Mondo: il disco di Alekna vola a 71,39

07 Aprile 2024

Il lituano campione d'Europa migliora il proprio primato europeo U23 in California. In Florida prestazioni condizionate dal vento contrario, con in pista Bednarek, Coleman, Blake e Kerley. Le maratone e le mezze maratone del fine settimana.
di Marco Buccellato

L'attività internazionale registra la grande prestazione di Mykolas Alekna, oro europeo nel disco, argento mondiale a Eugene e bronzo a Budapest. Il 21enne lituano, figlio del due volte oro olimpico e due volte iridato Virgilijus Alekna, ha esordito ieri a Berkeley (dove studia), stabilendo al terzo lancio il nuovo record europeo U23 di 71,39, demolendo quello precedente, sempre suo e centrato sempre a Berkeley l'anno scorso, con 71 metri esatti. Una serie, quella di Alekna, aperta e chiusa con due lanci nulli, con altre tre prove di grande riscontro, 69,82 nel primo lancio valido, 68,24 al quarto turno e a sfiorare i 70 metri nel quinto con 69,96. Il nuovo limite di 71,39 è anche la decima prestazione di sempre al mondo e, anche se non riconosciuta ufficialmente, la miglior prestazione U23 anche fuori dai confini dell'Europa, abbracciando l'intero panorama dei continenti. Per la prima volta da un'eternità, la prestazione di Alekna completa una top 10 all-time di specialità composta esclusivamente da discoboli europei. Il lituano, infatti, sorpassa di 7 cm il miglior non europeo di sempre, lo statunitense Ben Pluckett, ora undicesimo con 71,32 (al suo attivo anche un 72,34 poi soggetto a squalifica). 

BEDNAREK. Prestazioni sotto le attese nel Miramar Invitational di ieri. Il vento, sempre avverso nelle gare di sprint, ha mortificato i risultati cronometrici. Il giamaicano Ackeem Blake, uno dei nomi di punta dello sprint caraibico, ha ottenuto il miglior crono in batteria con 10.25 e quasi un metro e mezzo di vento sfavorevole, per poi perdere la finale con lo stesso tempo (10.28) del vincitore Courtney Lindsey, laddove la folata avversa è stata rilevata in -2,4 m/s. Non è andata meglio nei 200 metri vinti dall'argeto olimpico Kenny Bednarek in 20.38 (-2,8 il vento) sul campione del mondo dei 100 metri a Doha, Christian Coleman (20.43). In tali condizioni, sembrano decisamente buoni i riscontri dei 400, vinti al maschile dal bahamense Alonzo Russell (45.35) sul dominicano Alex Ogando (45.36) e al femminile da Britton Wilson (51.07) sulla vicecampionessa del mondo dei 400hs Shamier Little (51.41). Nell'intero programma emergono soprattutto l'ottimo 600 metri vinto dalla caraibica di St. Vincent Shafiqua Maloney in 1:23.80, decima prestazione di sempre sulla distanza e secondo crono degli ultimi cinque anni dopo l'1:22.74 di Athing Mu alle Penn Relays di due anni fa, e il 19,88 della campionessa del mondo di lancio del peso Chase Jackson-Ealey, miglior lancio all'aperto della prima parte di stagione. 

KERLEY. Il vicecampione olimpico di Tokyo Fred Kerley corre il secondo 100 metri della stagione dopo l'esordio in 10.03, nell'Hurricane Alumni Invitational di Coral Gables, sempre in Florida. Il 10.11 dello statunitense, nonostante 1,6 di vento favorevole, appare interlocutorio. Nelle gare maschili, il primo decathlon stagionale di Kyle Garland (sette successi su dieci gare) e uno score di 8.261 punti. Nel programma femminile, le cose più rilevanti arrivano da atlete giovani e giovanissime, come la sprinter delle Isole Vergini Adaejah Hodge (doppio successo in 11.19 e 22.85) e la statunitense classe 2007 Skyler Franklin, prima nei 400 metri in 51.66.

ALLMAN. Altra uscita per la discobola USA Valarie Allman, oro olimpico a Tokyo tre anni fa. Dopo l'esordio della settimana precedente a Austin (67,98), un'altra prestazione oltre i 67 metri ancora in Texas, a Houston, con 67,17. In California (La Jolla), altra ottime sessioni di disco con l'altra statunitense Laulauga Tausaga-Collins (proprio lei, a sorpresa, ha vinto il titolo iridato sulla Allman a Budapest), al debutto stagionale con 65,38 sull'olandese Alida Van Daalen (62,23), seconda anche nel peso (18,10) dietro la pesista USA Jaida Ross (19,71).

