Paralimpici: doppietta Caironi ai Tricolori di Padova

11 Luglio 2022

L’azzurra corre in 14.29 sui 100 e salta 5,18 nel lungo. Sabatini 29.78 ventoso nei 200 metri, lo sprinter Manu scende a 22.03, nel peso Legnante torna a 15,38

Nei Campionati italiani paralimpici, a Padova, l’azzurra Martina Caironi fa incetta di vittorie: prima sui 100 T63 con un ottimo 14.29, a ventisette centesimi dal suo attuale record del mondo, e poi nel lungo. L’atleta delle Fiamme Gialle taglia il traguardo davanti al bronzo paralimpico Monica Contrafatto (Gela Sport) che chiude in 14.80. In pedana, dove un mese fa a Parigi è balzata al record mondiale con uno straordinario 5,46, il riscontro allo stadio Colbachini continua a essere positivo con due misure superiori ai cinque metri: 5,09 alla prima prova e 5,18 in conclusione della serie, realizzate in non perfette condizioni fisiche.

La campionessa paralimpica di Tokyo nei 100 T63 Ambra Sabatini entra in pista con un obiettivo in mente: migliorare il record del mondo dei 200 stabilito quest’anno al Grand Prix di Jesolo. La giovane sprinter delle Fiamme Gialle va a segno con 29.78, nove centesimi in meno del precedente, ma la gara è viziata dal vento irregolare di +2.8 m/s e il primato non può essere omologato. Resta comunque la grande soddisfazione della ventenne toscana che dice al traguardo: “Siamo a buon punto. Ho fatto un bellissimo tempo, peccato per il vento a favore. Ho provato la partenza dal blocco e ha funzionato”.

Tra gli uomini Maxcel Amo Manu corre i 100 T64 in scioltezza in 11.11 e sale per la prima volta sul più alto gradino del podio. Dopo il crono italiano più veloce di sempre nei 100 di Parigi (10.75), il portacolori delle Fiamme Azzurre continua a stupire a Padova con 22.03 sui 200 metri. Il neocampione tricolore dello sprint non solo realizza il nuovo limite nazionale, ritoccato di ben 32 centesimi, ma centra anche la seconda prestazione al mondo dell’anno per far sognare un futuro ancora più azzurro nei prossimi appuntamenti internazionali.

Nei lanci, il disco di Assunta Legnante (Anthropos Civitanova) torna a volare. La campionessa del mondo F11 in carica ritrova sicurezza in pedana dopo i tre nulli di Parigi e centra la migliore misura di 37,25 al primo tentativo. Si riporta sotto i riflettori anche nel peso la quattro volte campionessa del mondo con una misura superiore ai 15 metri che è una bella iniezione di fiducia in vista del Mondiale del prossimo anno a Parigi: il 15,38 arriva alla quinta prova, con i primi tentativi di poco inferiori (14,78 e 14,96). Con questo risultato, dopo aver lanciato a 14,98 nel Grand Prix parigino, la primatista iridata si conferma al vertice nel ranking mondiale stagionale di specialità. Al maschile il campione europeo e bronzo paralimpico F11 Oney Tapia (Fiamme Azzurre) finalmente sblocca la stagione, azzeccando tre prove oltre i 40 metri (40,26, 40,28 e 40,85). Poi riprende confidenza anche con il peso: la spallata a 13,04 lo incorona nuovamente campione d’Italia. Il bronzo continentale Nicky Russo (Atl. Virtus Lucca) vale 12,61 nella categoria F35.

La sfida T63 dal sapore internazionale tra Alessandro Ossola (Fiamme Azzurre) e Daniel Wagner, presente fuori gara, va a favore del danese, davanti in 12.52. Il velocista torinese fa però suo il titolo nazionale di specialità (12.76) lasciandosi alle spalle il compagno di club Lorenzo Marcantognini (14.40). Con 12.13 Davide Morana (Sempione 82) si migliora di due centesimi rispetto alla prestazione T62 del Grand Prix di Parigi, mentre Diego Levato (Freemoving), bronzo nella rassegna continentale giovanile, conclude la sua prova T13 in 13.01.

