempo di 62”10.

PF

Marcia 10km (finale) – Come ieri per Zahra Bani nel giavellotto, anche qui un test agonistico per una veterana azzurra: Elisa Rigaudo fa ovviamente gara a sé fin dai primi chilometri (4’06”33-8’17”60), poi assesta il ritmo (12’33”95-16’48”93-21’06”56 a metà gara) e chiude in 42’47”02. Dietro si consuma la competizione valida per il titolo, con le juniores che gareggiano insieme con le promesse: poco dopo il 4° chilometro, anche la leader della prova U23, Antonella Palmisano, viene doppiata. Per la tarantina, ora seguita da Patrizio Parcesepe a Roma, l’obiettivo è ovviamente quello di preparare la 20km per gli Europei di Tampere: passaggi molto regolari nella parte centrale della gara (13’57”22-18’37”46-23’17”91-27’57”10 tra il 3° e il 6° chilometro), anche perché la finanziera non viene insidiata dalle altre. Dietro procedono per circa otto chilometri insieme sia Anna Clemente – prima tra le juniores – sia Federica Curiazzi: la bergamasca segue come un’ombra l’ex olimpionica giovanile (passaggi da 9’37”-14’27”-19’16”24’07”-28’48”), poi la stacca con un’azione brillante e decisa, andando a conquistare il terzo posto nella gara e il secondo nella classifica promesse.

100hs (batterie) – Per la finale si prospetta un duello che non è certo inedito, tra Alessandra Feudatari e Silvia Zuin: più impegnata la ragazza di Casalmaggiore (14”07), mentre la rivale padovana passeggia letteralmente (14”23).

200m (batterie) – il turno viene saltato, visto il numero delle atlete in conferma: appuntamento per domattina con la campionessa dei 100 metri Gloria Hooper.

400m (finale) – Che carattere, Flavia Battaglia! Quando c’è qualcosa di importante in palio, la romana ricostruita da Vincenzo De Luca non fallisce il colpo: in tre si presentano sul rettilineo ancora ambiziose, sono le ragazze che occupano le corsie centrali, ma il finale di Flavia è irresistibile. E non è che ci fossero avversarie remissive, perché in questi anni le due lombarde Marta Maffioletti e Ventina Zappa hanno fatto incetta di maglie tricolori in tutte le categorie. I tempi non rendono ancora giustizia alla carica agonistica delle protagoniste: promettente, in ogni caso, il 54”13 della vincitrice, a un decimo dal suo personale da junior. Un po’ al di sotto delle attese la portacolori dell’Esercito, Clelia Calcagno.

100hs (finale) – Abdica Alessandro Feudatari, perché Silvia Zuin è in una condizione invidiabile: unica a scendere sotto i 14” (13”76 con +1.0 di vento). Ma la tribuna è ancora sotto l’effetto del grande primato juniores di Lorenzo Perini.

800m (finale) – Le migliori al via valgono una piccola fortuna di titoli nazionali, un po’ in tutte le categorie: ovviamente i risultati stagionali accreditano la finanziera veneta Giulia Viola, che invece si lascia sorprendere da Isabella Cornelli dopo un passaggio lentissimo a metà gara (68”8).

Lungo (finale) -  Sulla magica pedana reatina il primo tricolore da italiana di Dariya Derkach si trasforma in un’impresa da sogno: dopo 25 anni cade lo storico record promesse di Valentina Uccheddu (6.60 nel 1988). La ragazza di Pagani, di famiglia ucraina e sempre seguita dal papà Serhiy, arriva un po’ in ritardo nelle liste italiane di categoria: ha pagato per almeno due stagioni la solita burocrazia un po’ cieca ed un po’ ingrata di chi sacrifica le sue aspirazioni per una scelta di vita. Ma la gara di Rieti fa sbocciare anche la veneta Giada Palezza, che arriva a 6.33, e rinfranca l’aretina Anna Visibelli (6.24), un bel talento che nelle categorie giovanili aveva lasciato il segno e che negli ultimi mesi aveva tardato nell’atteso salto di qualità. Per l'archivio, la serie di Dariya: 6.47/+3.6 nullo 6.34/+1.1 6.28/+1.8 6.67/+1.5.

