Paralimpici: Legnante e Caironi ancora d’oro

16 Luglio 2023

Ai Mondiali di Parigi, quinta vittoria consecutiva della lanciatrice nel peso e terzo titolo nel lungo per l’azzurra

A Parigi nei Mondiali paralimpici è la capitana azzurra Assunta Legnante a comandare nel peso come ha sempre fatto in ogni edizione. Per la quinta volta consecutiva trionfa nella gara F11 continuando a regnare incontrastata. Un’icona sportiva su scala globale per competitività e voglia di vincere, con la cinquina d’oro: 2013, 2015, 2017, 2019 e 2023. Dopo aver già assaporato il podio nei giorni scorsi con il bronzo nel disco, la campionessa paralimpica di Londra e Rio annienta le avversarie con il lancio della vittoria a 15,55 e canta: “Io sono ancora qua! È stato un passaggio a vuoto due anni fa a Tokyo con l’argento. Il peso è la mia gara, ci tengo più del disco. Doveva andare così. Sono cinque ori e diventano sei, se contiamo la vittoria nel disco di Dubai. Io non mi considero un idolo, forse dire un punto di riferimento è meglio, ma voglio essere solo uno stimolo per quelle giovani o per quelle che ci sono già. Io ancora riesco a fare bene quello che faccio, sono contenta di essere tornata a certe misure e fino a quando arrivo in pedana con le mie gambe, mi vedrete sempre qui”. Con la misura iniziale avvicina subito i 15 metri (14,92), si prende la testa della classifica e non la molla più. La seconda e terza prova a 14,30 e 14,64 fanno da preparativo ai 15,27 che la instradano verso la migliore prestazione trovata al quinto tentativo per poi concludere a 14,37. L’uzbeka Safiya Burkhanova conquista la medaglia d’argento con 13,72 e al terzo posto si piazza la cinese Zhao Yuping a 12,78.

Un successo che arriva all’indomani della medaglia internazionale numero 25 nella carriera di Martina Caironi, questa volta nel lungo T63. È un oro che luccica e che la tiene sempre sulla cresta dell’onda ripagandola di un’attività che dura da oltre un decennio. La campionessa azzurra non perde un colpo dai Giochi di Londra 2012 che l’hanno vista esplodere e anno dopo anno continua a essere al centro della scena internazionale, con la stessa tenacia. Dopo l’argento nel podio tricolore dei 100 con Ambra Sabatini e Monica Contrafatto, la bergamasca festeggia il terzo titolo iridato dopo Lione 2013 e Londra 2017 nella specialità che domina con la misura vincente di 5,18, record dei campionati: “È stata una competizione difficile, cambiava il vento. Per la gara dei 100 metri e il ritorno a un Mondiale che mi mancava da sei anni, ho sentito qualcosa di potente.

È bello perché lo sport è capace di dare lacrime e gioie”. In una gara caratterizzata da varie interruzioni per sistemare l’asse di battuta, la portacolori delle Fiamme Gialle non si deconcentra e celebra con la vittoria la pedana fortunata che già l’anno scorso le aveva regalato il record del mondo (5,46). Nel primo salto lascia la prima posizione alla svizzera Elena Kratter per un solo centimetro (4,66 per l’azzurra), poi dopo un nullo è un crescendo che tocca prima 5,17 e poi quel centimetro in più valido per il trionfo. Irrilevanti i successivi tentativi, un altro nullo e il 4,75 di chiusura: “Nei primi due salti mi sono quasi spaventata anche se sapevo di valere molto. Il 5,18 mi ha dato sicurezza ma non si sa mai cosa possono fare le avversarie, quindi ho sempre cercato di migliorare la prestazione. C’è stato tanto sacrificio per arrivare qui, dietro ci sono settimane di lavoro col mio allenatore che finalmente ha potuto sorridere. Dietro ci sono anche i tecnici delle protesi che fanno un lavoro importante, all’ultimo ci può essere qualcosa che non va e loro sono qui. Anno dopo anno migliorano per farci migliorare”. Non può niente la svizzera Kratter, d’argento con 4,91, e nemmeno la storica rivale australiana T61 Vanessa Low che chiude con il bronzo (4,90).

È uno show del formidabile tedesco Markus Rehm, padrone nel lungo che accorpa tre diverse categorie. Il primatista iridato e quattro volte campione paralimpico non trova avversari per la sua sesta corona mondiale con uno strepitoso 8,49 centrato due volte, record della manifestazione. Si piazza sesto come alle Paralimpiadi di Tokyo il 24enne romano Marco Cicchetti, con la misura di 6,64 per il saltatore T44 delle Fiamme Azzurre già soddisfatto del quarto posto nei 100 iridati. Delusione invece per Riccardo Bagaini, squalificato nella finale dei 400 T47 per aver toccato la riga in curva, dopo aver tagliato il traguardo in quello che sarebbe stato il quarto posto con il nuovo primato italiano di 49.07. Nel giavellotto F33 è decimo Giuseppe Campoccio con 22,13. Salgono a quattro i metalli più preziosi per la Nazionale azzurra. Otto invece le medaglie totali (quattro ori, un argento, tre bronzi) in attesa della giornata di lunedì, l’ultima della rassegna.

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File allegati:
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- Programma degli azzurri


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