Rieti, Verderio super anche sugli ostacoli

21 Giugno 2014

La velocista lombarda imbattibile nei 400hs dove con 58.53 diventa la seconda allieva italiana di sempre. Tortu 21.42 nei 200, Bellò 800 metri in 2:06.42

di Raul Leoni

Seconda giornata tricolore al “Guidobaldi” di Rieti e ancora una MPN di categoria: stavolta è merito di Ilaria Casarotto (Atl. Vicentina), 57.68 per l’allieva di Sergio Cestonaro che lo scorso anno aveva lanciato 56.97 sulla pedana romana della Farnesina (allora leader mondiale dell’anno). Non fa il record, ma vale tanto il 58.53 della sedicenne Ilaria Verderio (Pro Sesto Atl.), che avvicina il limite allieve di Virna De Angeli (58.04 nel ’93) ed è il secondo tempo stagionale al mondo. Poi la ragazza di Trezzano Rosa porta al successo anche la sua 4x100 (47.17, a 23/100 dalla MPN di club, quarto tempo di società allieve). Tornando alle barriere intermedie, Eleonora Marchiando (Atl. Calvesi) scende per la prima volta sotto il minuto (59.90, quinta all-time). L’oro di Baku Filippo Tortu (Riccardi) corre in 21.42 (+1.4) i 200 metri, secondo solo ad Andrew Howe al primo anno di categoria. Il confronto diretto tra Elena Bellò (Atl. Vicentina) e Chiara Ferdani (Spectec Duferco Carispezia) è spettacolare: per la vicentina è 2:06.74, SB (con 2:06.42 del 2013 è ancora la terza di sempre), mentre la massese fa il personale a 2:07.88 (per il sesto all-time). Non riesce, sui 3000m, l’attacco al primato italiano di Cristina Tomasini (9:22.8 del ’75), da parte di Nicole Reina (Cus Pro Patria Milano): l’allieva di Giorgio Rondelli, dopo la MPN delle siepi ottenuta ieri, fa comunque doppietta in 9:45.01. Ancora oltre i 70 metri il martello di Tiziano Di Blasio (Fiamme Gialle Simoni), che consolida con 70.40 la sua sesta posizione nelle liste di sempre. Sempre martello, ma al femminile: la primatista italiana Lucia Prinetti Anzalapaya (Decathlon Vercelli) resta al di sotto del bel lancio ottenuto ieri in qualificazione (64.94 contro 66.22). Il bronzo dei Trials europei Beatrice Fiorese (Atl. Vicentina) cresce nel lungo (6.18/-0.2, sesta di sempre) e vince il duello con Valentina Kalmykova (Olimpia Nettuno, PB a 5.94/-0.2).Nel giavellotto allievi, personali per i primi quattro: la “carta olimpica” Jordan Zinelli (Fondazione Bentegodi) fa 67.43 (quarto di sempre) e beffa all’ultimo lancio il figlio d’arte Davide Ballico (Riccardi, 66.25 PB e quinto all-time). Ordinaria amministrazione per la capolista mondiale della marcia Noemi Stella (Atl. Don Milani): il bronzo iridato di Donetsk e oro a Baku torna a Grottaglie con l’ennesima maglia tricolore (23:26.96). Si migliora nel peso Leonardo Fabbri (Firenze Marathon, 18.90) che domani proverà a fare doppietta nel disco (oggi 54.87 in qualificazione).

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ORARIO/Timetable (aggiornato al 19.06.2014)

Liste Italiane Allieve/i all-time (aggiornate al 16.06.2014)

IL RACCONTO DELLA SECONDA GIORNATA (pomeriggio)

3000m F (serie) – Per quasi metà di una gara solitaria Nicole Reina (Cus Pro Patria Milano) non pensa solo alla doppietta, ma anche a replicare su questa distanza la MPN ottenuta ieri sulle siepi: passa in 3:03.9 ai 1000m, 4:41.0 a metà gara (nell’albo d’oro figura ancora il 9:22.8 di Cristina Tomasini nel lontano 1975 …). Poi l’inevitabile rallentamento, 6:22.3 ai 2000m: chiusura in 9:45.01. Approfittano  del ritmo imposto alla gara, sia pure a debita distanza,una Federica Zenoni (Atl. Bergamo 59 Creberg) completamente recuperata (9:57.36 e prima volta sotto i 10 minuti sulla distanza come ieri era una premiere il crono da -7’ sulle siepi). La sedicenne Ilaria Fantinel (Ana Atl. Feltre) conferma la bontà della scuola feltrina del mezzofondo, ricordando anche Emilio Perco: per lei 10:03.78.