Nelle altre riunioni del calendario USA, è ancora il vento, stavolta eccessivamente a favore, a sospingere sotto i 10.00, come nei casi dei ghanesi Abdul-Rasheed Saminu a Tampa (9.95) e Isaac Botsio a Canyon (9.90). A Tampa anche l'esordio di un'altra olimpionica, la portoricana Jasmine Camacho-Quinn, che ha vinto i 100hs in 12.69 ventoso. 

ROAD AGENDA. Nella maratona di Parigi vince non senza sorpresa la 23enne etiope Mestawot Fikir, un'esordiente in maratona con 1h06:44 di personale nella mezza maratona, in 2h20:45, precedendo la connazionale Enatnesg Alamrew Tirusew (2h20:48), lei stessa esordiente come le vincitrice. Terza, a tre anni e mezzo dall'ultima 42km disputata (ritiro a Londra nella prima stagione della pandemia), la 40enne keniana Vivian Cheruiyot, quattro titoli mondiali e un oro olimpico su 5000 e 10.000 metri, con un più che significativo 2h21:46. Successo etiope anche nella corsa parigina maschile,  con Mulugeta Asefa Uma primo con oltre due minuti di miglioramento in 2h05:33 sui keniani Titus Kipruto (2h05:48) e Elisha Rotich (2h06:54). Notevole la prestazione dello svizzero Mathias Kyburz, una carriera sportiva di successi nell'orientamento, che ha esordito in maratona con il minimo olimpico centrato in 2h07:44, prestazione sopra le attese pur se preceduta da un 1h02:25 tre settimane fa in una mezza maratona elvetica.
   
LE ALTRE MARATONE. A Daegu doppietta keniana uomini con Stephen Kiprop (2h07:04) e Kennedy Kimutai (2h07:40) davanti al bronzo mondiale di Londra 2017, il tanzaniano Alphonce Simbu (2h07:55), all'altro keniano Ben Chelimo (2h08:04) e all'ex-primatista europeo Kaan Kigen Ozbilen (turco ex-keniano), quarto in 2h08:19. Nella corsa femminile prevale l'etiope Ruti Aga in 2h21:08 sulle keniane Angela Tanui (2h21:32) e Evaline Chirchir (2h21:12). A Linz vince l'eritreo Goitom Kifle in 2h08:11 sul keniano Dennis Kipngeno (2h08:24) e l'etiope Dejene Debela Gonfa (2h08:33), mentte la keniana Rebekah Jeruto vince la 42 km femminile in un modesto 2h33:00. 

SAWE. Primato della corsa nella mezza maratona di Praga per il campione del mondo di mezza maratona Sabastian Sawe, primo con la miglior prestazione mondiale dell'anno in 58:24, primato personale su percorso con i requisiti per l'omologazione, pur se al suo attivo c'è anche l'acuto della Roma-Ostia edizione 2022, vinta in 58:02. Enorme il margine sul secondo, Geoffrey Toroitich (1h00:01). Tra le donne vince l'etiope Gete Alemayehu in 1h08:10 con tre secondi di vantaggio sulla kenyana Jesca Chelangat. Mezza maratona oggi a Madrid, con primo successo sulla distanza (alla terza 21,097 km) per il keniano Michael Chematot in 1h01:07, e per l'etiope Aberash Kebede in 1h08:31. Negli Stati Uniti, le dieci miglia nella cornice di Washington DC: successi di Wesley Kiptoo (45:53) e bis del 2023 per Sarah Chelangat (51:14), titoli USA a Hillary Bor (45:56) e Emily Durgin (51:26). 

ECCO IL KENIA. La federazione keniana ha diramato un primo elenco della squadra olimpica di maratona: cinque atleti e sei atlete, da ridurre a tre con l'avvicinarsi dell'appuntamento parigino. I cinque uomini sono Eliud Kipchoge, che mira al terzo oro olimpico, Vincent Kipkemoi, Timothy Kiplagat, Benson Kipruto e Alexander Mutiso. Le sei donne, per un team ancora più sensazionale sulla carta, sono l'olimpionica in carica Peres Jepchirchir, l'iridata di Doha Ruth Chepngetich, l'ex-primatista Brigid Kosgei, la due volte iridata dei 5000 (e una volta nel cross) Hellen Obiri (l'anno scorso prima a Boston e a New York), l'altra vincitrice a New York Sharon Lokedi e Rosemary Wanjiru.

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