Mondo: universo Trials, verso Budapest

10 Luglio 2023

Dai campionati USA a quelli giamaicani di Kingston, alle selezioni keniane di Nairobi. Titoli nazionali in Gran Bretagna, Germania e in mezza Europa. I Giochi del Centro America e Caraibi.
di Marco Buccellato

La contemporaneità dei campionati nazionali statunitensi e di quelli giamaicani, che occupano abitualmente gli stessi giorni nell'agenda internazionale, si è trasformata in una sfida a cronometro nelle gare di più alta suspence, con il must dell'intero pacchetto velocità ed ostacoli. A recitare il ruolo di prime attrici, la giamaicana Shericka Jackson e la primatista mondiale dei 400 metri ostacoli Sydney McLaughlin-Levrone, stavolta nei 400 metri piani. Ad accendere i fuochi dei crono superlativi ci ha pensato Sha'Carri Richardson, che nei Trials dell'Hayward Field di Eugene ha dominato i 100 metri fin dalle batterie portando la miglior prestazione mondiale stagionale a 10.71, per poi correre la semifinale in 10.75 e imporsi in finale in 10.82. Da Kingston, Shericka Jackson ha risposto in 10.65, sei centesimi sotto al precedente personale e quinta prestazione di sempre. Il doppio botta e risposta non è riuscito alla Jackson ieri notte, nelle rispettive finali dei 200. Suo il 21.71 a Kingston, un crono di antica memoria sulla distanza (fu a lungo il record del mondo delle sprinter DDR Koch e Drechsler), prima che a Eugene Gabrielle Thomas migliorasse se stessa di un centesimo in 21.60 (già 21.86 in semifinale), e impedendo alla Richardson il favoloso uno-due, seconda in 21.94.  

EUGENE DA WORLD LEAD. In vetta alle graduatorie vanno anche Sydney McLaughlin-Levrone e Katie Moon-Nageotte. Con il biglietto ungherese in tasca per gli ostacoli, la McLaughlin ha centrato l'undicesima prestazione all-time in 48.74, record dei campionati, a soli 0.04 dal record nazionale di Sanya Richards. Katie Moon, quarta nel momento cruciale del salto con l'asta (un errore a 4,61), ha reagito superando alla prima prova i 4,71, dove le avversarie hanno fallito o avevano già terminato il percorso nella misura intermedia di 4,66. Sullo slancio, 4,83 e 4,90 al primo assalto, prima di cedere davanti ai 5,01. Nelle gare maschili, vince da pronostico Chris Nilsen (5,91), ma la pedana fa vittime ilustri, come Sam Kendricks e KC Lightfoot, promuovendo invece McWorther e Bradford. Nei 400 tre personal best tra i primi quattro, il vincitore Deadmon (44.22), Quincy Hall (terzo in 44.41), Justin Robinson (44.47, quarto e escluso), stagionale per Norwood, brillante secondo in 44.39. Nel peso, il già qualificato Ryan Crouser ha onorato la rassegna e vinto con un 22,82 d'apertura e un conclusivo 22,86, permettendo al quarto, il due volte iridato Joe Kovacs (21,90), di entrare nel team mondiale al pari del secondo e del terzo classificato, Awotunde (22,10) e Otterdahl (22,09, personale).

GIOIE E DOLORI. Tante le sorprese in negativo, quanto quelle in positivo: nei 100 metri uomini vinti da Cravont Charleston in 9.95, Trials da dimenticare per Trayvon Bromell (ha corso infortunato) come per Marvin Bracy, entrambi sul podio mondiale un anno fa, e per Michael Norman e Ronnie Baker, eliminati in batteria. L'oro di Oregon '22, Fred Kerley, ha corso i soli 200 per tentare l'accoppiata iridata in Ungheria ma per un centesimo (19.86 contro il 19.85 di Courtney Lindsey) ha mancato l'obiettivo, lasciandosi scorrere davanti gli imprendibili Knighton (19.72) e Bednarek (19.82). Un centesimo di amarezza, ma ancora più amari sono i millesimi, come i due che hanno impedito a Alaysha Johnson di appaiare Masai Russell nella finale dei 100 ostacoli (12.46 per entrambe), in una finale stravinta dalla sempreverde Nia Ali (12.37) davanti all'ex-primatista mondiale Kendra Harrison (12.42).

