Nadia chiama Roma: 8:26.27 record a Rabat
25 Maggio 2025È pronta per incantare il Golden Gala Pietro Mennea. È pronta per regalare un’altra notte magica allo stadio Olimpico. Nadia Battocletti chiama Roma: una delle stelle più attese della tappa italiana della Wanda Diamond League (venerdì 6 giugno nei 5000) mette la propria firma anche sul meeting di Rabat, in Marocco. L’azzurra realizza il primato italiano dei 3000 metri con 8:26.27 (superato il suo 8:30.82 indoor e l’8:35.65 di Roberta Brunet all’aperto) ed è seconda in Diamond League alle spalle della keniana campionessa olimpica Beatrice Chebet che centra il secondo tempo di ogni epoca con 8:11.56. Applausi anche per Eloisa Coiro (ottava), al primato personale di 1:58.64 negli 800 metri: solo Dorio e Cusma meglio di lei nella storia azzurra. Bella prova dell’azzurro dell’alto Marco Fassinotti (2,25), secondo con la stessa misura del neozelandese oro olimpico Hamish Kerr (Matteo Sioli ottavo 2,21). Ottime le italiane negli ostacoli: Ayo Folorunso centra la terza piazza nei 400hs con 54.74, Giada Carmassi migliora il personale nei 100hs (terza italiana di sempre) con 12.81 (+1.2) ed è quinta, bene anche Elena Carraro con 12.89 (sesta). Quinta Roberta Bruni nell’asta (4,50), ottavo Leonardo Fabbri nel peso (21,03) con Zane Weir undicesimo (20,11).
NADIA REGALE - Un’altra eccezionale dimostrazione di forza e di eleganza. Nadia Battocletti ritocca ulteriormente il primato italiano dei 3000 metri (8:26.27) e lo fa nel palcoscenico globale della Wanda Diamond League, tra le migliori al mondo, confermando, se necessario, di aver raggiunto i vertici mondiali del mezzofondo e del fondo. L’argento olimpico dei 10.000 di Parigi è semplicemente regale: superato il suo 8:30.82 indoor e l’8:35.65 di Roberta Brunet all’aperto del 1996. Deve lasciare strada soltanto alla due volte campionessa olimpica Beatrice Chebet (Kenya) che firma la seconda prestazione della storia in 8:11.56. Sceglie un avvio cauto, la trentina delle Fiamme Azzurre, quattro ori europei al collo, mentre davanti ‘picchiano’ duro sin da subito (primo chilometro 2:44.47 per la pacer Nanyondo). Nadia perde qualche metro dal gruppo già sfilacciato ma poi cambia marcia, comincia a risalire posizione dopo posizione, e si porta al terzo posto poco dopo metà gara. Chebet ormai è lontana, ma l’etiope Ejgayehu Taye no: la mette nel mirino, la riprende, a mille dal termine si forma un tandem che diventa un trio quando rientra pure l’irlandese Sarah Healy. E se lì davanti la regina del fondo mondiale fa fuoco e fiamme riscrivendo il record africano (meglio soltanto il record del mondo della cinese Wang Junxia targato 1993, 8:06.11), nella volata per il secondo posto Battocletti sfoggia tutta la propria abilità e stacca Healy (8:27.02). C’è tutta l’Etiopia che rincorre: Taye 8:29.55, Shimket 8:32.01, Alemayo 8:32.20, Baweke 8:32.88. Nadia bussa alle porte della top ten europea di sempre della specialità: ora è undicesima.
“Era la mia prima gara in pista della stagione ed è stata veramente tosta - racconta Battocletti da Rabat - perché ho corso parecchi giri da sola: è fantastico essere arrivata seconda. Non stavo pensando al record, soltanto a correre forte. Questa gara è dedicata al mio grande amico Belay Jacomelli che ci ha lasciato la scorsa settimana, e anche alla famiglia di mia mamma Jawhara, nata in Marocco, che era tutta qui allo stadio”.
