Mondo, pedane super in Europa

14 Gennaio 2014

Ukhov 2,38 nell'alto, la russa Biryukova 6,98 nel lungo, Lavillenie rinvia il volo a 6 metri. Indoor, strada e cross-country nell'agenda estera.

Indoor Europa, Ukhov 2,38

Nel nuovo impianto di Novocheboksarsk, in Ciuvascia, in occasione della Coppa del Governatore, il campione olimpico di salto in alto Ivan Ukhov ha aperto la stagione con una grande misura, 2,38, superata al terzo tentativo dopo una progressione esente da errori fino a 2,35. Successivamente, Ukhov ha provato i 2,41 del record nazionale andando vicino al successo nell'ultimo assalto. La stagione al coperto di Ukhov proseguirà in Russia almeno fino al "Russian Winter" del prossimo 2 febbraio. Nella stessa riunione, risultati brillanti nel settore marcia: Andrey Ruzavin ha vinto i 5000 in 18:26.51 (undicesima prestazione indoor all-time), e Irina Yumanova si è imposta sui 3000 in 11:56.59 (dodicesima), al termine di una gara tiratissima con altre tre specialiste (Vasilyeva, Pandakova e Sokolova) sotto i 12 minuti.

Biryukova 6,98

La russa 23enne Svetlana Biryukova è la prima atleta del 2014 ad avvicinare i 7 metri nel salto in lungo. E' successo alla Coppa di Natale di Mosca, dove la lunghista, conosciuta in precedenza come Denyayeva, ha battuto la notistsima Darya Klishina (6,68) e migliorato sensibilmente il primato personale portandolo a 6,98, miglior prestazione mondiale stagionale. A Mosca in evidenza anche gli altisti Lev Missirov e Ivan Ilyichev, entrambi saliti a 2,30. Per completare il panorama indoor dell'alto maschile, un altro russo fregiatosi della medaglia d'oro olimpica nella specialità, Andrey Silnov, prima di Natale aveva vinto un campionato regionale superando i 2,32.

Lavillenie 5,84

Dopo il 5,93 d'apertura di stagione di tre settimane fa, il campione olimpico e argento mondiale di salto con l'asta Renaud Lavillenie ha vinto anche la terza tappa del "Perche Elite Tour" a Aubière, superando i 5,84 al primo tentativo e sbagliando per tre volte a 5,94. Nella sua scia ascensionale, eccellente progresso per Kevin Ménaldo, 23enne ex-argento europeo junior, salito a 5,75 con un miglioramento di ben quindici centimetri. Sfortunato Valentin Lavillenie, fratello minore di Renaud, che non è riuscito a superare la misura d'entrata a causa di forti dolori alla schiena. Tra le donne, triplo 4,51 per le francesi Marion Fiack (prima) e Vanessa Boslak (terza) e per la svedese Angelica Bengtsson (seconda).

Medaglie di Mosca

Altri tre medagliati di Mosca hanno esordito nella stagione indoor: si tratta del campione del mondo di getto del peso David Storl e dell'argento Christina Schwanitz, impegnati in un meeting di lanci a Gammertingen. Storl, dimagrito di sette chilogrammi durante la preparazione invernale, ha debuttato con una misura per lui normale (20,37), mentre già in forma è apparsa la Schwanitz (19,27). L'ex-detentore della miglior prestazione mondiale allievi indoor Patrik Müller ha gareggiato col peso da 6 kg ottenendo 19,59. Infine a Santander, primi salti della spagnola bronzo mondiale dell'alto femminile Ruth Beitia (1,90).

Indoor USA, Spearmon 20.68

Il velocista USA Wallace Spearmon, tre volte sul podio mondiale dei 200 a Helsinki, Osaka e Belrino, ha esordito brillantemente nell'Arkansas Invitational di Fayetteville vincendo i 200 metri in 20.68. La riunione USA ha posto in grande evidenza la nigeriana Regina George, specialista dei 400, che sulla distanza dei 600 metri ha migliorato il limite africano detenuto da Maria Mutola correndo in 1:25.76, ottava prestazione di sempre. La distanza conobbe uno scossone nella passata stagione, quando l'americana Alysia Montano-Johnson sfiorò in 1:23.59 la miglior prestazione mondiale, detenuta dalla russa Olga Kotlyarova in 1:23.44.

Altri risultati dagli USA nell'ultimo fine settimana: la campionessa olimpica di salto con l'asta Jenn Suhr-Stuczynski ha esordito con 4,55 in Colorado. In Ohio, 7.65 sui 60 ostacoli del giovane Demoye Bogle, che pareggia il mondiale stagionale del russo Shubenkov. Ancora ostacoli con un brillantissimo esordio stagionale dell'ex-numero uno di Francia Ladji Doucoure, che in Sud Carolina ha corso i 55 ostacoli in 7.08, seconda prestazione francese all-time a 7 centesimi dal limite di Stéphane Caristan.