Disco F (qualificazione) – Appena scesa dalla pedana del martello, Giuliana Cristarella Orestano (Atl. Marano) si dirige verso quella del disco, la sua prima specialità (campionessa cadette a Jesolo 2012): 41.45 è anche la miglior misura stagionale per la categoria.

Peso M (finale) – Finalmente arriva il nuovo personale per Leonardo Fabbri (Firenze Marathon): 18.90 al primo lancio e la gara del toscano si chiude lì, perché c’è anche da pensare alla doppietta nel disco di domani. In fondo si tratta pur sempre della quinta prestazione di sempre con l’attrezzo da 5kg. Gli altri invece continuano e non mancano gli incrementi personali: altri quattro vanno oltre i 16 metri, con Mattia Vendrame (Atl. Brugnera Friulintagli, 16.90) e Giuseppe Bonizzoni  (Atl. Bergamo 59 Creberg, 16.55) che accompagnano il vincitore sul podio. 

Asta F (qualificazione) – Il 3.40 stabilito per il passaggio in finale non è misura banale per i valori della categoria: come non lo è il fatto che in 11 arrivino a 3.25, ultima quota tentata stasera. Attenzione, l’azzurra tarantina Francesca Semeraro (Alteratletica Locorotondo) – una collezione di maglie tricolori a casa – sta vivendo una fase molto delicata della sua giovane carriera: riesce a fare 3.25 solo alla terza prova. E così potrebbe farsi qualche nome alternativo per la finale di domattina, come la friulana Alissa Sverzut (Malignani Lib. Udine), già finalista all’Eyof di Utrecht un anno fa oppure la campionessa cadette in carica di Jesolo 2013, Gaia Guadagnini (Atl. Piemonte). 

3000m M (serie) – Già nella prima serie si scende sotto i 9 minuti, ma ovviamente tutto si gioca nella serie dei migliori, condotta integralmente – su ritmi accettabili - dal bronzo di Baku Pietro Riva (Atl. Alba). Nella fase calda restano in cinque: alla progressione finale del piemontese (8:39.30) resiste solo il marocchino Ahmed Ouhda (Pool Alta Valseriana, 8:41.91). Da incorniciare, per il coraggio dimostrato, il bronzo di Riccardo Usai (Atl. Valeria, 8:42.78 PB): il ragazzo di Assemini rintuzza con le energie residue l’attacco del miglioratissimo Dario De Caro (Atl. Piemonte, 8:43.90 PB e del talento emergente del triathlon, l’ucraino Sergiy Polikarpenko (Atl.

Piemonte, 8:46.77 per figlio d’arte, con riferimento alla disciplina multipla).  

Triplo F (qualificazione) – Due folate di vento oltre la norma tolgono alle prime due della qualificazione un nuovo PB: 12.34 (+2.7) per Gloria Algarotti (Atl. Lecco-Colombo) e 12.06 (+2.6) per la vincitrice del lungo Beatrice Fiorese (Atl. Vicentina), solo quest’anno arrivata a misurarsi con questa specialità. In finale si va direttamente con 11.90: dentro anche la triplista “olimpica” Valentina Kalmykova (olimpia Nettuno, 12.04/-0.3) e la campionessa indoor di categoria, Maria Salvan (Fiamme Oro, 11.94/+0.7). Domani attendiamo una bella lotta per il titolo. 

Alto M (qualificazione) – Turno assolutamente interlocutorio: non si arriva nemmeno a 1.93, la quota stabilita in qualificazione, e il referto si chiude a 1.91. Unica nota di cronaca, Stefano Sottile si permette anche un errore in entrata a 1.88 … 

4x100m F (serie) – Con un quartetto portato al traguardo da Ilaria Verderio (dopo Elisa Tallini, Sofia Bonicalza e Caterina Dell’Orto), la Pro Sesto Atl. fa 47.17, a 24/100 dalla MPN per club (e quarta prestazione di sempre per le società allieve). Stesso tempo centesimale, 48.12, per Osa Saronno Lib. e Stud. Cariri: in pista, nelle varie formazioni, anche parecchie delle ostacoliste che vedremo in azione domani.