800 METRI - Senza paura, Eloisa Coiro. È il terzo ottocento più veloce della storia italiana. Soltanto Gabriella Dorio (1:57.66 a Pisa nel 1980) ed Elisa Cusma (1:58.63 a Osaka nel 2007) hanno corso più forte di quanto riuscito oggi alla romana delle Fiamme Azzurre (1:58.64), esemplare per come interpreta a viso aperto la gara di Rabat, piazzandosi nelle posizioni di testa fin dalle battute iniziali. Uno sforzo che inevitabilmente paga negli ultimi duecento metri: progressivamente viene risucchiata all’ottavo posto ma il tempo scatena la sua gioia. Frantumato il precedente personale di 1:59.07 al debutto stagionale. Vince l’etiope Tsige Duguma (1:57.42) davanti alla sudafricana Prudence Sekgodiso (1:57.52).
SALTI - Può essere soddisfatto Marco Fassinotti (Aeronautica) che si riprende un piazzamento di prestigio in Diamond League, peraltro con la stessa misura del vincitore, l’olimpionico neozelandese Hamish Kerr (2,25), in una gara che comunque, complessivamente, non risulta indimenticabile. Il piemontese aggiunge due centimetri allo stagionale superando quota 2,25 alla seconda prova. Misura che manca invece al bronzo europeo indoor Matteo Sioli (Euroatletica 2002) ottavo con 2,21 oltrepassato al secondo tentativo. Nell’asta, conquistata dalla statunitense Katie Moon (4,73), c’è il quinto posto per Roberta Bruni (Carabinieri) con 4,50 al secondo tentativo e tre errori a 4,63.
OSTACOLI - Serata decisamente favorevole per le ostacoliste azzurre. Ayomide Folorunso (Fiamme Oro) sale sull’ideale podio dei 400 ostacoli con una prova grintosa, terminata al terzo in 54.74, per incrementare nettamente lo stagionale siglato mercoledì scorso a Savona in 55.46. Per l’azzurra anche la soddisfazione di precedere il bronzo mondiale Rushell Clayton (54.83) che ritroverà il 6 giugno a Roma. Imprendibile l’olandese Femke Bel, a bersaglio con 52.46, seconda l’altra jam Andrenette Knight (53.90). Piacciono anche le specialiste dei 100 ostacoli, in particolare Giada Carmassi (Esercito) che toglie ben sei centesimi al primato personale, fino a 12.81 (+1.2 il vento) per diventare la terza azzurra della storia: meglio di lei soltanto Luminosa Bogliolo (12.75 nel benedetto 1° agosto 2021) e Veronica Borsi (12.76 nel 2013). Si muove benissimo anche Elena Carraro (Fiamme Gialle): 12.89 a cinque centesimi dal recente personale di Imperia. Chiudono rispettivamente al quinto e al sesto posto, in una gara che nonostante non mettesse in palio i punti per la finale della Diamond League di Zurigo era comunque popolata da grandi firme: la nigeriana Tobi Amusan 12.45, l’olandese Nadine Visser 12.67.
PESO - Non la migliore giornata per i pesisti azzurri Leonardo Fabbri (Aeronautica) e Zane Weir (Fiamme Gialle): Leo chiude ottavo con 21,03 alla terza gara in cinque giorni, Zane è undicesimo con 20,11. Entrambi saranno al Golden Gala Pietro Mennea il 6 giugno, come pure lo statunitense Payton Otterdahl (21,97, world lead) e il giamaicano Rajindra Campbell (21,95) che si avvicendano in testa alla gara. Terzo, e a sua volta atteso a Roma, lo statunitense Joe Kovacs (21.52).
LE ALTRE GARE - Tripudio marocchino per l’idolo di casa Soufiane El Bakkali, alla world lead di 8:00.70, ma chi stupisce è il miglioratissimo tedesco Frederik Ruppert (8:01.49). L’ottocento più veloce dell’anno lo corre il botswano Tshepiso Masalela in 1:42.70. Nei 100 è ancora Akani Simbine: mai sconfitto nei 100 in stagione, di nuovo a segno in Diamond League dopo le vittorie di Xiamen e Keqiao. In 9.95 (+0.6) il sudafricano regola il keniano Ferdinand Omanyala (10.05) e lo statunitense Fred Kerley (10.07). Giamaica nei 100 al femminile con Shericka Jackson (11.04/+0.2). A stelle e strisce i 200 con il 20.04 (+0.4) di Courtney Lindsey. Il duello dei 400 vede prevalere Jacory Patterson (Usa, 44.37) sul sudafricano Zakithi Nene (44.46). Lo statunitense Jonah Koech di slancio negli ultimi cinquanta metri per prendersi i 1500 in 3:31.43. Il giavellotto parla greco con Elina Tzengko (64,40).
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