4x100m (finale) – Sconfitta da Battaglia e Maffioletti nella corsa al titolo dei 400 metri, Valentina Zappa si prende una parziale soddisfazione portando alla vittoria il quartetto della Fanfulla: battuta in ultima frazione un’altra finalista del giro di pista individuale, la toscana Chiara Pazzagli.

3000st (finale) – Quando Camille Marchese si sfila, a due terzi di gara, resta al comando la coppia formata dalla marchigiana Alessia Pistilli – una milizia di lungo corso nel mezzofondo giovanile – e dalla piemontese Martina Merlo (qui vittoriosa sui 2000st allieve del 2010): tutte e tre le protagoniste vanno sotto gli 11 minuti, bel PB per Martina a 10’40”39, vittoria con progressione volitiva per Alessia (10’36”03).

Alto (finale) – In un contesto come quello che è andato maturando in questa seconda giornata dei Tricolori, sembra incredibile considerare in secondo piano l’esibizione di Alessia Trost: anche un po’ di sfortuna per la campionessa mondiale juniores in carica, visto che il sole calante sull’impianto ha “accecato” la finanziera pordenonese. Si spiega anche così l’incertezza a 1.88, che per Alessia dovrebbe essere quota di sicurezza, e poi i tentativi insistiti sulla misura finale di 1.92 anche dopo i tre errori regolamentari. Un podio di livello apprezzabile: Chiara Vitobello 1.84 (quindi uscita a 1.88) e PB per Teresa Maria Rossi a 1.78.

400hs (batterie) – Ci si avvia al termine di una giornata ricchissima di emozioni e questo primo turno offre ovviamente un basso profilo: hanno trovato una corsia per domani diverse interpreti dell’edizione dello scorso anno a Misano Adriatico, compresa la più delusa di tutte – Beatrice Mazza – che venne squalificata a beneficio di Eleonora Morao dopo aver tagliato vittoriosamente il traguardo. Il miglior tempo è di Clarissa Pelizzola, 62”54.

Disco (finale) – Assolutamente non banale lo spessore del podio: la doppia figlia d’arte torinese Ilaria Marchetti è in condizione e mette a segno tre lanci sopra i 51 metri (top a 51.96, già al primo turno). Per la verità Natalina Capoferri ed Elisa Boaro, fiere avversarie in tutte le categorie giovanili (con sostanziale prevalenza della friulana), qui invertono le gerarchie: e battagliano tenendo nel mirino i 50 metri.

 

I PODI DELLA SECONDA GIORNATA

 

JM

400m – 1.Ivan Nichik (Cus Parma) 47”38, 2.Francesco Conti (Atl. Imola Sacmi Avis) 48”03, 3.Yannis Nicula (Lib. Cernuschese) 48”18

800m -  1.Enrico Riccobon (Athletic Club Belluno) 1’53”90, 2.Stefano Migliorati (S.Rocchino) 1’54”19, 3.Luca Ferro (Cento Torri Pavia) 1’54”87

5000m – 1.Lukas Manyika Maguhe (Cento Torri Pavia) 14’28”68, 2.Samuele Dini (Atl. Livorno) 14’33”68, 3.Andrea Elia (Atl. Lecco-Colombo) 14’56”90

110hs – (+1.6) 1.Lorenzo Perini (Aeronautica) 13”39 (RNJr), 2.Davide De Marchi (Atl. Bergamo 59) 14”07, 3.Xhonaldo Shtylla (Udinese Malignani) 14”11

Alto – 1.Andrea Gallina (US Quercia Trentingrana) 2.09, 2.Eugenio Meloni (Cus Cagliari) 2.09, 3.Luca Ferretti (Fratellanza 1874) 2.03

