Olimpiade, Brugnetti da campione in carica



Defending champion. E' il titolo del campione in carica, e sono due gli azzurri dell'atletica che potranno fregiarsi di questo appellativo nelle gare della XXIX Olimpiade: Stefano Baldini e Ivano Brugnetti. Per il secondo, è già vigilia. Si gareggerà sabato mattina, nella notte italiana (via alle 9, le 3 del mattino nel nostro paese). Si riparte da lì, da quell'arrivo nello stadio olimpico di Atene. "Sono passati 4 anni, e molte cose sono cambiate: adesso con me c'è mia moglie Cristina, e ci sono le mie figlie Vittoria e Federica. Insomma, la mia vita è diversa. Ricordi di quella giornata? Tanti, ma difficili da spiegare a parole, sensazioni magnifiche. Mi è rimasta impressa la facilità di azione, l'avanzare senza difficoltà, l'ingresso nello stadio". E l'oggi? Brugnetti è a posto con la coscienza. "Mi sono preparato bene, insieme al mio tecnico Antonio La Torre. Non credo di potermi rimproverare nulla. Sono in buone condizioni, così come lo ero in ognuna delle tre gare del triennio 2005-2007, tutte però finite male per ragioni diverse". Ora, Pechino 2008: una delle variabili è legata alle condizioni atmosferiche. L'azzurro però minimizza: "Smog? Io non ne ho sentito, perlomeno, non mi pare che qui sia molto diverso da Milano. Anche la temperatura non mi sembra un grosso problema, in estate in Italia fa anche più caldo. Se mai, la vera difficoltà verrà dall'umidità, quella è a livelli spaventosi, e potrà condizionare la gara". Tutto in un'ora, venti e spicci. Negli occhi, la "sparata" di Osaka, quando l'azzurro andò solo in testa, e finì per essere squalificato. "La lezione l'ho imparata. Non mi muoverò dal gruppo per almeno tre quarti di percorso, fino al quindicesimo chilometro. Poi, se sarò riuscito a rimanere con i migliori, vedremo. Ci proverò, perché sono il campione olimpico". Un titolo che per il milanese non è affatto una croce: "Macché. Vogliamo scherzare? Io sono sereno, perché quella è una cosa che nessuno potrà più togliermi".

Assunta Legante è la campionessa europea indoor in carica del getto del peso. Una grande carriera alle spalle, ma a Pechino è un'esordiente. "Evidentemente questa volta si è voluto andare a fondo alla questione", le parole della napoletana in riferimento ai noti problemi che l'hanno sempre tenuta lontana dai Giochi. "Non c'è nessun rischio, e sono felice che le cose siano andate così. In cosa è diversa questa vigilia? In tutto, l'Olimpiade è davvero il mio sogno", e mostra il tatuaggio a cinque cerchi che spicca sul polso sinistro. "Voglio la finale, anche se so che non sarà facile. Bisogna tentare di agguantare la misura di 18,45, o comunque arrivarci vicino". Anche Chiara Rosa, come la compagna di specialità, è convinta di questo: "Sì, anche se forse basterà anche qualcosa in meno. Io non credo di avere problemi con il fatto di lanciare al mattino presto (le 9.10, le 3.10 italiane), visto che in passato al mattino ho fatto anche 18,77, che per un po' è stato il mio personale. Sono guarita dall'infortunio muscolare di qualche settimana fa, e adesso credo di essere al meglio. Mi auguro di riuscire ad esprimere tutto quello che ho dentro".

Domenica mattina, 17 agosto (alle 7.30 locali, l'1.30 del mattino in Italia), sarà la volta delle maratonete. Bruna Genovese, Anna Incerti, Vincenza Sicari (in rigoroso ordine alfabetico) affronteranno i canonici 42 chilometri e 195 metri. Nel mirino, un piazzamento onorevole, in un contesto di livello stellare. "Sarei felice di migliorare il decimo posto di Atene 2004", le parole della Genovese, "e per questo sono andata ad allenarmi negli Stati Uniti, ad Albuquerque, dove ho trovato già in passato delle condizioni di preparazione eccellenti". La veneta ha scelto di arrivare a Pechino solo cinque giorni prima della gara: "Sì, ho fatto questa esperienza in passatoi, e mi sono sempre trovata bene, anche da un punto di vista mentale; non rimanere troppo a lungo nello stesso luogo, in attesa della gara, ha pagato". Anna Incerti è stata la migliore delle azzurre a Osaka 2007 (diciassettesima), in una prova contraddistinta dalle stesse condizioni in cui, verosimilmente, si svolgerà la prova olimpica. "Dello scorso anno ricordo il gran caldo, ma anche la rimonta nella seconda parte di corsa. E' stata un'esperienza importante, che spero di poter utilizzare anche in questa occasione". Le pretendenti al podio sono sempre le stesse: "Giapponesi su tutte, hanno maturato un potenziale straordinario, e anche se non ci sarà la Noguchi, sicuramente un'altra al suo posto potrà correre per l'oro". Vincenza Sicari si è preparata a casa, a Roma. "Ho ripetuto quello che faccio sempre, con le mie abitudini, nei luoghi familiari. Il caldo non mi impressiona, io ci sono abbastanza abituata, anzi, a dire il vero, lo preferisco a condizioni estreme di freddo. In ogni caso, farò gara di rimonta, non cercherò ritmi impossibili nella prima parte".

m.s.

Nella foto, Ivano Brugnetti ai Giochi di Atene 2004 (Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)




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