Nanchino, altre tre finali e Prinetti record

21 Agosto 2014

Ai Giochi Olimpici Giovanili promossi Prinetti (martello, MPN 70,27), Reina (2000st, 6:41.64) e Fabbri (peso 19,17 PB)

di Raul Leoni

Lampi azzurri anche nella seconda giornata dei Giochi Olimpici giovanili, dedicata anch’essa alle fasi di qualificazione: nell’Olympic Stadium di Nanchino la piemontese Lucia Prinetti Anzalapaya demolisce il suo record italiano allieve con il primo lancio a 70.27 (precedente il 67.62 dell’argento di Baku, in occasione dell’Eyot). Al momento sarebbe al seconda prestazione mondiale dell’anno (alle spalle della magiara Zsofia Bacskay, 73.97, ma al secondo lancio l’azzurra viene sorpassata dall’australiana Alex Hulley (70.87): finale in programma domenica 24 agosto, alle 13.00 ora italiana. Nella finale A dei 2000m siepi troveremo lunedì 25 agosto (ore 14.25 italiane) la milanese di origini ucraine Nicole Reina: l’allieva di Giorgio Rondelli giunge quarta (6:41.64) nella batteria unica vinta dalla campionessa mondiale di Donestk Rosefline Chepngetich, la kenyana recente argento ai Mondiali juniores di Eugene. Sulla pedana del peso guadagna la prima qualificazione italiana in campo maschile anche il fiorentino Leonardo Fabbri: PB a 19.17 e sesto posto assoluto per l’azzurro, in un turno dominato dal fresco campione mondiale juniores Konrad Bukowiecki (22.34 subito al primo lancio per il colosso polacco). Approda in finale B con la decima misura delle qualificazioni (70.08) il martellista romano Tiziano Di Blasio. Già superato comunque  il bilancio dei finalisti di Singapore 2010, dove erano stati cinque gli azzurri piazzati nelle finali A.

STREAMING - Sarà possibile seguire la seconda edizione dei Giochi Olimpici di Nanchino in diretta streaming attraverso il seguente LINK: nanjing.ovp.olympic.tv(l’ora locale è +6.00 rispetto all’Italia).

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LE GARE DEGLI AZZURRI (21 agosto)

Martello M (qualificazioni) – Non manca su questa pedana un personaggio di illustre lignaggio per la categoria: ed è il primatista mondiale Bence Halasz, l’ungherese che non si è fatto pregare per partecipare anche ai Mondiali juniores in luglio dopo aver vinto con il nuovo record allievi di 87.16 a Baku. Stavolta il talento magiaro si accontenta di una bordata da 83.68 al secondo lancio, poi lascia da leader incontrastato la compagnia: un contesto di grandissimo spessore, dove si fa vedere lo stesso Tiziano Di Blasio, ma al romano non basta un 70.08 all’ultimo turno (la terza prestazione della sua carriera oltre i 70 metri) per agguantare una posizione tra le prime otto.

Alla fine è decimo, l’obiettivo sarà quello della finale B prevista per domenica 24 agosto alle 10.10 (4.10 in Italia): ma che la promozione fosse un compito proibitivo lo dice la misura dell’ottavo classificato di oggi, 71.91 per l’irlandese Adam King.

Peso M (qualificazioni) – Anche qui un protagonista assoluto dei recenti Campionati Mondiali juniores: l’oro di Eugene, il polacco Konrad Bukowiecki, manda in archivio la pratica della qualificazione già al primo lancio (22.34). Sopra i 20 metri va pure il romeno Toader, già argento a Baku e anche lui reduce dalla rassegna iridata della categoria superiore in Oregon: ma un “bravo” deve salutare l’impresa dell’azzurro Leonardo Fabbri, perché il toscano mette il punto esclamativo ad una promozione già ottenuta (18.91, personale di un centimetro) con un quarto e ultimo lancio da 19.17, ancora PB e quarta prestazione allievi di sempre. “Leo” si dimostra eccellente agonista e atleta in grande crescita: l’ingresso in finale non era assolutamente agevole e richiedeva una prestazione ai migliori livelli del fiorentino, compito portato a termine nel migliore dei modi.

2000m siepi F (batterie) – Superbo assolo della kenyana Rosefline Chepngetich, argento mondiale juniores di Eugene (e oro in carica allieve di Donetsk): a metà gara (3:07.03, poi 6:20.10 finale), tutte le inseguitrici – compresa l’azzurra Nicole Reina – hanno un già un gap di cinquanta metri e più. L’allieva di Giorgio Rondelli non ha difficoltà ad inserirsi nel novero delle qualificate per la finale di lunedì 25 agosto (ore 20.25/14.25 italiane): ma forse ci terrebbe a mantenere l’imbattibilità in campo europeo, che invece viene violata dal rush finale dell’ungherese Lili Anna Toth, irriducibile rivale della milanese di origini ucraine già all’Eyot di Baku. E, sul traguardo, la magiara esulta come se avesse già vinto il bronzo … in realtà, per il momento, è il terzo posto in batteria, mentre Nicole è quarta in 6:41.64 – tempo comunque non lontanissimo dalla sua MPN dei Tricolori di Rieti (6:37.85 il 20 giugno) – e si lascia sfuggire un gesto di stizza. Reazione normalissima, conoscendo la carica agonistica di questa ragazza.

