Parigi, Vallortigara ancora a 1,94

30 Giugno 2018

La veneta è quinta nella gara dominata dalla Lasitskene (2.04). Serata magica: Samba fa tremare il mondiale dei 400hs (46.98), Semenya fa altrettanto con quello degli 800 (1:54.25), Baker 9.88, Betrice Chepkoech 8:59.36

Serata di Diamond League vibrante a Parigi. Mentre l’azzurra Elena Vallortigara supera 1,94 ed è quinta nell’alto dominato dalla russa Maria Laistskene (2,04), Abderrahman Samba (QAT) fa tremare il mondiale dei 400hs: il suo 46.98 è il secondo tempo di sempre al di sotto dei 47 secondi, a solo 20 centesimi dal primato iridato di Kevin Young. Caster Semenya mette nel mirino l’annoso primato degli 800 metri di Jarmila Kratochvilova (l’1:53.28 vecchio di quasi 35 anni): il suo 1:54.25 è la quarta prestazione mondiale all-time. Sprint made in USA: Ronnie Baker (9.88, +0.8) e Michael Norman (19.84, v. -0.6) infiammano la pista parigina, mentre nel mezzofondo il risultato copertina è l’8:59.36 della keniana Chepkoech, quarto tempo di sempre.

Parigi onora la Diamond League con una serata di grandi risultati sulla pista dello stadio di Charlety. L’apertura è di quelle che tolgono il respiro: Abderrahman Samba coglie il risultato a sensazione, vincendo i 400 metri ostacoli in 46.98, secondo crono di tutti i temi, a due decimi dal record del mondo, il 46.78 stabilito 26 anni fa dallo statunitense Kevin Young, e fino a questa sera unico tempo della storia inferiore ai 47 secondi. Da questa sera il qatariota (al quinto successo su cinque gara in Diamond League quest’anno) può appuntarsi al petto la stessa medaglia virtuale, al termine di un giro eccellente per distribuzione ed acume tattico: Kyron McMaster e Karsten Warholm si presentano con lui all’ingresso sul rettilineo finale, ma prima il norvegese commette un errore decisivo all’ottavo ostacolo (chiuderà al terzo posto, in 48.06), poi il 21enne delle isole vergini Britanniche cede (secondo al traguardo in un eccellente 47.54), lasciando spazio al dominatore stagionale della specialità. Dopo il sorprendente 47.02 corso da Rai Benjamin a Eugene ad inizio giugno, l’impressione è che il record iridato abbia le ore contate. Anche perché, lo stesso Benjamin lascia capire di che pasta è fatto piazzandosi al secondo posto nei 200 metri parigini: vince il quattrocentista Michael Norman in un eccellente 19.84 (-0.6, primo crono in carriera al di sotto dei 20 secondi), ma l’ostacolista targato Antigua stupisce tutti, terminando secondo in 19.99! La velocità al maschile infiamma la pista di Charlety: lo statunitense Ronnie Baker firma il mondiale stagionale dei 100 in 9.88 (+0.8 m/s), trascinando a progressi di varia natura il francese Jimmy Vicaut (9.91, stagionale), il cinese Bingtian Su (9.91, primato asiatico) e il sudafricano Akani Simbine (9.94, stagionale).

Caster Semenya sembra aver messo nel mirino il record del mondo di Jarmila Kratochvilova, l’1:53.28 che resiste da circa 35 anni: a Parigi la sudafricana parte in caccia a testa bassa, in testa dal primo metro, e ferma il cronometro a 1:54.25, quarta prestazione mondiale di sempre, meno di un secondo dal primato iridato. Per la prima volta, però, la Semenya sembra correre con in testa il cronometro: segno che qualcosa potrebbe presto accadere. Nella sua scia, Nyonsaba fa 1:55.86, Ajee Wison 1:57.11, in dieci vanno sotto i due minuti.

La piccola sfida italiana nell’alto tra Elena Vallortigara e Alessia Trost, premia la carabiniera, quinta con la misura di 1,94, nel contesto di una prova di livello mondiale. La veneta commette un errore sia alla misura d’ingresso di 1,80, sia a 1,90 (misura alla quale si arrende la Trost), ma poi, a quattro centimetri più su, è sicura fin dall’esordio. Nulla da fare a 1,97, ma della Vallortigara piace soprattutto la stabilità sulle misure della sua nuova dimensione internazionale. La gara è intensa, emozionante: Maria Lasitskene si arrampica alla cifra del mondiale stagionale, 2,04, lasciando a 1,97 l’eptathleta belga Nafissatou Thiam e l’ucraina Yulia Levchenko, fino a quella misura tenaci nel non lasciar strada alla russa. Poi, per l'ex signorina Kuchina anche tre tentativi a 2,08, l’ultimo dei quali per nulla velleitario. Vittoria nell’asta, con mondiale stagionale, per lo statunitense Sam Kendricks: il 5,96 che chiude la gara regola il golden boy svedese Mondo Duplantis, capace di salire a 5,90 e battere anche l'idolo di casa Renaud Lavillenie (5,84).

Saiwa Eid Naser (Bahrain) prosegue la progressione cronometrica stagionale, togliendo circa tre decimi al fresco primato personale dei 400 metri: il suo 49.55, primato asiatico, vale la terza vittoria in Diamond League (più il successo di Roma, dove la gara non valeva per la corsa al diamante). Il caldo estivo di Parigi non spaventa le siepiste keniane: Beatrice Chepkoech è la quarta donna della storia a correre la distanza in meno di 9 minuti, terminando i 3km con barriere in 8:59.36, guidando un pack composto da altre tre connazionali, tutte capaci di correre al di sotto del 9:05. Mezzofondo da sogno: Timothy Cheruyot sigla la miglior prestazione mondiale dell’anno, con il primo sub-3:30 del 2018 (3:29.71), mentre nel doppio giro di pista il keniano Ferguson Rotich ferma il cronometro a 1:43.73. Terzo successo in Diamond League su tre prove per la croata Sandra Perkovic, che vede il suo disco atterrare a 68,60, sempre un paio di metri abbondanti in più della seconda arrivata (la cubana Perez, 66,55). Terza vittoria stagionale in Diamond League (sempre su tre prove) anche per Catherine Ibarguen, la regina colombiana del triplo, planata a 14,83 (+0.1).

m.s.

VIDEO | HIGHLIGHTS MEETING DI PARIGI 2018

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