Rabat: Osama Zoghlami 8:14.58, Cavalli al PB

28 Maggio 2023

Il bronzo europeo delle siepi firma lo standard per i Mondiali al debutto stagionale in Diamond League nella super gara di El Bakkali (7:56.68), la mezzofondista si migliora nei 1500 con 4:04.82, Vallortigara 1,81, Tecuceanu 1:46.76

di Nazareno Orlandi

La conferma di Osama Zoghlami, i progressi di Ludovica Cavalli. Ancora segnali incoraggianti dal mezzofondo azzurro nella seconda tappa della Wanda Diamond League a Rabat, in Marocco. Il risultato principale è l’8:14.58 di Zoghlami, medaglia di bronzo a Monaco di Baviera nella passata estate, un tempo che soddisfa lo standard di partecipazione ai Mondiali di Budapest fissato a 8:15.00: il siciliano è sesto nella gara dello strepitoso 7:56.68 del marocchino Soufiane El Bakkali, una delle quattro migliori prestazioni mondiali dell’anno offerte dal meeting. Le altre, al femminile, nei 1500 con l’etiope Gudaf Tsegay (3:54.03), nell’alto con l’ucraina Yaroslava Mahuchikh (2,01) e nel triplo con la cubana Leyanis Perez Hernandez (14,84, +1.1). In chiave azzurra c’è soddisfazione anche per il primato personale della 22enne Cavalli che nei 1500 si porta a 4:04.82 (ottava). Il bronzo iridato dell’alto Elena Vallortigara non fa meglio di 1,81 (sesta), negli 800 è sesto Catalin Tecuceanu con 1:46.76. Lo statunitense Fred Kerley conquista i 100 metri con 9.94 (+0.1) battendo il sudafricano Akani Simbine (9.99) e il keniano Ferdinand Omanyala (10.05). Ora si accendono i riflettori sul Golden Gala di Firenze: venerdì 2 giugno la grande atletica è in Italia con la terza tappa della Diamond League.

BUDAPEST IN CASSAFORTE - Lo stadio è tutto per il ‘local hero’ Soufiane El Bakkali, re di Olimpia e dei Mondiali, autore di un crono che al mondo mancava dal 2012 (7:56.68) e che lo piazza all’ottavo posto delle liste di sempre. Ma Casa Italia può esultare per Osama Zoghlami e per il suo 8:14.58, terza prestazione in carriera, un tempo che lo porta direttamente alla rassegna iridata di Budapest e che è inferiore soltanto a quanto fatto nelle due passate edizioni del Golden Gala, a Roma nel 2022 (8:11.00) e a Firenze nel 2021 (8:14.29). Non male per essere la prima dell’anno nella specialità di cui è bronzo europeo. Il siciliano dell’Aeronautica completa una gara di rimonta, al sesto posto, sulla scia del keniano Leonard Kipkemoi Bett (quinto in 8:14.42). In testa, ritmi folli: 2:37 il primo mille, 5:20 il passaggio ai 2000, un ultimo mille da 2:36 per El Bakkali che ai -500 saluta l’etiope Getnet Wale (8:05.15). “Sono contento del debutto, non ho mai fatto un esordio da 8:14 quindi lascia ben sperare - le parole dell’azzurro - Ho inseguito per tutta la gara, dato i passaggi che dovevano fare i più forti, e anche per questo mi sento di dire che siamo sulla strada giusta. Gareggerò di nuovo in Diamond League il 9 giugno a Parigi”.