Il primatista assoluto Riccardo Bagaini (Sempione 82) si conferma tricolore nei 400 T47 con 52.00, mentre lo sprinter romano Niccolò Pirosu (Fiamme Azzurre) ferma il cronometro a 54.49, sette centesimi in meno rispetto al meeting parigino. Nei 100 T64 seconda piazza con 12.34 per l’argento europeo under 20 Fabio Bottazzini (Polha Varese), una delle giovani promesse della UniCredit FISPES Academy. Sui 200 T43 è poi Matteo Cappelletti (Anthropos Civitanova) a conquistare il titolo italiano con il record di 27.93. Il corridore in carrozzina Nicholas Zani (Sempione 82) termina le sue fatiche della sua due giorni di gare T33 con gli 800 metri, agguantando il tricolore anche su questa distanza in 2:48.01. Nei salti, a un anno di distanza, Samuele Gobbi (Veneto Special Sport) riesce a limare il suo primato assoluto nel lungo T47 di 4 centimetri atterrando a 5,53. Andrea Mattone (Anthropos Civitanova) fissa invece la migliore prestazione italiana di 11,80 nel triplo T20.

In pista Valentina Petrillo (Omero Bergamo), reduce da una stagione costellata da continui primati in tutte le gare dello sprint, è prima nei 100 T13 in 12.94 e si assicura un secondo titolo anche nel giro di pista con 59.80. Tra le T12 la compagna di squadra Margherita Paciolla si impone con grande determinazione in 14.59 sulla portacolori della Freemoving Giorgia Fascetta (12.84), che si è fatta conoscere grazie ai due ori vinti ai recenti Europei giovanili di Pajulahti.

Nei concorsi Marco Cicchetti (Fiamme Azzurre) è campione d’Italia nel lungo T44 con un salto di 6,49, in flessione di quasi trenta centimetri rispetto alla prestazione di una settimana prima a Leverkusen. Tra le donne acuto di Agnese Spotorno (Cambiaso Risso for Special), capace di aggiungere un centimetro al suo record italiano T20 e fissarlo a 4,47. Francesca Cipelli (Veneto Special Sport) a 3,92 nella gara T37, e Alina Simion (Polha Varese) atterra a 3,60 per il titolo T64. La giovane veneta T11 Alice Maule (Gruppo Alpini Vicenza) trova una buona progressione fino a 3,72 superando, con tutti i suoi salti, il 3,24 di Pajulahti dove ha gareggiato per la prima volta nella categoria non vedenti.

Continua il momento solido di Lorenzo Tonetto (Trionfo Ligure) che, con 47,14, si avvicina con caparbietà al suo record italiano del disco F64 di 48,64. Il sardo Gianmatteo Punzurudu (Polisportiva Sole e Luna) sigla la migliore prestazione nazionale nel disco F62 con 26,84, oltre un metro in più rispetto al 2021. Il giavellottista F63 Stanislav Ricci (Francesco Francia) questa volta è da 44,50, mentre l’atleta in carrozzina Giuseppe Campoccio (Paralimpico Difesa) riesce di nuovo a impossessarsi di tre medaglie d’oro assolute nel peso (10,43), nel giavellotto (22,69) e nel disco F33 (22,44).

A livello giovanile brilla la stella Sonia D’Addabbo (Keep Fit) che, non paga dei tre argenti europei under 17 conquistati in Finlandia, si porta a casa la prima tripletta outdoor di ori tricolori corredata dal primato assoluto del giavellotto F37 di 12,73. Con questo risultato l’atleta pugliese, classe 2006, guadagna più di un metro rispetto all’11,68 realizzato a Lecce a fine maggio. Nella categoria F20 è invece la sarda Chiara Masia (Polisportiva Luna e Sole) a centrare un buon 20,29.

Spazio anche per la Scuola itinerante FISPES che coinvolge gli under 16 con disabilità provenienti da tutta Italia. Sette bambini si sono presentati allo stadio Colbachini per prendere parte ai 50 metri, al salto in lungo e al lancio del vortex, tre gare-esibizione inserite per la prima volta all’interno di un campionato ufficiale di atletica paralimpica: una festa, un momento di divertimento, un modo per assaporare la competizione e condividere una nuova ed entusiasmante esperienza con atleti paralimpici più ‘navigati’ e loro possibili futuri modelli.

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