Palmisano felice: "Non riesco a crederci"



"Non riesco ancora a crederci - racconta Antonella Palmisano a gara appena finita, avvolta nel tricolore - piazzavo delle piccole variazioni e dietro non reagivano, non riuscivano a tenere il ritmo. Quando ho capito che potevo andar via, ho dato una strattonata: è stato al settimo chilometro, ed è andata bene. Ma non ho mai pensato che fosse finita, nemmeno per un istante, fino al traguardo. Ho sempre creduto che prima o poi sarebbero arrivate, e invece oggi era proprio il mio giorno". Niente da fare per le altre del podio, la cinese Qin He (argento in 47:57), e la russa Anna Lukyanova (48:00, bronzo). Le tre nazioni che si sono divise il podio anche nella classifica a squadre, anche se a parti invertite (oro alla Cina, argento alla Russia, bronzo all'Italia).

Pugliese di Mottola (in provincia di taranto), 20 anni da compiere in agosto, studentessa di grafica pubblicitaria nella sua città, Antonella Palmisano è un prodotto del magnifico vivaio della marcia dell'Atletica Don Milani, plasmata da Tommaso Gentile (che la segue tutt'ora) e oggi tesserata per le Fiamme Gialle. "La prima telefonata è arrivata dal mio allenatore, che non sapeva ancora niente. Poi la mia famiglia, naturalmente. E' una vittoria importante, un'altra medaglia nella mia bacheca (lo scorso anno è stata d'argento agli Europei Junior di Novi Sad, ndr), ma in realtà non cambia nulla nel mio modo di vedere l'atletica. Punto ad altri successi, a quelli nell'atletica assoluta, e anche l'appuntamento con i Mondiali Junior di Moncton del prossimo luglio non li vivrò in maniera diversa. Oggi ho vinto, ma ogni volta sarà sempre un'altra storia".

Il gruppo di allenamento della Palmisano comprende tra gli altri Giovanni Renò (anche lui azzurro a Chihuahua, tredicesimo ieri nei 10km junior), e la stellina Under 18 Anna Clemente, nella squadra che sarà a Mosca per le qualificazioni ai Giochi Olimpici giovanili. Un piccolo miracolo dello sport azzurro, figlio della voglia di fare sport di un gruppo di ragazzi e della caparbietà del loro allenatore, Tommaso Gentile, ex ultramaratoneta "convertito" alle briglie del tacco e punta. "Giocavo a pallavolo, e nell'atletica ho cominciato da mezzofondista - continua la Palmisano -. Poi, d'estate, ho provato la marcia, anche perché in quel periodo non c'erano altre gare, e sono subito arrivati dei risultati interessanti. Continuo ancora a correre, anche se quest'anno non ho partecipato ai cross perché stavo lavorando in funzione della Coppa del Mondo. La marcia resta però la mia passione". Bene per l'Italia, che potrebbe aver trovato un'altra protagonista per il futuro di una disciplina che ha dato incredibili soddisfazioni ai colori azzurri per lunghi anni, con donne come Salce, Salvador, Perrone, Alfridi, Sidoti, Giordano, e infine Rigaudo.

"E' una bella soddisfazione per il nostro movimento - il commento di Vittorio Visini - responsabile della marcia azzurra - è segno che il ricambio è continuo, che la base lavora e produce sempre nuovi atleti. Quella di Chihuahua è una squadra operaia, priva, per ragioni diverse, dei tre pezzi pregiati del nostro gruppo, e mi riferisco a Schwazer, Rubino e alla Rigaudo. Difficile pensare di poter regalare tre atleti di questo calibro e rimanere sempre in prima fila".

m.s.

nella foto in alto, Antonella Palmisano sul podio mondiale; in basso, ancora gli attimi dell'arrivo (Giancarlo Colombo/FIDAL)

File allegati:
- Le foto da Chihuahua


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