CARATTERE CAVALLI - Il carattere non manca a Ludovica Cavalli. “Ci siamo presi il rischio di debuttare qui, in Diamond League, in un contesto che aiuta a migliorarsi ma che spaventa”, ammette l’azzurra. Nel circuito dei diamanti aveva gareggiato soltanto lo scorso anno al Golden Gala di Roma, mai all’estero, prima d’oggi. L’esordio, se la risposta che cercava era questa, è promettente. Lì davanti scappano via le etiopi, fortissime, imprendibili: Gudaf Tsegay alla migliore prestazione mondiale dell’anno di 3:54.03 (passaggi delle lepri a 1:00.61 e 2:03.63, l’etiope in solitaria ai 1200 in 3:06.09) ma la genovese dell’Aeronautica non si scompone, viaggia nel secondo gruppetto di inseguitrici e chiude forte, migliorando di quasi un secondo, con 4:04.82, il primato personale che aveva realizzato a Sollentuna nel giugno scorso (4:05.79). Ottava piazza, e se le etiopi sono di un altro mondo (dietro a Tsegay anche Freweyni Hailu 3:57.65, Birke Haylom 3:57.66, Worknesh Mesele 4:01.81) le altre rivali non sono così lontane (quinta la statunitense Cory Ann McGee in 4:03.09). Secondo atto venerdì sera al Golden Gala al cospetto della campionessa olimpica e mondiale Faith Kipyegon e della scozzese Laura Muir. Non brilla, invece, Elena Vallortigara (Carabinieri). Per la medaglia di bronzo dei Mondiali di Eugene soltanto un 1,81 alla seconda prova, al debutto stagionale all’aperto, prima di sbagliare per tre volte a 1,87: l’alto è dell’ucraina Yaroslava Mahuchikh con la world lead di 2,01, seconda la connazionale Iryna Gereshchenko dieci centimetri più giù (1,91). È sesta, stesso piazzamento di Catalin Tecuceanu (1:46.76) negli 800 metri: il mezzofondista delle Fiamme Oro fa gara nelle retrovie e tenta la rimonta nel finale recuperando alcune posizioni, complice anche un contatto tra i battistrada, inconveniente che non frena i keniani Emmanuel Wanyonyi (1:44.36) e Wyclife Kinyamal (1:44.73).

100 METRI: KERLEY 9.94, SIMBINE 9.99 - Fate le valigie, ora si parte per Firenze! La sfida dei 100 metri a Rabat la vince Fred Kerley, pur senza le scintille che ci si poteva attendere vista la sfilza di campioni (ma senza Marcell Jacobs). L’oro mondiale stampa un 9.94 con un filo di vento alle spalle (+0.1) liberandosi soltanto negli ultimi venti-trenta metri dalla morsa di Akani Simbine (Sudafrica, 9.99) e Ferdinand Omanyala (Kenya, 10.05), entrambi avversari che ritroverà venerdì prossimo al Ridolfi. Quarto il botswano Letsile Tebogo (10.09), quinto l’altro statunitense Trayvon Bromell (10.10), sesto l’oro mondiale del 2011 Yohan Blake (Giamaica, 10.18).

VERSO IL GOLDEN GALA: LITTLE 400HS, HOLLOWAY SECONDO - In chiave Firenze, vittoria per la statunitense Shamier Little nei 400hs (53.95) davanti alla giamaicana Rushell Clayton (54.15) entrambe attese venerdì al Ridolfi dove incontreranno la leader mondiale stagionale Femke Bol. Domina per nove ostacoli e poi cede alla rimonta del giamaicano Rasheed Broadbell (13.08/-1.3): avrà voglia di rivincita lo statunitense campione del mondo Grant Holloway (13.12) che si lascia sfilare il successo nei 110hs. È terza nei 200 con il PB di 22.30 (+0.8) la statunitense Tamari Davis attesa sui 100 della pista fiorentina: la precedono la giamaicana campionessa del mondo Shericka Jackson (21.98) e Antonique Strachan (22.15). A Firenze salterà in lungo, e non nel triplo, l’ucraina Maryna Bekh-Romanchuk, seconda in Marocco con 14,65 (+1.8) a fronte del miglior salto mondiale outdoor del 2023 griffato dalla cubana Leyanis Perez Hernandez (14,84/+1.1).

LE ALTRE GARE: INGEBRIGTSEN SENZA ESAGERARE - Jakob Ingebrigtsen con un filo di gas parte da 3:32.59 nei 1500 metri, senza esagerare, quanto basta per rintuzzare lo statunitense Yared Nuguse che fissa il PB a 3:33.02. Vola di nuovo oltre i settanta metri il disco dello sloveno Kristjan Ceh (70,32), tallonato dallo svedese Daniel Stahl (69,21). Il bahamense campione olimpico Steven Gardiner passeggia nel giro di pista con 44.70, negli 800 resiste la migliore prestazione mondiale 2023 stabilita ieri in Italia, a Grosseto (1:58.23 della keniana Nelly Chepchirchir): anche qui Kenya, con Mary Moraa, 1:58.72. Nel peso il sigillo è della portoghese Auriol Dongmo (19,28).

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