Olimpiade la Giamaica vola in 36.84

11 Agosto 2012

Giamaica-record nella 4x100 (36.84). Farah bis d'oro nei 5000. Trinidad incredibile oro nel giavellotto con Walcott. Russia superstar con Chicherova (2,05) e Savinova (1:56.19). La 4x400 donne agli USA

di Marco Buccellato

Alle Olimpiadi di Londra l'atletica in pista chiude con grandi emozioni: la Giamaica vola su un altro pianeta e vince l'oro della 4x100 stabilendo il nuovo primato del mondo in 36.84, frantumando il muro dei 37 secondi con Carter, Frater, Blake e Bolt. Battuti gli Stati Uniti (Kimmons, Gatlin, Gay, Bailey), medaglia d'argento, che in 37.04 hanno eguagliato il limite che i giamaicani avevano stabilito a Daegu. Il bronzo a Trinidad & Tobago in 38.12, ufficializzato dopo la squaliica del Canada. Oro fantastico a Anna Chicherova nella finale del salto in alto, vinta con 2,05, con argento all'americana Brigetta Barrett e bronzo all'altra russa Svetlana Shkolina, entrambe salite a 2,03. Mo Farah, dopo l'oro sui 10000 metri, firma anche i 5000 al termine di una volata di 600 metri, chiudendo in 13:41.66 sull'etiope Gebremeskel (13:41.98) e sul kenyano Longosiwa (13:42.36). E' ancora Russia (oggi quattro medaglie d'oro) con la vittoria di Mariya Savinova in 1:56.19 sulla sudafricana Caster Semenya (1:57.23) e Yekaterina Poistogova (1:57.53). Oro agli USA nella 4x400 donne in quota Felix e Richards-Ross (3:16.87) davanti alla Russia (3:20.23) e alla Giamaica (3:20.95). Infine, l'incredibile esito della finale del giavellotto maschile, vinta con 84,58 dal campione mondiale junior Keshorn Walcott, che porta Trinidad al primo successo di un paese non europeo nella storia dei Giochi Olimpici, sull'ucraino Oleksandr Pyatnytsya (84,51) e sul finlandese Antti Ruuskanen (84,12).

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4x100 uomini (finale) - Le Olimpiadi si chiudono nel segno di un quarto record mondiale, Bolt & C. schiantano gli Stati Uniti in una finale che non ha aggettivi scendendo per la prima volta nella storia sotto i 37 secondi, distruggendo il cronometro nel nuovo record mondiale di 36.84, con il quartetto formato da Nesta Carter, Michael Frater, Yohan Blake e Usain Bolt (sei medaglie d'oro in due Olimpiadi). L'aria era quella del possibile record del mondo dopo quanto visto nelle semifinali, e il quartetto degli Stati Uniti (Trell Kimmons, Justin Gatlin, Tyson Gay e Ryan Bailey) è stato degnissimo avversario, chiudendo in 37.04, cioè pareggiando il precedente limite che la Giamaica segnò a Daegu l'anno scorso. Sostanzialmente pari al primo cambio con i due fortissimi partenti Kimmons e Carter, e in lieve svantaggio giamaicano dopo le frazioni di Gatlin e Frater, è stato Yohan Blake a divorare in curva Tyson Gay dall'interno (sesta corsia Blake, settima Gay). Il brivido all'ultimo cambio, un po' schiacciato tra Blake e Bolt, ma Ryan Bailey non ha avuto nessuna possibilità di provare a vincere, ingoiato da Bolt nello spazio di dieci metri prima che il giamaicano mantenesse la velocità di crociera fino al traguardo. Terza la fantastica squadra di Trinidad (una nazione già in delirio, oggi, per il fantascientifico oro nel giavellotto), con Keston Bledman, Marc Burns, Emmanuel Callender e Richard Thompson al bronzo in 38.12.

Amarezza del Canada, squalificato per invasione di corsia da parte di Connaughton prima di ricevere il testimone da Smith, terzi al traguardo e dopo pochi minuti in lacrime, col viso asciugato dalla propria bandiera nazionale. Quarta è la Francia, che con l'ultima frazione ha dilapidato la medaglia, in 38.16. A Londra, come a Daegu, Berlino e Pechino, si chiude nel segno di Bolt.

ALTO DONNE (finale) - Vince la più brava di tutte, l'elegante e sontuosa Anna Chicherova, che ha commesso un solo errore a 2,05 e poi è volata sull'asticella in bellezza al secondo tentativo. Una gara di altissimo livello con quattro atlete sopra i 2 metri, e ben 3 oltre la misura di 2,03. La Chicherova nell'ultimo periodo era parsa meno inattaccabile che in altri momento della carriera. Oggi, come a Daegu l'anno scorso, ha lasciato un'impressione maestosa. Argento alla sorpresa americana Brigetta Barrett, salita a 2,03 migliorandosi di 2 cm, così come l'altra russa Svetlana Shkolina, senza errori fino ai 2,00 poi salita al personale con tre prove a 2,03, medaglia di bronzo. Brava anche la campionessa europea Beitia, quarta con 2,00. La grande delusa della finale olimpica è Chaunte Lowe, solo sesta in 1,97, battuta anche dalla campionessa olimpica uscente Tia Hellebaut, con la stessa misura.