Nomi nuovi: un velocista ventenne, Leshon Collins, è sceso in Texas a 6.60 sorprendendo gente con i galloni come Trell Kimmons (6.62) e Ivory Williams (6.68). Il figlio dell'ex-recordman mondiale dei 100 metri Leroy Burrell (Cameron) ha vinto i 60 universitari in 6.67. Infine, il ritorno di Ngonidzashe Makusha, bronzo mondiale a Daegu e velocista-lunghista da 9.89/8,40, che in Alabama ha saltato 8,10.

Strada, Egmond etiope

Nella Egmond Half Marathon olandese doppietta etiope con Ayele Abshero (primati da 59:42 e 2:04:23) e con la sorpresa femminile di Gutemi Shone Imana (69:59 l'anno scorso). Abshero si è imposto in 1:02:52 sui kenyani, il migliore dei quali, a 4 secondi, è stato Gideon Kipketer. Solo undicesimo l'argento olimpico di maratona e due volte campione del mondo Abel Kirui, staccato di quasi tre minuti. La Shone ha invece largamente battuto in 1:11:55 la favorita Flomena Chepchirchir (1:12:32) e l'olandese Herzog. Più indietro l'altra kenyana Kilel, 2:22:34 lo scorso autunno nella maratona di Francoforte.

Kenyana divina in Galilea

Israele ha ospitato la seconda maratona internazionale della stagione, dopo quella cinese di Xiamen. Sulle sponde del lago di Tiberiade, in Galilea, la kenyana 30enne Divina Jepkosgei ha colto nella Tiberias Marathon il primo successo importante della carriera sui 42 km, in 2:34:41, a una manciata di secondi sia dal personale che dal primato della corsa, vecchio ormai 22 anni (2:34:17). La Jepkosgei è nota nel nostro paese: due anni fa, con i colori della Running Club Futura, vinse la mezza maratona di Pistoia, e fu seconda nella maratona di Cagliari e nelle mezze maratone di Prato e Pieve di Cento. Nella gara maschile successo in 2:10:32 del favorito etiope Tariku Jufar, lontanissimo dal primato della corsa (2:07:30). Secondo, l'altro etiope Ketema Bekele Negasa in 2:11:17 (informazioni da David Eiger e Alfons Juck).

Silva e Felix campioni

Rui Pedro Silva (29:38) e Ana Dulce Felix (33:44) hanno conquistato i titoli nazionali dei 10 km su strada domenica scorsa a Elvas, straordinario sito portoghese e patrimonio dell'UNESCO, al confine con la Spagna. Le news dal settore strada si concludono con i risultati della Sabarmati Marathon indiana di Amdavand, dove il kenyano Shadrack Kipkosgei si è imposto in 2:14:11 sull'etiope Gudeta Gemechu Biratu (2:14:36). Qualche personaggio noto scorrendo la classifica, come gli altri kenyani William Kiprono Yegon (2:15:26) e John Kyui (2:15:42). Nella mezza maratona, interessante 1:02:16 dell'etiope Bizuneh Melaku Belachew.

Cross, Toroitich e Ayalew

A Elgóibar, nell'edizione numero 72 del Cross Internacional Memorial Juan Muguerza, a vincere è ancora un ugandese, come in vari altri cross iberici degli ultimi mesi. Stavolta, su un percorse di circa 10,8 km, è toccato a Timothy Toroitich, quinto al Mondiale di Bydgoszcz e secondo una settimana prima a Amorebieta, che in 32:04 si è lasciato alle spalle i kenyani Emmanuel Bett (32:11) e il giovane siepista Conseslus Kipruto (32:25), il numero uno di specialità nell'edizione 2013 della Diamond League. Ancora un bel colpo, nell'evento femminile, di Hiwot Ayalew, reduce dal successo nel Campaccio. L'etiope ha coperto gli oltre 6 km e mezzo del percorso in 21:59, portandosi in scia la connazionale 18enne Alemitu Haroye (bronzo mondiale junior a Bydgoszcz). Staccate, celebrità kenyane come Linet Masai e Mercy Cherono.

Geoffrey vs Geoffrey

Geoffrey Kamwowor Kipsang, campione mondiale junior di cross nel 2011, ha vinto a Nairobi per il terzo anno consecutivo i Police Service Cross Country Championship, rafforzando la sua candiatura per i campionati del mondo di mezza maratona a Copenhagen, battendo in 35:46 (percorso di 12 km) il vincitore dell'ultima New York Marathon, Geoffrey Kiprono Mutai, seguito a breve distanza da Augustine Choge. Il cross femminile è stato vinto da Florence Kiplagat su Irene Lelagat.



