Ostacoli, Realdon 11.56 avvicina Borsi

12 Ottobre 2013

Alessandra Realdon sigla 11.56 (+1.6) negli 80 ostacoli, seconda all time a 8 centesimi dalla MPI Veronica Borsi. Tutti i risultati dalla prima giornata dei Campionati Italiani Cadetti

Al termine della prima giornata la Lombardia guida entrambe le classifiche delle Kinder+Sport Cup, davanti a Lazio e Veneto tra i Cadetti e a Veneto e Toscana tra le Cadette. Va invece al Giacomo Biserna (Atl. Roma Sud) il primo titolo individuale dei Campionati Italiani cadetti di Jesolo: nuovo personale di 57.79 per il giovane laziale. Poi il tempo mette giudizio (per la pioggia l’asta femminile, dopo i primi salti, viene annullata e rinviata a domani) e la tribuna dello Stadio Picchi si esalta soprattutto per le imprese degli ostacolisti: sia la bolzanina Alessandra Realdon (11.56/+1.6), sia il lombardo Marco Bigoni (13.17/+1.1) accarezzano i primati di categoria detenuti dall’azzurra Veronica Borsi (11.48) e da Luca Berti Rigo (13.15). Un’ivoriana di stanza a Rubiera, Zaynab Dosso, domina la velocità (9.87/+0.5: miglior tempo di sempre sugli 80m per un’atleta al primo anno cadette). Il titolo maschile degli 80m va invece a Filippo Tortu – figlio e fratello d’arte – capace di correre in 9.09 sia in batteria sia in finale vento nullo): il lombardo, scuola Riccardi, entra così nella top-10 di sempre. Assolo di Francesca Tommasi sui 2000 metri: la veronese, allieva di Gianni Ghidini, conferma la sua quarta posizione nella lista di sempre (6:14.77). Il meglio dei concorsi arriva dalla pedana dell’asta: il friulano Max Mandusic, dopo aver saltato 4.40 alla prima prova, tenta invano con 4.60 la quota del record italiano detenuto da Luigi Colella (4.56). Nel lungo cadette vince (5.59/+1.2) Adriana Pizzuti, la goriziana allieva dell’ex campione del mondo di triplo indoor Paolo Camossi.

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LE GARE DELLA PRIMA GIORNATA - POMERIGGIO (a questo LINK le gare della mattina) 

KINDER+SPORT CUP – L e classifiche della Kinder+Sport Cup  al termine della prima giornata vedono la Lombardia guidare sia al maschile che al femminile. Tra i Cadetti (dopo 9 gare) i biancoverdi sono in testa con 175 punti davanti al Lazio a quota 160 e al Veneto a 152. Le Cadette lombarde invece hanno raggiunto quota 186, con il Veneto e la Toscana a 175 punti. Sulla pagina dei risultati sono disponibili anche le classifiche per gruppi di specialità, ovvero velocità-ostacoli, mezzofondo-marcia, salti e lanci. 

Martello M (finale) - Il titolo del martello cadetti, ultima gara in programma nella prima giornata della Kinder+Sport Cup, va al lombardo Marco Leone che già al secondo lancio sigla 57.85, ribadendo poi la leadership di categoria con un ultimo tentativo da 57.57. Dietro di lui, a mezzo metro di distanza, Omar Chirico - scuola giovanile della Finanza, classe '99 - con la misura di 57.34 mentre si ferma a 55.44 il piemontese Alessandro Martinengo. Restano peraltro lontane le misure di Tiziano Di Blasio, il romano che nella sua militanza nella categoria aveva migliorato più volte il primato nazionale e dominato le ultime due finali tricolori.

