Oslo DL: Ingebrigtsen 3:27.95, Warholm 46.52

15 Giugno 2023

I due assi norvegesi esaltano la quinta tappa della Diamond League: record europeo nei 1500, velocissimi i 400hs. Otto world lead, nove primati del meeting
di Marco Buccellato

Il quinto meeting stagionale della Wanda Diamond League a Oslo offre uno spettacolo ancora straordinario dopo le meravigliose tappe del Golden Gala e di Parigi. Allo stadio Bislett i big norvegesi sono i protagonisti: a Jakob Ingebrigtsen non riesce l'assalto al record del mondo di Hicham El Guerrouj (3:26.00), ma il campione olimpico vince uno dei più entusiasmanti 1500 di sempre in 3:27.95, limando il già suo primato europeo di 3:28.32. In otto sotto i 3:30, un record nel record. Karsten Warholm esordisce con uno stordente 46.52 nei 400 ostacoli, quarta prestazione della storia. Meeting favoloso, con tre record della Diamond League, otto primati mondiali stagionali e nove record del meeting. Mezzofondo in formato galattico, con il 5000 uomini vinto dall'etiope Yomif Kejelcha sull'ugandese Jacob Kiplimo con identico 12:41.73, e con il record del mondo U20 e U18 nel miglio dell'etiope Birke Haylom (4:17.13). World lead anche con l'olandese Femke Bol nei 400 ostacoli donne in 52.30, l'ivoriana Marie-Josée Ta Lou nei 100 metri in 10.75 (+0.9), la keniana Beatrice Chebet nei 3000 in 8:25.01 e il polacco Wojciech Nowicki nel martello (81,92). Altri successi con lo sprinter USA Erriyon Knighton nei 200 metri in 19.77 (+0.6), Armand Duplantis con 6,01 e tre errori a 6,12, il sudafricano Wayde Van Niekerk nei 400 in 44.38. Nei concorsi, Yulimar Rojas vince il salto triplo con 14,91 (+2.1), lo svizzero Simon Ehammer il lungo con 8,32 (0.0), l'olandese Jorinde Van Klinken il disco con 66,77 e la canadese Sarah Mitton il peso con 19,54.

LA CRONACA DELLE GARE

Norvegia, Norvegia, Oslo non tradisce e i suoi astri danno spettacolo. Per Jakob Ingebrigtsen c'è il primato europeo nei 1500 metri in cui dava l'assalto al record del mondo di Hicham El Guerrouj (3:26.00, Golden Gala 1998), un 3:27.95 che ne fa il primo europeo a scendere sotto i 3:28 e gli permette di strappare al marocchino il primato del meeting, e collocarsi al sesto posto nei migliori performer della storia. Gara di eccezionale intensità, con il norvegese che non riesce a staccare gli avversari, ma li trascina nel gorgo dell'eccellenza cronometrica. Dietro il fenomeno, scendono in otto sotto i 3:30 (il primato era di sette), con doppio record d'area dello statunitense Yared Nuguse (terzo in 3:29.02) e dell'australiano Oliver Hoare (3:29.41, appena settimo!). A meno di un secondo da Ingebrigtsen un immenso Mohamed Katir, lo spagnolo che chiude in 3:28.89. 

Pochi minuti prima del clou del meeting, ha rischiato di prendersi tutta la scena l'urlo del vichingo Karsten Warholm, che al Bislett due anni fa vinse con il record del mondo dei 400 ostacoli di 46.70. Stasera, all'esordio stagionale, strepitoso 46.52, quarta prestazione assoluta all-time, record della Diamond League e del meeting, top-stagionale 2023 sbriciolato di oltre un secondo, a 58 centesimi dal suo eccezionale primato mondiale di 45.94 (Tokyo Olympics). L'impressione è di una furia, perfetto sull'ostacolo e a ogni ripartenza, dimostrando di essere sempre lui il numero uno della specialità. Nella scia del norvegese, importante progresso e ennesimo record personale per lo statunitense CJ Allen (47.51) e gran gara anche del francese Happio, che migliora lo stagionale in 48.13. Nei 400 ostacoli donne ancora una straordinaria distribuzione per Femke Bol, che in 52.30 abbatte la miglior prestazione modiale 2023, sua con il 52.43 del Golden Gala di Firenze, firmando il suo quarto crono in carriera, anche quarta prestazione europea all-time e quindicesimo crono assoluto della specialità. Dai 250 metri ai 300 scava un solco tra sé e le avversarie e chiude in modalità regale. Damigelle d'onore la giamaicana Rushell Clayton (53.84) e la panamense Gianna Woodruff (54.46), entrambe al primato stagionale. 

La serata di Oslo si illumina anche con il fantastico 5000 metri vinto, a pari tempo (!) e dopo un finale entusiasmante, dall'etiope Yomif Kejecha in 12:41.73, stesso tempo dell'ugandese argento olimpico e mondiale dei 10.000 metri Jacob Kiplimo, che chiudono una delle più belle gare di sempre sulla distanza con la quinta prestazione mondiale di sempre, sesta assoluta, e nuovo record del meeting strappato a Sua Maestà Kenenisa Bekele (12:52.26 vent'anni fa). L'altro Bekele in gara oggi, Tilahun Haile Bekele, firma anche lui il personale in 12:46.21. Sotto i tredici minuti anche lo statunitense Joe Klecker, il guatemalteco Grijalva e lo spagnolo naturalizzato Ndikumwenayo, che in 12:58.60 migliora il personale stablito al Golden Gala collocandosi al settimo posto nelle graduatorie europee di sempre. Gara sostenuta, un gruppo di dodici atleti in fila a dettare le danze, con Kiplimo a guidare ai 3000 in 7:47.20. L'ultimo chilometro è di rincorse e attese guardinghe, prima dell'ultimo straordinario giro spalla a spalla tra Kejelcha e Kiplimo.