Baby stop

Si fermano per un anno, forse due, due superstar dell'atletica femminile, entrambe in attesa del primo figlio: una è Jessica Ennis-Hill (olimpionica di eptathlon), l'altra è Christina Obergföll, campionessa mondiale di lancio del giavellotto, recentemente sposatasi con l'ex-collega di specialità, e suo coach, Boris Henry. Il panorama del giavellotto femminile, però, sta per recuperare a pieno regime la numero uno delle passate stagioni, la ceca Barbora Špotáková, vincitrice delle ultime due Olimpiadi e già riapparsa a settembre, dopo la maternità, con 62,33.

Bekele parigino, Farah a Londra

Uno è Kenenisa Bekele, che non ha bisogno di presentazioni, L'altro è Mo Farah, stessa cosa. Negli ultimi giorni, l'etiope primatista del mondo e otto volte medagliato d'oro in Olimpiadi e Mondiali su 5000 e 10000 metri, ha confermato in un'intervista il debutto in primavera sulla maratona, ma non a Londra, come si era lasciato intendere in precedenza, bensì a Parigi, con l'obiettivo di correre all'esordio sotto le 2:05, un tempo che varrebbe il record della corsa, fissato due anni fa da Stanley Biwott in 2:05:12. A trentuno anni, Bekele tenta la conversione che, se efficace e rispondente alle proprie aspettative, potrebbe vederlo tornare protagonista su altre frontiere in prospettiva Rio 2016.

Mo Farah, invece, esordirà a Londra in aprile contro i migliori maratoneti del pianeta. Il britannico, che l'anno scorso saggiò il percorso correndo assieme al gruppo di testa fino quasi a metà gara, si troverà a fianco del primatista del mondo Wilson Kipsang (2:03:23), del primatista della maratona di Londra Emmanuel Mutai (2:03:52), del sopra citato Geoffrey Mutai, primo a New York nelle ultime due edizioni e maratoneta più veloce di sempre, pur se non recordman mondiale, in 2:03:02, e ancora degli etiopi Kebede (vincitore uscente), Lilesa (bronzo mondiale a Mosca), Abshero, e buon ultimo di quell'Ibrahim Jeylan che è stato l'unico capace di rendere dura la vita in pista proprio a Mo Farah, privandolo della medaglia d'oro sui 10000 a Daegu nel 2011.

Previews: Mumbai, Houston

Domenica si corre in India la Standard Chartered Mumbai Marathon. Per i favoriti, lìintento di migliorare il record della corsa, fissato lo scorso anno in 2:09:32 dall'ugandese Jackson Kiprop. In gara alcuni maratoneti con personali sotto le 2:07, come il kenyano Evans Cheruiyot e l'etiope Eshetu Wondimu. Tra le donne, curiosità per la kenyana Gladys Kipsoi, vincitrice di 4 mezze maratone su 5 disputate nella passata stagione, e attesa per un buon tempo dell'etiope Dinknesh Mekasha Tefera.

Nella Chevron Houston Marathon torna il vincitore uscente Bazu Worku (2:05:25 di personale) a guidare un folto gruppo di etiopi nell'edizione n.42 della maratona texana, tra i quali Yami (2:05:41) e Adhana (2:06:21). Probabile successo etiope anche tra le donne, dove sono iscritte Meskerem Assefa, Abebech Afework, Yeshimebet Bifa e l'ex-iridata di cross Gelete Burka. A Houston si corre anche la mezza maratona, valida per il titolo USA, con alcuni dei migliori del panorama nazionale (Keflezighi, Braun, i neoamericani Boit e Biwott, la Burla, la Uhl e la McGregor).

Indoor, occhio ai giovani

Tra le tante riunioni indoor del calendario europeo e statunitense dei prossimi giorni, proponiamo quelle con giovani e giovanissimi in primo piano. Si tratta di due gare di salto in alto nell'Est europeo, e una di mezzofondo negli States. A Chelyabinsk, nel Lukashevich e Seredkin Memorial di giovedì, sarà in pedana l'avversaria giovanile di Alessia Trost, la russa Mariya Kuchina, che ha in animo di superare i due metri nel corso dell'inverno.

A Kiev, il giorno successivo, c'è il Demyanyuk Memorial con il campione europeo di Barcellona 2010 Shustov e tutti i miglori ucraini eccetto il campione del mondo Bohdan Bondarenko, e l'ex-argento mondiale allievi Iryna Herashchenko, classe 1995, medaglia di bronzo nel 2013 all'Europeo Junior di Rieti. Infine a Boston, dopodomani, in scena va Mary Cain, la 17enne che la scorsa stagione ha rilevato molti primati nazionali USA di categoria ed è stata finalista a Mosca sui 1500 metri. La Cain, assieme ad altre mezzofondiste di vaglia del panorama americano, tenterà l'attacco al record nazionale dei 1000 metri, vecchio di dieci anni e fissato in 2:34.19, ottava prestazione indoor di sempre.

Marco Buccellato



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