New York, vincono Mutai e Dado



Un'edizione coinvolgente della maratona di New York ha premiato la sagacia tattica di Geoffrey Mutai, 30enne keniano, e Firehiwot Dado, 27enne di Addis Abeba vincitrice già a Roma, entrambi alla prima affermazione nella Grande Mela. Le vittorie dei due africani sono giunte al termine di due copioni agonistici completamente diversi. Il kenyano ha deciso la gara negli ultimi 8 km, mentre l'etiope è stata protagonista di una lunga rincorsa sulla keniana Keitany. Record della corsa disintegrato per Mutai in 2h05'06" (precedente 2h07'43"), sul quasi omonimo Emmanuel Mutai (2h06'28") e sull'etiope Kebede (2h07'14"). Quarto il vincitore dell'anno scorso Gebremariam in 2h08'00". La Dado (2h23'15"), ha preceduto l'altra etiope Buzunesh Deba (2h23'19") e Mary Keitany (2h23"38").

La corsa: edizione numero 42, circa 47.000 partecipanti, di cui oltre 3.000 giunti dall'Italia. Geofffey Mutai è l'uomo che ha devastato Boston in primavera in quel 2h03'02" che non ha potuto fregiarsi dell'ufficialità del record mondiale, e ha rispettato il pronostico vincendo la seconda maratona in un anno sul suolo americano, demolendone il record con ampio margine. Gara decisa dopo circa venti miglia, quando Mutai con un'azione decisa riesce a sfilacciare il gruppo composto anche da Emmanuel Mutai, Gebremariam, l'esordiente Kisorio, Gharib, Keflezighi e Kebede. Nel giro di poche centinaia di metri, perde contatto anche Gebremariam, ultimo vincitore di New York, inizialmente il solo capace di reagire all'attacco del kenyano. Per Mutai un vantaggio cresciuto negli ultimi chilometri, dai circa venti secondi del 35° km fino al minuto e venti finale, inferto a Emmanuel Mutai, sceso anche lui sotto il precedente primato della corsa, così come il piccolo Kebede, primo degli etiopi, terzo in 2h07'14". Migliore europeo il campione continentale Rothlin, dodicesimo in 2h12'26".

Diversissimo ed egualmente entusiasmante lo svolgimento della corsa femminile, con l'attesissima Mary Keitany protagonista di un avvio su ritmi folli. Lasciata la compagnia al quarto chilometro, è transitata al decimo chilometro in 31'54", il miglior passaggio di sempre in una maratona, ed ha aumentato il vantaggio fino a raggiungere i due minuti e mezzo, transitando in 47'57" ai quindicesimo chilometro e addisittura in 1h07'56" a metà gara. Dopo Queensboro Bridge, la fatica si è fatta sentire e la scelta di quell'avvio esagerato, col senno di poi scellerato, non ha pagato. Le inseguitrici hanno rosicchiato metro dopo metro nel lunghissimo tratto in rettilineo, fino ad apparire alle spalle della kenyana nel prima frazione di Central Park. Raggiunta dalla Dado e dalla Deba, la Keitany ha reagito ma si è arresa al 41° chilometro. Quarta, autrice di un ottimo finale, la portoghese Felix (2h25'40"), quinta la neozelandese Smith in 2h25'46", sesta la kenyana Kilel, crollata nel finale, in 2h25'57". Nella categoria Handbike da sottolineare la nuova impresa dell'ex pilota di Formula 1 Alex Zanardi, primo al traguardo in 1h13'58", due secondi meglio del polacco Wilk. Nella categoria Wheelchair, Francesca Porcellato ha chiuso trentesima in 2h09'09".

A livello maschile il primo degli italiani al traguardo è stato Antonio Santi (25° in 2h27:05) davanti all'altoatesino Hermann Achmuller (26°/2h27:19) e al campione del mondo della 100km Giorgio Calcaterra (27°/2h27:19). Da segnalare anche il dodicesimo posto assoluto (2h13:47) di Abdelkabir Saji, 35enne marocchino che vive a Cortenova, in provincia di Lecco, ed è tesserato per l'Atletica Casone Noceto. Prima tra le donne italiane, invece, è stata - come nel 2009 - Lara Mustat, ventisettesima in 2h49:38.   

m.b.

Nelle foto i vincitori della Maratona di New York 2011: sopra, il keniano Geoffrey Mutai, sotto, l'etiope Firehiwot Dado (Giancarlo Colombo/FIDAL)

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