Parigi accende la Diamond League

04 Luglio 2015

Serata di grandi risultati nella tappa francese del circuito dei diamanti. Powell corre i 100m in 9.81, Vicaut eguaglia il primato europeo con 9.86. Fraser-Pryce sfreccia in 10.74, Fassinotti è ottavo nell'alto (2,24)

Grandinata di risultati sensazionali, nella tappa parigina della Diamond League IAAF. Corse in particolare evidenza, con le pedane che, al contrario, hanno fatto registrare più di uno stop illustre. Velocità al top, sulla pista dello Stade de France: Asafa Powell conferma di aver finalmente centrato la stagione giusta vincendo i 100m in un eccellente 9.81 (+1.3), tre centesimi meglio di quanto fatto nel 2015, e seconda piazza confermata nella lista mondiale stagionale. Alle spalle di Powell, la gara vive l’esplosione del francese Jimmy Vicaut: per lui, un atomico 9.86, primato europeo eguagliato (alla pari con il Francis Obikwelu di Atene 2004). Il giro di pista mette in orbita tutto il talento del sudafricano Wayde Van Niekerk, vincitore su Kirani James in 43.96 (contro il 44.17 dell’avversario). E’ record continentale africano, oltre che decima prestazione mondiale di sempre, per questo 23enne che in stagione era sceso a 44.24 nella tappa IDL di New York, e che adesso si candida per un posto al sole al Mondiale di Pechino. Mondiale stagionale peril cubano Orlando Ortega nei 110hs: il suo 12.94 (+0.5) sorprende negli ultimi appoggi lo statunitense David Oliver, già convinto del successo, e invece secondo in 12.98 (notevole il 13.06 del russo Sergey Shubenkov, primato personale).

Fiammeggianti anche le prove al femminile: nei 100 metri, 10.74 (+0.2) per la bi-campionessa olimpica Shelly-Ann Fraser-Pryce, con la nigeriana Okagbare ancora una volta positiva a 10.80. Quello di Zuzana Hejnova è una sorta di ritorno ai massimi livelli dei 400hs: per la ceca, 53.76, a battere la sorprendente danese Sara Petersen, 53.99. Fa rumore, quasi un boato, la sconfitta di Valerie Adams nel getto del peso: la neozelandese (per lei 18,79), al rientro dopo 10 mesi di assenza per un’operazione al gomito, è quinta nella prova vinta dalla tedesca Christina Schwanitz (20,31). Interrotta la serie vincente che durava da 5 anni e 56 vittorie consecutive. Sorprendetne dominio greco nelle due prove di asta: vincono Kostantinos Filippidis (5,91, battuto Renaud Lavillenie, entrato a 5,71 e tradito dai 5,86) e Nikoleta Kiriakopoulou (4,83, mondiale stagionale). Nel mezzofondo, due cose su tutte. La prima, il magnifico 14:15.41 di Genzebe Dibaba nei 5000 metri, al termine di una sfida con la connazionale Ayana condotta in alternanza pazzesca tra la sur-place ed il quattrocentismo puro (secondo chilometro da 2:44, ultimo giro da 61 secondi!). La seconda, il mezzo miracolo dello statunitense Evan Jager, casduto sull’ultima barriera mentre stava andando a vincere, per distacco, il 3000 siepi più bello dai tempi di Francesco Panetta; per l’americano, superato nei 60 metri finali dal keniota Jairus Birech (7:58.83, mondiale stagionale), stabilisce comunque il primato continentale americano in 8:00.45 (senza caduta, sarebbe finito abbondantemente al di sotto degli 8 minuti).

Notevolissimo anche l’1:56.99 (world leading anche in questo caso) realizzato da Enice Sum negli 800 metri, dove, in chiave europea, la svizzera Selina Buchel chiude, terza, in un sensazionale 1:57.95. Nell’alto uomini, l’ennesima caduta di un supereroe: Mutaz Barshim, scarsamente riconoscibile nei tentativi a 2,32, e solo quinto con 2,29. Vittoria al russo Daniil Tsyplakov con 2,32, mentre Marco Fassinotti è ottavo con 2,24. "La febbriciattola dei giorni scorsi ha lasciato il segno - il commento dell'azzurro - e infatti oggi le mie energie non erano al top. Me ne sono reso conto già durante i salti di riscaldamento". Ancora una prestazione da WL nei 1500 metri uomini: Silas Kiplagat infila tutti nel rettilineo finale e termina in 3:30.12, in una gara in cui tutti e 14 i concorrenti arrivati al traguardo realizzano lo stagionale o il personale (il norvegese Ingebrigtsen è undicesimo con 3:32.85!).

m.s.



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