Mondo: razzo-Bromell, 6.42 a Clemson

12 Febbraio 2023

Nel Tiger Paw Invitational l'iridato 2016 di Portland si migliora di cinque centesimi sette anni. L'attività indoor in USA, in Asia e in Europa. Maratone in Medio Oriente a Dubai e Riyadh.
di Marco Buccellato

Nell'infinito weekend USA, oltre ai Millrose Games di ieri sera, ecco il riscatto di Trayvon Bromell, sconfitto solo pochi giorni fa sui 60 metri da Noah Lyles a Boston, e ora nettamente alla miglior prestazione mondiale stagionale a Clemson. Forte di un primato di 6.47, risalente alla finale mondiale indoor di Portland (vinta), lo sprinter statunitense è sceso tre volte in pista nella tarda serata italiana di venerdì, correndo in 6.56 in batteria, 6.46 in semifinale (primato perosnale) e vincendo la finale con una accelerazione magistrale in 6.42, crono che ne fa il sesto performer di sempre, dodicesima prestazione assoluta. 

Non si correva così veloce dalla finale iridata dello scorso anno, a Belgrado, quando il campione olimpico dei 100 metri Lamont Marcell Jacobs precedette di un nulla sul traguardo il primatista mondiale dei 60 metri Christian Coleman, 6.41 per entrambi. Un meeting che ha offerto nella prima giornata altre prestazioni degne, come il 7.53 dell'ostacolista britannico Omotade Ojora (7.53 in semifinale, solo terzo in finale) e l'8,21 nel lungo di Cameron Crump. Ieri notte, sugli scudi l'altista giamaicana Lamara Distin (1,97, record nazionale), ancora l'irlandese Rashidat Adeleke sui 200 (22.68) e, sulla stessa distanza, il 20.33 dell'altro sprinter USA Cameron Miller.

AFRICANI VELOCISSIMI SUI 200. Primato africano indoor sui 200 metri della nigeriana Favour Ofili, che nel Tyson Invitational di Fayetteville ha tolto un decimo al limite da lei detenuto, chiudendo in 22.36, miglior volata mondiale dell'anno, a 24 ore dal personale sui 60 metri (7.15), battuta con lo stesso tempo da Talitha Diggs, in una prima giornata che ha visto anche il 6,75 della texana Tara Davis nel lungo (un centimetro su Jasmine Moore). Ancora i 200 metri tra le luci dell'attività USA, con il robusto progresso al coperto dell'ugandese Tarsis Orogot, sceso a 20.20 nel Don Kirby Invitational di Albuquerque per l'ottava prestazione di sempre, dodicesima assoluta. Un meeting che ha confermato la crescita del lunghista Jeremiah Davis, atterrato a 8,28 alla terza gara della stagione, facendo seguito all'esordio stagionale di 8,17 e un successivo 8,21. Nelle tante riunioni delle ultime 48 ore, segnaliamo l'inatteso progresso del versatile Cordell Tinch in Kansas, sceso a 7.50 sui 60 ostacoli, nello stesso giorno in cui ha vinto l'alto con 2,20, e una settimana fa autore di 7,94 nel lungo. 

CAMPIONATI ASIATICI. In corso di svolgimento la decima edizione, con l'ultima giornata, a Astana, in Kazakistan. Dalle prime due sessioni, il 6.59 del velocista del Bangladesh Rahman (formazione tecnica in Gran Bretagna), la sconfitta della siepista-top Norah Jeruto sui 3000 metri vinti dall'altra kazaka di origini africane Caroline Kipkirui in 9:01.98, il 17,20 del triplista cinese Fang Yaoqing sull'indiano Praveen Chithravel (16,98). Assente per problemi di trasporto aereo l'astista filippino medagliato mondiale Obiena.

JOSEPH 7.48, DIAZ 17,49. Terzo primato nazionale svizzero in pochi giorni per Jason Joseph, che ieri a Parigi (World Indoor Tour Silver), ha fermato i cronometri a 7.48 sui 60 metri ostacoli, primato europeo stagionale, battendo Pascal Martinot-Lagarde, nuovamente all'altezza in 7.53, pari tempo con lo statunitense Dickson. Perde l'altra stella dell'atletica elvetica Mujinga Kambundji, terza sui 60 in 7.18 a pochi giorni dall'eccellente vittoria di Torun, battuta dalla statunitense Whyte (7.13) e dalla nigerina Seyni (7.16, primato nazionale). Vicino al suo miglior salto stagionale Fabrice Hugues Zango (17,40), la cui world lead di 17,48 è stata migliorata di un centimetro, proprio ieri, da Jordan Diaz, 17,49 a Ourense.

MARATONE. Solo Etiopia o quasi. Oggi nella 42 km di Dubai vincono Abdisa Abera in 2h05:42 e Dera Dida in 2h21:11. Dietro Abera solo etiopi nella top ten al traguardo, con ottime prestazioni di Deresa Gelete Ulfata (2h05:51), Haymanot Alew Engdayehu (2h05:58) e il più noto Gebretsadik Abraha Adhana (2h06:07). Dopo la Dida, la ben conosiuta Ruti Aga (2h21:24), Siranesh Yirga Dagne (2h21:59) e altre cinque connazionali giunte al traguardo sotto le 2h25. Sabato a Riyadh (Arabia Saudita), 2h24:30 dell'altra etiope Meseret Abebayahau sulla connazionali Aberash Fayesa (2h24:59) e Gadise Mulu (2h26:18). Mosca bianca non-etiope di questa tornata, il marocchino Samir Youhar che ha vinto la corsa maschile in 2h08:42.

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