Triplo F (finale) – Start-list molto affollata ed il primo fremito arriva già nella seconda delle tre serie in programma, quando la lombarda Asia Lambrughi fa 11.40 e si qualifica tra le migliori otto (arriverà quarta, alla fine). Poi una lotta sul filo dei centimetri che premia (11.71/+1.0) la livornese Sara Biricotti: dopo otto anni di ginnastica artistica, con predilezione per le figure acrobatiche, è stato Massimo Favoriti – una delle anime dell’Atletica Livorno – a convincere la ragazza a provare lungo e poi triplo (in questa stagione ha migliorato di quasi tre metri). A proposito di saltatrici toscane, su questa stessa pedana, un paio di anni fa, si era rivelata Benedetta Cuneo (l’aretina protagonista in estate ai Mondiali U18 in Ucraina con due finali iridate). Tra le piazzate, dopo la lombarda Lucrezia Gritti, si fa largo la ragazzina sarda Sara Zuccheddu, classe ’99 (11.52/+0.4): pochi muscoli, tanta grinta, nella passata stagione era stata la miglior lunghista nella categoria “ragazze”.

Asta M (finale) – Anche qui un pronostico quasi obbligato: enorme la superiorità del capolista stagionale Max Mandusic, già secondo un anno fa su questa pedana.

L’allievo di Davide Bressan resta da solo già a quota 3.90, poi supera 4.20 alla seconda e 4.40 alla prima. C’è da ricaricare le pile per tentare anche la MPN – appartenente dal 2011 al “paisà” Luigi Colella, americano di origini foggiane (azzurro ai Mondiali U18 di Donetsk) – cosa che il nuovo campione italiano fa con molta determinazione: 4.60 sono una bella altezza a quest’età, eppure almeno un paio di tentativi sono tutt’altro che velleitari. Bell’atleta, da tenere d’occhio.

Giavellotto F (pentathlon) – Le doti di lanciatrice di Maite Vanucci sono ben note: un bel 37.29 proietta la ragazza emiliana al secondo posto in classifica con 2613 punti (due in più della toscana Michelle Pardini, anche lei buona specialista del giavellotto). In pratica all’inseguimento di Alice Lunardon (2676 punti per la leadership della portacolori delle Fiamme Oro).

Alto F (finale) – Purtroppo non c’è confronto con il passato più o meno recente della specialità: 1.65 alla terza prova basta alla toscana Erica Marchetti per vincere e l’argento va a Giulia Poeta con una quota abbastanza modesta (1.58). Il dato inconsueto? Ben cinque ragazze a pari merito si dividono il terzo posto (1.55).

Alto F (pentathlon) – La friulana Nicole Del Bianco avrebbe potuto dire la sua anche nella gara singola e quindi non sorprende il fatto di trovarla in testa alla prova multipla: 1.63 nella seconda fatica del programma, porta la ragazza della Pol. Azzanese in testa alla classifica con 1919 punti, dieci lunghezze di vantaggio sulla lombarda Sofia Montagna (1909), poi la romana, scuola Lazio, Virginia Calabrò (1877).

2000m F (finale) – Secondo le attese è un “one-girl-show”: non per niente Francesca Tommasi aveva fatto soffrire anche Nicole Reina nella passata edizione. La veronese, allieva di Gianni Ghidini, segna parziali da 1:14.22, 2:29.85, 3:07.96 (1000m), 3:45.86 – il crono stimato ai 1500 è intorno ai 4:45 – poi 5:02.31 e chiude in 6:14.77 (personale,ma sempre quarta nella lista all time). La Lombardia perde il titolo, ma piazza otto ragazze tra le prime dieci di una classifica che colloca le prime otto sotto i 6’50”: non male. La vincitrice, che aveva vinto il bronzo sui 3000m all’Eyof di Utrecht in estate, punterà proprio su questa distanza al suo debutto tra le allieve.   

200m M (finale) – Attenzione all’ordine d’arrivo: sul podio degli otto premiati vanno in cinque con la maglia della Lombardia. Ma la vittoria di Samuele Nava non è proprio agevole: il ragazzo di Erba, già calciatore nelle Giovanili del Como, ha iniziato a correre solo un anno fa e quindi i progressi stanno arrivando con regolarità (oggi 5:43.47, cinque secondi di miglioramento), ma l’esperienza non è ancora al top. Sulla sua scia in diversi riscrivono il personale: con il ragazzo di Desio Alberto Mondazzi (5:45.11) si gioca la volata per il podio anche il sardo Andrea Usai (5:45.49), fratello minore di Riccardo – protagonista su questa pista nella passata edizione – già decorato con un bel bronzo nei 1500m dell’Eyof a Utrecht, lo scorso mese di luglio.