4x100m M (serie) -  Non ha il miglior accredito di partenza e deve correre in ottava corsia: eppure qualcosa richiamava una pretesa tricolore da parte dell’Atl. Cento Torri Pavia. Un quartetto in gran spolvero in questi Tricolori, nell’ordine Danny Legramandi (bronzo nei 100m), Emmanuel Ihemeje (argento nei 400hs), Vid Dayawansa ed il migliore di quattrocentisti visti stamattina, Christian Bapou: formazione multietnica se ce n’è una … Il 43.09 dei ragazzi lombardi spegne il sogno del Cus Parma, che in una precedente serie aveva corso in 43.13. Per il terzo posto sul podio c’è il 43.23 della Malignani Lib. Udine, il bronzo del lungo Riccardo Del Torre in ultima frazione. E’ vero che nessuno scende sotto i 43”, ma ben 12 club corrono in meno di 44”.

5000m marcia F (finale) – Assolo della “solita” marciatrice di scuola Don Milani: Noemi Stella continua a collezionare maglie tricolori, oltre che medaglie internazionali (il bronzo mondiale di Donetsk, l’oro europeo di Baku …). Con tutto il rispetto per il sacrificio di queste ragazze, possiamo parlare di ordinaria amministrazione sul piano cronometrico: 23:26.96 (parziali ufficiosi: 4’36” – 9’21” – 14’06” – 18’51”, chiusura in 4’34”). Applausi della tribuna di casa per Cindy Porcu (Stud. Cariri, 25:25.57), mentre torna sul podio – dopo il secondo posto di un anno fa tra le cadette a Jesolo – anche l’abruzzese Vanessa Tomei (Atl. Gran Sasso, scuola De Benedictis), 25:48.35. Giornataccia per Caterina Bertazzo, la padovana che così bene aveva onorato l’esordio in azzurro ai Trials di Baku: squalificata nel finale, problemi (forse anche fisici) iniziati verso il 3° km.

Peso F (finale) – Esito imprevedibile, con due ragazze che si eguagliano al centimetro con 14.50: ovviamente si tratta di Danielle Madam (Ilpra Atl. Vigevano) e di Marta Baruffini(Cus Parma), divise solo dalla scriminante del secondo miglior lancio (14.37 per la ragazza nata in Camerun, 14.30 per l’emiliana di Felino).   

800m M (finale) – I contenuti non sono paragonabili a quelli della prova femminile: rimangono travolti i ragazzi che si erano rivelati ieri, come Antonio D’Agostino e Agostino Nicosia, mentre il feeling che Lorenzo Casini (Firenze Marathon) ha con la maglia tricolore è un dato da rilevare. Anche a Jesolo 2012, nei 1000m cadetti, era finita così, con Simone Soncina (Atl. Rezzato) costretto al secondo posto da una progressione irresistibile del neo-campione. I tempi valgono solo per l’archivio, visto che il toscano vince in volata con 1:59.22 una prova sviluppatasi su ritmi molto blandi.

800m F (finale) – Un altro  momento ad alta tensione agonistica ed un duello annunciato fin dalle batterie di ieri: il carattere di Elena Bellò (Atl. Vicentina) alla fine ha avuto la meglio sulla prorompente crescita di Chiara Ferdani (Spectec Duferco Carispezia). Per chi c’era, ritorna alla mente la finale tricolore dei 1000m cadette a Jesolo 2012, che si chiuse in termini speculari e la vittoria della talentuosa massese. Stavolta conta anche il cronometro: perché fare 2:06.74 conducendo dal primo all’ultimo metro, come ha fatto Elena, è una cosa che non può passare sotto silenzio. In proporzione è meglio del 2:06.42 degli Assoluti 2013, sulla scia di atlete più esperte. Per Chiara c’è stato il tentativo di passare all’esterno, mentre la rivale vicentina non mollava la corda: un fremito tra i 550 e i 650 metri, rintuzzato con “cattiveria” dalla ragazza di Villaverla. Onore comunque all’allieva di Roberto Di Stani, trascinata al PB (2.07.88), che poi è una conferma del sesto posto nella lista di sempre. Si ritroveranno a Nanchino, in azzurro, a lottare per lo stesso obiettivo olimpico: una sugli 800, l'altra sui 1500 metri.

Disco M (qualificazione) – Come nel peso stamattina, anche su questa pedana Leonardo Fabbri (Firenze Marathon) non ci mette poi molto a regolare la pratica qualificazione: 54.87 al primo lancio. Il dato interessante è che occorre un 42.54 per passare col ripescaggio, così che si può parlare di un progresso complessivo della specialità in una stagione che fatica a trovare interpreti da oltre 50 metri.