5000 metri uomini (finale) - Il secondo trionfo di Mo Farah allo Stadio Olimpico, al termine di una gara a due facce: tre chilometri scivolati corricchiando con un'andatura superiore ai 3 minuti al chilometro, poi il ritmo è stato animato dai due etiopi Gebremesnel e Alamirew. Non succede niente di particolare fino a 650 metri dall'arrivo, quando Mo Farah si assume la responsabilità del comando, senza far partire la volata secca, ma lasciandosi inseguire, ed è qui che opera la selezione. Lo statunitense Rupp cerca di risalire all'esterno ai 500 metri ma si spegne. Farah e il kenyano Longosiwa alzano la posta al suono della campana, lasciandosi alle spalle molti degli avversari. A 200 metri dall'arrivo Farah guida ancora la volata ormai lanciata su Longosiwa e Gebremeskel, inseguono il marocchino Iguider, Bernard Lagat e l'altro kenyano, lo junior Koech. Farah è il più risoluto e deciso, è lui a farsi cacciare e i cacciatori non sono forti come lui. Completa la grande doppietta e dà il primo oro alla Gran Bretagna nella storia della specialità in 13:41.66. Gebremeskel coglie l'argento negli ultimi trenta metri in 13:41.98 superando Longosiwa (bronzo in 13:42.36), logorato dall'inseguimento a Lagat, che è quarto in 13.42.99. Quinto il kenyano Koech, sesto Iguider, settimo Rupp.

800 donne (finale) - Al termine di una grandissima finale vince la russa Mariya Savinova in uno spettacolare 1:56.19 dopo il violento allungo di Pamela Jelimo, passata ai 600 in 1:25.89, che si pianta in modo clamoroso a 40 metri dall'arrivo cedendo lo scettro olimpico conquiatato a Pechino e perde tutto, anche il podio, finendo stremata. La Savinova ha raggiunto la Jelimo all'ingresso in rettilineo e l'ha lasciata sul posto in scioltezza.

Caster Semenya è rimasta in fondo al gruppo e forse ha perso l'occasione iniziando troppo tardi a recuperare col suo ritmo senza strappi ma implacabile, e ha chiuso seconda in 1:57.23, mentre la russa Yekaterina Poistogova ha trovato il jolly del bronzo (in 1:57.53) e un'avversaria, la Jelimo, che si è lasciata superare sul traguardo senza difendere la medaglia (1:57.59). Sotto l'1:58 anche la statunitense Alysia Johnson-Montano, che ha fatto l'andatura nel primo giro mettendosi in testa e, in sostanza, facendo un favore a tutte. La Russia torna sul podio e all'oro dopo 16 anni, quando a Atlanta si registrò il trionfo di Svetlana Masterkova.

GIAVELLOTTO uomini (finale) - Cose che possono succedere solo nell'atletica. L'esito più incredibile che si potesse prevedere, il successo del campione mondiale junior Keshorn Walcott, classe 1993, un ragazzo che due anni fa lanciava a 67 metri e quest'anno, gara dopo gara, aveva già migliorato il record centroamericano junior in quattro occasioni. La gara gli ha sorriso subito, con i primi due lanci da record nazionale (83,51 e 84,58), poi il vento ha complicato le cose agli avversari, incapaci di produrre misure degne di una finale olimpica (la finale tecnicamente meno bella delle ultime cinque Olimpiadi). Walcott consegna a Trinidad & Tobago e alla tradizione della specialità (mai una vittoria olimpica di un atleta non europeo) uno storico, incredibile oro. Argento all'atleta più costante della stagione, l'ucraino Oleksandr Pyatnytsya, che ha perso l'oro per pochi centimetri (84,51). Bronzo al numero due finlandese Antti Ruuskanen (84,12). Cede lo scettro dopo due ori consecutivi il norvegese Andreas Thorkildsen (sesto), battuto anche da Vítezslav Veselý e Tero Pitkämäki. A conferma dell'aria nuova che tira nei concorsi, ecco anche un kenyano, Julius Yego, dodicesimo in finale.

4x400 donne (finale) - Finale senza storia in quota Stati Uniti, che vincono il terzo oro olimpico consecutivo in 3:16.87 col quartetto composto da Deedee Trotter, Allyson Felix (al terzo oro dei Giochi 2012), Francena McCorory e Sanya Richards-Ross, già padrona dei 400 metri. La Trotter è partita forte e cambiato da prima con la Felix, che ha subito scavato un abisso di circa 12 metri con le russe e le giamaicane, le prime inseguitrici. Ceduto il testimone alla McCorory, il gap si è fatto ancora più consistente. Sanya Richards-Ross ha chiuso con un'ottima frazione sotto i 49 secondi, a oro ormai vinto con manifesta superiorità. Argento alle russe con Yulia Gushchina, Antonina Krivoshapka, Tatyana Firova e Natalya Antyukh (due ori anche per lei dopo quello dei 400 ostacoli) in 3:20.23, bronzo alle giamaicane (Christine Day, Rosemarie Whyte, Shericka Williams, Novlene Williams-Mills) in 3:20.95.

Usain Bolt Mo Farah Londra 2012 Olimpiadi

Il siparietto tra Mo Farah, oro di 5000 e 10000 metri, e Usain Bolt, tre ori nella velocità con record mondiale della 4x100 (foto Colombo/FIDAL)

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