Disco F (finale) – Si resta al di sotto dei 40 metri, ma il primo titolo della pratese Elena Varriale (39.44) è sicuramente da ricordare: manca all’appello la corregionale Matilda Chelli, rimasta fuori dalle otto, e così l’avversaria più agguerrita è Mayra Nardozza, una ragazza colombiana adottata all’età da quattro anni da una famiglia milanese.

Marcia 4000m M (finale) – Il nuovo campione italiano, Pietro Zabbeni, aspirava al titolo da un anno: ma, dopo la squalifica sofferta al penultimo giro nella passata edizione, il bresciano di Vobarno ha deciso di prendere questa esperienza senza grandi patemi e ha avuto ragione (18:09.16, comunque ben lontano dal personale). Tra i pretendenti al titolo, si perde nel corso della gara il pugliese Roberto Specchia (squalificato li prospetto della Don Milani) e così la reputazione del movimento regionale più decorato a livello giovanile viene onorata da Nicolas Fanelli, classe ’99 e prodotto brindisino dell’Atl. Cisternino (18:15.29). Sul piano del cronometro, nulla da dire: in nove vanno sotto i 19 minuti.

Triplo M (finale) – In sei vanno sopra i 13 metri e quindi il livello medio è apprezzabile: solo che il vertice resta un metro dietro rispetto al Tobia Bocchi della passata edizione. Onore al merito: Mauro D’Ambra deve comunque fare il personale (13.63/+0.6) per indossare la sua fiammante maglia tricolore. Il campano, napoletano di Calsanuovo che si allena a Cercola con Pasquale Borriello, aveva 13.47 in partenza.

Giavellotto M (pentathlon) – Sempre più leader della classifica provvisoria è Michele Brini, perché 51.85 sono quasi 10 metri in più dei rivali più vicini: vero è che mancano due o tre spanne per tenersi in linea con la gara-record di Castelfranco Emilia, dove il ragazzo di Lugo aveva lanciato a 52.66.

Dopo tre gare, Brini è nettamente al comando con 2590 punti, davanti all’aostano Jean-Marie Robbin (2329) e al lombardo Marco Gerola (2325).

80m F (finale) – Spettacolo in pista, con la volata tutta d’un fiato che porta al titolo l’ivoriana di Rubiera Zaynab Dosso: 9.87 (+0.5) è il tempo che scava un distacco incolmabile sulla reggiana Laura Fattori(10.11) e ancor più sulle altre. Se le cose andranno secondo le attese, la staffetta potrebbe riservare altre soddisfazione per la rappresentativa dell’Emilia Romagna: in questa finale c’era anche la modenese Eleonora Iori (quinta), mentre la Lombardia ha piazzato le sue tre finaliste al terzo, quarto e ottavo posto. Saranno le alchimie dei cambi a dare il responso.

80m M (finale) – Le batterie non avevano dato indicazioni errate: si conferma Filippo Tortu, ghe eguaglia il tempo della mattinata (9.09, in piena “top 10” di sempre sulla distanza). Il podio è di assoluto valore, grazie al 9.18 di Michael Fichera, il ragazzo di Lignano, e al 9.19 del  reggiano di famiglia romena, Alexandru Zlatan.

Marcia 3000m F (finale) – Lacrime e un mezzo giallo all’arrivo: davanti a tutte c’è Anthea Mirabello, ma la ragazzina di Cassino viene squalificata e tolta di classifica, così la maglia tricolore spetta alla gemella, Angelica Mirabello: entrambe vengono allenate nei centri giovanili della Finanza dal papà Fabrizio, ex marciatotre. E’ il momento dell’Abruzzo, con Vanessa Tomei - scuola di Mario De Benedictis all’Hadria Pescara – alla piazza d’onore.