200m F (finali) – L’unico rimpianto nasce dalla lettura dell’anemometro, che dà +2.3: è questo che toglie a Daniela Tassani (Bracco Atl.) un grandissimo personale 24.26 (e anche il minimo “teorico” per i Mondiali juniores di Eugene). Ma la biondina bergamasca si toglie un bel sassolino dalla scarpa, dopo aver perso per 3/1000 ieri il titolo dello sprint puro. Inutile dire che il gruppo c’è: Alessia Niotta (Atl. Sestese Femm.) 24.43, Sofia Bonicalza (Pro Sesto Atl.) 24.54. Per la cronaca sono le campionesse uscenti dei 200m allieve e dei 300m cadette …

200m M (finali) – Sulla pista cara ad Andrew Howe un altro sedicenne muove i suoi primi passi sui 200 metri: è Filippo Tortu (Riccardi), figlio e fratello d’arte brianzolo, che corre un 21.42 (+1.4) che finora solo l’aviere reatino si era permesso di superare al primo anno di categoria.  Eppure Diego Pettorossi (Sef Virtus Emilsider, 21.88), campione dei 100 metri ieri sera, ci prova finchè ne ha: per buona parte del rettilineo i due sono ancora appaiati, solo negli ultimi 50 metri il lombardo scava il solco.

Con ragazzi così, per il futuro dello sprint azzurro si può davvero sperare. Conferma al bronzo per il campione cadetti dei 100hs, Marco Bigoni (Pro Sesto Atl.) che arriva a 22.04, un solo centesimo peggio del suo enorme PB di stamattina. 

Triplo M (qualificazione) – Nel fuoco di fila degli eventi pomeridiani, si consuma anche il primo atto del triplo: in pedana c’è anche il bronzo di Baku, l’ex rugbista parmense Tobia Bocchi (Cus Parma), che è il migliore del turno (14.88/+0.5). Due nuovi azzurrabili subito dopo: il dominicano Juan Alberto Hidalgo (14.16) ed il marocchino Mohamed Chahboun (14.06), entrambi con la maglia dell’Atl. Cento Torri Pavia. 

400m ostacoli F (finale) – In pista è forse il clou della giornata: qui non esce un record, ma una prestazione che segna ugualmente la specialità perché Ilaria Verderio (Pro Sesto Atl.), milanese di Trezzano Rosa classe ’98, corre in 58.53. E’ la seconda all-time in Italia, la seconda anche al mondo nella stagione: sul piano vale molto di più della primatista in carica, Virna De Angeli, alla sua età ed in qualche modo esorcizza anche il timore delle barriere, insorto dopo una sfortunata partecipazione ai campionati cadette di un paio d’anni fa. Ora qualche giorno per rifiatare, poi è già il momento di mettere nel target l’appuntamento olimpico di Nanchino sul giro di pista- L’unico rammarico? Che passi un po’ in secondo piano una prestazione che in altre occasioni avrebbe fatto sgranare gli occhi, quel 59.90 di Eleonora Marchiando che pone l’aostana al quinto posto nella lista di sempre: in ogni caso la portacolori dell’Atl. Calvesi è soddisfatta e fa felice il suo tecnico Eddy Ottoz, uno sportivo immenso che di ostacoli se ne intende. Non è finita qui: si fa vedere anche la semifinalista di Donetsk Rebecca Sartori (GA Bassano, 61.30), mentre mostra di ritrovarsi la triestina Miriam Martini (Cus Trieste, che fa un bel personale a 62.41), una che ha in bacheca due titoli cadette sui 300hs.

400m ostacoli M (finale) – Si riscrive la lista stagionale della categoria: più forte di un piede dolorante è la grinta di Gabriele Montefalcone (Sportrace), romano di San Lorenzo che si era rivelato ai Tricolori cadetti di Jesolo due anni fa e qui compie l’impresa che segna la sua ancor giovane carriera. Per l’allievo di Gioacchino Paci c’è il PB a 54.03, resistendo al ritorno del nigeriano Emmanuel Ihemeje (Atl. Cento Torri Pavia, 54.38): poi il marchigiano Loris Manojlovic (Collection San Benedetto, 54.52), più in evidenza finora come specialista delle prove multiple.