Triplo – 1.Alexandro Mitirica (Fratellanza 1874) 15.69 (0.0), 2.Edoardo Accetta (Fanfulla Lodigiana) 15.35 (+0.2), 3.Daniele Ragazzi (Francesco Francia) 15.09 (+0.1)

Disco – 1.Martin Pilato (Atl. Ravenna) 58.84, 2.Andrea Caiaffa (Fiamme Oro) 52.81, 3.Alberto Chiusole (Lagarina Crus Team) 49.66

4x100m – 1.Stud. Cariri (M.Mattei, E.Nobili, J.Capuano, V.Vigliotti) 41”19, 2.Assind. Padova 41”65, 3.Atl. Piemonte 42”41

 

PM

400m – 1.Michele Tricca (Fiamme Gialle) 46”81, 2.Marco Lorenzi (Fiamme Gialle) 47”14, 3.Vito Incantalupo (Enterprise Sport & Service) 47”17

800m – 1.Jacopo Lahbi (Atl. Mogliano) 1’50”50, 2.Mattia Moretti (Daini Carate) 1’50”74, 3.Gabriele Bizzotto (Cus Parma) 1’50”83 

5000m – 1.Marouan Razine (Cus Torino) 14’37”37, 2.Yassine Rachik (Cento Torri Pavia) 14’42”25, 3.Michele Fontana (Aeronautica) 14’44”41 

110hs – (+1.3) 1.Hassane Fofana (Fiamme Oro) 13”81, 2.Elamjad Khalifi (Fratellanza 1874) 14”37, 3.Alessandro Iurig (Brugnera Friulintagli) 14”45

Asta -  1.Claudio Stecchi (Fiamme Gialle) 5.40, 2.Simone Fusiani (Stud. Cariri) 5.20, 3.Marcello Palazzo (Fiamme Oro) 5.00

Triplo – 1.Daniele Cavazzani (Stud. Cariri) 15.79 (+0.3), 2.Andrea Chiari (Fiamme Gialle) 15.52 (-0.4), 3.Dominique Rovetta Gasigwa (Virtus Castenedolo) 15.34 (+1.0)

Disco – 1.Eduardo Albertazzi (Fiamme Gialle) 58.17, 2.Giacomo Grotti (Lib. Runners Livorno) 53.08, 3.Stefano Petrei (Udinese Malignani) 52.92

Martello – 1.Simone Falloni (Aeronautica) 69.17, 2.Patrizio Di Blasio (Fiamme Gialle Simoni) 60.85, 3.Gianlorenzo Ferretti (Firenze Marathon) 60.57

4x100m – 1.Riccardi Milano (A.Poletti, S.Rodella, G.Tortu, G.Galbieri) 41”50, 2.Pro Sesto Atl. 42”81, 3.Firenze Marathon 43”05

 

JF

400m – 1.Ilenia Vitale (Lib. Friul Palmanova) 54”99, 2.Lucia Pasquale (Olimpia Club) 55”24, 3.Giulia Teruzzi (Pro Patria Busto) 56”12

800m - 1.Giulia Aprile (Firenze Marathon) 2’13”36, 2.Silvia Pento (Atl. Vicentina) 2’13”72, 3.Beatrice Dallera (Ilpra Atl. Vigevano) 2’15”50

3000st – 1.Sara Carnicelli (Acsi Italia) 11’18”98, 2.Isabel Mattuzzi (US Quercia Trentingrana) 11’27”62, 3.Alessia Torello Viera (Atl. Stronese Zani) 11’37”24

100hs – (+1.8) 1.Giada Carmassi (Gemonatl.) 13”98, 2.Virginia Morassutti (Assind. Padova) 14”12, 3.Maria Paniz (Cus Pisa Atl. Cascina) 14”27  

Asta – 1.Sonia Malavisi (Acsi Italia) 4.41 (RNJr), 2.Costanza Martorelli (Sisport Fiat) 3.70, 3.Elisa Molinarolo (Assind. Padova) 3.70