World lead anche nei 3000 donne dominati in 8:25.01 (record del meeting) dalla keniana Beatrice Chebet che ha sfoggiato sagacia tattica per assicurarsi il successo cambiando marcia a 500 metri dal traguardo. Tris keniano all'arrivo, con seconda Lilian Kasait Rengeruk (8:25.90, personale), terza Margaret Chelimo Kipkemboi in 8:26.14. Dietro, primato ugandese per Sarah Chelangat, sesta in 8:32.53. Di passaggio sui 2000 metri, miglior crono stagionale della Rengeruk in 5:41.87. 

Il mezzofondo regala emozioni anche con l'ennesimo record mondiale sul palcoscenico del Bislett Stadium, il favoloso 4:17.14 nel miglio della 17enne etiope Birke Haylom, che dopo il record africano U18 nei 1500 metri a Rabat (3:57.66), schianta il primato mondiale U20 e ovviamente quello U18 con una gara sontuosa in cui firma, oltre al doppio primato, il miglior crono dell'anno e il record del meeting. Cory McGee, seconda in 4:18.11, chiude con la terza prestazione USA all-time, l'australiana Jessica Hull toglie oltre un secondo e mezzo al suo record d'Oceania per chiudere in 4:18.24. Oslo regala anche il miglior 100 donne della stagione, vinto dall'ivoriana Marie-Josée Ta Lou in 10.75 (+0.9), dimostrando ancora di essere la miglior sprinter del momento, dopo il successo del Golden Gala. Fila via dopo 50 metri con azione assolutamente efficace e lascia a grande distanza la bahamense Anthonique Strachan, ancora al personale in 10.92, e strapazzando l'iridata dei 200 e bronzo olimpico dei 100 Shericka Jackson (10.98), lo stesso crono della coppia british Dina Asher-Smith e Daryll Neita, quarta e quinta. African affair anche nei 400 metri maschili, vinti dal recordman mondiale Wayde Van Niekerk in 44.38 sullo zambiano leader mondiale stagionale Muzala Samukonga (44.49), che precede di due centesimi Vernon Norwood (44.51, stagionale). Primato di Norvegia per il 20enne Havard Bentdal Ingvaldsen, un piccolo Warholm, quarto in 44.86 con oltre un secondo di miglioramento sul vecchio personale, prendendosi il lusso di battere il campione europeo Matthew Hudson-Smith (44.92). La serata si chiude con il terzo record della Diamond League della serata, il 3:28.38 del quartetto britannnico femminile nella gara non-Diamond della staffetta 4x400.

I 200 metri, invece, sono di marca USA con il femoneno 19enne Erriyon Knighton, che sbanca la barriera dei venti secondi per la tredicesima volta in carriera, firmando con la splendida eleganza della sua corsa il primato del meeting in 19.77 (+0.6). Si difende bene il cubano Reynier Mena in 20.09, terzo il liberiano Fahnbulleh in 20.23, che precede il dominicano Ogando e il campione olimpico Andre De Grasse, che rosicchia altri centesimi allo stagionale e chiude in 20.33. Non stacca il voucher del record del meeting Armand Duplantis: resta suo, con il 6,02 di un anno fa, ma stasera vince con 6,01 al secondo assalto, tentando invano il mondiale stagionale a 6,12. Secondo Chris Nielsen con 5,91 alla prima prova (Mondo alla seconda), terzo il neo-seimetrista filippino Obiena (5,81).

Spettacolo in pedana anche con il salto triplo femminile, dove si impone la primatista del mondo Yulimar Rojas con 14,91 appena ventoso (+2.1) con un altro salto legale di 14,86 (+0.4), un centimetro meno della cubana Leyanis Perez, al personale di 14,87 (+1.4), seconda. Nella finale a tre allunga l'ucraina Maryna Bekh-Romanchuk, che atterra a 14,75 (+0.4). La venezuelana oro olimpico, nonostante le misure, non ha ritrovato la quadratura tecnica dell'ultimo biennio, con un hop apparentemente più corto e uno step appena più lungo. Nel lungo uomini il favorito campione olimpico Miltiadis Tentoglou perde dallo svizzero Simon Ehammer (8,32/0.0) e dallo statunitense Marquis Dendy (8,26/+0.6). Per il greco 8,21/-0.5, ma con tutti i salti validi oltre gli 8 metri. 

Lanci al Bislett: nel martello uomini (gara non valida per il diamante) cadono il record della Diamond League e la miglior prestazione mondiale 2023 con serata magica del polacco campione olimpico Wojciech Nowicki, un 81,92 che è anche il primato del meeting. Lo statunitense Rudy Winkler (79,42) e il canadese Ethan Katzberg (77,93) formano con Nowicki (al suo attivo altri due lanci oltre i 79 metri) il terzetto migliore di giornata. Ancora sotto i vecchi standard il pluricampione del mondo Pawel Fajdek, tuttavia allo stagionale con 76,50 (quinto). Nel disco donne nel duello tra Valarie Allman (66,18) e Sandra Perkovic (65,26) spunta l'olandese Jorinde Van Klinken, che al quinto lancio passa in testa con 66,77 e si assicura il successo. Peso donne con le migliori cinque in dieci centimetri. Vince la canadese Sarah Mitton, dopo alcune gare poco esaltanti, con 19,54, due centimetri sopra la statunitense leader mondiale stagionale Maggie Ewen (19,52) e la giamaicana Danniel Thomas-Dodd (19,44), che guadagna la finale a tre per il secondo miglior lancio rispetto alla campionessa del mondo Ealey, quarta con la stessa misura.

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