Mondo: quattro world lead nel weekend

25 Aprile 2022

Tre graffi USA in vetta alle graduatorie 2022 con Allen, Rosser e la Sturgis, e la firma di Steven Gardiner sui 400. Maratone: Yehualaw irresistibile a Amburgo, esordio-record in 2h17:23
di Marco Buccellato

Weekend internazionale di densità straordinaria in pista, con prestazioni massive di alto livello e quattro nuovi record mondiali stagionali. Le fiammate sono arrivate dall'attività USA, in una primavera davvero ricca di performances top. Steven Gardiner ha messo a registro il crono-top 2022 sui 400 metri, distanza dove è iridato ed olimpionico, in 44.22 a Baton Rouge, davanti al quartermiler USA Norwood (44.59) e al ritrovato campione europeo Matthew Hudson-Smith (44.61, nuovamente al primato europeo stagionale). Nella riunione della Luosiana (Alumni Gold), anche l'8,17 del lunghista Grey e prestazioni vanificate dal vento oltre i limiti, quali il 7,08 della nigeriana bronzo mondiale ed olimpico Ese Brume nel lungo (con 6,75 legale), e le volate di Aleia Hobbs sui 100 (10,84/4,2) e di Alia Armstrong sui 100hs (12.55(3,6). Tra le tante serie disputate, anche un 200 ventoso dell'oro olimpico di decathlon Damian Warner (20.63/4,9).

OSTACOLI USA. A Annapolis (Navy Spring Invitational) e Waco (Michael Johnson Invitational) le due migliori prestazioni 2022 sugli ostacoli maschili. In Maryland, Devon Allen ha vinto i 110hs in 13.12, assicurandosi anche i 100 in 10.20 e i 200 in 20.65, tutto nello stesso pomeriggio. In Texas, nuovo limite 2022 sui 400hs di Khallifah Rosser (48.26) e altre cose di interesse, quali il primo 800 stagionale dell'olimpionica Athing Mu (passeggiata in 2:02.07), e soprattutto le ventose volate femminili firmate da Brittany Brown sui 100 (10.66 con 3,2 m/s) con crono esagerati anche per la gazzella Gabby Thomas (10.80) e per Tamara Clark (10.81), e Tonea Marshall sui 100hs (12.36 con appena 2,1 a favore). Tra i big, battuta l'ex-primatista del mondo dei 400hs Muhammad sui 400 piani (51.50, preceduta dalla britannica Yeargin in 51.32), e i 200 di Bromell (20.55). L'ultima fiammata è della campionessa NCAA Cambrea Sturgis, che a Greensboro ha fermato il cronometro a 10.87 (1,8), togliendo due centesimi alla world lead di Elaine Thompson-Herah, in un Aggie Classic in cui Randolph Ross ha corso i 200 in 20.51, Paula Salmon ha vinto i 100hs in 12.66 legale e il lunghista Brandon Hicklin si è affacciato per la prima volta oltre gli otto metri con 8,18. 

1992, LA SERIE. Se per Christian Coleman il sub-20 sui 200 non è una novità, per il bianco Matt Boling assume rilevanza particolare. Il campione del mondo dei 100 di Doha è sceso per la quinta volta in carriera sotto il muro d'eccellenza dei 200 in 19.92 a Lexington, in Kentucky, in 19.92/0,5, dove Abigail Steiner ha ancora giganteggiato in 22.05 (0,5). Per Boling, 19.92 come Coleman nel Georgia Tech Invitational di Atlanta, ma con vento contrario di 0,9, la prima discesa sotto i 20" lo elegge quasi unico esempio di versatilità, in grado di scendere sotto i 10.00 sui 100, sotto i 20.00 sui 200 e oltre gli 8,25 nel lungo. L'altro, il primo a riuscirci, è stato Carl Lewis.

FELIX PRIMA. Dopo l'esordio in staffetta, ecco il debutto individuale a Columbia (South carolina) di Allyson Felix nell'ultimo anno di carriera, con un eccellente 22.40/1,8 per precedere una delle rivelazioni della stagione di velocismi USA, Melissa Jefferson (22.46). Tra i risultati anche il 12.66 della giamaicana Danielle Williams sui 100hs sulla rediviva Castlin (12.74) e l'inedita doppietta di un haitiano, il 21enne Guinove Joanus, sprinter e curvista emergente, che ha vinto i 100 in 10.16 legale (record nazionale eguagliato) e i 200 in 20.37 ventoso.

