Parigi infiamma la Diamond League

05 Luglio 2014

Vlasic e Kuchina a 2,00 nell'alto, Parchment 12.94 nei 110hs, Sifan Hassn 3:57.00 nei 1500. Daniele Greco è ottavo nel triplo con 16,68

La tappa di Parigi della Diamond League IAAF regala emozioni. La croata Blanka Vlasic (prima) e la russa Marya Kuchina (seconda) volano oltre i 2 metri nell’alto, il giamaicano Hansle Parchment abbatte il muro dei 13 secondi nei 110hs (12.94), la statunitense Dawn Harper firma 12.44 nei 100hs, mentre nel mezzofondo arrivano due risultati di livello assoluto: il keniano Asbel Kiprop corre gli 800 metri in 1:43.34, l’olandese Sifan Hassan scende a 3:57.00 nei 1500 metri (Simpson seconda in 3:57.22). Daniele Greco, unico italiano in gara, è ottavo nel triplo con 16,68. Nella serata parigina, cinque migliori prestazioni mondiali stagionali.

Parigi fa da scenario ad una nuova, straordinaria serata d’atletica targata Diamond League. Sulla pista e sulle pedane dello Stade de France, a Saint Denis, si raccontano storie che, in qualche caso, vanno al di là delle questioni strettamente tecniche. Come per il ritorno al vertice assoluto di Blanka Vlasic, 2 metri esatti questa sera e vittoria nei confronti della 21enne russa Maria Kuchina (anche per lei 2,00, primato personale); per la croata, regina atterrata da mille traversie di natura fisica (due stagioni perse a cavallo dell’Olimpiade di Londra), la serata parigina è una sorta di incantesimo spezzato, e le lacrime successive al salto vincente ne sono la testimonianza.

Quella di Parigi è una serata magica, e molti altri sembrano volerne approfittare. A cominciare  dal giamaicano Hansle Parchment, il bronzo olimpico dei 110hs di Londra 2012, da manuale sulla pista parigina con crono finale di 12.94 (+0.8), ovviamente mondiale stagionale, decima prestazione iridata di sempre, e primato nazionale. Regale. Dietro di lui, personale per il francese Pascal Martinot-Lagarde, 13.05 (un centesimo meglio di Losanna, due sere fa), e 13.10 per il cubano Orlando Ortega. Anche Dawn Harper, l’olimpionica di Pechino 2008, fa bingo sulle barriere, centrando, con 12.44, oltre che il mondiale 2014, anche il suo miglior crono da due anni a questa parte; la tripletta USA include Queen Harrison (12.46) e Lolo Jones (12.68).  Il signore del mezzofondo veloce, Asbel Kiprop, è imprendibile negli 800 metri, chiusi con il mondiale stagionale di 1:43.34, mentre nei 5000 metri arriva il primo sub-13 minuti dell’anno nei 5000, con il keniano Edwin Soi ad imporsi in volata in 12:59.82 (lo statunitense Galen Rupp, quarto in 13:00.99, è l’unico non keniano o etiope nei primi dieci classificati). La cosa più bella del mezzofondo la realizza però la 21enne olandese Sifan Hassan, magnifica vincitrice in 3:57.00, primato personale e miglior crono mondiale 2014, ottenuto anche grazie all’azione solitaria di Jenny Simpson, prima a cercare il largo dopo l’abbandono delle lepri; per la statunitense, mai doma, secondo posto con il personale di 3:57.22 (in cinque scendono sotto i 4 minuti, sette atlete sulle 13 classificate firmano il personale).

I 100 metri fanno notizia soprattutto per la sceneggiata di Nickel Ashmeade, autore di una chiara falsa partenza e incedibilmente fuori di sé per la (giusta) squalifica. Come in un brutto film già visto, il giamaicano si siede sulla sua corsia, e attende a lungo prima di abbandonare la pista. La gara la vince lo statunitesne Michael Rodgers, 10.00 (-0.8). Poche scene, e parecchia sostanza, sulla pedana del giavellotto: vince l'egiziano Ihab Abdelrahman, che si impone con 87,10 sul finlandese Tero Pitkamaki, 86,63. Non fallisce un colpo nemmeno la lunghista francese Eloyse Leuseur, sempre più vicina ai 7 metri, e questa sera capace di vincere con il personale di 6.92 davanti alla campionessa olimpica e mondiale, Britney Reese (6,87). 

Prestazione ordinaria per Daniele Greco nel salto triplo. Il pugliese delle Fiamme Oro ha chiuso la gara all’ottavo posto, con 16,68 (v. +0.5), misura ottenuta nell’ultima prova a disposizione, la sesta. Vittoria francese grazie a Benjiamin Compaorè, che atterra a 17,12 (+1.8) e beffa il campione olimpico di Londra, Christian Taylor, battuto di un solo centimetro (17,11). Terza piazza per il cubano Alexis Copello, l’unico altro atleta a superare i 17 metri (17,04). Non vola ma vince, Renaud Lavillenie: l'asta è ancora una questione personale, anche se il primatista del mondo vince con la stessa misura di altri due atleti, un normale (per lui) 5,70. Aria (relativamente) nuova nella velocità al femminile: a vincere è la nigeriana Blessing Okagbare, 22.32 (+0.4), il bronzo mondiale di Mosca, che supera la statunitense Allison Felix nei metri finali (progresso stagionale per l’americana, 22.34) e lascia assai più indietro, al quinto posto, la giamaicana Shelly-Ann Fraser-Pryce (22.63). Consueta bordata nel disco donne per la croata Sandra Perkovic, vincitrice con 68,48 nell’ultimo lancio a disposizione, ma costretta questa volta alla rincorsa dall’australiana Dani Sanuels, a lungo in testa con 66,74 (e poi capace, anche lei nel round conclusivo, di 67,40). Bel 400 ostacoli uomini vinto in rimonta dallo statunitense Michael Tinsley, in 48.25; battuti nell’ultimo tratto in piano Fredericks (RSA, 48.42) e Culson (PAN, 48.45). Lotta sul filo dei centimetri nel peso uomini, con il tedesco David Storl, il campione del mondo in carica, che si aggiudica la gara con 21,41, praticamente un tuffo sul traguardo rispetto al 21,38 di  Reese Hoffa (USA). La Diamond League IAAF torna l’11 luglio, con la tappa di Glasgow (che sostituisce per quest’anno, in territorio britannico, quella di Londra).

m.s.

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