Martello F (finale) – Si comincia con una teoria di nulli che sembra inarrestabile e coinvolge anche le ragazze più accreditate: poi le favorite si scuotono, ritrovano i giusti automatismi in pedana, e così si rientra in una fase più canonica per i valori della finale. In generale, però, si resta al di sotto delle misure segnate ieri sera in qualificazione: peccato, perché Lucia Prinetti Anzalapaya (Decathlon Vercelli) sente di avere nelle braccia quei 70 metri che la proietterebbero nell’elite olimpica in vista dei Giochi di Nanchino. Il talento scoperto dai fratelli Reggiani fa 64.94, poi mette insieme altre misure buone, ma non a livello del 66.22 delle qualificazioni né del lancio-record di Baku (67.62). Sarà per un’altra volta, come pure per Agata Gremi (Atl. Brescia 1950) che mette solo nel mirino la misura della finale europea senza centrare il bersaglio (62.93 contro 63.44). Invece si migliora, eccome, Sara Fantini (Cus Parma): dopo il suo primo +60m di ieri, oggi arriva a 61.32. Se Lucia e Agata sono già personaggi conosciuti, magari non sarà inutile spendere due parole su Sara: che è doppia figlia d’arte, il papà è l’ex azzurro del peso “Cocco” Fantini mentre la mamma è l’ex giavellottista Paola Iemmi. Fino a giugno dello scorso anno il suo sport era il tennis, la sua passione l’equitazione (la cosiddetta “monta americana”, tuttora praticata). Con un gruppo così, queste ragazze possono soltanto crescere.

Giavellotto M (finale) – Le risultanze stagionali sono abbastanza indicative e non ci sono ipoteche sulla conquista del titolo: chiaro che Jordan Zinelli (Fondazione Bentegodi) può vantare un credito superiore agli altri, ma le misure degli outsider hanno una loro dignità tecnica. Se poi si prova pure a migliorare, cone accade ai primi quattro della classifica finale, ne esce fuori uno spettacolo godibile per la tribuna: il veronese di Bovolone, sorprendente carta olimpica a Baku, stampa sul display un 67.43 (sempre quarto nella lista della specialità) e vince sì, ma soffrendo non poco. Il rivale di giornata è Davide Ballico, milanese di Peschiera Borromeo allenato dal papà Giancarlo (ex decatleta, poi giavellottista nella fase master): il giovanotto in maglia Riccardi ha fatto soprattutto il calciatore fino ad un mese fa, poi – concluso il campionato – la lasciato la palla rotonda per un futuro in pedana. Scelta indovinata, sale ancora nella lista con un progresso di un paio di metri (fino a 66.25, quinto di sempre), perciò scelta indovinata. Bravo anche il toscano Giacomo Miliani (CA Piombino), che trova lo spunto in una gara agonisticamente valida e sigla il PB a 63.48 (aveva 60.30).

Peso M (qualificazione) – In cerca di una possibile alternativa a Leonardo Fabbri (Firenze Marathon), questo turno eliminatorio non riesce a fornire indicazioni probanti: il toscano appare una spanna sopra tutti gli altri e si limita ad un “lancino” da 16.08 che gli dà la leadership di partenza, candidandolo ad emulare la doppietta della gloria locale Sebastiano Bianchetti (peso/disco a Jesolo 2013).

Lungo F (finale) – Sotto il sole a picco si svolge un duello che tiene la tribuna incollata alla pedana del lungo: la finale, nel complesso, è forse inferiore al responso della qualificazione di ieri, ma le prime due lottano per il titolo su misure di buon livello. Addirittura eccellente nel caso di Beatrice Fiorese (Atl. Vicentina), il bronzo di Baku che non conosce mezze misure, sopra i sei metri o salto nullo: il miglior balzo riscrive il PB di quattro centimetri rispetto alla gara in terra azera, 6.18 (-0.2), e ora è settima nelle liste di categoria all-time. In attesa di cimentarsi nel triplo, sua nuova specialità di elezione in prospettiva olimpica, Valentina Kalmykova (Olimpia Nettuno) dà un’altra scossa alla sua bella stagione di pieno riscatto – dopo un paio di condizione opaca – tanto che arriva anche il nuovo personale a 5.94 (-0.2): aveva 5.87 fatto due volte, l’ultima proprio ieri. Chiosa suo tema qualificazioni: in alcuni casi non hanno spostato praticamente nulla, stavolta invece molte delle ragazze mostrano di soffrire il doppio impegno: una dinamica da registrare.  

Filippo Tortu vince i 200 metri (foto Colombo/FIDAL)



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