 

GHANA UNO E DUE, SUHR ETERNA. Dopo il world leader dei 100 Ben Azamati (9.90), ecco un altro sprinter ghanese sotto i 10" sui 100 metri, il più conosciuto Joseph Amoah, che ha corso in 9.94 a Baltimora. Degli altri meeting del weekend, ricordiamo l'esagerata produzione ventosa nella solita Clermont (Florida), con alcuni europei in vista. Il britannico Charlie Dobson (20.19 una settimana fa) ha sfruttato 3,6 metri di vento in rettilineo per correre i 200 in 19.99, bettaneo nettamente l'ultimo frazionista british a Tokyo (Nethaneel Mitchell-Blake, 20.32). Vento anche più sostenuto nel 9.90 di Kendal Williams (anche qui Mitchell-Blake secondo in 9.98). Esordio all'aperto per il bronzo iridato indoor dei 60 donne MaryBeth Sant-Price, 11,29 controvento a Fort Collins. Infine, terzo record mondiale Master M40 in tre settimane per l'oro olimpico 2012 di salto con l'asta Jenn Suhr. Due volte 4,50, ora 4,60 a Natchitoches.

FRASER BATTUTA. Nel Velocity Meet di Kingston (World Athletics Continental Tour cChallenger) la più vincente velocista di sempre Shelly-Ann Fraser-Pryce ha corso i 200 in 22,79 perdendo dalla bahamense Strachan (22.55). Esordio dell'oro olimpico dei 110hs Hansley Parchment con un ottimo 13.20, secondo crono mondiale 2022. Yohan Blake (10.11) in progresso ma anche lui battuto dal 20enne Ackeem Blake (10.08). 

YEHUALAW ESORDIO STRABILIANTE. Eccezionale debutto sui 42km per l'etiope Yalemzerf Yehualaw nella maratona di Amburgo. Il 2h17:23 (1h08:30 a metà corsa), primato nazionale e sesta prestazione all-time, ne fa la migliore esordiente di sempre sulla distanza, in una gara dove ha chiuso con quasi dieci minuti di vantaggio sulla seconda, un record anche questo a simili livelli. Primato della corsa anche al maschile, firmato dal keniano Cyprian Kotut, 2h04:47 con negative split (1h02:41 e 1h02:06). Debutto di lusso anche per l'ugandese Stephen Kissa, secondo con il record nazionale in 2h04:48. Densità notevole al maschile, 2h05:007 per il terzo (l'etiope Workineh Tadesse) e 2h05:09 per l'altro ugandese Victor Kiplangat.  

LE ALTRE MARATONE. Record della corsa anche a Vienna per la keniana Vibian Chepkirui, vincitrice uscente, in un 2h20:59 figlio di un bel duello con la connazionale Ruth Chebitok (2h21:03). Al maschile, 2h06:33 per Cosmas Muteti a sancire la doppietta keniana in Austria. Primato femminile anche nella 42 km olandese di Enschede, dove è ancora una keniana a vincere, Maurine Chepkemoi in 2h21:10. Anche in questo caso doppio successo keniano grazie al primo posto maschile di Julius Tuwei in 2h07:43. L'uno-due è etiope nella maratona di Madrid, con firme di Abdela Godana Gemeda in 2h08:44 e Sinaresh Yirga Dagne in 2h24:37. Da notare il 15esimo posto del turco ex-keniano e tre volte campione d'Europa Polat Kemboi Arikan (2h15:34). Infine, record della corsa anche nella mezza maratona giapponese di Gifu, con tre keniani sotto l'ora: Alexander Mutiso priamo in 59:56 su Benard Kibet Koech (59:57) e Emmanuel Maru (59:58), mentre al femminile, dopo la vincitrice Dolphine Nyaboke Omare (1h08:13), c'è l'exploit della 45enne australiana e ben nota Sinead Diver, seconda in 1h09:00, record mondiale master.

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