Mondo: nessuno come Kiplimo

21 Febbraio 2022

L'ugandese campione del mondo di mezza maratona corre per la terza volta la distanza in meno di 58 minuti, unico al mondo. I migliori risultati indoor e outdoor da Europa, Oceania, Sud America.
di Marco Buccellato

La mezza maratona di Ra's Al-Khaymah non delude. Nel cast stellare assemblato per l'edizione 2022 di sabato scorso, è emerso nuovamente il nome del primatista mondiale sulla distanza, l'ugandese bronzo olimpico dei 10000 metri e iridato di mezza maratona (classe 2000) Jacob Kiplimo (Atletica Casone Noceto), che da 48 ore può vantare l'ennesima unicità. E' il solo atleta al mondo sceso per ben tre volte sotto i 58 minuti in una mezza maratona (e un totale di quattro volte sotto i 59 minuti contando il 58:49 del titolo mondiale a Gdynia). Nel giro di 14 mesi, 57:37 a Valencia (sconfitto dal keniano Kandie con il record mondiale a 57:32), poi il primato del mondo in 57:31 a Lisbona lo scorso novembre, ora il 57:56 della corsa degli Emirati.

Un crono che poteva essere ancora più esaltante, con condotta meno vertiginosa nei primi due terzi di gara. A dispetto dei passaggi previsti (13:35 e 27:10 per quinto e decimo chiloemtro), Kiplimo ha accumulato rispettivamente dodici e quattordici secondi di vantaggio sulla tabella di corsa (13:23 e 26:56, nove secondi più veloce del passaggio di Lisbona), transitando al 15esimo chilometro in un eccezionale "world best" di 40:43, laddove World Athletics assegna la miglior prestazione mondiale al connazionale Cheptegei in 41:05. Nel rallentamento nel quarto intermedio di 5 km (54:53 al 20esimo km, rispetto al 54:21 di Lisbona) si riassume il risultato finale, 57:56, record della corsa e quinto crono di sempre sulla distanza.

Il record è caduto anche nella gara donne, a firma dell'esordiente etiope di soli vent'anni Girmawit Gebrzihair, terza ai mondiali U20 di Tampere nel 2018 sui 5000 metri, un 1:04:14 che ne fa la quarta donna più veloce di sempre in una mezza maratona a soli ventidue secondi dal record mondiale, e soprattutto capace di battere una leonessa del calibro di Hellen Obiri, seconda in 1:04:22 (quinta di sempre), e l'altra keniana Sheila Chepkirui (1:04:36, sesta all-time). Dietro l'avanguardia africana, completata dalla keniana Judith Jeptum Korir (1:05:28) e dall'altra etiope Bosena Mulate (1:05:46), ecco l'atteso exploit cronometrico di Eilish McColgan, sesta in 1:06:26 e nuova primatista britannica, con ben ventuno secondi sottratti a Paula Radcliffe dopo poco più di vent'anni. La gara femminile (dove non sono giunte al traguardo le big Ababel Yeshaneh e Genzebe Dibaba) è stata condotta secondo i pace previsti, 30:28 al decimo chilometro e 45:50 al quindicesimo.

INDOOR EUROPA, SIDOROVA VOLA. La russa iridata di Doha Anzhelika Sidorova, salita a 4,85 a Liévin, ha superato i 4,87 due giorni dopo nell'All Star Perche Meet di Clermont-Ferrand, ben impegnata dalla connazionale Polina Knoroz, progredita due volte con 4,75 (eguagliando il personale outdoor) e poi 4,81. La Sidorova ha poi provato senza successo i 5,00, così come infruottoso è stato l'assalto ai 6,00 dell'olandese Menno Vloon, vincitore della gara uomini con 5,87 (vanta 5,96!), che ha cercato invano il record olandese. Per gli "orange", il primato è arrivato invece nel peso donne dal meeting di Apeldoorn, firmato da una sempre più competitiva Jessica Schilder, 22enne campionessa d'Europa U23, che ha migliorato ancora il record nel peso, portato la scorsa settimana a 19,26.