Triplo – 1.Ottavia Cestonaro (Atl. Vicentina) 13.69 (+1.2, RNJr), 2.Francesca Lanciano (Cus Pisa Atl. Cascina) 13.28 (+1.8), 3.Jasmine Al Omari (Firenze Marathon) 12.46 (+1.3)

Martello – 1.Chiara Andrei (Firenze Marathon) 55.00, 2.Giulia Vitagliano (Stud. Cariri) 51.98, 3.Serena Argenti (Bracco Atl.) 51.30

Marcia 10km – 1.Anna Clemente (Fiamme Gialle) 48’33”01, 2.Mariavittoria Becchetti (Stud. Cariri) 48’58”15, 3.Margherita Crosta (Cus Pro Patria Milano) 50’42”07

4x100m – 1.Atl. Livorno (V.Lensi, C.Bianchini, G.Degl’Innocenti, S.Repeti) 48”04, 2.Bracco Atl. 48”32, 3.Campidoglio Palatino 48”99

 

PF

400m – 1.Flavia Battaglia (Bracco Atl.) 54”13, 2.Marta Maffioletti (Bracco Atl.) 54”54, 3.Valentina Zappa (Fanfulla Lodigiana) 55”44

800m – 1.Isabella Cornelli (Atl. Bergamo 59 Creberg) 2’09”29, 2.Giulia Viola (Fiamme Gialle) 2’09”78, 3.Irene Baldessari (Esercito) 2’10”74

3000st -  1.Alessia Pistilli (Atl. Futura) 10’36”03, 2.Martina Merlo (Cus Torino) 10’40”39, 3.Camille Marchese (Cus Pisa Atl. Cascina) 10’55”04

100hs – (+1.0) 1.Silvia Zuin (Vis Abano) 13”76, 2.Alessandra Feudatari (Interflumina E’ Più Pomì) 14”01, 3.Silvia Zecchi (Atl. Prato) 14”27

Alto – 1.Alessia Trost (Fiamme Gialle) 1.88, 2.Chiara Vitobello (Bracco Atl.) 1.84, 3.Teresa Maria Rossi (Cus Pro Patria Milano) 1.78

Lungo – 1.Dariya Derkach (Acsi Italia) 6.67 (+1.5, RN U23), 2.Giada Palezza (GS Valsugana) 6.33 (+1.0), 3.Anna Visibelli (Firenze Marathon) 6.24 (+1.0)

Disco – 1.Ilaria Marchetti (Cus Torino) 51.96, 2.Natalina Capoferri (Atl. Brescia 50) 49.56, 3.Elisa Boaro (Lib. Friul Palmanova) 49.37

Marcia 10km – 1.Antonella Palmisano (Fiamme Gialle) 46’34”46, 2.Federica Curiazzi (Atl. Bergamo 59 Creberg) 47’45”11, 3.Elena Poli (Atl. Brescia 50) 49’05”62; (fc) Elisa Rigaudo (Fiamme Gialle) 42’47”02

4x100m -  1.Fanfulla Lodigiana (I.Segattini, F.Grossi, A.Ripamonti, V.Zappa) 48”04, 2.Toscana Atl. Empoli Nissan 48”16, 3.Vittorio Alfieri Asti 48”56   

LISTE ITALIANE JUNIORES ALL-TIME

LISTE ITALIANE PROMESSE ALL-TIME

CAMPIONATI EUROPEI JUNIORES - Rieti (ITA) 18-21 Luglio - Criteri FIDAL - Sito Web

CAMPIONATI EUROPEI U23 - Tampere (FIN) 11-14 Luglio - Criteri FIDAL (aggiornati al 3/5/2013) - Sito Web

CAMPIONATI MONDIALI 2013 - Mosca (RUS) 10-18 Agosto - Criteri FIDAL - Sito Web

Dariya Derkach, campionessa e primatista nazionale del lungo Promesse (foto Colombo/FIDAL)

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