Pertile: "Valevo Atene e lo dimostrerò"



Di Ruggero Pertile forse qualcuno aveva perso le tracce. La sua performance vincente a Roma sembrava avergli schiuso le porte della Nazionale per Atene, poi le cose sono andate altrimenti: Baldini e Caimmi erano già certi del posto, Di Cecco ha fatto cronometricamente meglio del padovano a Torino e a Pertile non è rimasto altro che un ruolo amaro di riserva. Ora l’avventura riparte e il portacolori dell’Assindustria Padova vuole scaricare rabbia e allenamenti fatti insieme ai tre selezionati alla maratona di Carpi. Il suo tecnico Massimo Magnani parla di test strabilianti, Pertile invece mantiene toni più pacati: “Sono preparato come lo ero a Roma, ho svolto buoni allenamenti in altura insieme ai ragazzi della Nazionale, poi dopo Atene ho rifinito la condizione e mi ritengo soddisfatto. L’obiettivo di Carpi lo avevo nel mirino già da un paio di mesi, credo sia la gara ideale per esaltarmi e tradurre in risultati quanto fatto durante l’estate”. Pertile, che raggiungerà Carpi sabato per essere al pomeriggio alla consegna dei pettorali, punta su Carpi perché lo ritiene un percorso veloce ma anche adatto alle sue caratteristiche: “Ha un tracciato simile alla Maratona di Sant’Antonio a Padova. La prima parte è molto scorrevole, poi da Modena, al passaggio dall’Accademia, diventa più lento e può mettere in crisi chi ha speso troppo. Io dico però che si può correre bene”. - Chi ritieni sia il principale avversario? - Difficile scegliere fra i tanti kenyani presenti. Gente che ha corso in 2h08 e anche meno, viaggia forte. La gara verrà impostata su un ritmo da 2h09, io spero di essere della partita. - Baldini ad Atene ha sbaragliato la concorrenza africana, in una gara senza lepri e con presenze contate, tre per Nazione. Una classica è invece diversa, ci sono i pacemakers e i corridori kenyani sono una nuvola che circonda i pochi rivali. Quanto cambia nella gestione anche tattica di una corsa? - Tantissimo. In situazioni simili trovi il kenyano col record di 2h13 che di colpo si migliora anche di 5 minuti. Sono corridori imprevedibili, che si trovano meglio in gare dove si va sul ritmo e non ci sono particolari strategie, men che meno giochi di squadra ai quali non credo. Il fatto che siano in tanti non mi spaventa. - E’ smaltita la delusione per non essere stato ad Atene? - Mi è dispiaciuto, questo sì, ma di vera e propria delusione non posso parlare, è andato chi meritava. Bisogna guardare avanti, l’importante è che Baldini sia andato bene, dimostrando che la maratona è un settore in salute. - Ma tu cosa avresti potuto fare in quella gara? - Credo che anch’io mi sarei giocato una posizione fra i primi dieci, e non è poco. - Qual è il tuo obiettivo a Carpi? - Innanzitutto migliorare il 2h10:12, il primato personale stabilito in primavera a Roma, io penso di poter fare meglio, poi salire sul podio andrebbe già bene. - A quando l’appuntamento con la maglia azzurra? - Io sono già pronto, se mi dicono che ci sarò ai Mondiali del 2005 prometto fin d’ora che no tradirò le attese. - Gabriele Gentili Nella foto: Ruggero Pertile alla vittoriosa maratona di Roma (foto organizzatori)

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