Nelle altre gare, l'accoppiata inversa (qualificarsi nei 100 con la wild card dei 200 al sicuro) è invece riuscita a Noah Lyles, terzo nei 100 metri dietro al già citato Charleston e a Christian Coleman.
    
BENJAMIN CHIAMA WARHOLM. Rai Benjamin ha vinto la finale dei 400 ostacoli in 46.62, a un decimo da quanto fatto da Karsten Warholm nella tappa di Oslo della Diamond League. Da parte sua, il norvegese ha vinto i campionati nazionali correndo praticamente senza avversari in 46.76 (!), superando 'ultimo ostacolo quando nessun altro atleta aveva ancora raggiunto il penultimo (!!). Da pronostico, con Benjamin superano l'ostacolo Trials anche CJ Allen e Trevor Bassitt, largamente battuti in 48.18 e 48.26. Negli ostacoli alti è mancato il super-scontro in finale tra Grant Holloway (non partito) e la rivelazione Cordell Tinch, autore del miglior crono in semifinale (13.04), ma preceduto per il titolo da Daniel Roberts (13.05). Solo quarto Kyle Garland nel decathlon vinto da Harrison Williams (8.630 punti), pronostico rispettato nell'eptathlon di Anna Hall (6.677). Sufficiente un 17,22 per vincere la finale del triplo maschile (Donald Scott), un centimetro ha diviso nella pedana femminile Tori Franklin (14.44) da Keturah Orji (14.43). Athing Mu si è migliorata nei 1500 metri di oltre dodici secondi (4:03.44), ma all'olimpionica e iridata degli 800 non è bastato per vincere, battuta da Nikki Hiltz (4:03.10). Orfani della Mu, gli 800 hanno visto la defaillance di Ajee' Wilson (ultima in finale), e il successo di Nia Akins in 1:59.50. Nell'ultima giornata, successi di Valarie Allman nel disco (67,66), Brooke Andersen nel martello (78,65), JuVaughn Harrison nell'alto (2,26) e Tara Davis-Woodhall nel lungo (6,87). 

APPENDICE RECORD. Nelle gare dei campionati nazionali U20, disputate sempre a Eugene, centrato il record mondiale U18 nei 100 metri maschili dal 17enne Christian Miller in 10.06 con vento legale al limite, migliorando di 0.03 il primato dell'asiatico Puripol Boonson. Altri primati delle ultime ore: record dell'Oceania per l'australiano di origini africane Joseph Deng negli 800 metri nel meeting francese di Décines-Charpieu (1:43.99), primato del mondo U20 eguagliato nei 400 ostacoli maschili dal giamaicano Roshawn Clarke, che in 47.85 ha fotocopiato il crono dello statunitense Sean Burrell, datato 2021, nei Trials di Kingston, dove torniamo. 

KINGSTON, ANCHE BROADBELL. Detto della Jackson, carte sparigliate nei 100 uomini, con il co-favorito Ackeem Blake finito quarto e l'altro favorito Oblique Seville terzo in 10.00, battuti entrambi dalla coppia a sorpresa Rohan Watson (9.91) e Ryiem Forde (9.96). E' andata ancora peggio a Yohan Blake, fuori in batteria per falsa partenza e quarto nella finale dei 200. Il colpo da maestro dei campionati, nelle gare maschili, è stato realizzato nella finale dei 110 ostacoli, vinta in un eccezionale 12.94 da Rasheed Broadbell, già castigamatti di Grant Holloway (scontri diretti in parità, 3 a 3), con il miglior crono 2023, portandosi in scia l'immancabile Parchment (13.12) e Orlando Bennett (13.19). Quattro atlete sotto i 54" nei 400hs vinti da Janieve Russell (53.75). Il lungo è di Pinnock (8,32), 5 cm più lontano del campione mondiale 2019 Gayle (8,27), esordio stagionale di Shelly-Ann Fraser-Pryce, che come Kerley ha il posto garantito nei 100 metri di Budapest, ma ha centrato la qualificazione nei 200 di ieri notte (22.26), battuta solo dalla straripante Jackson (21.71).