Stavolta, 19,48 al lancio d'apertura, seguito da un eccellente 19,72, miglior prestazione mondiale dell'anno.  

TORNA ROMANI. Miglior lancio 2022 anche per il brasiliano Darlan Romani, quarto a Doha nella miglior gara di peso di sempre, che ai campionati sudamericani indoor di Cochabamba ha portato il primato sudamericano a 21,71 (lo deteneva con 21,68). Buoni risultati nella manifestazione, come l'8,17 del lunghista peruviano Mandros e l'8,10 dell'uruguaiano Lasa nel lungo, e la conferma del primatista sudamericano dei 60hs Pereira, oro in 7.58 per eguagliare il recente primato del continente. 

TRIPLISMI. Naturalizzato spagnolo da pochi giorni, il triplista Jordan Díaz, stella cubana fin dalla categoria U18 e primatista mondiale di categoria, alla seconda uscita stagionale ha portato il record spagnolo a 17,27, aggiungendo sei centimetri al 17,21 dell'ex-connazionale Martinez, ottenuto venerdì a Liévin. L'altro immenso triplista nato a Cuba ma naturalizzato in Europa, il portoghese campione olimpico Pedro Pablo Pichardo, ha gareggiato ieri ai campionati di club di Pombal, saltando 16,57. 

PICCOLE DONNE..SALGONO. Si sono scatenate tutte le più talentuose U18 in circolazione nel panorama dell'alto femminile. In vetta c'è la tedesca Johanna Göring (2005) salita a 1,90 ai campionati nazionali di categoria di Sindelfingen (vanta già 1,92 outdoor da sedicenne). Di seguito, un altro progresso della serba figlia d'arte Angelina Topic (papà Dragutin è ancora primatista mondiale e europeo U20 con 2,37), che in sette giorni ha vinto i campionati balcanici di categoria con 1,86 e sabato quelli nazionali con 1,89, in una manifestazione in cui l'altra stellina Rokavec (30 dicembre 2004, non è U18 per soli due giorni), ha superato l'1,88 in un pentathlon. Infine, l'estone appena 17enne Karmen Bruus, anche lei a suo agio nelle prove multiple, che nel weekend è salita a 1,87 a Tallinn, salendo sei centimetri oltre il personale.

PRIMATI ALL'APERTO. Oceania: 2,30 nell'alto di Hamish Kerr nel World Continental Tour Bronze di Auckland (tentato invano il primato neozelandese a 2,34), con successo nel peso di Tom Walsh (21,26). Il record nazionale è arrivato sui 400hs donne a firma di Portia Bing (55.50), ed eguagliato anche quello della 4x100 donne in 44.20 (grazie a Alfons Juck e Carles Baronet). Nell'area, anche il primato U20 d'Australia di Aidan Muprhy sui 200 (20.41  a Adelaide). Aria di record nazionale anche nello sprint Made in Africa, dopo gli incredibili exploit del keniano Omanyala a fine stagione 2021. Stavolta tocca al Botswana, con record sui 100 metri firmato dal campione mondiale U20 Tebogo (10.08 ad alta quota). Lanci: primo over-80 in carriera del martellista russo Valeriy Pronkin, argento mondiale 2017 e finalista olimpico a Tokyo. Una bordata di 81,12 (e un altra di 80,49), per vincere un meeting di lanci sul Mar Nero. Per pochissimo, un centimetro, il club degli 80+ avrebbe ospitato anche un secondo iscritto nuovo di zecca, Andrey Romanov, beffato dalla misurazione con 79,99.

SEGUICI SU: Instagram @atleticaitaliana | Twitter @atleticaitalia | Facebook www.facebook.com/fidal.it



Condividi con
Seguici su:

Pagine correlate