Olimpiade Rudisha oro e record 1:40.91

09 Agosto 2012

A Londra, il keniano frantuma il muro dell'1:41 in una gara storica negli 800 metri

di Marco Buccellato

E' un fenomeno, un campione straordinario, un immenso favoloso portento della natura il David Rudisha che sceglie il palcoscenico più importante dello sport planetario, la finale dei Giochi Olimpici a Londra, per abbattere l'incredibile muro dell'1:41 sugli 800 metri abbassando il record mondiale (1:41.01 a Rieti nel 2010) a 1:40.91, una delle imprese più grandi nella storia dell'atletica moderna. Lo fa senza l'aiuto delle lepri, come d'abitudine nei meeting, lo fa perché lo cerca, lo vuole e se lo prende, regalando al suo Kenya la quarta medaglia d'oro nellla storia olimpica della specialità. Altrettando straordinario lo strepitoso record mondiale junior centrato da Nijel Amos, diciottenne del Botswana, che fissa il cronometro a un incredibile 1:41.77, quarta prestazione di sempre eguagliata, e il bronzo di Timothy Kitum, classe 1994, nemmeno 18 anni, che sale sul podio in 1:42.53. Giù dal podio, è un fiorire di prestazioni esaltate dal cronometro. Quarto lo statunitense Duane Solomon in 1:42.83, quinto l'altro americano Nick Symmonds in 1:42.95, sesto l'etiope Mohammed Aman, etiope junior e ultimo uomo sulla terra a battere Rudisha alla Notturna di Milano 2011, in 1:43.20, record nazionale. Settimo l'avversario classico di Rudisha nelle passate stagioni, il sudanese Kaki, in 1:43.32, e ultimo, si fa per dire, l'inglese Osagie, sceso a 1:43.77. Una cosa mai vista, tutti gli otto finalisti sotto l'1:44. Rudisha è transitato velocissimo in 49:28 e ha continuato a spingere non accontentandosi dell'oro. Cercava anche la leggenda. Semplicemente la più grande gara di 800 metri di tutti i tempi. E Rudisha, un atleta unico e incommensurabile, l'ha resa tale. Bellissima e leggendaria, come di più non poteva essere.

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Podio 800 metri uomini, Giochi Olimpici Londra 2012: Rudisha, Amos, Kitum

Il podio olimpico dei 800 maschili con al centro il primatista mondiale David Rudisha (foto Colombo/FIDAL)

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