Martello F (qualificazioni) – Gli azzurrini, dopo una prima tornata di qualificazioni molto positiva, continuano a rimanere “sul pezzo”: primo lancio di Lucia Prinetti Anzalapaya, et voilà … 70.27, primato italiano allieve letteralmente frantumato (il precedente era 67.62, misura d’argento all’Eyot, la serie: 70.27 68.06 67.19 nullo). Per la ragazza piemontese allenata da Renzo e Giorgio Reggiani – apparsa tonica e molto rapida in pedana, sicurissima nell’azione dinamica - si tratta in quel momento della seconda prestazione mondiale stagionale, alle spalle dell’ungherese Zsofia Bacskay (73.97), oro a Baku e reduce dai campionati iridati juniores di Eugene (brillante sesto posto nella categoria superiore). Ovviamente già ampiamente ipotecata da Lucia la finale per le medaglie, in programma domenica 24 agosto alle ore 19.00/13.00 italiane: ma nel prosieguo della qualificazione, viene sorpassata dall’australiana Alex Hulley, che le soffia anche la seconda prestazione mondiale dell’anno.

 Zsofia Bacskay è terza con 69.35.

I GIOCHI DEGLI ALTRI – Tempi di valore assoluto nella batteria unica dei 2000m siepi: avrebbe dovuto impegnarsi per la qualificazione alla finale anche lo splendido Yohanes Chiappinelli, se avesse scelto questo obiettivo anziché i Mondiali juniores (dov’è stato sesto sulla distanza canonica dei 3000st, col nuovo record allievi). L’etiope Wegene Sebsibe – qui iscritto come Sidamo – è sempre più leader mondiale stagionale, scendendo a 5:34.24: e alle sue spalle migliorano in tanti, tranne il kenyano Amos Kirui che – una volta tanto – dovrà lottare per portare il suo Paese sul podio delle siepi. Dominio europeo sulla pedana dell’alto donne: sette su otto qualificate alla finale A vengono dal Vecchio Continente (al top, 1.78, anche l’argento mondiale juniores di Eugene, la ceca Michaela Hruba). Ipoteca kenyana sui 1500 metri: Gilbert Soet è autore di una batteria impressionante per sicurezza e strapotere tattico (per lui un nuovo SB, 3:45.21). Sul rettilineo va in scena una delle prove più affollate del programma: ben quattro batterie per i 100m allieve e la qualificazione alla finale A – i soliti migliori otto tempi – divento un autentico terno al lotto. Dopo aver lottato per una medaglia nella finale juniores di Eugene, la polacca Ewa Swoboda diventa la seconda miglior allieva della stagione dietro la neo-primatista mondiale Kaylin Whitney (11.10): un fulmine da 11.30 con vento nullo, che travolge ogni concorrenza in attesa della corsa all’oro di sabato prossimo (l’avversaria più vicina è quattro metri indietro, 11.64 per la cinese Liang Xiaojing). Termina la prima fase del lungo maschile con un miglior salto (7.65) mandato a referto dal russo Anatoliy Ryapolov: e anche qui c’è rammarico per l’assenza degli azzurri che avevano presentato due ottime carte a Baku – il sardo Andrea Pianti ed il veneto Gianluca Santuz – ma per un verso o per l’altro entrambi avevano mancato il traguardo (soprattutto Pianti, in grande progresso agli Assoluti di Rovereto, qui avrebbe lottato per il podio). In ogni caso, tanto drammi per i giovanotti in pedana: tre non classificati per nulli, il brasiliano Aparecido dos Santos che salta un metro meno del PB e fallisce l’appuntamento con una possibile medaglia, insomma tutto il repertorio di una manifestazione giovanile (sia pure olimpica!). Quattro batterie piene anche per i 100m allievi: c’è più di qualche reduce dai Mondiali juniores, ma il migliore è un giovane australiano, Trae Williams, con un 10.51 (+0.1) di pregevole fattura. In finale A si va con 10.82: anche qui qualche delusione inattesa, con il sudafricano Rakaku che naufraga in 11.72 partendo da un accredito di 10.49 (!). Nel peso femminile si conferma in pieno la capolista mondiale stagionale Alyona Bugakova (18.86), la russa che a Donetsk 2013 aveva conquistato l’argento iridato: “upset” in chiave negativa più di una concorrente europea e – sempre a titolo di curiosità, come ieri nel disco – la neo-primatista italiana delle cadette Sydney Giampietro sarebbe stata competitiva con il suo 16.67 stagionale, miglior misura mondiale di una quindicenne quest’anno (ma le atlete classe ’99 sono troppo giovani per partecipare a questi Giochi).  

File allegati:
- Il sito della manifestazione


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