Martello F (finale) – Successo che sa anche un po’ di storia per l’Abruzzo: in una finale che vede un progresso generale, ad Alessia Beneduce basta arrivare a pochi centimetri dal personale (52.63 contro 52.71) per agguantare la maglia tricolore. La ragazza pescarese era già stata quinta un anno fa, quando il martello era diventata la sua specialità solo da pochi mesi. La nuova campionessa vive a Silvi Marina e si allena a Pescara con Enzo Imbastaro, storica figura dell’atletica cittadina.

100hs M (finale) – Anche le barriere cadetti rischiano di veder cadere il primato di categoria: qui Marco Bigoni – milanese di Buccinasco allenato da Alberto Marabini– arriva ad appena 2/100 dalla MPN di Luca Berti-Rigo (13.15 nel 2003) e brucia la finale in 13.17 (vento +1.1) trascinandosi dietro un bel po’ di agguerriti rivali. Si Conferma con 13.34 il reatino Stefano Santoprete, mentre Loris Manojlovic – l’eclettico marchigiano allenato dall’ex azzurra giovanile Adalgisa Vecchiola – scende a 13.35.  

80hs F (finale) – Solo 8/100 di secondo separano Alessandra Realdon dalla MPN di Veronica Borsi: 11.56 rappresentano però la seconda prestazione italiana di sempre per la ragazza seguita alla LC Bozen da Hans Pircher. Vento assolutamente nella norma (+1.6) e condizioni ambientali tornate finalmente alla ragione. Sorride il cronometro anche per Martina Millo (11.61), seguita a Trieste da Alessandro Coppola: le piacerebbe praticare il salto con l’asta. E poi l’11.63 di Elisa Di Lazzaro, l’altra ragazza triestina che ricordavamo trasferita a Fidenza. Chiude delusissima Irene Giovannini.

Alto M (pentathlon)Michele Brini mantiene la testa anche se deve fermarsi a quota 1.70 (stessa misura della sua gara record): i migliori sono il reatino Lorenzo Irrera e il friulano Davide Arpioni (1.79), ma bene si sta comportando anche l’aostano dell’Atl. Calvesi Jean Marie Robbin.

80hs F (pentathlon) – Sono la lombarda Sofia Montagna e la laziale Virginia Calabrò a sfruttare le doti specifiche da ostacoliste: 12.00 e 12.01 sono tempi degni della finale individuale. Immediatamente a ridosso, le detentrici delle migliori prestazioni stagionali multiple, come Alice Lunardon e Nicole Del Bianco.

Lungo M (finale) – E’ Emanuele Pomponi, romano di Aprilia, il nuovo campione italiano del lungo: l’anno scorso  si era cimentato nel triplo. Un paio di ottimi salti (6.51/-0.6 vincente e poi un 6.45 finale), oltre ad un paio di nulli non disprezzabili, scavano il gap decisivo con la concorrenza: a Nettuno lo allena l’ex lunghista russo Vladimir Kalmykov. 

Raul Leoni

I CAMPIONI ITALIANI DEL 2013 (in aggiornamento)

CADETTI
80m: (0.0) Filippo Tortu (lom) 9.09
2000m: Samuele Nava (lom) 5:43.47
100hs: (+1.1) Marco Bigoni (lom) 13.17
Asta: Max Mandusic (fvg) 4.40
Lungo: Emanuele Pomponi (laz) 6.51 (-0.6)
Triplo: Mauro D’Ambra (cam) 13.63 (+0.6)
Martello: Marco Leone (lom) 57.85
Giavellotto: Giacomo Biserna (laz) 57.79
Marcia 4000m: Pietro Zabbeni (lom) 18:09.16


CADETTE
80m: (+0.5) Zaynab Dosso (emr) 9.87
2000m: Francesca Tommasi (ven) 6:14.77
80hs: (+1.6) Alessandra Realdon (aad) 11.56
Alto: Erica Marchetti (tos) 1.65
Lungo: Adriana Pizzuti (fvg) 5.59 (+1.2)
Triplo: Sara Biricotti (tos) 11.71 (+1.0)
Disco: Elena Varriale (tos) 39.44
Martello: Alessia Beneduce (abr) 52.63
Marcia 3000m: Angelica Mirabello (Laz) 14:56.35


 

 

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