Per finire, 17,68 del fenomeno Hibbert nel salto triplo, con un margine di 95 cm sul secondo classificato.

ALTRA AMERICA. In Brasile torna a lanciare lontano Darlan Romani ai campionati nazionali di Cuiaba (21,58). Dopo un anno di lontananza dalle piste, Paulo André Camilo de Oliveira vince il titolo dei 100 metri in 10.15 (9.99 ventoso in batteria). Nelle Bahamas, titolo nazionale dei 400 al big Steven Gardiner in 44.64, nella consueta cornice di Nassau. 

KENYA. Tra i migliori risultati dei Trials mondiali di Nairobi, il successo della primatista del mondo Faith Kipyegon nei 5000 in 14:53.90, il record nazionale di Mary Moraa nei 400 metri in 50.39, lo sprint con il solito gran tempo in quota di Omanyala (9.85), e il 3:59.77 nei 1500 metri di Nelly Chepchirchir. Nei 10000 uomini, 27:20.83 di Nicholas Kipkorir Kimeli, Timothy Cheruiyot vince i 1500 metri in 3:34.01, Emmanuel Wanyonyi gli 800 in 1:44.09. Fallisce l'aggancio iridato Conseslus Kipruto, ritirato nei 3000 siepi vinti dal 20enne Simon Koech in 8:25.55.

MANCHESTER, DILUVIO-HUGHES. Protagonista lo sprinter già campione d'Europa dei 100 e oro in carica dei 200 Zharnel Hughes, che ha vinto sabato i 100 metri sotto una pioggia torrenziale in un clamoroso 10.03, considerando le condizioni estreme, e stravinto i 200 ieri in 19.77 appena viziato da vento illegale (2,3 m/s). Il 10.03 dei 100 è anche il miglior crono di sempre su pista allagata, e migliora il 10.10 che un altro britannico, Linford Christie, ottenne nella Coppa del Mondo di Barcellona del 1989, con la differenza che Christie vinse con la pista allagata ma a nubifragio terminato, mentre Hughes ha corso letteralmente sotto il diluvio. Nei campionati britannici di Manchester sprint femminili a Asher-Smith (11.06) e Daryll Neita (22.25), sconfitta di Laura Muir nei 1500 (vince la Snowden), successo di Keely Hodgkinson negli 800 in 1:58.26. Nel lungo, 6,86 di Jazmin Sawyers, con vento di 2,5 m/s.

GERMANIA E GLI ALTRI CAMPIONATI NAZIONALI. In tema di lungo donne, ecco di nuovo Malaika Mihambo, due volte 6,93 ai campionati tedeschi di Kassel, dove la perla tecnica è stata ottenuta dallo sprinter Joshua Hartmann, al record nazionale dei 200 in 20.03. Tra gli altri risultati, 88,72 di Julian Weber nel giavellotto (record europeo stagionale), doppio 48.45 per gli ostacolisti Joshua Abuaku e Constantin Preis. Altro disco volante di Kristjan Ceh (70,54) al campionati sloveni di Velenje. In Croazia, titolo per il pesista Filip Mihaljevic con 21,41. In Grecia, record europeo stagionale con 8,38 di Miltiadis Tentoglou per assicurarsi il titolo nazionale del lungo a Volos. 

ROJAS 15,16. Per la primatista mondiale di salto triplo Yulimar Rojas il primo over-15 stagionale, per conquistare l'oro ai Giochi del Centro America e dei Caraibi a San Salvador, in una gara dai contenuti tecnici eccellenti per le misure delle battute, le cubane Leyanis Perez (14.98) e Liadagmis Povea (14.85), entrambe al personale. Nelle altre gare, 19.99 del dominicano Alexander Ogando nei 200, 6,86 della giovane colombiana Linares nel lungo, successo in un normale 11.14 di Julien Alfred nei 100 donne. Nei 400 metri, 44.54 di Jereem Richards e 49.95 di Marileidy Paulino. Ancora Cuba nel triplo, 17,51 di Lazaro Martinez.

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